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Autore: Ghrian    03/04/2016    2 recensioni
Carlotta è una semplicissima ragazza italiana, una come tante: studia, esce con delle amiche incredibilmente più pazze di lei...
Ma nell'università che frequenta stanno organizzando un tirocinio all'estero con un'altro indirizzo, completamente opposto al suo.
Si ritroverà catapultata in un altro mondo, a contatto con una cultura e abitudini enormemente differenti dalle sue e dovrà adattarsi a tutti i costi.
Aggiungiamoci due amici sclerati, lei che non è da meno e l'entrata in campo di dodici ragazzi... l'esplosione è alle porte, io lancio l'avvertimento!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le dissi tutto con una telefonata, non sarei riuscita ad aspettare fino a domani.

In un primo momento pensai che mi avrebbe chiuso il telefono in faccia, invece rimase ad ascoltarmi fino alla fine, facendomi concludere senza mai interrompere il mio discorso abbastanza disconnesso.

Il silenzio che lo seguì fu un po' imbarazzante, finché lei non si decise a romperlo dicendomi -Sei un idiota. Una grandissima idiota. Certo che mi piacciono quelle scimmie impazzite ma non ho intenzione di fiondarmi a casa loro per rubare le loro mutande.-

-Non si sa mai. Sai essere una grande rompiscatole quando vuoi.- replicai, spostando il telefono nell'altra mano.

-Sì, è vero ma non raggiungerò mai i tuoi livelli.-

E dopo questa epica risposta, scoppiammo a ridere all'unisono rischiando ancora una volta di cadere nell'isteria. Nel mio caso di cadere malamente dal divano.

Sono una persona goffa, niente commenti.

-Ora che abbiamo chiarito...- riprese lei, una volta che la sua voce ebbe raggiunto un livello accettabile - ...mi farai vedere quella maledetta casa?-

-Certamente. Dobbiamo fare una serata pizza!-

-Pizza...ho già la bava alla bocca.-

-Allora ci mettiamo d'accordo domani.- feci, sistemandomi meglio sul divano.

-Ovviamente. Voglio quella dannata pizza.- concluse, chiudendomi il telefono in faccia.

Pensavo davvero si sarebbe arrabbiata molto di più e invece... meglio così, davvero. Per una volta aveva sul serio ragione Lar, il che era un miracolo.

Lanciai il cellulare sul tavolino con un sospiro di sollievo e stavo per alzarmi dal divano diretta al piano superiore, quando sentii delle voci sempre più vicine alla mia porta che provenivano dalla casa in parte alla mia.

E di chi mai potevano essere?

Mi diedi una manata in fronte, pronta a sorbirmi gli EXO ancora per quella sera e infatti... -Caaaarl, ci apri? Sei ancora sveglia?- prevalse la voce di Chen da dietro la porta.

-Idiota, se ti risponde vuol dire che è sveglia, no?- replicò Kris e dall'urlo di dolore che si espanse nel corridoio capii che il nostro “cold guy” dovette avergli dato una bella botta.

Scoppiai di nuovo a ridere, contorcendomi sul divano come una medusa drogata e sentendo i miei strilli capirono che ero ancora sveglia. E ovviamente spalancarono la porta senza nessuna grazia e si riversarono come uno stuolo di cavallette nel mio soggiorno, senza che io avessi nemmeno il tempo di aprire bocca.

La sottoscritta voleva solo studiare un po' e magari andare a dormire ad un orario decente. Ma no, dovevo ancora beneficiare della loro squisita e incantevole compagnia. Puah.

-Che cosa ci fate qua?- borbottai stizzita dalla loro intrusione.

Le suddette scimmie urlatrici scorrazzarono un po' per il mio salotto, fino a raggiungermi sul divano.

Chen, Kris, Suho, Chanyeol e Xiumin si sedettero per terra, dall'altro lato del tavolino mentre Kai, Sehun e Baekhyun si lanciarono sul divano, schiacciandomi tra i cuscini.

Lay, Tao, Luhan e D.O rimasero in piedi guardando gli altri un po' smarriti, prima di alzare le spalle e fare anche loro come se fossero a casa propria.

