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Autore: SiSi    02/04/2009    1 recensioni
“Smettetela! Il fatto che tu abbia passato gli esami e Bill invece debba ripetere l’anno, non ti autorizza a non trovare un lavoro.” Rimproverò la madre, distribuendo una fetta di pollo nei piatti di ognuno. [..]“Ma io volevo fare il chitarrista..” disse Tom, rattristandosi.“Sì, e io il presidente della comunità per la protezione delle specie di moscerini in via d’estinzione – ammesso che ce ne sia uno- . Ma se manco sai distinguere un Do dal Mi..” disse Bill, ridendo di gran gusto.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3.

Quando Bill Kaulitz ritornò a casa esausto, da scuola, trovò il fratello pacificamente addormentato nel divano davanti la televisione accesa. Sua madre era in cucina che stava cucinando, il padre, invece, era ancora a lavoro.

Salutò e si diresse dritto in camera sua, alla ricerca del cellulare, che la mattina aveva dimenticato nel comodino. Guardò, ma non era più poggiato lì. Il suo volto sbiancò.

[Se lo ha preso mio fratello, sono morto..] e iniziò a fantasticare su ciò che sarebbe potuto accadere. Ma i suoi pensieri furono interrotti dal richiamo della madre che annunciava che il pranzo era pronto. Dunque, dovette scendere, dimenticandosi del cellulare.

“Bill, potresti svegliare tuo fratello per favore? Non si decide ad alzarsi..” chiese la madre.

“Mi aiuto con il battipanni..” disse tranquillamente afferrando, appunto, l’oggetto.

“Posa quell’aggeggio e sveglialo.” Ordinò senza permettere al figlio di ribattere.

Poco dopo la famigliola quasi al completo era seduta a tavola.

“Tom, dovresti trovarti un’occupazione..” disse Simone (la madre) con tono di rimprovero“Non puoi stare tutta la giornata sul divano a poltrire..”

“Bè, almeno io gli esami l’anno scorso li ho passati, in confronto al signorino qui presente..” obiettò mentre versava un po’ di succo di arancia nel bicchiere, guardando poi negli occhi del fratello.

“Almeno io non sono un nullafacente pigrone” ribatté l’altro gemello scippando la bottiglia contenente liquido arancione dalle mani del fratello.

“Smettetela! Il fatto che tu abbia passato gli esami e Bill invece debba ripetere l’anno, non ti autorizza a non trovare un lavoro.” Rimproverò la madre, distribuendo una fetta di pollo nei piatti di ognuno.

“Ecco!” precisò Bill, guardando torvo il fratello.

“Ma io volevo fare il chitarrista..”

“Sì, e io il presidente della comunità per la protezione delle specie di moscerini in via d’estinzione  – ammesso che ce ne sia uno- . Ma se manco sai distinguere un Do dal Mi..”

“Ah-ah. Bella battuta Bill, l’hai letta nel retro del cartone del latte stamattina?” chiese Tom. Il gemello rispose con una smorfia, storcendo le labbra.

“Comunque Bill ha ragione. Smettila di fantasticare, torna coi piedi per terra, trovati una sistemazione decente e..”

“E non pensare solo a fare sesso con quella.” Completò la frase della madre il più piccolo dei gemelli. Simone rimase allibita e con la forchetta sospesa in aria con la bocca aperta.

“Ma stai zitto coglione! Mamma non l’ascoltare..”

“Tom dimmi che quello che ha detto Bill non è vero!” disse la madre con tono incerto e preoccupato “Dimmi che non è vero..” quasi lo stava pregando.

“Ma sono maggiorenne, sono liber..”

“Niente ‘ma’! Ciò non ti autorizza a fare tutto quello che vuoi!” intimò la donna “Dobbiamo chiarire alcune cose noi due! Punto numero uno non ti permettere mai più di chiamare tuo fratello in quel modo. Punto numero due se metti Franziska in cinta giuro che.. Giuro che..” non riuscì a terminare la frase, perché notò che Bill stava sgattaiolando fuori dalla cucina.

“Entra subito! Queste cose valgono pure per te!”

“Ma mamma, cosa c’entro io?! Sono affari vostri.”

“Siediti subito!” ordinò. E il ragazzo fu costretto a risedersi di nuovo.

