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Autore: SagaFrirry    04/04/2016    1 recensioni
Esattamente come per il numero 2, il 3 non era previsto ma alla fine la follia ha avuto la meglio. Il tempo è trascorso e Apollo, colui che ha preso il posto del defunto padre Zeus sulla cima dell'Olimpo, vuole finalmente mettere a tacere le voci che lo definiscono "inadeguato a quel ruolo". Per farlo, seguirà il consiglio della gemella Artemide ed organizzerà una grande sfida fra Dei e loro Campioni. In tutto questo ovviamente verranno coinvolte vecchie conoscenze, nuovi arrivi e personaggi ormai già noti. Una corsa per raggiungere e conquistare la cima del Monte più ambito del mondo Greco, per svelare inganni e sotterfugi e scoprire che l'Olimpo fa gola a molte più persone del previsto! E voi per chi fate il tifo?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Olympus Chapter'
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XXV

INVOCARE

 

Dopo diversi giorni di cammino, la compagnia dei cavalieri, guidati da Keros ed Eleonore, erano ormai prossimi a raggiungere l’obbiettivo. La piuma rossa del Dio delle Illusioni brillava sempre più intensamente. Nessun altro ostacolo aveva incrociato la loro strada ma un’ombra oscurò qualche istante il sole. Una piuma candida volò dinnanzi a loro e dieci angeli si pararono dinnanzi al gruppo. Keros sospirò, alcuni cavalieri li osservarono ammirati ed altri si fissarono perplessi, chiedendosi che mai volessero degli angeli.

“Non siamo qui per combattere” parlò uno di essi, con sei ali “Il mio nome è Akaiah, Serafino residente normalmente nell’Empireo ed il cui dono è il coraggio. Era proprio curioso di vedere con i miei occhi il tanto discusso figlio di Mihael, l’unico di noi fratelli ad aver avuto una progenie, se escludiamo i Nephilim all’inizio dei tempi”.

“Lusingato nell’apprendere che siete sceso addirittura dall’Empireo per vedermi. Ora..” rispose Keros “..mi avete visto? Posso andare? Ho un compito da svolgere. Una volta che l’avrò portato a termine, sarò lieto di prendere il tè con tutti voi”.

“Non essere scortese. Permettimi di presentarti i miei fratelli. Costui è Raziel, un Auphanim, un Cherubino, principe della conoscenza, un tempo a servizio di Lady Sophia. Accanto a lui vi è Barkiel, una delle sette luci ardenti, uno dei sette reggitori del mondo, uno dei Troni. Zadkiel fa parte delle Dominazioni, ed il suo nome richiama alla giustizia di Dio. Hamliel è una Virtù, uno dei sette planetari. Rappresentante delle Potestà è Aniel, in grado di sovvertire lo scorrere della circolarità delle cose. Mebahiah possiede la luce dell’intelletto ed è fra i Principati. Colui che fra le mani stringe un grosso libro è Vereheveil, l’arcangelo che conosce tutte lingue e le scritture. Infine vi è Requiel, angelo con il dono della preveggenza. Camael immagino tu lo conosca già e non serva ti dica nulla, se non che temporaneamente ha preso il posto di tuo padre in cielo”.

“Camael il generale delle forze celesti? Ok..non dico nulla..” alzò le mani Keros “..lasciatemi andare avanti, per favore”.

“Siamo qui per fermarvi” parlò ancora il Serafino.

“E per quale motivo?”.

“In quella grotta giace una creatura estremamente pericolosa”.

“Ananke. Lo so bene..”.

“Non parlo di Ananke”.

“Arikien non è una creatura pericolosa!”.

“Figlio di uno di noi, di Lady Sophia, con fra le mani un potere divino? Nonché la promessa fatta a Satanahel di divenire principe dell’inferno?”.

“Avete paura che vi faccia il culo alla fine del mondo?”.

“A te, al momento, non è stato dato modo di comprendere. Siamo qui per proporti un patto. A proporlo, in verità, ad Eleonore. Vi proponiamo la pace, a nome di tutte le schiere angeliche, qui rappresentate. La protezione da ogni male, per la vostra intera famiglia”.

“Ed in cambio dovremmo lasciarvi uccidere Arikien?”.

“Esatto. Per quel che ne sappiamo, potrebbe anche essere già morto..”.

