Capitolo 3
This world is
rabid, this world is through
Follow me
through an empty dream
I'm sleeping
next to someone new, my beastly roar.
Questo mondo è rabbioso, questo mondo è una conseguenza.
Seguimi attraverso un sogno vuoto.
Sto dormendo accanto a una persona nuova.
La mia coscienza sta bruciando, il mio urlo è bestiale.
È passata
quasi una settimana dall’incontro ravvicinato con Dylan. I giorni seguenti sono
stati molto piatti e tranquilli. Il pomeriggio dopo le lezioni andiamo spesso
in biblioteca a studiare,ma non ci avviciniamo nemmeno per sbaglio al mio
appartamento. Suppongo che abbia fatto marcia indietro visto la sua brillante
frase sul voler costruire una “bella amicizia”. Il giorno dopo la nostra strana
serata, a lezione di letteratura ha abbandonato il suo solito posto e si è
seduto accanto a me. Mike quando ci ha visti seduti vicino ha fatto una strana
espressione,come se fosse deluso,ma
comunque la nostra amicizia procede bene. Ci incontriamo dopo le lezioni
mattutine per mangiare insieme a pranzo oppure per prendere un caffè. Sto
imparando a conoscerlo meglio e devo dire che è molto simpatico e divertente.
Mi fa ridere molto facendo l’imitazione dei nostri compagni di corso e di Ruby,
ormai anche lui la prende in giro. Inoltre è davvero un grande ascoltatore
quando gli parlo delle mie origini, dei miei genitori e di qualsiasi cosa mi
riguardi. Di lui so praticamente tutto. Vive in Florida e la sua famiglia
possiede una casa enorme, ovviamente a soli 20 mt dal mare e si trova a Miami
beach. Vedendo la mia faccia di ammirazione e di felicità, ha promesso che
durante le vacanze di primavera ci andremo tutti insieme. Ho provato a chiedergli
di Dylan, del perché si comportassero in modo distaccato, pur conoscendosi
bene, ma Mike cerca di evitare il discorso o risponde solo -Dylan è un po’
strano. Non farti coinvolgere dalle sue stranezze- Anche a Ruby piace molto
Mike come persona. Lo invitiamo spesso alle nostre serate film. Lei è tutta
presa da quel ragazzo biondo conosciuto alla nostra prima festa. Ruby un giorno
rimase a “dormire” da lui e con sua sorpresa si trovò davanti un Dylan mezzo
nudo intento a fare una doccia. Fortuna ladra! Il compagno di stanza di Dylan
si chiama Scott e pare che anche a lui non vadano molto a genio le storie d’amore
a lungo termine.
Si vedono per
lo più per il sesso, oppure si parlano alle feste. A Ruby sta bene così. Lei in
questo momento vuole viversi il college e tutto ciò che comporta a 360 gradi.
In quanto a me, ho conosciuto Scott per sbaglio una sera in cui non sapevo ci
fosse qualcuno e giravo comodamente in mutande e reggiseno. Neanche a dirlo
sono morta dall’imbarazzo, ma lui molto rispettoso,mi ha guardata dritto negli
occhi e si è presentato. Tutto sommato Scott mi piace, è molto simpatico e poi
non è il solito figo senza cervello. Anzi. È molto intelligente e perspicace,
da quello che ho potuto notare durante le nostre brevi conversazioni.
Sono anche
andata da Macy’s con Ruby. Mi sono fatta contagiare dalle sue spese pazze. Ho
preso qualche vestitino in più, non si sa mai visto che al college le feste
sono all’ordine del giorno. Ho comprato anche un completino intimo, per la
felicità di Ruby. Niente di troppo elaborato un completo nero di pizzo.
Sono le 22 di
lunedì sera e sto ripassando le ultime cose per il test di letteratura 1 di
domani mattina. Sono piuttosto sicura di farcela, ma ovviamente la prudenza non
è mai troppa , così ho evitato di uscire e andare alla solita festa per poter ripassare
tutto.In questo momento però mi sta scoppiando la testa, non ne posso più di
leggere. Esco dalla mia camera e vedo
gli avanzi del messicano sul tavolino di vetro. Mangio quasi tutto e vado a
farmi un bagno, cercando di rilassarmi. Per quanto ami stare ore e ore nella
nostra vasca, mi sento più agitata di prima. L’unica soluzione? Vedere il
cielo. Siamo quasi in ottobre, ma il vento non è poi così freddo come
immaginavo, almeno per ora. Mi vesto e vado alla terrazza, sperando che Dylan
sia fuori a fare chissà cosa, così da potermi rilassare un po’. Mi stendo e guardo
il cielo. Stasera il panorama è fantastico, si vedono tantissime stelle e si
riesce a distinguere anche qualche costellazione. Mi giro leggermente verso la
finestra cercando di vedere se Dylan è a casa. Buio totale. Bene, meglio così.
