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Autore: ChrisAndreini    03/04/2016    2 recensioni
Dipper e Mabel, un anno dopo gli eventi che hanno caratterizzato la loro prima estate a Gravity Falls, tornano nella città, ma prima ancora di raggiungere il Mystery Shack verranno catapultati in un mondo molto strano, abitato da mostri intrappolati lì per sempre.
Dovranno usare tutta la loro determinazione per uscire dal Sottosuolo, e una domanda sorge spontanea: riusciranno a farcela pacificamente, o scivoleranno sulla via del genocidio?
Dal prologo:
-Salve! Io sono Flowey, Flowey il fiorellino!-
Ci fu un attimo di sbigottimento da parte di entrambi, poi Mabel prese il rampino con forza e lo puntò verso il fiore.
-AAHHH! Un fiore parlante!!- esclamò, sconvolta.
Il fiore fece uno sguardo strano, poi continuò.
-Siete nuovi del Sottosuolo, vero? Sarete spaesati, lasciate che vi spiega- il fiore fece loro un occhiolino, e subito il pino sul cappello di Dipper e la stella cadente sul maglione di Mabel si illuminarono, e davanti ai ragazzi si materializzarono quattro pulsanti. In sottofondo iniziò a sentirsi una musichetta allegra e veloce.
ATTENZIONE: SPOILER PESANTI SU GRAVITY FALLS E UNDERTALE. NON LEGGETE SE NON CONOSCETE TUTTI I FINALI!!
Genere: Avventura, Comico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Bill Cipher, Dipper Pines, Mabel Pines
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nyeh heh heh heh… Wait!

 

 

Mabel e Dipper iniziarono ad esplorare la città innevata, con un grosso albero di natale al centro.

-Direi che hanno sbagliato periodo dell’anno- commentò Dipper, poi sbarrò gli occhi.

-Non siamo già a Natale, vero? Non siamo rimasti così tanto qui sotto!- iniziò a prendergli il panico, ma Mabel gli tirò una pacca rassicurante sulla spalla.

-Ma no! Sono sicura che qui è natale tutto l’anno- disse con sicurezza, per poi avvicinarsi ad un orso che stava pensando ai regali sotto l’albero.

-Senta, signor Orso, qui è natale tutto l’anno?- chiese, con le mani dietro la schiena, curiosa.

-Cos’è il Natale? Noi abbiamo un albero decorato per celebrare un mostro a cui vengono sempre decorate le corna dai giovani locali. Dato che non lo apprezza abbiamo deciso di creare questa festività in suo onore per farlo sentire meno male- rispose lui.

Mabel annuì, interessata.

-Ah… significa che probabilmente lo festeggiano d’estate- raggiunse una conclusione Mabel, guardando il fratello con un gran sorriso, che lui però non sembrava ricambiare.

Continuava a fissare l’albero spaventato, col timore di starci mettendo troppo tempo a tornare in superficie.

-E… e se qui il tempo scorresse lentamente e nel mondo di fuori molto più velocemente?- chiese Dipper tra se, spaventato.

-Non essere così pessimista. E’ molto più probabile che qui siamo come a Narnia e in realtà il tempo scorre molto più velocemente qua e nel nostro mondo più lentamente- Mabel, come al solito, era disposta a vedere solo il bicchiere mezzo pieno.

Dall’altra parte dell’albero, c’era un mostro senza braccia dalla maglia a righe gialle e ocra, che si rivolse a Dipper non appena lo vide.

-Yo! Tu sei un bambino, vero?- Dipper aprì la bocca per rispondere negativamente, ma il mostro continuò.

-L’ho capito perché indossi un maglione a righe. Tu invece, sei una bambina?- Dipper stava per spiegare pazientemente la situazione quando Mabel rispose per lui.

-Sono sua sorella maggiore- disse, lanciando un’occhiata divertita al fratello, che la contraddì.

-Non è vero! Siamo gemelli, abbiamo la stessa età- disse arrabbiato, incrociando le braccia.

-Ah, quindi siete tutti e due bambini- asserì il mostro.

Mabel tentò in tutti i modi di trattenere le risate.

-NO! Siamo adolescenti!- obiettò Dipper, testardo.

-Non potete essere entrambi adolescenti. Tu indossi una maglia a righe, quindi sei per forza un bambino- disse convinto il mostro, Dipper scosse la testa e lasciò perdere, mentre Mabel si gettava a terra senza più trattenersi.