Keros storse il naso, fingendo di pensarci. Poi alzò entrambe le mani, dedicando agli angeli un paio di dita medie alzate.

“Eleonore..” riprese il Serafino, mordendosi il labbro per controllarsi “..parlo a te. Al tuo essere donna e madre. Non desideri un futuro di pace per i tuoi piccoli? So che una madre desidera solo il meglio per i suoi bambini. Mai più conflitti e pericoli, in nome di tutto il cielo”.

“Sarebbe magnifico” ammise lei “Però non credo che potrei mai stare senza il mio amato Ary”.

“E lui sarebbe d’accordo? Rinunciare alla sicurezza dei suoi figli in cambio della sua libertà?”.

“Non sarebbe mai d’accordo, lo so. Ma io lo amo. E non mi aspetto che un Serafino comprenda questo sentimento..”.

“Io comprendo l’amore”.

“Sì. L’amore per un Dio. Per un’entità superiore. Ma io lo amo come si ama un uomo, e questo un angelo non lo può capire”.

“L’amore carnale, no. Quello non lo capiamo. Ed è per questo che non riusciamo ad accettare il gesto di Mihael, che una volta tornato in cielo dovrà subirne le conseguenze. Oltre al fatto di aver deliberatamente aiutato il più grande nemico del cielo, il nostro fratello maggiore ormai caduto”.

“Puoi anche chiamarlo per nome” si intromise Keros “Chiamarlo Lucifero non ti porterà alla dannazione eterna”.

“Si da un nome a ciò a cui ci si affeziona. Ed il tradimento del re dei demoni ancora brucia negli animi di chi ha combattuto quella battaglia”.

“Lucifero ha salvato Mihael”.

“Lo ha fatto per te, che considera quasi un figlio. Il suo potere è troppo grande per poter far concepire ad una donna la sua creatura, perciò vede in te e nel figlio di Sophia  una sorta di progenie”.

“Non è stato un angelo a salvarmi, quando sono nato. Non è stato un angelo a crescermi. Non è stato un angelo a condurmi dall’uomo che amo. Io non credo nel vostro Dio, ho il mio Dio da venerare ed amare. E lo stesso vale per Eleonore. Voi avete solo paura di essere sconfitti”.

“Non è stato un angelo a tentare di ucciderti qualche giorno fa, mi sembra. E non è stato un angelo ad attentare alla vita del caduto”.

“Già. A quanto pare mi vogliono tutti morto..e vogliono tutti morto Lucifero”.

“E, nonostante questo, rifiuti la nostra protezione?”.

“L’unico che può proteggermi è Arikien. L’unico che potrò venerare come Dio è lui. Ed io so per certo che voialtri non perdereste mai tanto tempo con creature che non credono nel grande disegno di vostro padre”.

“Osi sfidarci?” si accigliò Barkiel.

“Fateci passare, per cortesia”.

“Ti staccherò la testa dal collo, insolente mezzosangue dall’animo contaminato da Satana!” fu la risposta di Barkiel ma Akaiah lo fermò con un gesto.

Il Serafino si avvicinò a Keros, con un mezzo sorriso, mostrando le mani in segno di pace e resa. Sfiorò le ali d’argento del sanguemisto, ammettendo di non averne mai viste di quel colore.

“In te lo rivedo” mormorò “In te rivedo mio fratello Mihael, che anelo rivedere in cielo, ma temo che il mio disio non potrà mai avverarsi. Non ho saputo proteggerlo, non ho saputo guidarlo. Ed ora è in terra che prova dolore e sofferenza. Permettimi di  tutelare almeno suo figlio..”.

“Io ho chi bada a me. Ho un angelo custode, mio padre. Ho un..demone custode, che è colui che mi ha cresciuto. Ed ho un Dio che mi ama e che rivoglio accanto a me. Perdonatemi, ma devo declinare l’offerta”.

“In questo caso..abbiamo degli ordini”.

Le creature angeliche furono avvolte dalla luce.

“Non mi impressionate” commentò Keros “Io ho visto la luce del più luminoso di voi, anche se non lo considerate più uno di voi da tanto tempo”.

“Noi non proviamo dolore” gli fece notare Camael “E non sanguiniamo. Vuoi comunque sfidarci?”.

