Serie TV > The Walking Dead
Segui la storia  |       
Autore: Lelasuprema87    02/04/2016    2 recensioni
Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello.
[MOMENTANEAMENTE INTERROTTA]
[CAPITOLI IN REVISIONE !]
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon
Note: What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap. 4 L'innocenza di lei.



Non so quanto tempo passai abbracciando Beth, sembrava che nessuno dei due volesse staccarsi da quella stretta. Forse quel suo sfogo le avrebbe fatto bene, forse dopo quel pianto liberatorio si sarebbe sentita meglio. 
Quando Beth smise di piangere si scostò dal mio petto guardandomi, ci guardammo a lungo senza dire una parola. La tenevo ancora stretta a me.
<< Mi dispiace essermene andata >> mi disse con voce rotta guardando i miei occhi.
<< Stai zitta >> dissi cercando di mantenere un tono neutro ma ero del tutto disorientato. Lei era lì, i suoi occhi, lei. Sembrava di sentire il mio cuore uscirmi dal petto. 
Mi staccai da lei ma continuammo a guardarci. I suoi occhi erano arrossati dal pianto, il suo viso era scavato e pallido, ma era comunque bellissima. 
Che cazzo Dixon, ti sei fatto fottere da una ragazzina bionda dagli occhi azzurri?  
Guardavo i suoi occhi... e le sue labbra, quelle labbra che desideravo dannatamente. Le sfiorai il viso con le dita, lei mi guardò più intensamente e io ero come stordito. 
<< Dovremo tornare >> dissi come un sussurro distogliendo lo guardo dai suoi maledetti occhi. Volevo allontanare tutto quello che stavo provando.  
<< Restiamo un altro pò  >> mi chiese quasi come una supplica.
<< Va bene >> l'accontentai anche se era una cosa stupida. 
Ci sedemmo vicino quel grande albero, lei poggiò la testa sulla mia spalla chiudendo gli occhi. Rimasi immobile, frastornato da lei. 
Provai a cacciare quei pensieri e cercai di godermi il silenzio e l'odore dei boschi.



Il sole era alto nel cielo, era una bella giornata, doveva essere all’incirca mezzogiorno, era molto silenzioso lì fuori. Un verde prato, molti alberi, e tranquillità. Ma era ora di svegliare Beth e tornare ad Alexandria, dovevamo mangiare qualcosa e magari farla visitare dal dottore. Era ancora troppo magra e il suo stato di salute mi preoccupava. 
Cominciai a scuoterla delicatamente sulla spalla, come se toccandola avessi paura di romperla. 
Quando lei aprì gli occhi mi alzai in piedi porgendole una mano per aiutarla. Lei la strinse e si alzò senza lasciarla. 
<< Dobbiamo andare >> le dissi cercando di non guardarla, lei non disse nulla, si limitò ad annuire tenendo ancora stretta la mia mano. 
<< Ti senti meglio? >> le chiesi mantenendo lo sguardo altrove.
<< Si >> mi disse debolmente.
<< Dovresti farti visitare >>
<< Sto bene >> 
<< Non mi pare >> insistetti guardandola questa volta << Ad Alexandria cè un dottore, dovresti.. >>
<< Daryl sto bene! >> mi sottolineo, era infastidita dalle mie attenzioni. Tolse la sua mano dalla mia e cominciò ad avviarsi per tornare. Feci una smorfia e la seguì. I suoi cambiamenti d'umore stavano cominciando a stancarmi.



<< Scusa >> mi disse lei rompendo quel silenzio che ci avvolgeva ormai da un pò in quei boschi.
<< Mmhmmh >> mugugnai colto di sorpresa.
<< So di essere insopportabile... non sono più io >> ammise facendo un sospiro. Allungai il passo raggiungendola, camminando al suo fianco. 
<< Sto bene... davvero >> continuò lei volendomi rassicurare.
<< Ok >>  le risposi con poca convinzione. Era testarda, non avrei vinto quella conversazione con lei.
Mentre camminavamo sentì un rumore, dei passi. Fermai Beth per un braccio.
<< Aspetta, non siamo soli >> le dissi sottovoce prendendo in mano la balestra. 
Li vidi in lontananza, almeno quindici vaganti che si avvicinavano a noi lentamente. 
<< Ce la fai a correre? >> le dissi, non potevamo affrontarli tutti. Lei mi annuì, istintivamente le presi la mano come se avessi paura di perderla per strada, e cominciammo a correre. 