-Io vado a perlustrare la zona- Dipper indicò la città che si estendeva di fronte ai loro occhi.

-Io vado a dormire- disse invece Mabel, indicando la locanda alle loro spalle.

-Cosa, ma sei matta? Abbiamo fretta!- si lamentò lui, ma Mabel era convinta.

-Sono stanca, ho affrontato tanti simpatici mostri e voglio dormirci su. Ci vediamo tra un po’- e salutandolo entrò nella locanda.

Dipper sospirò, e si avviò oltre l’albero di Natale, stringendosi il maglione addosso, e cercando di non attirare troppo l’attenzione.

Il primo edificio che incontrò era un pub che non sembrava molto raccomandabile, così decise di passare oltre, e vide una strada che portava in una nuova area.

Vi si avviò e vide una solitaria casetta e un lupo che prendeva pezzi di ghiaccio e li gettava in acqua.

Non era uno scenario molto interessante, così decise di lasciar perdere e tornare in città.

Perse la testa non appena raggiunse la biblioteca.

Gli interessava da matti conoscere la storia di quel mondo, quindi entrò senza esitazioni.

Nel frattempo Mabel, dopo aver dormito due minuti ed essersi rimessa in forze completamente, stava facendo un giro per la locanda, e si fermò al negozio accanto, gestito dalla sorella della locandiera.

Dopo aver comprato due torte con i soldi che aveva guadagnato dalle battaglie, iniziò a chiacchierare un po’ con la commessa, dato che era molto estroversa.

-Allora, qual è la storia di Snowdin?- chiese, riferendosi alla città.

-Beh, molto tempo fa i mostri vivevano nelle Rovine, poi abbiamo deciso di raggiungere il fondo delle caverne. Durante il viaggio, alcuni hanno deciso che amavano il freddo e si sono fermati a Snowdin. Ah, e non pensare di poter esplorare le Rovine, sono chiuse da secoli. Quindi, a meno che tu non sia un fantasma, è zona preclusa e inaccessibile, non so bene perché- Mabel si sentì malinconica ripensando a Toriel, lasciata lì nelle rovine. 

Prese il cellulare e fece il numero, ma non rispose nessuno.

Sospirò, e continuò la conversazione.

-Quindi, come procede la vita?- chiese ancora, cercando di scacciare via i brutti pensieri.

-Beh, com al solito, un po’ claustrofobica, ma in fondo al cuore sappiamo tutti che la libertà arriverà presto, e con questa speranza possiamo tutti vivere senza timori giorno dopo giorno- la negoziante sorrise, e Mabel si fece ancora più pensierosa.

-Ma perché siete rinchiusi qui?- chiese, confusa.

 

Nel frattempo Dipper stava in biblioteca, sfogliando vari libri alla ricerca di interessanti informazioni.

Inizialmente trovò un libro sui funerali dei mostri, che diceva che dopo la morte i mostri si trasformavano in polvere, e questa polvere veniva sparsa sull’oggetto preferito del mostro, cosicché la sua essenza vivesse in esso.

Dipper si ritrovò a pensare, senza apparente ragione, che se avesse dovuto uccidere un mostro per sbaglio sarebbe stato semplice nasconderlo a Mabel, se essi si trasformavano in polvere.

Si meravigliò negativamente del suo stesso pensiero.

Inoltre scoprì che i mostri erano fatti per la maggior parte di magia, e che erano fisicamente molto più deboli degli umani.

Dipper pensò ai mostri che aveva incontrato a Gravity Falls, e di come sembrasse che tutto combaciasse, in qualche modo. E se le creature di Gravity Falls fossero mostri scappati dal sottosuolo?

Si disse però che era impossibile, dopotutto era solo un videogioco.

Un altro libro era molto più interessante.

“Storia dei mostri, volume 4. Non più spaventati dagli umani, scappammo dalla nostra casa, Casa, e ci rifugiammo in quella che ora è la nostra capitale, chiamata Nuova Casa. Il nostro re fa schifo con i nomi”

Dipper rovistò alla ricerca degli altri volumi, ma non trovò nulla, così prese un altro libro da un altro scaffale, e iniziò a leggerlo.

“Dato che sono fatti di magia, i corpi dei mostri sono legati alla loro anima, se un mostro non vuole combattere, la sua difesa…”

Ma la lettura venne interrotta da Mabel, che entrò trafelata in libreria.