“Ho alternative? Esiste un altro modo per farvi sparire?”

 

“Allora..mio bel fratellino ad energia solare..che fai?” domandò Lucifero, vedendo il fratello con gli occhi rivolti verso il cielo.

“Sto pregando, fratello” rispose Mihael “Sto cercando di sentire di nuovo la voce di nostro padre”.

“Papi è silenzioso?”.

“Non chiamarlo così. Non è rispettoso”.

“E da quando io sono rispettoso?!”.

“Ho molti dubbi . Molta nebbia da dissipare”.

“Ti capisco. Ma..è ormai da più di un millennio che credo di essere orfano..”.

Mihael si voltò verso il fratello, con aria mista fra il rimprovero, la rabbia e lo smarrimento.

“Io voglio pregare mio padre” esclamò, scandendo bene le parole “Perciò ora vattene. Lasciami in pace”.

“Ok..scusa..” ghignò Lucifero.

“Solo una domanda: perché mi hai salvato? È stato un riflesso? Non mentirmi”.

“Ho pensato a Keros. Tutti hanno bisogno di qualcuno che li guidi. Che sia un padre, un amico, un fratello..e lui ha bisogno del suo vero padre, specie se Arikien non dovesse riuscire a tornare”.

“E tu?”.

“Io che cosa?”.

“Tu chi hai che ti guida?”.

“Nessuno. Per questo sono così. Ed ora prega pure..”.

“E perché lo hai fatto? Perché hai pensato a Keros?”.

“Non lo so, va bene? Se faccio qualcosa di cattivo, rompete il cazzo. Se faccio qualcosa di buono, rompete il cazzo. Che volete che faccia?!”.

“Io..non..”.

Lucifero non attese altro e si allontanò dal fratello, piuttosto infastidito. Accanto all’angelo, che riprese la sua preghiera, andò il piccolo Roslan, incuriosito. Non capiva che cosa stesse facendo Mihael con le mani giunte e gli occhi chiusi.

“Che cosa fai?” domandò con la sua vocina dolce, guardando in su.

“Prego” rispose l’angelo, semplicemente.

“Chi preghi?”.

“Mio padre”.

“Ti ascolta?”.

“Io..non lo so”.

“Anch’io posso pregare il mio papà?”.

“..sì, in teoria..”.

“Come si fa?”.

L’angelo si chinò, poggiando una mano sul capo del bimbo. Amava l’innocenza dei piccoli! Il bimbo congiunse le mani, come aveva visto fare all’angelo, ma questi scosse la testa.

“Non devi copiare quello che faccio io” gli disse “Tuo padre non è il mio. Metti le mani come ti viene più naturale”.

Il bimbo era perplesso. Si guardò le mani e le mise una dentro l’altra, come se una mano altrui la stringesse.

“Ti prego, papà..” disse, serio “..torna a casa. Assieme alla mamma ed a Keros. Ti voglio tanto bene. Torna da me!”.

“Bravo..”.

“Dici mi abbia ascoltato?”.

“Ah..ma certo! È il tuo papà, no? Ti avrà sentito di sicuro!”.

 

Una voce gentile lo chiamava per nome.

“Roslan, figlio mio!” la riconobbe il Dio delle illusioni.

Quella voce, così dolce e limpida, era come un balsamo su ogni ferita e dolore. Quella preghiera entrò nelle vene del padre come fosse pura linfa vitale. Sorrise, cullato da quella sensazione. I legami si stavano allentando, riusciva a sentirlo. Ma, così come lo sentiva lui, lo stesso valeva per Ananke che creò altre catene.  Arles però si dibatté da esse.  Con un sorriso, lanciò un grido e spalancò le ali.

“Dovrai lasciarmi andare” gridò, con un ghigno da folle “Io non ti appartengo! Io volerò di nuovo! Io regnerò sul mio mondo!”.

 

I cavalieri d’oro erano perplessi e fissavano le creature del cielo, mentre queste fluttuavano nell’aria. Lottare contro degli angeli? Era il caso? Non dovrebbero incarnare la perfezione, la bellezza assoluta, la giustizia? Eppure Keros ed Eleonore erano tremendamente risoluti, o almeno così sembravano. Akaiah, il Serafino, aveva l’aria triste. Non voleva combattere, lo si leggeva negli occhi. Vereheveil, con il suo grosso libro fra le mani, osservava il sanguemisto e sorrise leggermente.