Ho scoperto che almeno una volta alla settimana va via tutto il giorno.
Ovviamente neanche a dirlo , quando gliel’ho fatto notare si è arrabbiato
dicendo che quello che faceva erano affari suoi. È così diverso dalle persone
che ho incontrato fino ad ora. Molti ragazzi ci provavano quasi subito. Certo
non sono miss Modo, ma non sono nemmeno da buttare. Lui invece sembra sempre
non vedermi per la ragazza, ma sempre per l’amica. “Amica” termine che per lui
sta a significare una persona con cui si vede per studiare e basta. Ma basta,
non voglio pensare a questo. Ora mi sto proprio rilassando. Chiudo gli occhi
per un momento, ma quando li riapro scopro che ho fatto un gran bel pisolino,
vedo l’orologio, perfetto sono le 10,30, l’ora di andare ad abbracciare Morfeo.Mi
alzo e percorro tutta la terrazza per tornare al pianerottolo quando vedo Dylan
appollaiato in un angolo che legge qualcosa al cellulare. Appena mi vede
sobbalza e tira un sospiro di sollievo. Chi credeva che fossi? –Hey Dylan , che
cosa ci fai qui?- Chiedo curiosa. –Ciao Claire, stavo leggendo un libro sul mio
cellulare e dato che il mio solito posto era occupato, ho deciso di mettermi
seduto qui- Questa risposta non mi piace
affatto. Se non voleva che ci andassi più, poteva anche dirlo subito. - Scusa
hai ragione, d’altronde quello è il tuo posto, affaccia alla tua finestra e me
ne sono approfittata. Non capiterà più- Mi volto per andare via, ma mi afferra
per un piede facendo cenno di sedermi accanto a lui. Sbuffo e mi siedo
aspettando la sua risposta. – Scusa Claire, non intendevo quello. È solo che so
che hai il tuo primo esame domani e ti conosco abbastanza da capire che se sei
venuta qui così tardi era perché volevi stare da sola e rilassarti un po’. Non
volevo disturbarti, per questo sono qui- Come cavolo ha fatto a capirlo? È
davvero un genio o sono solo io ad essere prevedibile? – Ci hai visto giusto,
sono un po’ in ansia, ma se ti fossi seduto accanto a me senza parlare non mi avresti
affatto disturbata- Dylan ridacchia , -La prossima volta. Comunque stai tranquilla
il test non è difficile .Di solito quello che ci frega e ci fa sbagliare è proprio
la paura di sbagliare- Lo guardo e faccio un cenno d’assenso. – Come facevi a
sapere che volevo stare un po’ da sola? Sono così banale?- Dico a facendo finta
di offendermi. Lui si volta e mi fissa negli occhi. Quegli occhi in cui vedo
tante sfumature, in cui vedo il mare pur essendo color nocciola. –Claire,
credimi non sei affatto prevedibile. Mi hai raccontato che quando eri a casa
andavi spesso in riva all’ oceano per pensare. Questa terrazza è diventata un
po’ il tuo oceano, suppongo- Non sa quanto ha ragione. –Sai così tante cose di
me , e io so così poco di te. Tu come mai sei qui a schiarirti le idee?- Si rialza cercando di sedersi comodo con le
spalle appoggiate all’impalcatura – Sai a volte devi vedere le cose da una
prospettiva diversa. Cerco di pensare sempre a cosa farebbe un estraneo al
posto mio, in situazioni che vivo. Però
anche quando cerchiamo di estraniarci dalla nostra stessa vita, inevitabilmente
non riusciamo a non pensare soggettivamente. Quindi mi siedo, leggo un bel
libro, cerco di scacciare via i brutti pensieri, di solito leggendo qualche
poesia e quasi sempre mi tranquillizzo così vado a dormire, più sereno di
quanto non lo fossi prima- Queste sue parole mi fanno riflettere ancora di più
su quanto questo ragazzo mi abbia colpita. Esteriormente sembra il tipo di
persona arrabbiata con il mondo, ma più lo conosco e più vedo in lui quella
scintilla spenta da tempo riaccendersi lentamente. Vorrei sapere tutto di lui,
ma purtroppo so che c’è un muro ancora troppo alto e spesso da abbattere.- Un
penny per i tuoi pensieri- Mi volto e lo vedo sorridere e improvvisamente
quelle dolcissime fossette fanno di nuovo la loro entrata in scena. Il suo
sorriso è contagioso e non posso fare a meno di sorridere anche io. Penso a te,
a come deve essere stata la tua vita. Se c’è davvero un posto in non fai entrare
nessuno, se hai una maschera oppure semplicemente vuoi proteggerti. – Penso
alla vita in generale, se avessimo preso strade diverse, decisioni diverse.
