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Autore: stephanie13    04/04/2016    0 recensioni
Claire DeLeo è una matricola. Inizia il suo primo anno a Yale ed è intenzionata a vivere questi anni di college nel modo migliore possibile, conciliando studio e divertimento. Dylan Turner è al suo secondo anno del college di Yale. Molti ragazzi lo reputano strano, ma questo sembra non importargli minimamente. Dylan è diverso dalla maggior parte dei suoi coetanei, ha dovuto affrontare una vita difficile, che inevitabilmente lo ha costretto ad ergere un muro attorno a lui.
Cosa succede quando due persone a prima vista completamente diverse, nella vita di tutti i giorni sono così complementari?
Mi guarda con aria davvero infuriata, ma leggo nei suoi occhi anche un leggero velo di divertimento. Non posso fare a meno di guardargli il piccolo sorriso sbilenco che illumina quel viso fin troppo cupo. -Lo vedremo-
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Universitario
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capitolo 3

Capitolo 3

This world is rabid, this world is through

Follow me through an empty dream

I'm sleeping next to someone new, my beastly roar.

 

Questo mondo è rabbioso, questo mondo è una conseguenza.

Seguimi attraverso un sogno vuoto.

Sto dormendo accanto a una persona nuova.

La mia coscienza sta bruciando, il mio urlo è bestiale.

 

È passata quasi una settimana dall’incontro ravvicinato con Dylan. I giorni seguenti sono stati molto piatti e tranquilli. Il pomeriggio dopo le lezioni andiamo spesso in biblioteca a studiare,ma non ci avviciniamo nemmeno per sbaglio al mio appartamento. Suppongo che abbia fatto marcia indietro visto la sua brillante frase sul voler costruire una “bella amicizia”. Il giorno dopo la nostra strana serata, a lezione di letteratura ha abbandonato il suo solito posto e si è seduto accanto a me. Mike quando ci ha visti seduti vicino ha fatto una strana espressione,come se fosse deluso,ma  comunque la nostra amicizia procede bene. Ci incontriamo dopo le lezioni mattutine per mangiare insieme a pranzo oppure per prendere un caffè. Sto imparando a conoscerlo meglio e devo dire che è molto simpatico e divertente. Mi fa ridere molto facendo l’imitazione dei nostri compagni di corso e di Ruby, ormai anche lui la prende in giro. Inoltre è davvero un grande ascoltatore quando gli parlo delle mie origini, dei miei genitori e di qualsiasi cosa mi riguardi. Di lui so praticamente tutto. Vive in Florida e la sua famiglia possiede una casa enorme, ovviamente a soli 20 mt dal mare e si trova a Miami beach. Vedendo la mia faccia di ammirazione e di felicità, ha promesso che durante le vacanze di primavera ci andremo tutti insieme. Ho provato a chiedergli di Dylan, del perché si comportassero in modo distaccato, pur conoscendosi bene, ma Mike cerca di evitare il discorso o risponde solo -Dylan è un po’ strano. Non farti coinvolgere dalle sue stranezze- Anche a Ruby piace molto Mike come persona. Lo invitiamo spesso alle nostre serate film. Lei è tutta presa da quel ragazzo biondo conosciuto alla nostra prima festa. Ruby un giorno rimase a “dormire” da lui e con sua sorpresa si trovò davanti un Dylan mezzo nudo intento a fare una doccia. Fortuna ladra! Il compagno di stanza di Dylan si chiama Scott e pare che anche a lui non vadano molto a genio le storie d’amore a lungo termine.

Si vedono per lo più per il sesso, oppure si parlano alle feste. A Ruby sta bene così. Lei in questo momento vuole viversi il college e tutto ciò che comporta a 360 gradi. In quanto a me, ho conosciuto Scott per sbaglio una sera in cui non sapevo ci fosse qualcuno e giravo comodamente in mutande e reggiseno. Neanche a dirlo sono morta dall’imbarazzo, ma lui molto rispettoso,mi ha guardata dritto negli occhi e si è presentato. Tutto sommato Scott mi piace, è molto simpatico e poi non è il solito figo senza cervello. Anzi. È molto intelligente e perspicace, da quello che ho potuto notare durante le nostre brevi conversazioni.