<< Daryl >> mi chiamò lei ansimando staccando la presa per chinarsi sulle ginocchia per riprendere fiato. Mi guardai indietro e notai con sollievo che ci eravamo allontanati abbastanza dagli zombie.
<< Siamo quasi arrivati >> le dissi guardandola respirare affannosamente. 
<< Dobbiamo continuare a correre? >> mi chiese con un filo di voce, scossi la testa. Mi avvicinai a lei mettendole una mano sulla schiena per darle coraggio a proseguire. 
<< Ce la fai? >>
<< Si >> mi disse ricomponendosi. Proseguimmo.



Entrati nei cancelli di Alexandria ci dirigemmo verso le nostre case. Vidi Maggie furente che stava sul portico ad aspettarci lanciandoci un occhiataccia.
<< Si può sapere dove diavolo sei stata? >> chiese arrabbiata alla sorella. Beth ignorò la sua domanda e la evitò per entrare in casa, Maggie la fermò per un braccio.
<< Accidenti Bethy!... Non te ne frega niente che eravamo tutti preoccupati? >> 
<< Non chiamarmi Bethy! >> disse Beth fulminando la sorella liberandosi dalla presa. Entrò in casa sbattendo la porta alle sue spalle. Maggie incredula si voltò verso di me guardandomi.
<< Dove siete stati? >> mi chiese rabbiosa.
<< Se ne era andata >> le dissi con una smorfia guardando la porta chiusa.  
<< E tu gli sei andato dietro >> affermò con disapprovazione.
<< Che avrei dovuto fare? >> dissi sprezzante.
<< Che succede tra voi due? >> mi chiese ancora più furiosa.
<< Che vorresti insinuare?! >> le dissi rabbioso avvicinandomi a lei, adesso ero veramente incazzato.
<< State sempre appiccicati >> disse quasi disgustata. 
<< Sentiamo Maggie, qual è la tua conclusione! >> le chiesi cominciando ad alzare la voce.
<< Tu sei troppo grande per lei, dovresti farglielo capire invece di alimentare la sua cotta per te! >>
<< Cotta?... Non hai capito un cazzo! >> ero fuori di me, cazzo era sua sorella e non aveva capito nulla di lei, di come stava.
<< Ne uscirà spezzata Daryl >> disse abbassando lo sguardo. Mi veniva da ridere per quella sua affermazione. 
<< Lei è già spezzata! >> le urlai contro. Gli occhi di Maggie si riempirono di lacrime, ma questo non fermò la mia ira. << E te ne saresti accorta se in tutto questo tempo avessi passato con lei più di cinque minuti... >> conclusi scaricandole tutta la mia frustrazione, la mia collera. Maggie mi guardò spalancando gli occhi ancora pieni di lacrime.
<< Hai ragione non avevo capito un cazzo...  sei tu che ti sei preso una cotta per lei >> affermò Maggie con disprezzo facendomi irrigidire per un secondo.
<< Stronzate! >> le ringhiai.  Lei stava per dire qualcosa ma porta alle nostre spalle si aprì interrompendo quella dannata lite. Era Carol. 
<< Che sta succedendo qui? >> ci chiese confusa scrutandoci.
<< Niente >> le dissi scontroso, mentre Maggie si asciugava le lacrime.  
<< Siamo pronti per pranzare >> continuò mantenendo un tono serio. Maggie senza guardarmi entrò in casa. Carol si avvicinò a me.
<< Va tutto bene? >>
<< Alla grande >> le risposi sarcastico scrollando le spalle. Lei continuò a guardarmi perplessa.
<< Vieni dentro? >> mi chiese. Scossi la testa.
<< Torno nei boschi >> conclusi dandogli le spalle, allontanandomi prima che potesse dire qualcos'altro. 


