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Autore: fedetojen    01/04/2016    0 recensioni
Lui: sexy, provocante, temuto, ma sotto sotto sa il fatto suo.
Lei: tranquilla, quasi trasparente, ma quando vuole sa farsi sentire. Cosa potrà succedere se loro due si scontrano più volte a scuola e scaldandosi per poco?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Capitolo 10
 
 
E ora?

“Ieri ho lasciato alcune mie robe a casa tua. Quando posso venire a riprenderle?” disse avvicinandosi a me, Adam, con un sorriso malizioso.
Dietro di lui Leandro, lo guardava con uno sguardo poco amichevole, mentre digrignava i denti e si tratteneva.

“Te li porto io a scuola, non preoccuparti” dissi liquidandolo subito voltandomi, ma venni bloccata. Guardai la sua mano sul mio polso.

“Lasciami” quasi ringhiai.

“Che c’è? Te la sei presa per ieri sera?” mi chiese inclinando il capo, sorridente. Vidi Leandro partire e avvicinarsi a noi. Ora la cosa peggiorerà, lo so.

“Come?” chiese Leandro staccando la mano di Adam dal mio polso. Leandro guardò Adam che si voltò verso di lui, a braccia conserte.

“Sono stato per qualche giorno a casa sua. Qualche problema?” disse curioso Adam.

“Ovvio. È la mia ragazza” disse Leandro, con troppa enfasi.

“Non sono la ragazza di nessuno” dissi interrompendo i loro sguardi fulminei. Leandro mi guardò con sguardo truce, mentre Adam sorrideva.

“Io me ne vado. Litigate tra di voi” dissi andandomene e agitando le mani in aria. Odiavo situazioni del genere, se il problema è tra loro due, cosa ci sto a fare io lì?

“Diana” mi sentii chiamare duramente. Sbuffai prima di voltarmi e vedere un Leandro davvero incazzato.

“Non sei la mia ragazza?” mi chiese irritato, scandendo bene la frase.

“Di tutta la sfuriata, hai capito solo che non sono la tua ragazza? E io che mi illudevo” dissi guardandolo.

“Avete fatto qualcosa?” mi chiese curioso.

“Non sono come le ragazze che ti circondano, io non sono una puttanella che la dà a tutti” dissi a denti stretti, vedendo la biondona sorridere verso di me.

“Ovvio che non lo sei” mi disse passandosi una mano sulla testa, toccandosi i capelli.

“Non avresti dovuto nemmeno chiederlo” dissi dura dirigendomi in classe.

In aula si sedette di fianco a me, Leandro, con la sua solita aria da sono-figo-solo-io.
Sbuffai appena vidi che si sedette con la sedia al contrario, come ad un bar.
Più avanti, Adam ogni tanto si girava e guardava. Sembrava più un guardone, ma che rabbia!

“Prof, posso uscire?” chiesi nel bel mezzo della lezione.

“Sì” mi disse. Subito uscii dalla classe quasi correndo. Mi recai vicino ad una finestra e respirai aria fresca.

“Si sta bene qui” mi voltai a guardare Adam, che si guardava intorno. Roteai gli occhi e mi allontanai, ma fui bloccata dalla sua presa sul mio braccio.

“Non hai ancora capito, vero?” mi disse avvicinandosi sempre di più.

“Questo sarà l’inferno per te” mi disse a denti stretti vicinissimo alle mie labbra.
Cercai di staccare la presa dal suo braccio, ma ero troppo debole in confronto a lui.
Con la coda dell’occhio vidi uscire dalla classe Leandro, che appena mi vide, sul volto si dipinse una smorfia di disgusto mista a rabbia.

“Lasciami” sibilai guardando Adam, che divertito, mi lasciò andandosene.
Leandro, con molta calma e disinvoltura, si avvicinò a me con le mani nelle tasche del jeans.

“Cos’è successo tra di voi?” mi chiese soffermando il suo sguardo sul mio corpo, vagando senza sosta sulla mia figura posta vicino alla finestra.
Cercai di evitare la domanda soffermando il mio sguardo altrove.

“Diana uno come Adam, secondo il mio parere ovvio, se si comporta così deve essere per una valida motivazione” mi disse cercando di attirare la mia attenzione su di lui.

“Lo vuoi sapere? Ok, va bene! Una seconda chance! Tutto perché non gli ho dato una fottuta seconda chance! Ti rendi conto? Solo io li trovo così…” non finii la frase per non peggiorare la situazione e mi avviai nel corridoio.

“Diana” mi sentii chiamare da Leandro, che con una certa insistenza continuava a seguirmi e a chiamarmi.
Mi fermai di colpo, perché bisognava mettere le cose in chiaro con Leandro.

“Senti, sarò sincera: vuoi che io sia la tua ragazza? Allora smettila di stare appiccicato come la colla a quelle poco di buono, smettila di trattarmi come un giocattolo e prendimi sul serio, dimostrami che davvero mi vuoi e non con uno sguardo o un sorriso, perché i fatti contano più delle parole. Detto questo, comportati di conseguenza” dissi riprendendo fiato.

Mi sentivo in un certo senso, più leggera ma appena mi ricordai della faccenda con Adam, quella leggerezza scomparì subito, lasciando spazio all’ansia, al timore e ai casini che poteva fare Adam. In pochi secondi mi sentii stringere da Leandro, che aumentò gradualmente la presa.

“So di non aver dimostrato quanto io tenga a te, ma ti prometto che sistemeremo questa faccenda di Adam, perché tu sei solo mia” mi disse all’orecchio, facendomi sussultare.

Si staccò e se ne andò lasciandomi da sola in corridoio insieme ai miei mille pensieri.
Cercai di riprendermi, respirando e chiudendo gli occhi.
Aprii di scatto gli occhi, ritornando in classe, vedendo sia Adam che Leandro ai loro posti.
Senza troppo impegno le lezioni finirono e ci dirigemmo fuori dalla scuola.
Affianco a me, Leandro mi seguiva da bravo cagnolino che era diventato.
Invece Adam era più avanti affiancato con la biondona che prima se la filava con Leandro.

“Ti aspetto al ballo: sono ansioso di vedere cosa succederà” si era avvicinato a noi con la biondona sottobraccio, a sorriderci divertito per poi sgommare via con la sua costosissima auto.

“Ballo?” chiesi sorpresa verso Leandro, mentre accendeva il motore della sua Jeep.

“Il ballo a tema. Te ne eri scordata?” mi disse mentre guidava con sguardo fisso sulla strada.

“Merda” sibilai: il ballo a tema è la stupidaggine più grande che ogni anno fanno in questa storia.
Il ballo a tema è uguale a come mettere in imbarazzo matricole, single, nerd e sfigati messi insieme in un'unica serata e sala.
La cosa più detestabile che possa esistere.

Mi aspetterà una serata troppo movimentata.




ANGOLO SCRITTRICE: Lo so che sono una brutta persona, LO SO E ME NE PENTO! Con questo capitolo vorrei scusarmi e dire che non è facile riprendere una storia dopo tanto tempo, ma cercherò di farlo anche con le altre! Spero di ricevere recensioni e di sapere cosa ne pensate :D

 
   
 
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