Sono sicura che un giorno o l'altro mi daranno il premio per "Più squilibrata mentale dell'anno". Chi mi conosce in privato sa perfettamente (e sfortunatamente) il perchè a sue personali spese...xDxD... e chi mi conosce in questo sito...anche, diciamocelo. Quante storie avrò pubblicato dall'inzio dell'anno per poi fermarmi perchè mi ero stufata? 10? 20? Una cosetta del genere, mi sa xDxD.... Ma uffyy che volete farci? Se proprio volete saperlo ho due plausibili scuse da esporvi in mia difesa, si si u.u.... allora...

1) Sono una PAZZA SQUILIBRATA di carattare, quindi... 

2) Sono incintaaaaa!! E signori cari, si sa che quando si è incinte si da di mattooooo (oddio, adoro poter usare questa scusaaa!! E una comodità essere incinta... ti salti le file, hai scuse per mangiare a sbafo, sono tutti carini con te, puoi indossare abiti orribili e sformati ma comodissimi...e fantasticooo! xDxD)

Comunque, che dire? Ci ritento sperando vada bene...okok, forse "bene" è pretendere troppo... forse... meglio?? Si, decisamente vorrei che andasse semplicemente "meglio" delle altre volte (sese, ci vorrebbe un miracolo -.-'')... 

Cooomunque.... spero vi piaccia e...che dire?? Non fidatevi di me, della mia puntualità, del mio carattere, del mio squilibrio mentale....ho dimenticato qualcosa? xDxD Scherzi a parte... questo buona letturaaa!!

Bea.

Prologo...

...Se hai amato ed era amore, non è un errore...

Nessuno aveva mai creduto al nostro amore. Tu non ci badavi neppure. Sei sempre stato quello forte, quello che non si lascia condizionare da nessuno, quello a cui non importa niente del giudizio altrui. Io invece speravo, semplicemente speravo, si sbagliassero. Non che avessi mai dubitato di noi due, mai, neppure un solo secondo di quest’incredibile anno trascorso insieme. Mi fidavo di te più di ogni altra cosa, più di ogni altra persona. Vedevo diventare in te il mio stupido piccolo mondo qualcosa di straordinario, quando eravamo insieme non ero io, semplicemente Mary… cambiavo, diventavo un’altra, un vulcano di emozioni, una stella impaziente che arrivasse la notte per brillare insieme a te… non ero più Mary, ero Ylin… Ylin… ricordi ancora, vero, come mi chiamavi? Solo e solamente tu, tutti Mary e tu Ylin, la mia principessa Ylin mi dicevi. Dio, quanto mi manchi. Quanto mi manca la tua voce, il tuo respiro sulle mie labbra, i tuoi abbracci caldi, il tuo profumo fresco. Sei sempre stato tu quello opportuno, quello che “al diavolo il mondo, siamo solo io e te!” quello che mi sorrideva e io morivo, il cuore che batteva a mille. Piango, quando ti penso, piango ancora. Sono passati 11 mesi, 11 esatti stupidi, inutili e vuoti mesi. 11 mesi senza sentire il battito del tuo cuore appoggiando la testa sul tuo petto,  11 mesi senza vedere il display del telefonino illuminarsi e apparire il tuo nome, 11 mesi senza giocare con i tuoi capelli… 11 mesi senza di te.  Se solo per sbaglio, senza farlo apposta, mi perdo nei ricordi di noi due, per pochi istanti, per pochi inutili secondi di questa vita diventata inutile senza di te, dopo, quando mi accorgo che è tutto finito, che non c’è più niente, sento un dolore nel petto, forte, lancinante, voglia di piangere e correre da te, al diavolo se sei lontano chilometri e chilometri da me… lo vuoi capire o no, che ti amo ancora? Lo vuoi capire che non mi darò pace tutta la mia vita finché non saprò perché, perché diavolo è finita? E colpa mia, forse? È colpa mia, vero. È colpa della mia stupida vita in cui niente va come deve, e ora che sono su questo aereo, diretta di nuovo dopo 11 mesi nella tua città, saperti vicino ma sentirti lontano, ora mi pento solo di aver fatto i biglietti. La mia cucciola è accanto a me, mi tiene una mano, comprensiva, ma non riesce a nascondere nello sguardo la felicità di tornare ad L.A. Dopo undici mesi. Undici lunghi interminabili mesi. So che stare nella stessa città non vorrà dire, non vuol dire incontrarsi tutti i giorni, tornare insieme. Il motivo per cui torno a Los Angeles non sei tu, anche se vorrei lo fossi. Ma purtroppo lo stesso ti rivedrò. Per forza. Ti dovrò rivedere… lo sappiamo bene entrambi che il motivo che mi ha riportato ad L.A. ci farà ricontrare… purtroppo, o per fortuna… questo ancora non lo so. Uff… Maledetto il giorno in cui mi innamorai di te. Maledetto il giorno in cui capì che senza di te la mia vita sarebbe stata insulsa. Piango tutte le notti sognando di essere il tuo cuscino, solo per accarezzare la tua guancia dopo ogni tramonto e sentire il tuo respiro. Perché mi sono dovuta innamorare di te? perché? Perché non potevamo essere amici, come lo sono Leslie e i tuoi fratelli?come le siete tu stesso e Leslie? Perché no, noi ci dobbiamo innamorare, e finchè possiamo ok. Ma non possiamo amore mio. Non possiamo. Perché io e te per sempre e una frase che ho sempre odiato. Non staremo insieme per sempre. Non è il nostro destino. Non posso, non devo continuare a pensarti. Devo smetterla, devo!.... ma chi voglio illudere… sarai sempre nel mio cuore, qualunque sarà la mia vita senza di te, sempre che varrà qualcosa, allora, la mia esistenza lontana dal nostro amore. Perché ti sento così vicino da poterti sfiorare ma così lontano per afferrarti una mano e gridarti di tornare con me. Se hai amato ed era amore, non è un errore, buffo, questa frase non l’avevo mai sentita in tutta la mia vita, finché non ci siamo lasciati. D’accordo, se hai amato ed era amore, non è un errore. Ma il problema è un altro. Se amo ancora, ed è amore… perché sento che è un errore? Perché sento che non posso amarti?