Sono anche andata da Macy’s con Ruby. Mi sono fatta contagiare dalle sue spese pazze. Ho preso qualche vestitino in più, non si sa mai visto che al college le feste sono all’ordine del giorno. Ho comprato anche un completino intimo, per la felicità di Ruby. Niente di troppo elaborato un completo nero di pizzo.

Sono le 22 di lunedì sera e sto ripassando le ultime cose per il test di letteratura 1 di domani mattina. Sono piuttosto sicura di farcela, ma ovviamente la prudenza non è mai troppa , così ho evitato di uscire e andare alla solita festa per poter ripassare tutto.In questo momento però mi sta scoppiando la testa, non ne posso più di leggere. Esco dalla mia  camera e vedo gli avanzi del messicano sul tavolino di vetro. Mangio quasi tutto e vado a farmi un bagno, cercando di rilassarmi. Per quanto ami stare ore e ore nella nostra vasca, mi sento più agitata di prima. L’unica soluzione? Vedere il cielo. Siamo quasi in ottobre, ma il vento non è poi così freddo come immaginavo, almeno per ora. Mi vesto e vado alla terrazza, sperando che Dylan sia fuori a fare chissà cosa, così da potermi rilassare un po’. Mi stendo e guardo il cielo. Stasera il panorama è fantastico, si vedono tantissime stelle e si riesce a distinguere anche qualche costellazione. Mi giro leggermente verso la finestra cercando di vedere se Dylan è a casa. Buio totale. Bene, meglio così. Ho scoperto che almeno una volta alla settimana va via tutto il giorno. Ovviamente neanche a dirlo , quando gliel’ho fatto notare si è arrabbiato dicendo che quello che faceva erano affari suoi. È così diverso dalle persone che ho incontrato fino ad ora. Molti ragazzi ci provavano quasi subito. Certo non sono miss Modo, ma non sono nemmeno da buttare. Lui invece sembra sempre non vedermi per la ragazza, ma sempre per l’amica. “Amica” termine che per lui sta a significare una persona con cui si vede per studiare e basta. Ma basta, non voglio pensare a questo. Ora mi sto proprio rilassando. Chiudo gli occhi per un momento, ma quando li riapro scopro che ho fatto un gran bel pisolino, vedo l’orologio, perfetto sono le 10,30, l’ora di andare ad abbracciare Morfeo.Mi alzo e percorro tutta la terrazza per tornare al pianerottolo quando vedo Dylan appollaiato in un angolo che legge qualcosa al cellulare. Appena mi vede sobbalza e tira un sospiro di sollievo. Chi credeva che fossi? –Hey Dylan , che cosa ci fai qui?- Chiedo curiosa. –Ciao Claire, stavo leggendo un libro sul mio cellulare e dato che il mio solito posto era occupato, ho deciso di mettermi seduto qui-  Questa risposta non mi piace affatto. Se non voleva che ci andassi più, poteva anche dirlo subito. - Scusa hai ragione, d’altronde quello è il tuo posto, affaccia alla tua finestra e me ne sono approfittata. Non capiterà più- Mi volto per andare via, ma mi afferra per un piede facendo cenno di sedermi accanto a lui. Sbuffo e mi siedo aspettando la sua risposta. – Scusa Claire, non intendevo quello. È solo che so che hai il tuo primo esame domani e ti conosco abbastanza da capire che se sei venuta qui così tardi era perché volevi stare da sola e rilassarti un po’. Non volevo disturbarti, per questo sono qui- Come cavolo ha fatto a capirlo? È davvero un genio o sono solo io ad essere prevedibile? – Ci hai visto giusto, sono un po’ in ansia, ma se ti fossi seduto accanto a me senza parlare non mi avresti affatto disturbata- Dylan ridacchia , -La prossima volta. Comunque stai tranquilla il test non è difficile .Di solito quello che ci frega e ci fa sbagliare è proprio la paura di sbagliare- Lo guardo e faccio un cenno d’assenso. – Come facevi a sapere che volevo stare un po’ da sola? Sono così banale?- Dico a facendo finta di offendermi. Lui si volta e mi fissa negli occhi. Quegli occhi in cui vedo tante sfumature, in cui vedo il mare pur essendo color nocciola. –Claire, credimi non sei affatto prevedibile. Mi hai raccontato che quando eri a casa andavi spesso in riva all’ oceano per pensare. Questa terrazza è diventata un po’ il tuo oceano, suppongo- Non sa quanto ha ragione. –Sai così tante cose di me , e io so così poco di te. Tu come mai sei qui a schiarirti le idee?-  Si rialza cercando di sedersi comodo con le spalle appoggiate all’impalcatura – Sai a volte devi vedere le cose da una prospettiva diversa. Cerco di pensare sempre a cosa farebbe un estraneo al posto mio,  in situazioni che vivo. Però anche quando cerchiamo di estraniarci dalla nostra stessa vita, inevitabilmente non riusciamo a non pensare soggettivamente. Quindi mi siedo, leggo un bel libro, cerco di scacciare via i brutti pensieri, di solito leggendo qualche poesia e quasi sempre mi tranquillizzo così vado a dormire, più sereno di quanto non lo fossi prima- Queste sue parole mi fanno riflettere ancora di più su quanto questo ragazzo mi abbia colpita. Esteriormente sembra il tipo di persona arrabbiata con il mondo, ma più lo conosco e più vedo in lui quella scintilla spenta da tempo riaccendersi lentamente. Vorrei sapere tutto di lui, ma purtroppo so che c’è un muro ancora troppo alto e spesso da abbattere.- Un penny per i tuoi pensieri- Mi volto e lo vedo sorridere e improvvisamente quelle dolcissime fossette fanno di nuovo la loro entrata in scena. Il suo sorriso è contagioso e non posso fare a meno di sorridere anche io. Penso a te, a come deve essere stata la tua vita. Se c’è davvero un posto in non fai entrare nessuno, se hai una maschera oppure semplicemente vuoi proteggerti. – Penso alla vita in generale, se avessimo preso strade diverse, decisioni diverse. Capisci cosa intendo?-