***


Tornai ad Alexandria che era buio, la testa mi scoppiava, le parole di Maggie mi rimbombavano ancora nella mente. 
" Sei tu che hai una cotta per lei "
Cazzo, come era potuto accadere?  
Decisi di fare una lunga doccia per levare tutta la sporcizia e il sudore di quella giornata.
Magari avessi potuto "levare" Beth dai miei pensieri.
La casa era vuota, erano tutti a quella dannata festa di cui m'informò Aaron quando lo incontrai quel pomeriggio nei boschi. 
Indossai abiti puliti e decisi di fare un salto a quella stupidaggine. 
Arrivato davanti alla casa di Deanna mi bloccai, rimasi lì fuori nascosto dietro un albero a intravedere dalla finestra il mio gruppo, ridevano e scherzavano come se fossimo ancora nel vecchio mondo. Feci una smorfia. 
Stavo per andarmene ma nei pressi della casa notai Beth seduta su un’altalena sorretta da un albero. Era immersa nei suoi pensieri, si dondolava lentamente. Guardandola vedevo la sua innocenza, era candida, indossava un vestitino bianco lungo fino alle ginocchia, vedendola così mi lasciò quasi senza fiato, osservai le sue gambe magre, i capelli erano sciolti, alcune ciocche bionde le cadevano sul viso.
Lei si accorse di me e mi guardò. La raggiunsi.
<< Che ci fai qui da sola >> le chiesi sedendomi sull'erba vicino a lei.
<< Sono stata un pò lì dentro, ma non mi piaceva avere tutti quegli sguardi addosso >> disse guardando il suolo continuando a dondolarsi. 
<< Hai messo un vestito >> 
<< Giá...  Maggie ha insistito >> disse scrollando le spalle. Nominando sua sorella tornarono ancora quelle dannate parole nella mia testa... aveva ragione, ammisi amaramente a me stesso. Non riuscivo a smettere di guardarla, sembravo un maniaco. 
Ero proprio rincoglionito da lei. Sbuffai.
<< Che cè? >> mi chiese lei sentendosi osservata da me. 
<< Mmhmmh >> le dissi scuotendo la testa. Beth mi scrutò ancora, poi riguardò il suolo. 