Capisci cosa intendo?-
–Ti penti di qualcosa che hai fatto nella tua
vita?- mi chiede pensieroso –Non lo so, forse no. Mi piace la mia vita, almeno
fin’ora. Sono a Yale, ho conosciuto persone diverse e ognuna a modo proprio mi
sta donando qualcosa. Però c’è sempre questa sensazione di vuoto. Come se mi
mancasse qualcosa- Fino ad ora eravamo leggermente distanti l’uno dall’altra.
Dylan si avvicina un po’ a me quel tanto da farmi voltare e vedere lo spazio minimo
che ora ci separa. In questo momento il suo sguardo mi sta uccidendo. Vorrei
leggergli la mente per capire se anche lui prova questa strana scossa d’adrenalina,
quando ci guardiamo. Lui decide di rompere il silenzio. – Credo che a vent’anni
a tutti manchi qualcosa, quel qualcosa che ti faccia sentire davvero vivo- E
poi avvicina la sua mano alla mia, un tocco impercettibile, anche perché non ci
tocchiamo davvero. Continuo ad avvertire questa scossa in tutto il corpo al suo
solo avvicinarsi. Vorrei prendergli la mano, come quella sera in biblioteca.
Vorrei baciarlo. Vorrei sentirlo davvero. Continua a guardarmi e avvicina
ancora di più la mano. È cauto, forse ha paura che lo respinga, quindi avvicino
la mia mano alla sua e Dylan di rimando la prende tra le sue mani. Oddio è una
sensazione stranissima. Mi tiene la mano con una fermezza e nello stesso tempo
una dolcezza unica. Come se avesse paura di lasciarmi andare. Si rigira la mia
mano tra le sue, ma ad un certo punto sento purtroppo il nostro idillio viene
interrotto dal mio cellulare che squilla. È Ruby – Hey, dimmi- Ho il respiro
affannato e riesco a malapena a parlare –Dove sei sono le 23,30 e tu domani hai
un esame! - Oddio ha ragione, devo andare a dormire -Si, sto arrivando . Non
chiudere la porta- E stacco la chiamata. Dylan ritrae di scatto la sua mano.
Sento che lascia andare la mano e rimpiango subito di aver risposto a Ruby –Dylan,
ora vado. Sai l’esame e il resto. Grazie per i consigli. E per continuare a
permettermi di salire qui, nel tuo rifugio segreto- Dylan sorride e si alza con
me- Buonanotte Claire, ci vediamo domani a lezione. Tranquilla andrà bene- Lo
guardo incerta sul come salutarlo. Ma lui mi precede e mi tocca di nuovo la
guancia con il dorso della sua mano, come l’ultima sera che ci eravamo visti.
Sorrido ed esco dalla terrazza.
Sono appena
tornata dal mio primo test. Mi sento una sopravvissuta. In tutta onestà non era
così difficile come credevo, oppure semplicemente adoravo ciò che ho studiato,
quindi mi è sembrata una passeggiata. Vado velocemente in camera mia a riordinare
gli appunti delle lezioni di letteratura 2 e di Geografia Economica quando entra
Ruby senza bussare, con un’espressione di sorpresa sul volto. –Ruby? Che
succede?- le chiedo un po’ preoccupata, alzandomi dal letto. –Claire… ecco… mi
è difficile parlarne, ma vedi Scott.. ti ricordi di lui vero? Ecco.. mi ha
appena chiesto di uscire- Mi tranquillizzo e mi risiedo guardandola male. –Mi
hai fatta spaventare. E allora? Tu adori l’euforia dei primi appuntamenti- Si siede
sul letto accanto a me –Claire ti giuro, questa è la prima volta che mi sento
agitata. Non lo so il perché, ma credevo che fosse solo sesso per lui- Io
invece avevo capito dal modo in cui Scott la guardava che non era per niente
solo un’attrazione -Forse non lo è. Cioè lo conosciamo questo Scott? La sua
vita sentimentale, il suo modo di fare o semplicemente il suo interesse per te?
