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Autore: Lady_Firiel    01/04/2009    2 recensioni
Elisabeth Blake è il ritratto della madre perfetta: bella, amata, comprensiva, talvolta persino troppo... E'quel tipo di madre che non si intromette mai nella vita dei suoi figli. Insomma, apparentemente è la madre che tutti vorrebbero... Proprio tutti?
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' per questo, che ti odio E’ per questo, che ti odio

Elisabeth Blake, una donna forte, orgogliosa, che ha accettato di combattere per e con chi amava, indipendentemente dalle circostanze. Una donna che è stata capace di rinunciare all’orgoglio, pur di non perdere chi amava. Una donna che qualcuno definisce un’eroina: sì, è una profiler, salva della vite e per questo la amano. Elisabeth è una donna… quella donna che io chiamo madre.
Il mio nome è Cecilia Blake, sono la figlia di Beth e Thomas Blake, una delle coppie più romantiche e affiatate che si possano vedere. Ma sono solo una coppia qualunque, cos’hanno di tanto speciale, i bigotti signori Blake? La famiglia di mia madre è ricca sfondata, non abbiamo problemi di soldi, ma forse è per questo che mi disgustano. E mi disgusto anch’io, per ché mi rendo conto di essere come loro. E vorrei uccidermi per questo, ma Beth non me lo permetterebbe mai: lei deve sempre salvare tutti; quando capirà che non può salvare tutto il mondo?
Oggi, per l’ennesima volta, mio padre mi ha rimproverata: non che m’importi, ormai sono assuefatta ai suoi piagnistei da casalinga isterica. C***o, ho i miei problemi anch’io, ma sembra che non importi a nessuno. La giornata mi era andata male di suo, quindi già mi giravano, poi Thomas si mette anche a strillare, così… Non mi sono trattenuta e gli ho risposto male: sì, me ne sono pentita subito, avrei voluto dirgli che non lo pensavo davvero, ma quel maledetto orgoglio che abbiamo in famiglia, mia mamma, mio zio James ed io, me l’ha impedito. Ero nei guai…
Per la prima volta in vita mia, ho avuto paura di mio padre. Poi si è alzata Beth e ha cercato di calmarlo, riuscendoci, ma sono certa di averlo sentito urlare –Non può averle sempre vinte lei, dannazione! Per una volta, non immischiarti, Beth!-
E che cavolo, questo è stato troppo: un vero e proprio schiaffo al mio orgoglio. Come se avessi bisogno dell’intercedere di mia madre, per tener testa a lui.
-Mamma, devi sempre farti gli affari miei, vero?- le ho sibilato. Lei mi ha guardato con sconcerto. Certo, la grande profiler che finge di non capire. Non se la beve più nessuno, ormai. Non ci casca più nemmeno quel fesso di mio fratello.
-Lili, non capisco cosa…-
-Oh oh, non capisci?- le ho urlato, con freddo sarcasmo –Ma come, la grande profiler Elisabeth Blake, non capisce sua figlia? Ma che bella storia…-
Dovevo averla ferita parecchio, l’ho notato, ma non avrei mai chiesto scusa: se l’era cercata.
-Lili…- ha detto, con voce fredda. Non le ho permesso di proseguire: la sua voce, in quel momento, così calma e pacata, quasi si volesse prendere gioco di me, mi ha irritata profondamente. Ho iniziato a urlare.
-Lili, cosa? Basta, non ne posso più della tua calma, della tua pazienza, della tua mania da “solo-io-posso-farlo”! Sei la madre peggiore che si possa avere, avrei preferito mille volte non nascere, che avere te come madre! Non capisci niente né mai capirai qualcosa di me, aspetti, aspetti sempre che io trovi le mie risposte da sola, ma non ci riesco, perché mi serve una guida, qualcuno che mi accompagni nel mio viaggio… Ma tu… No, quel qualcuno non puoi e non potrai mai, essere tu…-
Mi sono voltata e sono corsa in camera mia con rabbia: avevo solo voglia di piangere, di riversare nelle lacrime quella rabbia e quel rancore.
Credo di essere rimasta nella mia camera a piangere come una marmocchia per diverse ore, perché ora sento qualcuno bussare alla porta. Chi può essere?
-Lili…-
Ma certo, chi se non tu, mamma? Entri nella stanza e siedi sul mio letto.
-Perdonami, se non sono una buona madre… Io, io vorrei tanto esserlo, ma tu… tu devi aiutarmi a diventare migliore, solo tu puoi cambiarci come genitori, Lili…-
Poi, senza una vera ragione, senza alcuna logica e razionalità, mi fiondo tra le tue braccia, pronte ad accogliermi. Mi stringo al tuo petto, ascolto il battito aritmico del tuo cuore, che, come una nenia, riesce a calmarmi, mentre mi accarezzi i capelli.
Elisabeth Blake, una donna forte, che mi ha insegnato a lottare per e con chi amo. Una donna capace di metter da parte l’orgoglio, per chi ama.
E ancora una volta quella donna, che chiamo mamma, cioè tu, mi ha dimostrato di saper passare sopra tante cose: ti ho ferita, ti ho umiliata, insultata. Eppure, ora sei qui e mi carezzi amorevolmente i capelli, come se nulla fosse successo.
Ancora una volta mi hai dimostrato di essere la migliore. Ed è per questo, che ti odio.




Sono sempre io, Jenny (o Lady_Firiel...)
Stavolta mi sono cimentata in una piccola introspezione di una figlia verso la madre, una madre perfetta.
Spero vi piaccia! Recensite, se vi va...
Baci Jenny  (Lady_Firiel)





   
 
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