Dopo che tutti ebbero trovato una sistemazione, si degnarono finalmente di rispondermi -Volevamo salutarti! Eri un po' persa tra le nuvole prima.- mi spiegò Xiumin, inclinando la testa da un lato.

Sbuffai sonoramente, scrollandomi di dosso Sehun che si era steso a pancia in giù sulle mie gambe. E tutta questa confidenza? Dove l'aveva presa quel criceto ambulante?

-Non dovevate preoccuparvi, sto bene.- replicai, ignorando le proteste del biondino che offeso, si accoccolò su Kai.

-Non sembrerebbe, sai?- si intromise Suho cercando di psicanalizzarmi con un'espressione concentrata piuttosto buffa da vedere.

Alzai gli occhi al cielo, tentando di non guardare Kai e Sehun abbracciati stretti sul mio divano.

-Sto bene, davvero. Solo... non me l'aspettavo, tutto qua.- specificai, incrociando le gambe sul divano e togliendo un po' di spazio a Baekhyun -Ho sempre pensato a loro come una coppia felice ed innamorata, non avevo idea che stessero avendo così tanti problemi. Ma non sono affari miei, se vorranno il mio aiuto devono solo chiedere, tuttavia non ho la minima intenzione di immischiarmi anche a costo di sembrare senza cuore.-

Baekhyun mi guardava a bocca aperta, così come Sehun che aveva sciolto l'abbraccio con Kai.

-Perché?- mi chiese Chanyeol, guardandomi intensamente.

Suho gli diede una pacca sul braccio aggiungendo -Se possiamo chiedere, ovviamente.-

Gli sorrisi e poi mi rivolsi al gigante agghiacciante -Per esperienza so che sono situazioni spiacevoli da risolvere privatamente. E' meglio così, credetemi.- sussurrai, leggermente a disagio.

Odiavo parlare del passato, soprattutto di episodi poco piacevoli.

-Per esperienza?- ripeté Tao, subito zittito da un'occhiata assassina di D.O. Quel ragazzo quando voleva sapeva essere davvero spaventoso.

-Sì, per esperienza. Spero davvero che Jenni non si trovi nella mia stessa situazione, altrimenti è la volta buona che faccio fuori quel inglesuccio da strapazzo.- brontolai, incrociando anche le braccia.

Chanyeol continuava a fissarmi in modo strano, come se mi stesse studiando. E non mi piaceva quando le persone mi studiavano. Mi sentivo sempre come un piccolo esperimento di laboratorio e la sensazione non era piacevole, lo posso assicurare.

Stavo per aprire bocca quando delle braccia si avvilupparono intorno al mio collo, stringendomi contro un corpo alla mia sinistra. La stretta che mi stava dando era decisamente troppo forte e iniziai a lamentarmi, cercando di sottrarmi da quelle braccia malefiche.

Ma da bravo perfido, Baekhyun aumentò la stretta, rendendomi impossibile scappare.

Se pensava che mi sarei arresa così facilmente sbagliava, e anche di grosso: iniziai a muovermi come un pesce appena pescato, cercando di uscire dalla rete mortale di Baekhyun.

Risultato? Lui non né voleva sapere di lasciarmi andare e io non né volevo sapere di smettere di muovermi così cademmo dal divano, finendo addosso a Luhan ed a D.O.

Una specie di piramide umana. Arte astratta.

Ridemmo fino allo sfinimento perché quando uno cercava di alzarsi finiva solo con incastrarsi sempre di più e ricadere sopra qualcun altro.

Alla fine, presi da un'ondata di bontà, Lay e Xiumin ci aiutarono ad alzarci cercando di non cadere anche loro nel buco nero che avevamo creato.

Grazie a Xiumin che mi tirò su dalla pancia di Luhan, mi ristabilii sul divano, arrampicandomici sopra come un babbuino.

Anche Baekhyun mi raggiunse, posandomi la testa sulla spalla sinistra mentre Luhan e D.O si sedettero con più grazia sul pavimento.

-Grazie.- sussurrai piano sui capelli ossigenati di quel chiassoso coreano.

Sentii attraverso il tessuto del pigiama, che sul suo viso si stava formando un sorriso gigantesco, felice e soddisfatto per il suo risultato.