 –Ti penti di qualcosa che hai fatto nella tua vita?- mi chiede pensieroso –Non lo so, forse no. Mi piace la mia vita, almeno fin’ora. Sono a Yale, ho conosciuto persone diverse e ognuna a modo proprio mi sta donando qualcosa. Però c’è sempre questa sensazione di vuoto. Come se mi mancasse qualcosa- Fino ad ora eravamo leggermente distanti l’uno dall’altra. Dylan si avvicina un po’ a me quel tanto da farmi voltare e vedere lo spazio minimo che ora ci separa. In questo momento il suo sguardo mi sta uccidendo. Vorrei leggergli la mente per capire se anche lui prova questa strana scossa d’adrenalina, quando ci guardiamo. Lui decide di rompere il silenzio. – Credo che a vent’anni a tutti manchi qualcosa, quel qualcosa che ti faccia sentire davvero vivo- E poi avvicina la sua mano alla mia, un tocco impercettibile, anche perché non ci tocchiamo davvero. Continuo ad avvertire questa scossa in tutto il corpo al suo solo avvicinarsi. Vorrei prendergli la mano, come quella sera in biblioteca. Vorrei baciarlo. Vorrei sentirlo davvero. Continua a guardarmi e avvicina ancora di più la mano. È cauto, forse ha paura che lo respinga, quindi avvicino la mia mano alla sua e Dylan di rimando la prende tra le sue mani. Oddio è una sensazione stranissima. Mi tiene la mano con una fermezza e nello stesso tempo una dolcezza unica. Come se avesse paura di lasciarmi andare. Si rigira la mia mano tra le sue, ma ad un certo punto sento purtroppo il nostro idillio viene interrotto dal mio cellulare che squilla. È Ruby – Hey, dimmi- Ho il respiro affannato e riesco a malapena a parlare –Dove sei sono le 23,30 e tu domani hai un esame! - Oddio ha ragione, devo andare a dormire -Si, sto arrivando . Non chiudere la porta- E stacco la chiamata. Dylan ritrae di scatto la sua mano. Sento che lascia andare la mano e rimpiango subito di aver risposto a Ruby –Dylan, ora vado. Sai l’esame e il resto. Grazie per i consigli. E per continuare a permettermi di salire qui, nel tuo rifugio segreto- Dylan sorride e si alza con me- Buonanotte Claire, ci vediamo domani a lezione. Tranquilla andrà bene- Lo guardo incerta sul come salutarlo. Ma lui mi precede e mi tocca di nuovo la guancia con il dorso della sua mano, come l’ultima sera che ci eravamo visti. Sorrido ed esco dalla terrazza.

