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Autore: Risa_chan    02/04/2009    1 recensioni
Ogni giorno della nostra vita ha una colonna sonora che ci accompagna al momento del risveglio, quando andiamo a lavoro, quando usciamo dal lavoro e andiamo a prendere i nostri figli a scuola. ma, se la canzone smettesse di suonare? basta una storia... un gioco...certamente, forse!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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certamente forse Note importanti prima di leggere 
Il titolo di questa storia è stato preso in prestito da un film uscito nel 2007: in comune a questo la storia ha solo il titolo ,  e le  premesse, per il resto è tutta farina del mio sacco.
anche alla storia di Harry saranno apportate qualche modifiche, chimamiamole anche drammaturgiche, a fini d'intreccio.
durerà poco, e credo che , saranno non più di due o tre capitoli. Insomma,  quel quanto basta per buttare giù l'idea.
Preciso che tutti i personaggi presentati sono invenzione di J.K. Rowling, che ne detiene tutti i diritti, quest'opera, ha fini amatoriali, e non di lucro.
Buona lettura!!!
Francy


 Certamente forse


 Ogni giorno della nostra vita ha una colonna sonora che ci accompagna  al momento  del risveglio, quando andiamo a lavoro, quando usciamo dal lavoro e andiamo a prendere i nostri figli a scuola. E'  dentro la nostra testa e non riusciamo a non canticchiarla perché ci fa compagnia.
Quel giorno Per Lily Luna, non c'era nessuna canzone a tenerle compagnia, soltanto noia e tanta tristezza.
si sentiva sola, dondolando sull'altalena che nonno Weasley aveva costruito per lei, e legato hai rami di due  alberi del giardino di casa.
Già il vento che le scompigliava i capelli rosso scuro preannunciava l'autunno imminente, il quale già faceva cadere lievemente le prime foglie sul terreno umido.
cosa avrebbe fatto, quando le prime piogge l'avrebbero costretta in casa?
la bambina fermò lo sguardo su una piccola fogliolina rosso gialla che  ostinatamente si  attaccava al ramo, quasi non volesse darla vinta al vento e non cadere.
Il problema che assillava la piccola di casa, era l'assenza di entrambi i suoi fratelli. Al e James litigavano spesso, e si azzuffavano, la mamma finiva per sgridarli, e tanto bastava per rendere le sue giornate sempre allegre e movimentate. Ne James ne Al l'avevano mai esclusa nei loro giochi, e con quei due si scoprivano sempre tante cose divertenti, nuovi giochi, nuovi scherzi da fare alle cugine più grandi, o alla nonna ( a volte anche alla mamma e alle zie).
Era così bello, e più si era meglio era: Lily aveva molti cugini, e le domeniche d'estate o invernali, qualsi volglia  passate insieme erano memorabili.
Ma , ora sia i suoi due fratelli maggiori, sia  i suoi cugini erano a scuola:di fatto erano rimasti  soltanto lei e Hugo a non frequentare la scuola.
La situazione le pareva isommontabile, e triste, nonostante non fosse sola. Le si propstettavano due lunghi anni di noia .

" Guarda com'è giù...." notò Harry spiando la figlia da dietro il vetro della finestra della cucina.
"E' normale, no?  ora anche Al è andato a scuola." rispose Harry.
Quel giorno Harry aveva preso, e di certo se lo poteva permettere, un giorno di riposo per stare con i suoi figli al momento della partenza, e ovviamente per passare un po' di tempo con la dolce Lily.
Forse, conosceva il modo per tirlarle su il morale... uscì, dalla porta della cucina con un sorriso comprensivo sul volto. per Lily rimaere a casa sola doveva essere una cosa molto brutta e a 9 anni è del tutto normale, nel caso specifico, vivendo sempre con due fratelli maggiori, lo era ancora di più.
Se la nebbia per uno strano caso  era scomparsa, era comparso quel venticello fresco che fece rabbrividire un momento Harry.
Si avvicinò piano alla altalena dove era seduta lily, e dolcemente chiese: "Perché quell'espressione triste? "
Harry prese posto sull'altalena a accanto alla figlia aspettando una risposta dalla bimba.
"Sono rimasta solo io qui..."
"Anche Hugo è rimasto, poi, ci sono i nonni, zia Hermione e zio Ron, zio Fred, zia Angelina, Bill, fleur, e anche zio percy e zia Audrey, c'è anche Ted, ci sono io e la mamma. visto; non si sola!"
Tuttavia Lily non sembrò rincuorata dalla presenza di tutte quelle persone che le volevano un gran bene.