– .. –So solo che ha conosciuto Dylan l’anno scorso e sono diventati molto
amici. Ma di lui non parla spesso. Anche quando sono stata da loro a volte, per
.. sai cosa, vedo molta affinità tra di loro, tanto è vero che per il
ringraziamento Dylan lo ha persino invitato a Portland da lui. Questo è tutto
ciò che più o meno conosco su Scott Morris- La guardo con aria di rimprovero – E allora? A
questo servono gli appuntamenti, a conoscersi. Qual è il vero problema, Ruby?
Hai paura che ti possa piacere davvero?- Lei scuote la testa, - Ho paura che
sia come Dylan, cioè che sia dolce con me solo per manifestarsi poi nella sua
versione cattiva, alla dottor Jekyll e
Mister Hyde- A questa risposta sento la
rabbia attraversarmi il corpo. –Dylan non è così, perché dici una cosa del
genere? Solo perché non va alle feste e non si ubriaca come qualsiasi altro ventunenne
deve essere per forza la versione cattiva di se stesso? Non lo conosci come lo
conosco io - Ruby mi guarda come per dire , “e questa rabbia da dove è uscita?”
–Claire, so che siete amici, ma ammettilo. Certe volte è davvero inquietante.
Se ne sta sempre sul divano a guardare ogni minimo dettaglio che gli capita a
tiro, e per non parlare degli occhi. Certe volte ho paura che voglia
ammazzarmi. E poi mentre si comporta in modo tranquillo ha scatti d’ira. Io l’ho
visto. Pensa una volta stava tranquillamente seduto sul divano parlando al
cellulare, quando sono entrata in camera sua per prendere una penna che non
trovavo in cucina. È scattato come un falco, mi ha presa per un braccio e mi ha
urlato contro, dicendo di non entrare in camera sua per nessuna ragione al
mondo. Tu sei l’unica a detta di Scott, con cui lui ha più o meno un dialogo, se
non con Scott stesso. E poi c’è la faccenda di Mike avvolta in un alone di
mistero,non ti sembra strano tutto questo? Il ragazzo è un po’ irascibile e se
ti conosco un minimo, so che stai iniziando a provare qualcosa per lui. Si vede
da come lo guardi, da come parli di lui e da come lo difendi. Claire, io non
sono tua madre, ma devo avvertirti, cerca di stare attenta- Mi sento colta come
se fossi stata scoperta a mangiare un barattolo di crema di nocciole, pur
essendo a dieta. Ruby ha ragione, sto iniziando a provare qualcosa per Dylan,
ma non voglio ammetterlo nemmeno a me stessa. Non voglio incasinarmi proprio
ora, che sono appena arrivata al college con una cotta distruttiva.- Comunque
stai sviando in discorso, non hai paura che sia come Dylan, hai solo paura che
ti possa piacere e che ti possa far soffrire. Per quanto riguarda me, non
preoccuparti. Come ti ho già detto siamo solo amici- Lei si alza dal letto -
Può essere, comunque basta. Non pensiamoci più, oggi pomeriggio shopping!
Venerdì sera ho un appuntamento, e tu mi accompagnerai in centro. Non si
discute, intesi?- Esce dalla camera senza nemmeno salutare. Questa ragazza è
matta, non ci sono dubbi.