-Dipper!- esclamò, correndo verso di lui, e venendo richiamata da dei sonori -Shhhh!- dei quattro mostri lì presenti.

-Oh, scusate! Dipper, ho scoperto la triste storia dei mostri- disse, con aria grave. -E voglio trovare un modo per distruggere la barriera e liberarli- continuò, determinata.

-La barriera?- chiese Dipper, confuso.

-Si, praticamente secoli fa i mostri e gli umani vivevano in armonia, poi ci fu una guerra, e i mostri vennero esiliati nel sottosuolo, bloccati da una barriera che non possono attraversare. Capisci, Dipper, per colpa di noi umani. Dobbiamo fare qualcosa!- e iniziò a scuoterlo, guadagnandosi l’occhiataccia dei quattro mostri.

-Scusate!- ripeté, poi guardò Dipper, che le fece cenno di uscire, mentre segnava qualcosa sul suo taccuino circa le scoperte sui mostri che aveva fatto. Voleva tanto chiedere a Ford cosa ne pensasse.

-Allora?- chiese Mabel, incoraggiante.

-Allora dovremmo uscire! Magari potremmo provarci una volta fuori da qui, chiedendo a Ford, a Stan e agli altri, ma per ora andiamo ad affrontare Papyrus e basta, ok?- propose Dipper, quasi supplicante.

Mabel voleva obiettare, ma annuì.

-D’accordo, dopotutto saranno tutti preoccupati, hai ragione. Andiamo ad affrontare quell’adorabile mucchietto d’ossa- lo prese per un braccio e iniziò a trascinarlo per tutta la città, fino ad arrivare alla zona seguente, con una nebbia che rendeva impossibile vedere ad un palmo di naso.

La musica non c’era, e questo non faceva prevedere niente di buono.

I due ragazzi erano l’uno accanto all’altra, cercando di darsi coraggio a vicenda mentre avanzavano, e ad un certo punto, si videro costretti a fermarsi, e una voce parlò loro.

-Umani… un momento, siete tutti e due? No, mi dispiace, io faccio solo combattimenti giusti uno contro uno. Uno di voi deve affrontarmi per primo- Papyrus interruppe il suo monologo pre-battaglia per illustrare le sue personali regole.

Dipper fece un passo avanti, ma Mabel fece prima, e alzò la mano, anche se nessuno poteva vederla per via della nebbia.

-Oh, Papyrus, farò io, farò io!!- si propose, contenta.

-Mabel, non credo sia il caso di…- iniziò a dire Dipper, ma Mabel lo rassicurò.

-Tranquillo, sono bravissima nei combattimenti, poi ti aggiorno- gli tirò un’amichevole gomitata, ma lui era incerto.

-E se dovessi morire?- chiese.

-Morire? Io devo catturarvi, mica uccidervi… non volete che vi uccida, vero? Io non posso uccidervi!- a Papyrus iniziò a salire il panico, ma Mabel tranquillizzò anche lui.

-No, non devi ucciderci- ridacchiò, poi si rivolse a Dipper.

-Ci metterò poco- ed entrò in battaglia.

-Allora, umana, fammi parlare di alcuni sentimenti complessi- iniziò il monologo lo scheletro.

-Sono tutta orecchi- Mabel si mise ad ascoltarlo, con un grande sorriso.

-Per esempio la gioia di aver incontrato un altro amante della pasta- continuò Papyrus.

-Eh, la pasta è buona, che ci si può fare- gli fece l’occhiolino lei.

-Il desiderio di avere un’altra persona forte che pensa che tu sia forte- Papyrus continuava come se non la sentisse, troppo occupato a pensare a quello che doveva dire.

-Tu sei molto forte Pap- lo rassicurò lei.

-Queste deve essere quello che provi tu in questo momento-

-Devo dire che me lo aspettavo questo rovesciamento delle parti- commentò Mabel trattenendo una risatina. Quello scheletro era proprio adorabile.

-Non posso immaginare come deve essere sentirsi in questo modo. Perché d’altronde, io sono molto forte- Papyrus aveva proprio un’autostima inattaccabile.

-Su questo non posso ribattere- Mabel alzò le mani.

-Immagino che tu non abbia molti amici- 

-Su questo invece si, dovresti fare questo discorso a mio fratello- gli suggerì lei, pensando a Dipper e a quanto si sarebbe seccato.