Sono appena tornata dal mio primo test. Mi sento una sopravvissuta. In tutta onestà non era così difficile come credevo, oppure semplicemente adoravo ciò che ho studiato, quindi mi è sembrata una passeggiata. Vado velocemente in camera mia a riordinare gli appunti delle lezioni di letteratura 2 e di Geografia Economica quando entra Ruby senza bussare, con un’espressione di sorpresa sul volto. –Ruby? Che succede?- le chiedo un po’ preoccupata, alzandomi dal letto. –Claire… ecco… mi è difficile parlarne, ma vedi Scott.. ti ricordi di lui vero? Ecco.. mi ha appena chiesto di uscire- Mi tranquillizzo e mi risiedo guardandola male. –Mi hai fatta spaventare. E allora? Tu adori l’euforia dei primi appuntamenti- Si siede sul letto accanto a me –Claire ti giuro, questa è la prima volta che mi sento agitata. Non lo so il perché, ma credevo che fosse solo sesso per lui- Io invece avevo capito dal modo in cui Scott la guardava che non era per niente solo un’attrazione -Forse non lo è. Cioè lo conosciamo questo Scott? La sua vita sentimentale, il suo modo di fare o semplicemente il suo interesse per te? – .. –So solo che ha conosciuto Dylan l’anno scorso e sono diventati molto amici. Ma di lui non parla spesso. Anche quando sono stata da loro a volte, per .. sai cosa, vedo molta affinità tra di loro, tanto è vero che per il ringraziamento Dylan lo ha persino invitato a Portland da lui. Questo è tutto ciò che più o meno conosco su Scott Morris-  La guardo con aria di rimprovero – E allora? A questo servono gli appuntamenti, a conoscersi. Qual è il vero problema, Ruby? Hai paura che ti possa piacere davvero?- Lei scuote la testa, - Ho paura che sia come Dylan, cioè che sia dolce con me solo per manifestarsi poi nella sua versione cattiva, alla dottor  Jekyll e Mister Hyde-  A questa risposta sento la rabbia attraversarmi il corpo. –Dylan non è così, perché dici una cosa del genere? Solo perché non va alle feste e non si ubriaca come qualsiasi altro ventunenne deve essere per forza la versione cattiva di se stesso? Non lo conosci come lo conosco io - Ruby mi guarda come per dire , “e questa rabbia da dove è uscita?” –Claire, so che siete amici, ma ammettilo. Certe volte è davvero inquietante. Se ne sta sempre sul divano a guardare ogni minimo dettaglio che gli capita a tiro, e per non parlare degli occhi. Certe volte ho paura che voglia ammazzarmi. E poi mentre si comporta in modo tranquillo ha scatti d’ira. Io l’ho visto. Pensa una volta stava tranquillamente seduto sul divano parlando al cellulare, quando sono entrata in camera sua per prendere una penna che non trovavo in cucina. È scattato come un falco, mi ha presa per un braccio e mi ha urlato contro, dicendo di non entrare in camera sua per nessuna ragione al mondo. Tu sei l’unica a detta di Scott, con cui lui ha più o meno un dialogo, se non con Scott stesso. E poi c’è la faccenda di Mike avvolta in un alone di mistero,non ti sembra strano tutto questo? Il ragazzo è un po’ irascibile e se ti conosco un minimo, so che stai iniziando a provare qualcosa per lui. Si vede da come lo guardi, da come parli di lui e da come lo difendi. Claire, io non sono tua madre, ma devo avvertirti, cerca di stare attenta- Mi sento colta come se fossi stata scoperta a mangiare un barattolo di crema di nocciole, pur essendo a dieta. Ruby ha ragione, sto iniziando a provare qualcosa per Dylan, ma non voglio ammetterlo nemmeno a me stessa. Non voglio incasinarmi proprio ora, che sono appena arrivata al college con una cotta distruttiva.- Comunque stai sviando in discorso, non hai paura che sia come Dylan, hai solo paura che ti possa piacere e che ti possa far soffrire. Per quanto riguarda me, non preoccuparti. Come ti ho già detto siamo solo amici- Lei si alza dal letto - Può essere, comunque basta. Non pensiamoci più, oggi pomeriggio shopping! Venerdì sera ho un appuntamento, e tu mi accompagnerai in centro. Non si discute, intesi?- Esce dalla camera senza nemmeno salutare. Questa ragazza è matta, non ci sono dubbi.

