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Autore: darkroxas92    01/04/2016    0 recensioni
Un universo finisce… un eroe si sacrifica per salvarlo… e Pikappa sparisce nell’oblio… O forse no?
Paperinik stavolta si ritroverà ad affrontare un nemico del tutto inaspettato! Con nuovi alleati e pericoli dietro ogni angolo, questa potrebbe rivelarsi la più difficile di tutte le sua avventure.
Dopotutto, come potrebbe mai affrontare Pikappa?
Seguito di “L'ultima avventura di Fantomius”
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Paperina aka Paperinika, Paperino aka Paperinik, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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03: Della o Paperino?
“Non ci posso credere…” Si lamentò Oliver mentre, armato di chiave inglese, smontava un pezzo del motore. “Abbiamo attraversato deserti, inseguimenti e chissà quanto altro… e si rompe proprio qui, nell’ultimo dei posti dove doveva succedere! Tuo fratello porta proprio sfortuna, sai?”
Della, che nel frattempo si era tolta la giacca da moto tenendo però il casco, ridacchiò. “Beh, è uno dei motivi per cui cercavo di stargli alla larga da piccola. Anche se ho sentito che durante il suo periodo dalla nonna era migliorato. Andava solo male a scuola.”
“Che bello… E dire che credevo fosse solo una voce o una delle sue tante maschere…” Poco dopo aver detto ciò sbuffò, per poi gettare la chiave a terra. “Niente. Con il kit che ho dietro non posso riparare il guasto. Dovremo rivolgerci a qualcuno e-”
“Permette?” S’intromise una voce.
La coppia si voltò, ritrovandosi a guardare Archimede, con il suo immancabile assistente Edi in piedi su una spalla.
“Se vi serve una mano con la moto, ci posso pensare io.” Continuò l’inventore, sorridendo, per poi voltarsi verso Della. “Paperino? Non pensavo ti piacessero le moto. Ti ho sempre visto usare solo la 313 e-”
“Mi spiace, ma sta sbagliando persona. Non sono Paperino.” Lo frenò subito lei, mentre il marito sbuffava.
“Dovresti deciderti a cambiare look, cara.” Disse, sottolineando l’ultima parola. “Una blusa da marinaio non è proprio l’ideale per evitare certi disguidi.”
Archimede restò in silenzio per qualche secondo, per poi sussultare. “Per mille lampadine di Edison! Che figura da parte mia!” Esclamò, per poi togliersi il cappello e chinarsi leggermente. “Perdonate il mio errore, ma mi avete ricordato un mio amico, che è solito vestirsi allo stesso modo. Anche se ha un papillon diverso.” Aggiunse, ridacchiando.
“Non si preoccupi. Come mio marito ha detto, non sono nuova a simili episodi, ma non me la prendo.”
“Sono io che ci resto male. Ad ogni modo, grazie per la disponibilità. Io sono Oliver Duck, mentre lei è mia moglie Della.”
“Archimede Pitagorico. Inventore e ripara-tutto.” Ricambiò l’aquilotto, soffermandosi un attimo sui due nomi appena sentiti. “E a questo proposito, se volete il mio laboratorio è poco lontano. Posso aggiustarvi la moto in pochi minuti. Ovviamente gratis. E no, non accetto proteste, consideratelo un risarcimento per il mio errore di prima.” Disse, interrompendoli prima che potessero dire qualcosa.
“Beh, allora non possiamo certo rifiutare.” Fece Della, mentre il marito annuiva, rimettendo su i pezzi che aveva smontato.