-Ma non sarai sola ancora a lungo, perché io sarò tuo amico!-

-Ah, è stato facile- osservò la ragazza con un enorme sorriso.

-…- Papyrus però si voltò, pensieroso.

-Lo sapevo, ci sta ripensando- commentò Mabel, delusa.

-No, non posso essere tuo amico. Devo catturarti, perciò preparati. Io sarò il nuovo membro della GUARDIA REALE!!-

E la battaglia iniziò davvero, così come la solita musica di Papyrus.

Mabel era pronta e felicissima, come se quello fosse lo scopo di tutta la sua vita.

Subito di precipitò su “Agisci”, e premette senza esitazioni il tasto “flirta”.

-Papyrus, lo sai che sei davvero un adorabile e fighissimo mucchietto d’ossa?- gli fece l’occhiolino

-C_cosa? Stai firtando con me? Quindi stai rivelando i tuoi ultimi sentimenti! Mi dispiace deluderti, ma sono uno scheletro con standard davvero molto alti- dato che non sembrò attaccarla, lei continuò.

-Ma io so fare gli spaghetti- disse convinta -E non solo!- aggiunse poi, pensando a tutte le sue ricette meravigliose, come la frittata che aveva fatto a Stan della forma della sua faccia.

-Oh No!! Stai raggiungendo tutti i miei standard! Immagino che dovremo andare ad un appuntamento… ma… dopo, ok? Dopo che ti avrò catturato- disse lui, Mabel sorrise raggiante.

-Ok, con grandissimo…- la sua felicità venne interrotta da un semplice da schivare attacco, che non le diede nessuna difficoltà.

-Come stavo dicendo, con grandissimo piacere- e premette su Risparmia, pronta a un bel combattimento e con una meravigliosa prospettiva che la riempiva di determinazione.

 

Alla fine dello scontro, che Dipper aveva tentato di guardare senza capirci nulla, Mabel era raggiante e fresca come una rosa, mentre Papyrus stanchissimo.

-E’ il tuo turno Dip Dip. Ti avverto, l’attacco blu ti spinge in basso ed è difficile saltare, ti consiglio di curarti prima del normale attacco finale e… alle ultime ossa salta al massimo della tua forza- gli disse all’orecchio la sorella, saltellando poi via.

-Un momento, dove vai?- chiese il fratello bloccandola da un lembo della felpa.

-Scusa, ho un appuntamento con Papyrus dopo che l’avrai affrontato e devo cercare della lana per fare un maglione per l’occasione. Sii buono e stai determinato- gli fece l’occhiolino lei, gli diede una pacca sulla spalla e tornò in città, dove incontrò Sans.

-Allora, hai affrontato mio fratello?- chiese lo scheletro con una piccola traccia di preoccupazione.

-Si, è stato un combattimento all’ultimo OSSO ma ora siamo amici per la PELLE- rise Mabel, e Sans sembrava più tranquillo.

-Sei proprio aMABELe- scherzò lui, ed entrambi risero di gusto.

-Ma parlando d’altro, sai dove posso trovare della lana? Ho un appuntamento con tuo fratello e voglio creare il maglione giusto- gli chiese lei, sorridendo.

-Certo, puoi chiedere al negozio, ma il bambino dov’è?- chiese poi Sans, notando solo in quel momento l’assenza dell’altro umano.

-Sta affrontando Papyrus in questo momento. Ma tranquillo, Dipper è una persona incredibilmente buona. Non farebbe male ad una mosca e, sinceramente, anche se ci provasse non ci riuscirebbe- lo rassicurò lei. 

Se c’era un punto fermo in quella situazione orribile, quello era suo fratello.

E ci credeva davvero, purtroppo.

Dipper nel frattempo non sapeva che premere, ma di certo non avrebbe fatto “flirta”, così optò subito per “risparmia”.

-Papyrus, avrai un appuntamento con mia sorella, non potresti risparmiarmi?- chiese, speranzoso.

Non era molto bravo a schivare, e di certo non era energico come Mabel.

-No, ti catturerò, non posso andare da Undyne a mani vuote- obiettò Papyrus, un po’ dispiaciuto, prima di trasformare tutto il suo corpo in blu e arpionarlo al pavimento.

-Cosa diamine..?- Dipper si guardò le mani -Perché sono diventato un puffo?!- provò a chiedere, ma una serie di ossa che venivano nella sua direzione gli diedero una risposta più che sufficiente.

Lo colpirono in pieno, e perse un sacco di vita.