Sono le 17 e
mi trovo in biblioteca con Dylan , per le lezioni di Geografia economica , ma
riesco solo a pensare alle parole di Ruby. Dylan mi sembra una brava persona,
certo un po’ riservata e a volte arrogante, ma infondo nessuno è perfetto. Nel
frattempo sento gli occhi addosso di Dylan e decido di voler interrompere
questo silenzio con delle risposte che possano aiutarmi a capirlo meglio –Senti,
o facciamo una pausa caffè immediatamente oppure avrai sulla coscienza un
suicidio stoico- Lui mi guarda e sorride alzandosi. Andiamo al chiosco in
giardino e prendiamo due caffè fumanti. Gli faccio cenno di sederci sull’erba e
lui sembra capire quanto abbia bisogno di rilassarmi un po’. – Dylan, scusa la
domanda. Ho notato che non hai molti amici e diverse persone che incontro mi
dicono sempre di stare attenta a te, ma io non le capisco. Ti vedo un
normalissimo ragazzo che studia economia e anzi, ti reputo una persona molto
profonda, con cui parlare risulta semplice come respirare- dico cercando di
farla sembrare una considerazione ovvia. Dylan si mette una mano tra i capelli
e se li smuove un po’. Da quello che ho capito, fa questo gesto quando è
nervoso, oppure quando è arrabbiato. Alzando lo sguardo però non vedo nei suoi
occhi rabbia, quindi credo che sia solo nervoso. –Sai che non è bello dire a
qualcuno come la gente lo reputa? E poi se ti dicono di stare attenta a me,
forse dovresti farlo- Penso a ciò che mi ha detto e ora ho ancora più dubbi che
mi assalgono. Vede che non accenno ad una risposta e quindi interrompe lui i
miei pensieri –Claire, tu mi reputi strano solo perché non salto addosso alla
prima ragazza che capita e perché non mi ubriaco? Credimi come hai detto tu
sono più profondo di così, ma il fatto che sia una persona da cui stare alla
larga, purtroppo non è del tutto falso- Apprezzo la sua sincerità, anzi apprezzo
quasi tutto ciò che dice dalla sua splendida bocca. Ma proprio non mi va genio
che parli così di se stesso. – Perché dici questo? Io non voglio starti alla
larga. Hai detto di voler essere mio amico giusto? Che ne dici se mi parli un
po’ di te? Non so, cosa ti piace fare nel tempo libero, o cose del genere- Sembra
quasi felice della mia risposta –Vediamo.. leggo molto, ma questo già lo sai.
Lavoro, non a tempo pieno, ma ho un lavoro part-time. E a volte vado a qualche
festa che organizza un ragazzo che conosco. Suono il piano, ma non sono molto
bravo. Questo è tutto ciò che sono- Cerco di scrutare qualcosa nei suoi occhi
color mandorla,qualcosa che solo gli occhi possono farti capire, ma come se mi
avesse letto nel pensiero, volta lo sguardo altrove –Bene, diciamo che sei un
classico tipo del college che lavora e studia- Lui sorride e mi chiede cosa
invece faccio io ,nel mio tempo libero. –Oh bhe , gestisco un locale clandestino
di giochi d’azzardo, poi aiuto i mafiosi a corrompere le persone, e a volte
uccido qualcuno che non mi sta particolarmente a genio- Rispondo serissima. –
Devo ammetterlo Claire, fai una gran bella vita! Posso unirmi a te alla
conquista del mondo?- E ride. Sembra una
stupidaggine, ma quel “ posso unirmi a te” , mi ha fatta sentire in paradiso.