“Ci penso io a trasportarla. È il momento di provare questa versione tascabile del mio ‘Annullatore di Gravità’ che ho messo a punto proprio qualche giorno fa.” Dicendo ciò tirò fuori da una tasca una penna e la puntò contro la moto, che si sollevò in aria come se fosse un palloncino, restando a mezzo metro d’altezza. “Ovviamente ho impostato un limite di altezza, altrimenti continuerebbe a volare senza mai fermarsi. Qualche anno fa ho tentato con le macchine e non è stato un bel risultato…”
I due annuirono, per poi seguirlo fino al suo laboratorio, dove l’inventore posò la moto nel garage, afferrando subito qualche strumento di lavoro che la coppia di ladri non aveva mai visto prima, ma data la fama di Archimede, non ne furono sorpresi.
“Uhm… sembra che il motore abbia ceduto completamente.” Fece lui, esaminando la moto. “Posso sostituirvelo, ma questo mi porterà via qualche ora per adattarla.”
“Non c’è una soluzione più veloce?” Domandò Della.
“Temo di no. Potrei tentare di ripararlo, ma c’è il rischio che si rompa nuovamente tra pochi chilometri. Se volete posso fornirvi un mezzo sostitutivo, come i miei pattini sonici o-”
“A dir la verità vorremo lasciare la città il prima possibile.” Lo interruppe Oliver. “Senza offesa, ma da quel che abbiamo sentito non è proprio la più sicura dello Stato.”
“Oh, vi riferite agli alieni, vero? Beh, noi Paperopolesi ormai ci abbiamo fatto il callo. E poi è raro che qualcuno di loro si avvicini effettivamente a un civile. Paperinik li ferma sempre prima.”
I due si guardarono, per poi annuire.
“A proposito di Paperinik… sta bene?” Chiese Dolly.
“Credo di sì. Immagino sia sotto stress continuo, ma nulla che non può gestire. Ogni tanto un suo amico mi scrive per farmi sapere quale minaccia ha sventato, ma oltre a quello mi affido ai miei occhi per giudicare. Di certo non a quell’Angus.”
“E negli ultimi giorni? Abbiamo sentito che è scomparso e-”
“Davvero?” Esclamò Archimede, guardandoli. “Strano, l’ho intravisto proprio ieri notte mentre faceva il suo solito giro di ricognizione.”
L’inventore si accorse che doveva aver detto qualcosa di sbagliato, perché la coppia di sposi sembrò sbiancare a quell’affermazione. Almeno, Oliver.
“N-Ne sei sicuro?” Domandò lui.
“Non ci sono molti che sorvolano i cieli della città con una macchina rossa volante, ma perché quelle facce?”
“Ma allora… chi abbiamo portato qui?” Sussurrò Della al marito, che si portò una mano sotto il mento per pensare.
“Forse non era davvero qui e il suo socio ha mandato in giro un suo ologramma… ho sentito che lo ha fatto più volte.”
“Di cosa state parlando?”
Dolly Paprika guardò l’inventore attraverso il casco.
“Lo abbiamo incontrato anche noi ieri… ma era da tutt’altra parte, e se n’è andato solo stamattina.”
“Tutto qui?” Replicò l’inventore, sospirando di sollievo. “Probabilmente ha usato uno dei vecchi robot che gli avevo costruito. Così da far credere di essere in giro anche quando effettivamente non lo era.”
“Ma se così non fosse… e ci avesse ingannato…” Cominciò Oliver.
“Significherebbe che lo abbiamo portato direttamente…” Continuò Della, deglutendo.
“Dai ragazzi!!!” Conclusero insieme, per poi correre subito fuori.
“Ehi, aspettate!” Li richiamò l’inventore, senza però riuscire ad attirare la loro attenzione.
Archimede li osservò allontanarsi lungo la strada, mentre Edi si avvicinava.
“Chissà di cosa parlavano…”
 