-Papyrus, ti prego, parliamone- provò a premere nuovamente il tasto “risparmia”, ma Papyrus sembrava irremovibile.

-Scusami, umano, ma è il sogno di tutta la mia vita- gli disse prima di un altro attacco.

Si susseguirono uno dopo l’altro, e Dipper non era abbastanza veloce da schivarli tutti.

Di tutti i mostri che avevano affrontato lui e sua sorella era davvero il più complicato, oppure semplicemente sentiva la mancanza di Mabel accanto a lui.

Venne catturato, rimasto con un solo Hp, e svenne.

Papyrus lo prese e lo portò nel suo garage.

Mabel era davanti alla casa dei due scheletri, e stava sferruzzando un maglione.

Scattò subito sull’attenti appena vide il fratello in braccio a Papyrus, e nascose immediatamente il maglione dietro la schiena.

-Papyrus, che succede? Dipper sta bene?- chiese, confusa e preoccupata.

-L’ho catturato, ora lo porto nella prigione e aspetto l’arrivo di Undyne- Papyrus entrò in garage, seguito da Mabel.

-Mi sembra ridotto male- commentò Mabel preoccupata, prendendogli la testa tra le mani e controllando le ferite.

-Davvero?- chiese Papyrus, osservandolo allarmato.

-Oh, cielo, non volevo fargli male. Un momento- lo scheletro schioccò le dita, e gli Hp di Dipper tornarono al massimo.

Mabel sorrise.

-Grazie Pap- lo abbracciò di slancio, e lui arrossì, e uscì.

-Ehm, meglio che vada ad avvertire Undyne- disse velocemente.

Dipper si svegliò, sbadigliando.

Stava molto meglio.

-Cosa è successo?- chiese alla sorella.

-Non ci credo che ti sei fatto battere da quel mucchietto d’ossa!- lo prese in giro lei, ridacchiando.

-Ehi, è stato difficile!- si lamentò il ragazzo incrociando le braccia.

-Sorella Alpha, sorella Alpha!!- si atteggiò lei, dandosi delle arie.

Dipper, offeso, uscì dalla gabbia che, come la trappola sul ponte che avevano visto subito fuori dalle rovine, aveva le sbarre troppo larghe per intrappolarli.

-Io vado a riaffrontarlo, e vincerò! Poi vedremo chi è il fratello Alpha!- fece per uscire, ma Mabel lo afferrò per il maglione.

-Tieni, prendi il mio Nice cream. Ne avrai bisogno- gli disse, ridendo ancora di lui.

-Tsk, vedrai!- minacciò il ragazzo, determinato a farcela.

Inutile dire che venne catturato altre due volte.

Al quarto tentativo Papyrus aveva perso tutta la voglia.

-Senti, ragazzino, non mi va di combatterti, è chiaro che torneremo al punto di partenza, perciò ho deciso che ti lascio passare senza combattere- disse, in tono accomodante.

Dipper era parecchio sollevato, poi però pensò alle prese in giro di Mabel, e si arrabbiò parecchio.

-No, ora mi combatti, e io vincerò!- esclamò.

Papyrus sospirò, e i due entrarono in una battaglia.

Dipper premette su “risparmia”.

-Se proprio vuoi farti catturare- e Papyrus lo trasformò blu.

-Vedrai! Non mi catturerai più!- Dipper saltò senza problemi il primo ostacolo, e si preparò ad affrontare di nuovo quel tipo, deciso a non essere peggiore di sua sorella!

Dipper affrontò ogni attacco cercando in tutti i modi di non farsi beccare, ma si fece male, ancora, e ancora.

Iniziò a salirgli un forte odio verso quello scheletro. Possibile che lui potesse fargli tutto il male che voleva e passarla liscia e uscire persino con sua sorella mentre se Dipper avesse provato a combatterlo anche al minimo delle sue capacità, Mabel non gli avrebbe mai più parlato?! 

Però continuò a premere “risparmia”, perché lo considerava giusto, anche se un istinto bruciante iniziava a risalirgli la bocca dello stomaco.

Arrivò al suo attacco speciale con 2 hp e nessun oggetto rimanente.

Aveva un occhio nero e dolori in tutto il corpo, ed era buttato sulla neve cercando di non morire né di farsi catturare. Sua sorella lo aveva già preso in giro abbastanza.

Alla fine dell’attacco, Papyrus sembrava stanco quanto lui, e Dipper pensò che non ne aveva il diritto.

