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Autore: gangamoon    03/04/2016    4 recensioni
Severus e una donna a noi sconosciuta. Non chiedetemi chi sia né da dove venga; ho semplicemente immaginato che Severus avesse riscoperto l’amore, con tutto ciò che ne consegue in tempo di guerra, senza per questo venir meno alle promesse fatte in passato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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ciao a tutti :) sono tornata con una delle storie che avevo scritto qualche tempo fa.
il contesto è veramente vago... ma è volutamente tale. Lascio ampio spazio alla vostra immaginazione :)
Buona lettura! ^_^




 
Luce di Speranza


 

Un raggio di sole si insinuò fra le cortine e colpì Severus che dormiva placidamente. Quindi fu il profumo della donna stretta a lui a colpirlo. Strinse il suo morbido corpo dolcemente, mentre richiamava a sé i ricordi di quella sera. Forse l’ultima che avrebbero potuto trascorrere insieme. Un forte bruciore all’avambraccio sinistro lo destò completamente. Con attenzione scivolò fuori dalle coperte. La guardò, con quel suo dolce sorriso sulle labbra che l’aveva fatto innamorare. Lei era l’unica luce a riscaldare la sua fredda anima ancora a brandelli. L’unica luce di speranza in quella sua vita piena di sconforto. Sarebbe riuscito a mantenerla viva lontano da lei? Adesso che aveva di nuovo qualcosa in cui sperare sarebbe riuscito a portare a termine la sua missione fino in fondo, a rischio della sua stessa vita? Rivestitosi, lentamente si avviò verso la porta, resistendo all’impulso di voltarsi indietro a guardarla per un’ultima volta.
– Vai già via? – La voce di lei lo trattenne sulla soglia. Sentì i suoi piccoli passi raggiungerlo veloci e avvertì la sua mano sulla spalla, come una leggera piuma.
– Severus, Severus ti prego, stai attento!
– Non posso prometterti nulla, lo sai.
Lei non proferì parola, così si voltò a guardarla. I suoi occhi erano pieni di lacrime.
– Io ti aspetterò – gli disse allora.
Stavolta fu l’uomo a non dire nulla, ma lei sapeva a cosa stava pensando.
– Perché devi essere sempre così pessimista!? Devi sperare che le cose vadano bene se vuoi che succeda!
– Sono solo realista… C’è il novanta percento di possibilità che mi uccidano o che mi spediscano ad Azkaban, il che non fa la differenza. E anche se tutto dovesse finire bene, se…Voldemort… venisse sconfitto, chi crederebbe alla mia innocenza? Non c’è più Silente a coprirmi le spalle. – Disse con tono amaro.
– Ci sono io… – sussurrò.
C’era lei. Quel solo pensiero forse l’avrebbe tenuto in vita. C’era lei. E lui non avrebbe mai smesso di lottare. Ma doveva cacciare questo ricordo nell’angolo più remoto della sua mente, era troppo alto il rischio di essere scoperto. Non poteva metterla in pericolo. Sperava che almeno nel cuore quella speranza non si spegnesse mai. Casualmente sfiorò la tasca della giacca. Se ne era quasi dimenticato. Ne estrasse qualcosa e, presa la sua mano, le infilò al dito un anellino, formato da un serpente d’argento con due piccoli smeraldi incastonati al posto degli occhi.
– Era di mia madre. Tipicamente Serpeverde. Non so se è adatto a te  o… al significato… che dovrebbe avere. – La sua voce tremava leggermente, carica di sentimento. Lei lo guardò intensamente.
– Qual è il suo significato? – Chiese, mal celando l’ansia di sapere.
E nonostante tutti i suoi propositi lui voleva dirglielo. Anche se non voleva illuderla. Anche se non voleva che lei soffrisse di più. Perché, se lui non fosse più tornato, lei avrebbe sofferto tanto. Quanto lui aveva sofferto per la morte di Lily. Aveva conosciuto bene quel dolore, che a fatica era riuscito a lenire. Chi si sarebbe preso cura di lei?
– Se fossi sicuro di tornare, ti direi… che ti amo. Se potessi farti delle promesse… ti chiederei di sposarmi…
– Oh Severus! – Si strinse al suo petto mentre le forti braccia dell’uomo la cingevano, accarezzandole la schiena attraverso la leggera sottoveste di seta bianca.
– Non smettere mai di sperare, tu che ne sei capace. – Le disse con il volto immerso nei suoi morbidi capelli biondi. – La tua speranza sarà la mia forza.
Quindi si separò da lei. Il marchio aveva ripreso a bruciare più forte, ma non ci fece caso. Si specchiò un’ultima volta nei suoi occhi e uscì a passo spedito, allontanando il più possibile il ricordo di lei e conservandolo nei recessi della sua mente. Doveva proteggere quell’amore. Doveva portare a termine una missione.  




Voi come immaginate il finale?
Io avevo il presentimento che finisse male, per questo ho preferito non scriverlo... e leggere questa storia mi mette ancora un po' di malinconia...
Ma spero che nel suo genere l'abbiate gradita ^_^ 
   
 
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