“Questa me la paghi, cretino. Quel becco d’oca non lo tieni mai chiuso?” disse a bassa voce Tom, infuriato e facendo finta di ascoltare le parole della mamma che lo annoiavano. Il ginocchio di Bill fu colpito da un calcio. “Ahia!” borbottò mentre la madre continuava il suo discorso sullo stare attenti e riflette prima di agire.

_______________

“Georg, mi vuoi spiegare perché siamo qui da tre quarti d’ora?” chiese Cassie leccando gustosamente un gelato al cioccolato. All’ uscita della scuola, suo fratello la era venuta a prendere con la macchina dicendo che non sarebbero tornati subito a casa senza dare ulteriori informazioni, né la possibilità di chiederle. Così, prima di fermarsi davanti a quel portone di un lussuoso palazzo del centro, le aveva ordinato di comprarsi ad un bar qualcosa da mangiare e aveva optato per un gelato.

“Si può sapere perché non la smetti di fare domande?!” disse il fratello infastidito. Continuava a fissare l’entrata del palazzo.

“Ah, ho capito! Si è trasferita qui l’oca?”

“Non chiamarla così, idiota!”

“Bè, comunque a me non interessa della tua barbie, quindi se permetti voglio ritornare a casa e SUBITO!”

“Smettila di lamentarti! Mi ha chiesto se potevo accompagnarla dall’estetista..”

“Hai per caso uno stura orecchie?? Cosa ha sentito il mio udito?” chiese allibita Cassie avvicinando l’orecchio destro al volto del fratello, questi, però, si allontanò.

“Ma dai.. Cosa potevo fare..” rispose arrossendo violentemente. La ragazza allora aprì lo sportello, scese dalla macchina, ma mentre fece per chiudere, un lembo del suo giubbotto rosa si incastrò e rimase bloccata.

“Cassie, aspetta, ma dove vai?” pregò Georg cercando di aiutare la sorella, ma allo stesso tempo tentando di fermarla.

“Adesso, fai pure il suo schiavetto, eh? Ti ricordo che ha un fidanzato..” disse rabbiosa la ragazza cercando di coprire il suo volto rosso fiamma “Ma forse, sei troppo ottuso per capire certe cose..” e detto questo corse via.

Georg rimase paralizzato all’interno della macchina, seduto in quello scomodo sedile. Ma cosa le aveva preso?! Non era mica la prima volta che Franziska le chiedeva un favore. Ripensò accuratamente alle parole che gli erano state precedentemente riferite. A quali ‘certe cose’ si riferiva?!

[Nooo, Franziska non è il tipo, non usa le persone, in fondo siamo amici..]borbottò piano.

Per non pensarci, accese la radio su un canale sconosciuto. In quello stesso momento stavano trasmettendo un brano nuovo. “E questi erano i Tokio Hotel! Con la loro nuova canzone ‘Scream’, ormai stanno scalando importanti vette, incredibile, come questi quattro ragazzi in così poco tempo siano riusciti ad arrivare al successo..” commentò, infine, una voce maschile proveniente dall’apparecchio.

“Strabiliante! Ed io che volevo imparare a suonare il basso..” disse Georg mentre Franziska entrava in macchina, sedendosi nel sedile accanto al ragazzo.

“Ciao!” salutò la ragazza “Parlavi con me?”

“No, stavo solo commentando..” e detto questo mise in moto la macchina e si diressero verso il centro di bellezza.

“Cosa? Come mi sta da dio questo vestitino?” chiese, facendogli l’occhiolino ed accavallando le gambe.

Il ragazzo a poco non sbandava, fece una manovra da fare invidiare i piloti di formula 1. Dopo che il pacco di patatine si rovesciò sulla scollatura, Franziska emise un urlo così acuto, capace di aver fatto bucare i timpani a Georg.

“Ma sei impazzito?” sbraitò la ragazza tentando di pulirsi, crollandosi di dosso le briciole, che caddero nel sedile dell’auto.

[Sì, sono pazzo di te.] Pensò.

“Scusami, non so che mi ha preso..” mentì il ragazzo.

 

N.A= grazie ragazze per avere commentato! ^^ e grazie anche alle 5 persone che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti! Vi prego, anche un commentino minuscolo me lo lasciate?ç.ç

Alla prossima! Sisi.

  
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