<< Pensi di rimanere lì sopra tutta la sera? >> le dissi guardandola dondolarsi. Lei scrollò le spalle.
<< Mi piace l'altalena >>
<< Vuoi che ti spingo? >> chiesi scioccamente.
<< Daryl no >> disse lei facendo un mezzo sorriso. Era la prima volta da quando l'avevamo presa al Grady che sorrideva. Non era il suo solito sorriso ma era comunque qualcosa... Qualcosa di bello.
E lei era così dannatamente bella.
Volevo baciarla, toccarla… E non dovevo pensare a Beth in quel modo, ma lei mi stava praticamente violentando il cervello. 
<< Hai già scelto la casa in cui stare? >> mi chiese svegliandomi dallo stato di trans in cui ero.
<< Rimarrò con Rick... Tu? >>
<< No, Maggie mi sta torturando ad andare ad abitare con lei e Glenn... è che... >> disse mordendosi il labbro.
<< E’ che? >> le dissi invitandola a continuare.
<< Lo sai... preferirei stare con te >> affermò guardandomi, provocandomi un sobbalzo. Cercai di farle un sorriso ma ne uscì una smorfia.
<< Non credo sia una buona idea >> le dissi con tono neutro ripensando alle accuse di Maggie e di quanto fossero vere.
<< Probabilmente no >> disse lei facendo un sospiro e continuò  << Quando siamo tornati, mi sono chiusa in una stanza della casa per riposare, ma poco dopo è arrivata Maggie urlando cose assurde >> 
<< Di che tipo? >> le chiesi tutto d'un fiato. Lei fece un altro sospiro. 
<< Che la devo smettere di starti cosi attaccata, che sono una ragazzina e tu un uomo... >> disse lei amaramente. Deglutì. 
<< E tu che hai risposto? >> le chiesi evitando il suo sguardo. Lei scrollò le spalle.
<< Ho risposto che non erano affari suoi >> .
<< Solo? >> le chiesi stordito, lei annuì.
<< So bene che tu ti prendi cura di me perché ti senti "stupidamente " in colpa.. Non ho frainteso le tue attenzioni come ha fatto mia sorella >> disse debolmente. Doveva essere così, avrei voluto che fosse così, ma Beth aveva torto.
<< Mmhmmh >> annuì come un ebete.
<< So di essere un peso per tutti... per te >>
<< Smettila >> le dissi.
<< Dovevi lasciarmi morire.. >> disse facendo una smorfia. Quelle parole mi provocavano rabbia e tristezza allo stesso tempo, Beth morta mi avrebbe distrutto, ne ero certo.
<< Smettila di dire cazzate Beth! >> le dissi quasi ringhiando guardandola con disappunto, lei abbassò lo sguardo. Mi alzai in piedi.
<< Beth guardami >> cercai di richiamare la sua attenzione chinandomi di fronte a lei poggiando le mie mani sulle sue ginocchia. Beth alzò lo sguardo.
<< Cosa ti hanno fatto in quell'ospedale? >> le chiesi trovando il coraggio, finalmente. Dovevo sapere. Lei spalancò gli occhi guardandomi senza rispondere. Continuai a fissarla in attesa di risposta, ma lei scansò le mie mani ancora sulle sua ginocchia e si alzò in piedi, mi alzai anche io.
<< Beth >> la chiamai. 
<< Non mi va di parlarne >> disse a voce bassa facendo un passo indietro, come a volersi allontanare da me << Torno a casa >> concluse allontanandosi. In un primo momento rimasi lì, immobile, come un emerito coglione, a guardarla mentre andava via. Ma poi corsi da lei, raggiungendola.
<< Aspetta >> le dissi, lei si voltò verso di me guardandomi con occhi gelidi.