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Uno si rivolse allo schermo, dove osservò Paperino tirare fuori l’ Extraformer dallo zaino.
“Com’è possibile?” Si chiese, mentre lo ascoltava chiamarlo, per poi voltarsi e osservando un altro schermo, dove poteva vedere un secondo Paperino impegnato a lucidare le monete dello zio. “Come possono esserci due Paperino nello stesso momento in due posti diversi? Le mie analisi confermano che entrambi sono veri e hanno le stesse tracce tachioniche addosso, quindi escludo che uno di loro possa venire da un’altra epoca.”
Poi, se avesse potuto spalancare gli occhi, di sicuro lo avrebbe fatto.
Il Paperino presente a casa alzò lo scudo, che cambiò forma, diventando un orologio da polso.
“Non può essere! Una simile tecnologia è ancora in lavorazione, non può averla!” Affermò, per poi cominciare un controllo di tutte le armi nascoste dentro la Ducklair Tower. “Non può aver rubato nulla dai piani segreti… Non senza che io lo venissi a sapere. Meglio che avverta subito Paperinik.”
 
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Paperino sospirò, poggiando a lato l’ennesima moneta che aveva dovuto pulire, mentre il telefono di zio Paperone cominciò a suonare.
“Tra questo e un attacco Evroniano, tendo quasi a preferire il secondo.” Bofonchiò.
“Nipote!” Chiamò urlando il papero più ricco del mondo. “C’è una chiamata per te!”
Paperino alzò lo sguardo verso l’uscita del caveau, sorpreso. Poi, senza aspettare un secondo di più, corse fuori, raggiungendo lo studio dello zio, che gli porse scocciato la cornetta.
“Sappi che ti detrarrò il tempo della telefonata.”
“Non mi aspettavo altro.” Rispose lui sarcastico, afferrando la cornetta. “Pronto?”
“Guai in vista, socio!” Esclamò la voce del suo amico virtuale, che gli fece andare di traverso la saliva.
“U-Uno, che cosa stai facendo?! D-Due, lo sai che non puoi chiamarmi mentre sono… sono a lavorare dallo zione!” Si corresse in tempo, ricordandosi che anche Paperone era presente nella stanza e che lo guardava con attenzione.
“Lo so, ma è un’emergenza. Devi tornare subito qui.”
“Non posso, e credimi, nemmeno un’invasione aliena potrebbe farmi allontanare da qui prima che finisca.”
“Proprio così!” Intervenne la voce dello zio.
“Fammi parlare un attimo con lui. E tranquillo, non dirò nulla d’importante.”
Paperino allontanò la cornetta incredulo, per poi girarsi verso il parente dietro di lui. “Vuole parlare con te, zio.”
“Altro tempo da perdere? Passa… ma sappi che questo finirà sulla tua lista!”
Paperon de’ Paperoni gli strappò il telefono di mano. “Quanto tempo hai ancora intenzione di far perdere a me e al mio indebitato nipote?”
Paperino restò in silenzio per qualche secondo, per poi sussultare vedendo lo zio sbiancare.
“C-Come? D-Dice sul serio? Ma è una cifra enorme, mi creda e-” Si zittì per qualche minuto, per poi accendere il computer e controllare alcune cose. “S-Sì, ricevuto tutto… Sì, credo sia sufficiente… A-A risentirci…”
Senza dire altro, mise giù la cornetta, fissando incredulo il nipote.
Poi aprì un cassetto della scrivania, tirando fuori un lungo foglio di carta, che consegnò a Paperino.
“Non so chi sia il tuo amico, ma o è molto stupido o ha davvero molti soldi da buttare via. Ha saldato tutti i tuoi debiti passandomi alcuni progetti di invenzioni che non avevo mai visto, e il mio fiuto mi dice che mi faranno guadagnare miliardi.”
Paperino spalancò gli occhi, prendendo tra le mani la lista che per tanti anni lo aveva tenuto sotto lo scacco dello zio.
“Ora… credo sia meglio che tu lo raggiunga. Per pagare così tanto per farti andare via, credo che sia davvero urgente, no?”
L’eroe di Paperopoli non poteva non essere d’accordo. Se Uno aveva venduto allo zio dei progetti di Everett, allora era davvero importante.
Salutando lo zio, corse subito fuori.
Paperone intanto continuò a guardare incredulo lo schermo del computer.
 
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Paperino attraversò di corsa la hall della torre, fiondandosi subito in uno degli ascensori, che partì senza che lui dovette premere un qualsiasi tasto.
“Allora, che cosa succede?” Chiese il papero.
“Abbiamo un possibile problema, che secondo le mie previsioni, potrebbe arrivare qui tra poco.” Rispose Uno tramite gli altoparlanti.
“Vuoi dire che mi hanno scoperto?”
“Non so se è il termine giusto da usare… Per questo preferisco farti vedere di persona.”
“Ora cominci a preoccuparmi davvero. Prima mi salvi da mio zio, ora fai il misterioso…”
“È andato prima a casa tua. E sa di me.” Rispose semplicemente il suo amico.
Paperino restò in silenzio per un paio di secondi.
“Non puoi far andare più veloce questo coso?” Domandò infine, per poi sentire l’accelerazione.
Un minuto dopo l’eroe varcò la porta del piano segreto, prendendo subito il costume lanciato da una mano artificiale.
“Fammi vedere tutto.” Disse semplicemente, mettendosi la mascherina attorno agli occhi.
 
