CAPITOLO 1:
Chi sono?...

La polvere si accumulava sul cappellino da ormai molto tempo. Quel simbolo verde,  ormai sbiadito, era ormai privo di senso, tanto da perdere il suo valore originale. 

Erano passati ben 6 anni da quando Ash aveva deciso di diventare un ragazzo 'normale' . Non viveva più in modo dinamico e sembrava quasi aver perso quella vitalità che lo aveva accompagnato in tutte le sue avventure. Le sue giornate, di fatto,  passavano tra scuola e studio; aveva persino trovato un lavoro per guadagnare qualche soldo e togliersi degli sfizi, ma qualcosa ancora gli mancava. Non aveva ancora trovato dei veri amici né a scuola né a Pallet, il suo piccolo e triste paese di nascita, dove viveva senza forme di divertimento. Tra le urla della mamma e l'aspirapolvere di Mr.Mime la monotonia vigeva sovrana fino ad un giorno di primavera destinato a cambiare totalmente la sua vita.

Ash, ancora cullato dalle braccia di Morfeo, si svegliò di soprassalto sentendo una voce proveniente dalla cucina, era un tono familiare ma non apparteneva alla mamma; davvero non riusciva a capire di chi fosse. Non gli rimaneva che andare di sotto e scoprire il mistero quando si ricordò, guardando il calendario, che il giorno successivo sarebbe stato il suo compleanno. 
Aveva quasi 17 anni. Era evidente quanto fosse maturato nel corso degli anni ma lui non se ne accorgeva, continuava a ragionare in maniera elementare, senza riflettere sulle conseguenze dei suoi gesti.
Agiva senza pensare, ma lo faceva sempre nel modo giusto; non era più il ragazzino piagnucolone ed irresponsabile di tanti anni prima. Nonostante ciò, sentiva un vuoto dentro, un vuoto incolmabile, un vuoto che lo lacerava pian piano. Ma era inutile pensarci e deprimersi. 
Ash si vestì in maniera confusa per scendere al piano di sotto quando si meravigliò, ripensando al passato, di quanto fosse cambiato fisicamente. Era diventato più alto e i suoi capelli color cenere scendevano sul viso in maniera confusa e disorganizzata. Aveva sviluppato i muscoli che lo presentavano meno fragile di quanto sembrasse. Era grande fuori ma si sentiva piccolo dentro. Non capiva.