<< Ti ho detto che non ne voglio parlare! >> mi urlò, era furiosa.
<< Va bene, però cerca di calmarti >> le dissi colpevole, consapevole di aver osato troppo con quella domanda.
<< No non mi calmo, perché tu ne vuoi parlare, e io non voglio! >> continuò urlando, era completamente in preda all'isterismo.
<< Dimmelo allora >> le chiesi con tono tenue, senza rendermene conto, lei mi guardò con disprezzo.
<< Che vuoi sapere... vuoi sapere come mi hanno schiavizzato, picchiato, preso a calci... oppure vuoi sapere di come mi hanno violentata!? >> disse urlando ancora più forte, sbattendomi in faccia tutto il suo dolore. Raggelai. Quelle dannate parole mi provocarono disgusto e una rabbia incontrollata, strinsi i pugni così forte che le nocche divennero bianche. 
<< Aspetta, vuoi anche sapere quante volte?! >> continuò lei, sembrava quasi che provasse piacere a dirmi tutto questo. Non sapevo che cazzo dirle, li avrei uccisi tutti, e li avrei fatti tornare zombie per ucciderli di nuovo. 
<< O forse vuoi sapere i dettagli? >> 
<< Beth >> le dissi con voce roca scuotendo la testa sperando che la finisse. 
<< Non vuoi sapere come quel poliziotto mi ha ficcato la sua lingua in bocca >>
<< Smettila >>
<< O di come mi ha messo le mani sotto la maglietta stringendomi violentemente i seni >>
<< Beth >>
<< O di come mi ha insultato e colpito sul viso più volte per farmi stare zitta.. o vuoi sapere di come mi ha sbattuto a terra, sfilato i pantaloni e poi... >>
<< Ti ho detto di smetterla! >> Le urlai contro, per zittirla, stavo tremando e non riuscivo a sopportare tutto questo. 
<< Tu volevi sapere... e adesso sai tutto, contento? >> disse piangendo con tono sprezzante. 
<< No, non sono contento >> dissi addolorato. Adesso era tutto chiaro, quello che aveva passato, che le avevano fatto, era molto peggio di ciò che temevo. 
Beth mi guardò un’ultima volta con quei suoi occhi pieni di lacrime e se ne andò. Questa volta non la seguì, rimasi lì, pietrificato con lo sguardo nel vuoto. 
<< Daryl >> mi chiamò una voce maschile, mi girai. Era Aaron sul portico di casa sua. Ero talmente preso da Beth che non mi ero reso conto che non eravamo soli. Avevo dato per scontato che fossero tutti alla festa di Deanna. 
<< Da quando stavi ascoltando? >> gli ringhiai. 
<< Non volevo origliare, ma vi siete messi a urlare davanti casa mia >> disse scrollando le spalle. 
<< Dai vieni dentro >> .
<< No >> gli risposi, volevo tornare a casa a dormire e dimenticare Beth e quello che aveva passato, almeno per un pò.
<< Insisto, Eric ha fatto gli spaghetti al pomodoro, vieni a mangiare con noi >> mi disse amichevolmente mantenendo uno sguardo serio.
<< No, non ho fame >> gli dissi facendo qualche passo per andar via.
<< Abbiamo dell'alcol >> mi disse attirando la mia attenzione, lo guardai. Aaron mi fece cenno di entrare e mi convinsi che forse non sarebbe stata una cattiva idea buttare questa merda di giornata nell'alcol. Lo raggiunsi.
<< Mi dispiace per la tua ragazza >> mi disse riferendosi a quello che Beth mi aveva urlato.
<< Non è la mia ragazza >>  affermai.