Erano davvero pochi giorni che ci conoscevamo ma stavamo diventando amici davvero in fretta, il che mi spaventava. Non volevo affezionarmi così in fretta a delle persone che dopo un anno sapevo non avrei più rivisto. Dopotutto erano famosi e non potevano certo permettersi di sprecare il loro tempo libero, men che meno con me.

-Direi che si sta facendo tardi. Andiamo a dormire?- domandò Suho alla ciurma, che si girò a guardarlo male -Scusate.- s'indignò lui, portando le mani avanti.

Io ridacchiai, lasciandomi andare contro lo schienale del divano, portandomi dietro anche Baekhyun e Sehun che si era di nuovo appiccicato al mio fianco.

-Sono circondata da cozze ossigenate.- commentai, facendo ridere gli altri membri mentre i diretti interessati mugugnarono qualcosa offesi.

-E se guardassimo un bel film?- intervenne Chen, avendo subito l'approvazione di tutti tranne che di Suho e Kris.

-Dovremmo andare a dormire, domani abbiamo gli allenamenti.- riprovò Kris, appoggiando i gomiti sul tavolino i vetro.

-E quando mai non abbiamo gli allenamenti, Kris hyung?- ribatté, D.O, assottigliando gli occhi.

-Forse ha ragione lui, lo possiamo guardare domani sera il film.- mi intromisi, appoggiando i due ragazzi che mi guardavano grati.

-Ma noi vogliamo guardarlo ora.- piagnucolò Tao, guardandomi con una faccia da cucciolo bastonato. Era tremendamente difficile digli di no, ma alla fine Kris e Suho convinsero gli altri a tornare a casa, non prima di avermi strappato una promessa: domani sera, pizza e film.

Che potevo dire se non: Sissignore!



Mentre tutti pian piano si dirigevano nel corridoio verso la loro tana, io mi alzai dal divano, raccogliendo il computer che avevo tristemente abbandonato sul tavolino e lo infilai nella borsa a tracolla. Se domani avessimo iniziato effettivamente il corso di biologia, avevo davvero bisogno del mio caro aggeggio tecnologico.

-Carl...- mi chiamò una voce profonda che io sapevo appartenere ad un certo fungo maledetto.

-Dimmi, mio caro funghetto sottaceto.- ironizzai, girandomi per ammirare la sua faccia sbigottita.

-Funghetto sottaceto?- ripeté, sempre più sconvolto mentre si spostava dal divano.

-E' un bel soprannome. Adatto al tuo taglio di capelli.- spiegai, sorridendo maligna.

I suoi occhi a mandorla brillarono di una luce inquietante e le sue labbra carnose si aprirono in un sorriso molto simile al mio. Probabilmente era ora di temere il peggio, ma quella sottospecie di gigante maligno non mi spaventava.

Sempre tenendo il suo sguardo incatenato al mio si avvicinò fino ad arrivare di fronte a me -Stai cercando di vendicarti?- domandò, continuando ad inchiodarmi sul posto.

Ah, era ancora lontano dal farmi cadere ai suoi piedi. Se voleva che cedessi doveva impegnarsi molto di più di quanto non stesse facendo.

-La vendetta è un piatto che va servito freddo, mai sentita questa meravigliosa frase di circostanza? E poi, più a lungo si protrae più il piatto diventa gustoso.- replicai, aumentando il mio sorrisetto.

-Simpatico, sì. Ma certo non quanto il tuo pigiamino.- ribatté, alzando un sopracciglio alla mia precedente affermazione.

-Deboluccia come difesa, ti devi rimboccare le maniche se vuoi giocare con me. E poi i pinguini sono carini.-

-Anche i funghetti.- disse, scoppiando a ridere di gusto -Buonanotte, Carlotta.- riprese, storpiando in modo indicibile il mio nome.

-Buonanotte, Channie.- ghignai, vedendolo preso alla sprovvista.

Risi anch'io, lasciando la cucina e dirigendomi verso le scale. Sarebbe stato un anno meraviglioso.



La mattina dopo mi svegliai di scatto, sentendo un enorme ed insolito baccano provenire dal mio soggiorno. Un momento, dal mio soggiorno?