Sono le 17 e mi trovo in biblioteca con Dylan , per le lezioni di Geografia economica , ma riesco solo a pensare alle parole di Ruby. Dylan mi sembra una brava persona, certo un po’ riservata e a volte arrogante, ma infondo nessuno è perfetto. Nel frattempo sento gli occhi addosso di Dylan e decido di voler interrompere questo silenzio con delle risposte che possano aiutarmi a capirlo meglio –Senti, o facciamo una pausa caffè immediatamente oppure avrai sulla coscienza un suicidio stoico- Lui mi guarda e sorride alzandosi. Andiamo al chiosco in giardino e prendiamo due caffè fumanti. Gli faccio cenno di sederci sull’erba e lui sembra capire quanto abbia bisogno di rilassarmi un po’. – Dylan, scusa la domanda. Ho notato che non hai molti amici e diverse persone che incontro mi dicono sempre di stare attenta a te, ma io non le capisco. Ti vedo un normalissimo ragazzo che studia economia e anzi, ti reputo una persona molto profonda, con cui parlare risulta semplice come respirare- dico cercando di farla sembrare una considerazione ovvia. Dylan si mette una mano tra i capelli e se li smuove un po’. Da quello che ho capito, fa questo gesto quando è nervoso, oppure quando è arrabbiato. Alzando lo sguardo però non vedo nei suoi occhi rabbia, quindi credo che sia solo nervoso. –Sai che non è bello dire a qualcuno come la gente lo reputa? E poi se ti dicono di stare attenta a me, forse dovresti farlo- Penso a ciò che mi ha detto e ora ho ancora più dubbi che mi assalgono. Vede che non accenno ad una risposta e quindi interrompe lui i miei pensieri –Claire, tu mi reputi strano solo perché non salto addosso alla prima ragazza che capita e perché non mi ubriaco? Credimi come hai detto tu sono più profondo di così, ma il fatto che sia una persona da cui stare alla larga, purtroppo non è del tutto falso- Apprezzo la sua sincerità, anzi apprezzo quasi tutto ciò che dice dalla sua splendida bocca. Ma proprio non mi va genio che parli così di se stesso. – Perché dici questo? Io non voglio starti alla larga. Hai detto di voler essere mio amico giusto? Che ne dici se mi parli un po’ di te? Non so, cosa ti piace fare nel tempo libero, o cose del genere- Sembra quasi felice della mia risposta –Vediamo.. leggo molto, ma questo già lo sai. Lavoro, non a tempo pieno, ma ho un lavoro part-time. E a volte vado a qualche festa che organizza un ragazzo che conosco. Suono il piano, ma non sono molto bravo. Questo è tutto ciò che sono- Cerco di scrutare qualcosa nei suoi occhi color mandorla,qualcosa che solo gli occhi possono farti capire, ma come se mi avesse letto nel pensiero, volta lo sguardo altrove –Bene, diciamo che sei un classico tipo del college che lavora e studia- Lui sorride e mi chiede cosa invece faccio io ,nel mio tempo libero. –Oh bhe , gestisco un locale clandestino di giochi d’azzardo, poi aiuto i mafiosi a corrompere le persone, e a volte uccido qualcuno che non mi sta particolarmente a genio- Rispondo serissima. – Devo ammetterlo Claire, fai una gran bella vita! Posso unirmi a te alla conquista del mondo?-  E ride. Sembra una stupidaggine, ma quel “ posso unirmi a te” , mi ha fatta sentire in paradiso. Perché questo ragazzo mi attira così tanto? Decido di provare a chiedergli di Mike, visto che muoio dalla curiosità di sapere cosa sia successo tra loro. –Allora, ho parlato molto con Mike questi giorni. Mi sembra un tipo apposto e mi ha detto che vi conoscete bene, anche se devo dire che ho notato una certa freddezza tra voi. Cosa è successo esattamente? - Dylan si rabbuia all’istante e si alza –Non credo siano affari tuoi, va’ a parlare con il tuo amico Mike. Io torno a studiare.”-Ma cosa ho detto? Mi sembra che sia stata anche abbastanza delicata, non ho detto nulla di male. Mi alzo e lo seguo per i corridoi, non esiste che mi faccia un’altra scenata così. –Dylan, vieni subito qua. Non poi fare così ogni volta che cerco di capire qualcosa in più su di te. Ti alzi e te ne vai senza nemmeno scusarti per la tua maleducazione, ma chi diavolo ti credi di essere? Non ho detto nulla di male, ho solamente chiesto perché due miei amici non si parlano nemmeno!- Si volta e viene di corsa da me. Siamo a due centimetri di distanza. I nostri volti sono praticamente attaccati , ma lui è molto più alto di me e mi guarda dall’alto in basso, con il suo sguardo da psicopatico. – Maleducazione? Tu parli di cose che non ti riguardano e nemmeno conosci, solo per placare la tua stupida curiosità. E io che ti facevo migliore di così, migliore di una stupida pettegola. Fammi un favore, se vuoi parlare di queste cazzate parlane con il tuo amichetto -Mi dice in tono di sfida. Lo guardo sconvolta. M i volto e lo lascio lì da solo, come merita di stare. Non mi volto a vedere se se ne sia andato. Non mi importa. Sono così incazzata con Dylan che entro in camera mia gettando la mia borsa e i miei libri sul pavimento. Ma chi cazzo si crede di essere? Prima dice di essere mio amico, poi mi tratta di merda davanti all’intero campus. Aveva ragione Ruby, con questo essere senza un minimo di educazione non devo averci più niente a che fare perché è un grandissimo stronzo. Entra Ruby e mi dice di essere pronta per andare al centro commerciale. La guardo cercando di essere il più naturale possibile-Due minuti ed esco- Vado in bagno, mi lavo il viso e cerco di darmi una calmata. Ci manca solo che Ruby mi faccia il terzo grado e mi dica “te l’ avevo detto”. Esco dall’appartamento con il sorriso più falso che abbia mai mostrato - Andiamo a fare shopping!-