“Sai..” disse “..quando eravamo entrambi in cielo, io e Lucifero parlavano spesso. Anche da giovane era una mente piuttosto singolare. Più unica che raro, direi. Ero affascinato da quel che sapeva e scrivevo ogni cosa su questi miei libri. In te rivedo quello strano modo di fare, quella scontrosa cocciutaggine”.

“Non so bene se sia un complimento oppure un’offesa..” ammise Keros.

“Nessuna delle due cose” alzò le spalle Vereheveil “Solo una constatazione. Mi piaceva Lucifero..prima che facesse quel che ha fatto”.

“Sei solo uno che non ha avuto le palle di seguirlo”.

“Può darsi..”.

“Adesso basta” interruppe Camael “Abbiamo degli ordini da rispettare”.

“Tristemente vero..” annuì Raziel.

“Un attimo!” li interruppe Eleonore “Posso solo sapere..chi vi da questi ordini? È vostro padre?”.

“Le alte sfere ricevono gli ordini direttamente da nostro padre, e noi obbediamo” rispose Zadkiel, fissando il Serafino.

“Akaiah..” continuò lei “..tu hai ricevuto questi ordini direttamente dalla bocca di tuo padre?”.

“No” ammise lui “Noi agiamo secondo quanto suggerisce il nostro cuore ed il nostro cuore è mosso dal volere di nostro Padre”.

“Ma perché vuole questo?”.

“Il suo disegno non sono mai stato in grado di comprenderlo. Solo Sophia ci riusciva..ma per colpa di divinità pagane, ella è morta”.

“Roba vecchia” sbottò Milo “Per favore, fatevi da parte. Dobbiamo recuperare una persona, se non vi dispiace. Che vi stia sul cazzo quanto vi pare, scansatevi!”.

“Non puoi parlarci in questo modo, mortale!” si accigliò Raziel.

“E perché no? Io sono greco, sposato con la figlia di Ares. Non credo al vostro Dio, non ho paura del vostro diavolo. Perciò..”.

“Capisco..”.

“E la stessa cosa vale per tutti quanti noi. Tranne per il tizio biondo che è buddista. Perciò, per cortesia..fatevi da parte!”.

“Siete dei pazzi. Noi non sanguiniamo e non proviamo dolore. Come pensate di sconfiggerci?”.

“Troveremo un modo..”.

I saint si prepararono a colpire, nonostante molti dubbi nella mente. Vereheveil sospirò, non avendo alcuna intenzione di combattere. Aprì il suo libro e una piuma candida iniziò a scrivere. Narrava quello scontro, nei minimi dettagli. Narrò dei colpi che i cavalieri indirizzarono verso le creature del cielo, respinti con facilità dalla luce dei loro avversari.

“Ma..” chiese Deathmask, avvicinandosi a Keros “..se questi qui sono così, Lucifero che è in grado di fare?”.

“Nemmeno lo immagini” ghignò il mezzosangue “Ma purtroppo lui prova dolore e sanguina. Per quanto distruttivo sia il suo potere, non può far nulla contro un corpo danneggiato”.

“Smettetela di pronunciare quel nome!” esclamò Raziel, spalancando le quattro ali da Cherubino.

La penna di Vereheveil scriveva rapida, su sottili pagine che si sfogliavano dolcemente, come mosse da un vento gentile. Scrisse della lancia di Camael, una volta appartenuta a Mihael, che cercò di colpire Keros ed abbatterlo. Scrisse della moltitudine di tecniche usate per tentare di scalfire quelle creature, che però contro dei mortali parevano essere incrollabili. Solamente i colpi di Keros fecero vacillare i più bassi di livello. Camael era divenuto più forte, una volta ottenuto il ruolo temporaneo di generale delle truppe, ma questo non scoraggiava il mezzosangue, consapevole del desiderio dell’arcangelo di ucciderlo. Anche Eleonore era in pericolo e questo lo incitava a combattere ancora più ferocemente. La freccia di lei, scoccata senza timore, dissolveva temporaneamente la luce degli angeli. Capendo questo, i cavalieri agirono all’unisono con lei. Mentre Keros e Camael si affrontavano singolarmente, i saint lanciarono colpi assieme alle frecce di Eleonore. Questo fece sì che alcuni di essi andassero a segno e stupì parecchio gli avversari, che mai si sarebbero aspettati una cosa simile. Chi era in realtà quella donna? Come potevano le sue frecce disperdere la luce degli angeli, anche se solo per pochi istanti?