Ma che diavolo stava succedendo?

Vivevo da sola, avevo dodici animali da compagnia ma non mi aspettavo certo che si mettessero a scorrazzare in casa mia. Avevano la loro stalla, non capivo perché dovessero disturbare il mio santo sonno ristoratore.

Mi alzai dal letto, anche se in realtà sarebbe più giusto “ruzzolai giù dal letto”, e mi fiondai al piano di sotto verso quel chiasso infernale.

Non pensai a quali potessero essere mie condizioni, non me ne importava un granché, volevo solo che la piantassero erano le cinque del mattino! Avrei potuto avere ancora due ore di beata fase REM e invece dovevo sorbirmi i loro litigi. Che vita.

Scesi le scale praticamente saltandole e una volta arrivata al famigerato salotto, la scena che mi si presentò davanti mi fece scoppiare a ridere di gusto, senza riuscire a trattenermi.

Chanyeol aveva la faccia completamente ricoperta di glitter dorati, che ogni volta che si muoveva, spargeva dappertutto come una tenera fatina. Inoltre gli avevano infilato un bel cappello con delle antenne da insetto che dondolavano avanti e indietro ogni volta che ruotava la sua testolina.

Ma non era l'unico ad aver subito gli scherzi di Baekhyun e Chen, vedendo le grasse risate che si stavano facendo a dispetto della faccia arrabbiata di Chanyeol ma anche Kai aveva subito la medesima triste sorte. Beh, triste non certo per me.

Al poveretto gli avevano disegnato dei bei baffetti, arricciati sul fondo e degli occhiali tondi intorno alle orbite. Anche lui portava un cappello, formato dagli slip di non so chi. E non voglio saperlo, davvero. Dico solo una cosa... erano rosa, confetto. Penso di aver reso perfettamente l'idea.

I due poveri funghetti erano davvero arrabbiati, si poteva vedere dal fumo che usciva dalle orecchie e dalle narici dei due coreani.

Non volevo nemmeno sapere che perfida vendetta stava architettando Chanyeol, di sicuro avrebbe fatto passare la voglia di ridere a quei due.

In quel momento decisi di intervenire anch'io, fino a prova contraria la casa in cui Channie la fata madrina stava spargendo la sua polvere magica era la mia e io non avevo un golf tuttofare.

-Ragazzi sono le cinque di mattina e sebbene voi abbiate deciso di anticipare Carnevale io vorrei tornare a dormire.- dissi, sbadigliando un po' ma guardando quelle piccole pesti di Chen e Baekhyun.

Dodici persone si girarono a guardarmi sconcertati, come se non si aspettassero di vedermi li, in casa mia. E sottolineo in casa mia.

Al che mi mossi decisa verso Kai, lui indietreggiò leggermente forse pensando che lo avrei steso con una gomitata ma, non appena lo raggiunsi, allungai una mano arraffando le mutande che portava ancora in testa.

Le lanciai in faccia a Baekhyun che si scostò lanciando un urletto poco virile. Poi andai verso la mia borsa, dove tenevo sempre delle salviettine struccanti e le porsi a Chanyeol che mi guardò riconoscente.

-Se non dovessero bastare a toglierti quella roba dalla faccia, di sopra c'è il bagno. Ma non usare la mia doccia, anche casa vostra ne è dotata. Buonanotte.- conclusi, avviandomi con molta grazia verso le scale, sognando di nuovo il mio materasso.

Peccato che mentre la mia mente stava fantasticando, il mio piede andò in fallo facendomi inciampare tra un gradino e l'altro.

Tra le risate unanimi, pensai solo “ Almeno non sembro una fatina sbrilluccicante”. 












NOTA: Saaaaaaalve!

Buona domenica!
Cosa dite di questo bel capitolone? Lunghino ma pieno di avvenimenti... e che avvenimenti!
Tutti da ridere, direi.

Bene, bene, non ho molto da scrivere anche perché mi devo sbrigare a postarlo alrimenti una lettrice accanita di questa storia mi fa a pezzettini e poi li mette nel congelatore.
Serial killer.
Paura.

Ci  sentiamo alla prossimaa

   
 
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