Torniamo a casa alle 21 talmente distrutte che ci accasciamo subito sul divano. Odio doverlo ammettere, ma lo shopping ha placato la mia rabbia e la mia voglia di andare al secondo piano e camera 208 per uccidere un ragazzo con i capelli castani e gli occhi color mandorla. Guardo l’espressione compiaciuta di Ruby e non posso fare a meno di dirle– Contenta? Ora hai altri due vestiti rossi, uno blu e uno bianco e nero. Direi che puoi avere più di un appuntamento con Scott, cara- Chiude gli occhi e sorride. Mentre stiamo quasi per addormentarci sul divano sento bussare alla porta. Mi alzo e vado ad aprire. –Salve signorine, questa sera vi porto a cena fuori!-Compare Mike sulla soglia, tutto allegro e felice. Guarda distrattamente Ruby stravolta sul divano e lancia uno sguardo a tutte le buste ricolme fino all’orlo sparse per l’appartamento. Mi guarda con espressione divertita -Avete rapinato un negozio di vestiti?- chiede,e si siede sul divano accanto a Ruby. Lei si mette a sedere e lo guarda truce –Dove ci vorresti portare se è possibile saperlo?- chiede in modo brusco la mia migliore amica. Mike sa che scherza, quindi non ci fa caso –Allora per la tua gioia, miss simpati, volevo portarvi dal giapponese in centro, ma è un ristorante snob quindi dovreste vestirvi in modo appropriato- Fulmino Mike con gli occhi e Ruby gli getta un cuscino in piena faccia. –Che cazzo fate? Io voglio farvi sentire delle principesse, quindi adesso andiamo a ballare al castello- Ruby mi guarda complice e io chiedo a Mike se avesse invitato solo noi – L’ho detto anche a Scott e a Dylan, ma credo che Dylan non verrà- dice abbassando il capo. Al solo pronunciare quel nome il mio cuore batte più velocemente –Ah si? Ci avrei scommesso-dico con noncuranza. Mike si alza e si avvia alla porta - Vi do mezz’ora, vestitevi eleganti mi raccomando!- e mi fa l’occhiolino prima di andare. Ruby corre subito in bagno alla velocità della luce. Sappiamo entrambe che lei è la più lenta, quindi le conviene fare tutto velocemente per non far aspettare il suo caro Scott.