" A volte anche io mi sono sentito solo come te, sai? ostante ci fossero tante persone che mi stavano accanto, prima fra tutti la mamma. Era come un angelo che mi stava vicino da lontano, mi osservava e quando ho avuto bisogno di lei, mi ha sorretto stringendomi la mano."
Lily ascoltò quelle parole d'amore, e sperò che un giorno qualcuno le dicesse per lei.
"Ma, non c'è stata sempre lei."
"Cosa? che vuoi dire  papà?"
Harry rise: "beh, diciamo che non è stata l'unica donna della mia vita."
Lily spalancò la bocca, sorpresa da quella rivelazione.
"Non ci credo! raccontami, ti prego!"
"Va bene, ma facciamo un gioco, tu devi indovinare chi è la mamma! cambierò tutti i nomi a proposito. ci stai?"
"Ci sto!"
Entrarono in casa, si sistemarono in salotto seduti comodamente sul soffice divano.
"Ho iniziato ad interessarmi alle ragazze, al quarto anno, per un evento fortuito, diciamo. Quell'anno era stato organizzato insieme al torneo tremaghi. il famossimo ballo del ceppo. Ed ero terrorizzato solo all'idea."
Lily rise alla battuta, suo padre fece finta di nulla e continuò il suo racconto.

 Al' improvviso i corridoi di  Hogwarts si erano riempiti di ragazze ridoline, vedeva ragazze d'apertutto. Il ballo del ceppo si avvinava sempre di più, e ne Ron e ne Harry avevano una compagna per il ballo. Harry si domandava come fosse possibile  invitarne una se queste si spotstavano in gruppo anche per andare in bagno, e quando passava si mettevano a ridacchare.
In realtà, Harry sapeva molto bene a chi chiedere, ma, trovare il coraggio per farlo era tutt'altra cosa. la ragazza si chiamava, Viola.
Era molto carina,carngione olivastra occhi a madorla un sorrisi dolcissimo, ed  giocava a Quidditch.

"In quale case stava?"
" Domanda  birichina, non te lo dico dico, altrimenti, è troppo semplice."
"Uffa.." sbuffò Lily.
Harry riprese il racconto da dove lo aveva lasciato...
 
Una domenica mattina Harry era andato a salutare Evdige,  e se ne stava tranquillo, nel silenzio che quel posto poteva dare.
Fu sorpeso da un rumore di passi  e, da un respiro affanato, e ancor di più quando vide  comparie viola con un pacchetto in mano.
Imbarazzo, un saluto sussurrato, quattro chiacchiere sdenticate, ,mentre nella sua testa una vucina, la quale assomigliava tantissimo a quella di Hermione,  s'immagino in quel momento  il cioglio severo della sua amica e mancò poco che le scoppiasse a ridere davanti senza motivo.
" .... ci si vede...ciao..."
"....ciao..."
Qualche strana forma di coraggio o farza, come se due mani lo spintonarono, spingendolo  a correre fuori dalla  guferia, e  a richiamarla.
"Violo!"
"Sì?" disse lei girandondosi
"No ne che... vorrestivenirealballoconme?"
"Cosa?"
Ripeterlo no...
"Vorresti venire al ballo con me?"
" Mi dispiace ma ci vado con un altro." rispose seriamente dispiaciuta la ragazza.
"Ah."
Viola sorrise imbrazzata senza sapere cosa dire, e, mosse un passo indietro.
"E ,con chi ci vai?"
"Con Cedric Diggory... mi dispiace davvero... ci vediamo Harry..." detto ciò corse al c astello.
Sì, ci vediamo, come no...





   
 
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