***


Avevo passato la serata con Aaron ed Eric, o meglio avevo passato la serata a scolarmi tutta la bottiglia di whisky. Avevo dimenticato l'effetto di benessere che riusciva a provocarmi l'alcol. Portai una seconda bottiglia via con me. Camminavo verso casa, più che camminare era una camminata ridicola, ogni tanto portavo alla bocca la bottiglia. Riuscii ad arrivare sotto al portico, non so come, li notai Beth seduta con la schiena poggiata alla balaustra che mi guardava scrutandomi. Sbuffai, dopo la scenata di prima su quello che aveva passato era l'ultima persona che avrei voluto vedere. Specialmente in questo stato.
<< Che fai qui Greene? >> biascicando, mi sedetti accanto a lei, bevendo ancora dalla bottiglia.
<< Stai bevendo >> 
<< Mhhh >> le mugugnai staccando la bottiglia dalle mie labbra. Mi asciugai la bocca con il braccio << Che perspicacia >> le dissi sarcastico senza guardarla ma sentivo il suo sguardo addosso. Beth mi strappò la bottiglia dalle mani e comincio a bere avidamente. 
<< Che vuoi Greene >> le dissi con una smorfia. 
<< Forse... prima ho esagerato >> disse senza guardarmi.
<< Tu dici? >> continuai con il sarcasmo. Cazzo certo che aveva esagerato, mi aveva sputato tutto per farmi sentire una merda, e c'era riuscita. 
<< Non volevo che tu lo sapessi, non volevo dirtelo ma tu... eri ossessionato >> disse amaramente. 
<< Ossessionato? >> dissi con un ringhio. Lei annuì.
<< Tutte le volte che mi guardavi, capivo che volevi sapere >> disse facendo un sospiro. 
<< Perché non volevi dirmelo? >> l‘alcol mi faceva parlare senza pensare.
<< Perché poi mi avresti guardato in quel modo >>  disse scrollando le spalle. 
<< In che modo? >> Grugnì bevendo ancora un sorso. 
<< Quando ti ho raccontato... >>
<< Urlato >> la interruppi. 
<< Eh? >> chiese guardandomi. La guardai anche io.
<< Quando mi hai urlato >> la corressi. Lei sospirò. 
<< Quando ti ho urlato tutto quello che mi era accaduto, ho visto i tuoi occhi, erano carichi di dolore... di pietà. >> disse abbassando lo sguardo. Volevo dire qualcosa ma l'effetto dell'alcol non me lo permise, iniziava a girare tutto. 
<< Adesso mi guarderai sempre così >> disse con un filo di voce. Rimasi in silenzio a guardarla. Ero ubriaco ma nonostante quello che mi aveva detto, di quello che le avevano fatto non riuscivo a smettere di pensare a quanto la volevo. E mi facevo schifo per questo, l'avevano violentata ed io pensavo a lei in quel modo? Che cazzo. 
<< Non voglio che tu continui a prenderti cura di me perché ti senti colpevole >> continuò lei tornando a guardarmi.
<< Non lo faccio per quello >> le dissi senza riflettere.
<< E perché lo fai? >> mi chiese sorpresa. Non risposi, rimasi lì a fissare i suoi occhi. Mi guardò anche lei cercando di capire.
<< Oh >> disse mantenendo il suo sguardo serio.
<< Si, oh >> ripetei come un coglione, lei aveva capito. Mi alzai in piedi barcollando, dandogli le spalle. Era meglio andare a dormire prima di dire o fare qualche altra cazzata.
<< Daryl >> mi richiamò lei. La ignorai.
<< Va a casa Greene... sono ubriaco >> le dissi aiutandomi con la colonna per rimanere in equilibrio. La sentì alzarsi, avvicinandosi pericolosamente a me, tirando il mio giacchetto di pelle per non farmi scappare. 
<< Daryl >> ripeté il mio nome supplicandomi di girarmi. Stupidamente mi girai, guardandola, era così dannatamente vicina. Beth si alzò sulle punte dei piedi... e mi baciò. Un bacio delicato, un breve contatto tra le nostre labbra. Ero rimasto rigido al bacio, e confuso. Lei notando il mio sguardo serio si morse il labbro, mi diede le spalle per andare via. La fermai per un braccio costringendola a voltarsi verso di me, non riuscì a reprimere il desiderio di lei e questa volta senza esitazione la baciai. 
La baciai dolcemente per qualche minuto, tenevo il suo viso tra le mani. Ma scorreva alcol nelle mie vene e il desiderio di averla era sempre più forte. Non avevo più il controllo delle mie azioni e cominciai a baciarla con più foga, la desideravo dannatamente, volevo tutto di lei. Continuando a baciarla con le mani cominciai a toccarle i fianchi, stringendoli avvicinai il suo corpo al mio.
<< Daryl >> la sentì ansimare il mio nome, la ignorai baciandola quasi con violenza. Le spinsi la schiena contro il muro e ho stretto il suo corpo contro il mio, sentivo il suo ventre così vicino al mio, dentro di me stavo impazzendo, non avevo mai desiderato così fortemente una donna. Le mie  mani stringevano ancora sui suoi i fianchi e cominciai a baciarle il collo con avidità.
<< Daryl >>  continuando ad ansimare, era una supplica a fermarmi. La ignorai nuovamente scendendo con le mani sul fondoschiena, stringendola ancora più violentemente. 
<< Daryl! >> disse quasi urlando allontanandomi bruscamente con uno schiaffo. Indietreggiai, ero shockato da quello che avevo fatto. Non volevo. La guardai che respirava affannosamente e tremava, tremava a causa mia. Lei così angelica e delicata, la stavo violando di nuovo come fecero quei bastardi. Non avrei mai voluto che succedesse nuovamente a lei. Strinsi i pugni, ero arrabbiato con me stesso, per quello che le stavo facendo, sporcarla con le mani di un Dixon.
<< Mi… mi >> volevo dirle che mi dispiaceva, ma non ne fui in grado, ero paralizzato, mi sentivo una merda.
<< Daryl... va tutto bene >> mi disse cercando di rassicurarmi. Sembrava avesse un’aria dispiaciuta. No non andava tutto bene, non volevo farle del male. Un attimo prima maledivo quel poliziotto che le aveva fatto del male, e un secondo dopo le stavo per fare lo stesso?!
<< Daryl >>
<< Va a casa Beth >> le dissi senza guardarla in faccia… e come avrei potuto. Non ricevetti risposta ed entrai in casa sbattendo la porta alle mie spalle. 




 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Walking Dead / Vai alla pagina dell'autore: Lelasuprema87