Mentre sto asciugando i capelli con il diffusore e la schiuma, entra Ruby con un tubino nero strettissimo. Ha i capelli rossi leggermente mossi, e lo smokey eyes nero le intensifica gli occhi scuri –Uao, stai benissimo! Fai jogging per caso? Hai il fisico più tonico del solito!- scherzo e lei ride, ma si vede che è un po’nervosa - Ruby, andrà tutto bene. A Scott verrà un infarto vedendoti vestita così, credimi- Mi infilo il vestito nero senza spalline, un po’ corto rispetto al solito e prendo le scarpe. Decolté bianchi. Ruby va a prendere le ultime cose e io ne approfitto per truccarmi un po’.Ora mi sento meglio, quindi voglio esagerare un po’. Faccio una leggera sfumatura marrone e oro sulla palpebra, metto tanto eyeliner e matita verde nella rima interna, così da richiamare i miei occhi verde-azzurri. Mascara a volontà e un tocco di fard. Esco dal bagno barcollando a causa dell’altezza delle scarpe e Ruby fa un fischio di approvazione. Faccio un leggero inchino e mi allaccio le scarpe. Bussano alla porta e il primo ad entrare è Scott –Ciao ragaz.. Oh porca miseria. Ruby stai benissimo- e la guarda con occhi colmi di desiderio. Credo proprio che stanotte la terza camera sarà utilizzata. Scott ha una camicia blu e jeans leggermente strappati. Capelli biondi sistemati con un po’ di gel. Si gira e mi vede, -Cavolo Claire, anche tu non scherzi ! Non ti avevo mai vista così! - Sorrido imbarazzata e vedo Mike leggermente a disagio sullo stipite della porta. Ha una camicia a righe e un maglioncino nero un vita. I capelli neri ricci stanno benissimo con questo outfit. Mi guarda e mi saluta con un bacio sulla guancia, sussurrando- Sei bellissima- Sono così imbarazzata che non mi accorgo nemmeno quando una terza persona si avvicina che per poco non svengo. È Dylan, con un pantalone nero e una camicia bianca. Il fisico scolpito si intravede sotto la trasparenza della camicia e i capelli sono scompigliati come sempre. Lo guardo sorpresa e scioccata. Ma cosa ci fa lui qui? Da quando Dylan Turner va alle cene con gli amici? Lui si sporge a salutare tutti con un “buonasera” generale. Volta lo sguardo nella mi direzione e nota Mike ancora molto vicino a me, ma non sembra che sia questo a destargli meraviglia. Ha gli occhi puntati solo su di me, e giurerei di aver visto un lampo di eccitazione nei suoi occhi color mandorla. Sicuramente deve aver visto anche lui qualcosa nella mia espressione. Perché sta sorridendo? Odio le sue fossette, odio i suoi capelli e odio i suoi occhi penetranti. Si sporge a salutarmi con un dolcissimo -Ciao, Claire - che mi fa sciogliere come un ghiacciolo al sole. Per un attimo dimentico che sono arrabbiatissima con lui e il modo in cui dice il mio nome, come se fosse un fiore delicato, mi fa rabbrividire. E l’accento che usa sembra quasi francese, giusto per rendere il tutto ancora più sensule. Ma non la passerà liscia, mi ha fatto fare la figura dell’idiota oggi pomeriggio e ho intenzione di arrabbiarmi sul serio con lui quando saremo soli. Questa serata andrà di bene in meglio. Fulmino Dylan con gli occhi e non gli rivolgo il minimo cenno di saluto. Scott, Mike e Ruby guardano la scenetta, fino a quando Mike non si schiarisce la voce - Bellezze, è ora di andare - E ci accompagna fuori. Saliamo in macchina di Mike. Scott sale davanti con lui e Ruby , stronza qual è mi fa sedere accanto a Dylan. La guardo perfidamente, ma lei non sembra farci caso. Dylan si sporge verso di me e sussurra con voce roca e provocante -Sarà una serata divertente- Sul suo volto spunta quel suo solito ghigno con il suo caro sguardo da psicopatico.

   
 
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