-Uff, uff, E’ chiaro che, paint, non puoi sconfiggermi… uff- disse, Dipper grugnì in disappunto, ma lo scheletro non lo sentì.

-Si, ti vedo tremare nelle tue scarpe-

-Si, per il freddo- borbottò Dipper tra se.

-Comunque io, il grande Papyrus, ho deciso di risparmiarti. E’ la tua chance di accettare la mia “Pietà”- lo scheletro allargò le braccia.

Dipper rimase congelato per qualche secondo.

Quindi i mostri lo potevano fare? E allora perché diavolo non l’aveva fatto prima?! 

Sentì una cattiva voce all’angolo del suo cervello, una voce che captava la sottile ironia di quel momento, il momento in cui dopo aver risparmiato lo scheletro per tutto quel tempo, nel momento in cui lui risparmiava l’umano, Dipper avrebbe combattuto.

C’era un che di filosofico nella cosa.

Come spinto da una forza assurda, Dipper premette il tasto “Lotta”, prese il guanto e gli tirò un pugno di vendetta.

Quello che avvenne però lo lasciò senza parole.

Tutti gli hp dello scheletro crollarono, e la testa gli cadde dal collo, mentre il corpo si disgregava in polvere.

-Aspetta, io non volevo… avevi un sacco di vita- Dipper si prese tremante la testa tra le mani.

Cosa aveva fatto? Perché lo aveva fatto? Non lo sapeva neanche lui, si sentiva scombussolato e confuso.

-Devo dire che non me lo aspettavo. Almeno mi rimane ancora la testa- commentò lo scheletro, ma neanche il tempo di finire la frase che già quella si era disintegrata a sua volta, lasciando solo una sciarpa rossa in mezzo alla neve, e un mucchietto di polvere che veniva già disperso via dal vento.

Dipper era sconcertato, non voleva farlo, se avesse saputo che gli avrebbe tolto così tanta vita non l’avrebbe mai fatto!

-P_Papyrus? Non posso averlo fatto, non posso averlo fatto- prese la sciarpa tra le mani tremanti, ma un suono di passi alle sue spalle gliela fece cadere, e decise di nasconderla sotto un cumolo di neve.

-Dippy, Paps, come va il vostro combattimento?- chiese Mabel, zompettando verso il fratello e superando la nebbia.

Dipper aprì la bocca per parlare, ma non gli uscì alcun suono.

-Dippinsauce, stai bene? Sei palliduccio- commentò, piegando la testa e osservando il fratello, che ancora tremava.

-Mabel, io… io…- Dipper non riusciva a parlare, come poteva dirle di aver ucciso Papyrus, non ci riusciva proprio.

-Papyrus ti ha ridotto di nuovo male?- ridacchiò lei, prendendolo in giro.

-No, no, Papyrus…- Dipper lanciò un’occhiata alla sciarpa rossa sommersa dalla neve, da cui spuntava solo un minuscolo lembo.

-A proposito, dov’è? Credevo fosse qui, guarda che bellissimo maglione ho fatto per il nostro appuntamento- si sollevò un attimo il classico maglione con la stella cadente per mostrarne uno con tantissime ossa, brillantini e un cane in mezzo.

Dipper era senza parole, e si sentiva sempre peggio.

-Allora? Non è super bello? Papyrus lo adorerà, dovrei andare a cercarlo!- disse la ragazza con energia, rimettendosi il maglione con la stella cadente e facendo dietro front per cercare lo scheletro, ma Dipper la bloccò, tremante e deciso a dirle tutta la verità.

-Mabel, io ho… ho…- guardando la faccia sorridente e speranzosa della sorella, non ce la fece ad ammettere le sue colpe.

Così distolse lo sguardo, e lo puntò sulle sue scarpe.

-…ho paura che l’appuntamento dovrà aspettare. Papyrus mi ha detto che non mi avrebbe più combattuto e che mi dava il suo permesso per lasciare Snowdin e andare avanti- mentì lui, indicando dietro di se.

-Benissimo, è molto da Papyrus, però prima di andare vorrei salutare lui e Sans- Mabel fece nuovamente per tornare in città, ma Dipper la fermò ancora, teso.

-Si, lo capisco, ma dobbiamo proprio andare, Stan e Ford saranno preoccupati come non mai, e ci aspetta un lungo viaggio, e poi non è detto che non li incontreremo anche dopo, giusto, insomma…- Dipper iniziò a sudare benché ci fossero parecchi gradi sotto zero, e Mabel gli si avvicinò, preoccupata.