“Io rivoglio Mihael in cielo!” sbraitò Camael, spingendo in terra Keros con la sua lancia.

“E che cosa ci posso fare io?!” rispose il mezzosangue.

“Perché sei nato?!”.

“E io che cazzo ne so?!”.

La piuma di Vereheveil scorreva rapida ma improvvisamente si arrestò. L’arcangelo la fissò in modo strano: che stava accadendo? Mai fin ora aveva cessato di scrivere! Si era fermata ed era rimasta immobile, a mezz’aria. Vereheveil provò a toccarla ma non ottenne altro che vedere quella piuma mutare colore. Trovandolo a dir poco assurdo, l’arcangelo prese fra le mani il libro, tentando di capire, ed anche le scritte su di esso mutarono. Si fecero rosse e di colpo un occhio dello stesso colore si aprì al centro di quelle pagine. Vereheveil lanciò un grido, vedendo quell’immagine muoversi come fosse viva.

“Chi ti ha evocato, demone?” esclamò, non trovando un’altra spiegazione.

L’occhio si mosse ed incrociò gli occhi azzurri dell’arcangelo, che ne fu terrorizzato e gettò il libro a terra.

“Fratello!” si voltò Akaiah “Che succede?”.

“Un demone!” rispose Vereheveil “Un demone si è impossessato del mio libro”.

“Nessun demone è dotato di un simile potere!”.

“E quello allora che cazzo è?!”.

“Modera il linguaggio..”.

Il Serafino si avvicinò al libro, che nel frattempo si era richiuso per la caduta. Ne riaprì le pagine e l’occhio si voltò di scatto, fissandolo.

“Oddio, che cazzo è?!” si tirò indietro Akaiah, serrando il volume e poi cercando di riprendere un certo autocontrollo.

“Dev’essere opera di Lucifero” commentò Raziel.

“Lucifero non ha quello sguardo” lo corresse Hamliel.

Il Serafino prese coraggio e si avvicinò di nuovo al libro.

“Non lo fare!” si allarmò Aniel “potrebbe essere pericoloso!”.

“Pericoloso o no, qui qualcosa non va!” furono le parole di Akaiah.

Eleonore non comprese i loro timori e riaprì il libro, sorridendo. Lei lo conosceva bene quell’occhio e non ne aveva di certo paura! Subito il cielo mutò, ricoprendosi di piume rosse, come se due enormi ali di quel colore si fossero dispiegate sulle teste dei presenti.

“Ma che cosa..?” si accigliò Camael.

“Che diavoleria è questa?” si chiese Requiel.

“Non è che tutto succede sempre per colpa del Diavolo..” scosse la testa Barkiel, ricevendo in risposta una smorfia da parte del fratello angelo.

“Ali? Ali rosse? Rosse come il sangue e non come il rosso dei Serafini? Ma che succede?” farfugliò Mebahiah, guardando in su.

“Ary!” sorrise Eleonore “Tranquillo. Stiamo arrivando”.

Una pioggia di piume avvolse i presenti e lo spazio iniziò a mutare.

“Questa non è opera di demoni o angeli” si arrese Akaiah “Ma di qualcosa che va oltre ciò che ci è dato modo di cambiare”.

Le ali stavano richiamando Keros, Eleonore ed i cavalieri, avvolgendoli in un abbraccio che li condusse all’ingresso della grotta. Le creature del cielo rimasero a guardarsi, incapaci di comprendere del tutto quanto successo.

“Forse..” azzardò Requiel “Il saggio Uriel saprà illuminarci”.

“Speriamo” annuì il Serafino “Io, sinceramente, non ci ho capito un fottuto niente!”.

 

Ecco anche il 25! Giusto un piccolo appunto: il capitolo 23 (innovazione) ha moltissime visite in meno rispetto a tutti gli altri. Qualcuno lo ha saltato? Il risveglio di Lucifero non serviva narrarlo? XD a lunedì prossimo!

   
 
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