 
Pikappa, vestito da Paperino, uscì di corsa da casa, diretto verso la Ducklair Tower.
“Qualunque cosa sia successa, è stata sufficiente per zittire Uno. Sperando che non sia stato distrutto.” Pensò. “L’idea di ritrovarmi Due come guida mi terrorizza non poco… visto quello che mi farebbe.”
“Paperino!” Si sentì chiamare da una voce a lui ben nota.
Lì, dall’altra parte della strada, Lyla lo stava salutando con la mano.
“Lyla!” Esclamò lui al settimo cielo, attraversando di corsa la strada. “Non sai quanto sono felice di vederti sana e salva!”
“Addirittura?” Ridacchiò lei. “È passata solo qualche ora dall’ultima volta che ci siamo visti.”
A quella frase Pikappa sussultò. “Q-Qualche ora?”
La giornalista a quel punto fece sparire il sorriso, sostituendolo con un’espressione preoccupata. “Stai bene?”
“Io… sono sparito per giorni, Lyla. Credevo che fossi rimasta ferita…”
“Di cosa stai parlando? Ci siamo salutati in redazione, dopo che Angus se n’è andato per seguire quella pista. A proposito, il tuo misterioso amico ha scoperto nulla?”
Pikappa, a quel punto, fece un passo indietro. “Lyla… come sta Lyo?”
“Chi, scusa?”
Quello bastò a confermare all’eroe che durante la sua assenza doveva essere successo qualcosa di davvero grave. Senza dire altro, corse via, lasciandosi alle spalle una spiazzata Lyla Lay, che sbatté le palpebre un paio di volte.
“Che cosa gli è preso? Improvvisamente il suo battito è aumentato, come se avesse paura…”
Prima che potesse fare altre ipotesi, il suo cellulare cominciò a suonare.
Lo tirò subito fuori dalla tasca, per poi rispondere senza guardare chi fosse. “Pronto?”
“Lyla, stai bene?”
Il droide sbuffò. “Paperino, puoi spiegarmi che cosa sta succedendo? Sei corso via come se fossi-” Ma la papera si zittì, mentre sentiva la risposta dell’amico. “Ne sei sicuro?”
“I dati in nostro possesso sembrano confermarlo.”
“Questo spiega la sua reazione… Vuoi che faccia qualcosa?”
“Mi basterebbe sapere se nel futuro questo fatto è noto oppure no. Io intanto devo sbrigarmi a risolvere un’altra questione… personale.”
Lyla percepì una distorsione nella sua voce.
“Altri problemi?”
“Diciamo solo… che oggi è giornata di visite inattese.”
 
 
La porta d’ingresso fu scossa da un tremito, seguito subito dopo da un altro.
Al terzo finalmente cedette, uscendo dai cardini e crollando miseramente a terra, mostrando Oliver con il pugno in avanti, e dietro di lui Della, sempre con il casco a nasconderle la testa.
“Vieni fuori!” Urlò subito il papero, avanzando lentamente dentro la casa, pronto a colpire chiunque si fosse fatto avanti.
“Mio fratello non la prenderà bene…”
“Tuo fratello potrebbe anche essere in pericolo. E non solo lui.”
Della a quel punto sospirò, ma annuì.
“Pikappa, vieni fuori!” Gridò di nuovo Phantom. “Ci hai mentito! Che cosa vuoi?!”
“Questo potremmo chiederlo noi.” Disse una voce, facendo girare la coppia.
Paperina, accompagnata da Gastone, varcò l’ingresso ormai aperto.
“Ehilà cuginastro. È da un po’ che non ci vediamo.” Fece quest’ultimo, guardando Della, che non rispose.
“Quindi è questo quello che fai adesso?” Domandò Paperina, incrociando le braccia. “Ti diverti ad abbattere le porte assieme a uno sconosciuto?”
“Questo è… inaspettato.” Fece Oliver, portandosi una mano sul fianco per poi sospirare. “La situazione è sempre più complicata.”
“Chi sei? Non mi pare di averti mai visto prima tra gli amici del cugino.” Disse Gastone, guardandolo attentamente.
“Già, non eri nella lista degli invitati perché eri in una delle tue solite crociere attorno al mondo, quindi immagino non ci siamo mai visti prima.”
“Invitati?” Ripeté Paperina, per poi guardare il suo ex. “Di cosa sta parlando, Paperino?”
“Credo sia meglio se ti togli il casco… cara.” Disse il ladro, guardando la moglie, che annuì.
“Cara?!” Esclamarono gli altri due, osservandola slacciarsi il casco, rivelando così la sua bionda chioma.
“D-Della?!” Balbettò Gastone, incredulo.
“Ciao… cugino. Hai ragione, è davvero tanto tempo che non ci vediamo.” Salutò lei, per poi rivolgersi a Paperina. “E tu devi essere Paperina. L’ex fidanzata di mio fratello, vero?”
“E io sono Paperinik.” Intervenne una quinta voce, mentre alla finestra compariva come dal nulla l’eroe di Paperopoli, che guardò la porta rotta, sospirando mentalmente. “E ora vorrei sapere che cosa sta succedendo di preciso.”



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Ed eccomi con l'aggiornamento!
E infine, è successo! Della e Paperino uno di fronte all'altro! E ora può cominciare la festa!
Come andrà la loro riunione? E Pikappa cosa combinerà?
Queste e altre risposte nel prossimo capitolo! (sperando di riuscire a postarlo prima XD)
   
 
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