-Dipper, sicuro di stare bene? Forse dovremmo andare da Papyrus e Sans e chiedere…- provò a proporre, e Dipper esplose.

-Non voglio andare da Papyrus e Sans, voglio tornare a casa, quindi, per favore, seguimi!- urlò, prima di uscire fuori dalla nebbia, seguito titubante dalla sorella che stentava quasi a riconoscerlo e con un peso nel petto che non pensava di riuscire mai a togliersi.

Ma dopotutto era solo un videogioco, un dannatissimo videogioco, perché mai doveva preoccuparsi.

…Ma era davvero solo questo?

 

Sans fu sorpreso di non veder tornare i due umani, e soprattutto suo fratello.

Sapeva per certo che Papyrus non voleva più battersi, e solo uno stupido avrebbe deciso di farlo comunque, soprattutto se, come Dipper aveva già fatto intendere, non voleva ucciderlo.

Però, non vedendo nessuno, iniziò a preoccuparsi.

Decise di dare un’occhiata a qualsiasi cosa stesse trattenendo i tre, e si inoltrò nella nebbia poco lontano da casa sua.

Nella totale assenza di voci e di passi il battito del suo cuore, che iniziava ad aumentare, era tutto ciò che si sentiva oltre al vento, ma cercò di non spaventarsi, dopotutto quei ragazzi si erano già dimostrati ampiamente degli ottimi umani, soprattutto Mabel, che lo aveva già conquistato con le sue battute e il suo carattere allegro e spensierato.

E non c’era nessuna ragione di credere che Dipper fosse un cattivo ragazzo, aveva persino tentato di risolvere lo stupido cercaparole che Sans gli aveva proposto.

La folle idea che al fratello fosse successo qualcosa era proprio assurda, ma allora perché stava davvero iniziando a crederci.

-Papyrus!- chiamò, in tono casuale e quasi allegro.

Ma non ci fu alcuna risposta.

-…Papyrus, dove sei? Non dovevi preparare gli spaghetti per l’arrivo di Undyne?- lo chiamò di nuovo, inoltrandosi sempre di più nella nebbia.

Arrivato nel luogo dello scontro si meravigliò nel non vedere traccia di nulla.

Si guardò intorno, e dopo qualche passo calpestò qualcosa di morbido nascosto nella neve.

Il suo cuore perse un battito.

-No…- sussurrò a se stesso. Probabilmente era uno dei tanti maglioni di Mabel che la ragazza si era tolta perché iniziava a sentire caldo. Che birbante.

Sans lentamente si piegò per rovistare nel cumulo di bianca neve.

-No…- forse era il cappello di Dipper, doveva essergli caduto. Che imbranato.

Ma tirò fuori la preziosa sciarpa rossa di Papyrus.

-No!- disse in un sussurro, cercando di non credere all’evidenza.

-Quel bambino…- sussurrò a denti stretti, senza riuscire a crederci, con un odio che raramente dimostrava.

Strinse la sciarpa al petto, cercando di non cedere al dolore, né alla rabbia.

Poi sollevò lo sguardo, mostrando l’occhio sinistro azzurro e fiammante.

-Passerà davvero un brutto momento!- disse tra se, prima di teletrasportarsi a Waterfall.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Che dire, odiatemi pure *si becca ortaggi nell’occhio*

Lo so, Dipper può sembrare OOC, MA non è proprio così, dopotutto contro Rumble ha tentato di combattere, e anche contro Bill, se ci pensiamo bene.

Certo, non ha fatto nulla al Multiorso, MA questa sua cattiveria è completamente voluta e giustificata, leggete per credere.

Comunque da qui le cose si divideranno in due, in un certo modo.

Ma senza fare spoiler voglio solo dirvi che il gioco prenderà una piega molto diversa.

Spero che questo capitolo sia uscito bene, è stato difficile da scrivere perché amo alla follia Papyrus e non volevo farlo fuori così in fretta :(

Quindi ci leggiamo domenica prossima, voglio ringraziare tutti quelli che seguono, recensiscono e leggono.

Mi piacerebbe sapere una vostra opinione sulle pieghe che questa storia sta prendendo, ma non vi obbligo, tranquilli ;)

Un grande bacione e alla prossima :-*

   
 
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