Perché questo ragazzo mi attira così tanto? Decido di provare a chiedergli di
Mike, visto che muoio dalla curiosità di sapere cosa sia successo tra loro. –Allora,
ho parlato molto con Mike questi giorni. Mi sembra un tipo apposto e mi ha
detto che vi conoscete bene, anche se devo dire che ho notato una certa
freddezza tra voi. Cosa è successo esattamente? - Dylan si rabbuia all’istante
e si alza –Non credo siano affari tuoi, va’ a parlare con il tuo amico Mike. Io
torno a studiare.”-Ma cosa ho detto? Mi sembra che sia stata anche abbastanza
delicata, non ho detto nulla di male. Mi alzo e lo seguo per i corridoi, non
esiste che mi faccia un’altra scenata così. –Dylan, vieni subito qua. Non poi
fare così ogni volta che cerco di capire qualcosa in più su di te. Ti alzi e te
ne vai senza nemmeno scusarti per la tua maleducazione, ma chi diavolo ti credi
di essere? Non ho detto nulla di male, ho solamente chiesto perché due miei
amici non si parlano nemmeno!- Si volta e viene di corsa da me. Siamo a due
centimetri di distanza. I nostri volti sono praticamente attaccati , ma lui è
molto più alto di me e mi guarda dall’alto in basso, con il suo sguardo da
psicopatico. – Maleducazione? Tu parli di cose che non ti riguardano e nemmeno
conosci, solo per placare la tua stupida curiosità. E io che ti facevo migliore
di così, migliore di una stupida pettegola. Fammi un favore, se vuoi parlare di
queste cazzate parlane con il tuo amichetto -Mi dice in tono di sfida. Lo
guardo sconvolta. M i volto e lo lascio lì da solo, come merita di stare. Non
mi volto a vedere se se ne sia andato. Non mi importa. Sono così incazzata con
Dylan che entro in camera mia gettando la mia borsa e i miei libri sul
pavimento. Ma chi cazzo si crede di essere? Prima dice di essere mio amico, poi
mi tratta di merda davanti all’intero campus. Aveva ragione Ruby, con questo
essere senza un minimo di educazione non devo averci più niente a che fare
perché è un grandissimo stronzo. Entra Ruby e mi dice di essere pronta per
andare al centro commerciale. La guardo cercando di essere il più naturale
possibile-Due minuti ed esco- Vado in bagno, mi lavo il viso e cerco di darmi
una calmata. Ci manca solo che Ruby mi faccia il terzo grado e mi dica “te l’
avevo detto”. Esco dall’appartamento con il sorriso più falso che abbia mai
mostrato - Andiamo a fare shopping!-
Torniamo a
casa alle 21 talmente distrutte che ci accasciamo subito sul divano. Odio
doverlo ammettere, ma lo shopping ha placato la mia rabbia e la mia voglia di andare
al secondo piano e camera 208 per uccidere un ragazzo con i capelli castani e
gli occhi color mandorla. Guardo l’espressione compiaciuta di Ruby e non posso
fare a meno di dirle– Contenta? Ora hai altri due vestiti rossi, uno blu e uno
bianco e nero. Direi che puoi avere più di un appuntamento con Scott, cara-
Chiude gli occhi e sorride. Mentre stiamo quasi per addormentarci sul divano
sento bussare alla porta. Mi alzo e vado ad aprire. –Salve signorine, questa
sera vi porto a cena fuori!-Compare Mike sulla soglia, tutto allegro e felice.
Guarda distrattamente Ruby stravolta sul divano e lancia uno sguardo a tutte le
buste ricolme fino all’orlo sparse per l’appartamento. Mi guarda con
espressione divertita -Avete rapinato un negozio di vestiti?- chiede,e si siede
sul divano accanto a Ruby. Lei si mette a sedere e lo guarda truce –Dove ci
vorresti portare se è possibile saperlo?- chiede in modo brusco la mia migliore
amica. Mike sa che scherza, quindi non ci fa caso –Allora per la tua gioia,
miss simpati, volevo portarvi dal giapponese in centro, ma è un ristorante snob
quindi dovreste vestirvi in modo appropriato- Fulmino Mike con gli occhi e Ruby
gli getta un cuscino in piena faccia. –Che cazzo fate? Io voglio farvi sentire
delle principesse, quindi adesso andiamo a ballare al castello- Ruby mi guarda
complice e io chiedo a Mike se avesse invitato solo noi – L’ho detto anche a
Scott e a Dylan, ma credo che Dylan non verrà- dice abbassando il capo. Al solo
pronunciare quel nome il mio cuore batte più velocemente –Ah si? Ci avrei
scommesso-dico con noncuranza. Mike si alza e si avvia alla porta - Vi do
mezz’ora, vestitevi eleganti mi raccomando!- e mi fa l’occhiolino prima di
andare. Ruby corre subito in bagno alla velocità della luce. Sappiamo entrambe
che lei è la più lenta, quindi le conviene fare tutto velocemente per non far
aspettare il suo caro Scott.
Mentre sto
asciugando i capelli con il diffusore e la schiuma, entra Ruby con un tubino
nero strettissimo. Ha i capelli rossi leggermente mossi, e lo smokey eyes nero
le intensifica gli occhi scuri –Uao, stai benissimo! Fai jogging per caso? Hai
il fisico più tonico del solito!- scherzo e lei ride, ma si vede che è un po’nervosa
- Ruby, andrà tutto bene. A Scott verrà un infarto vedendoti vestita così,
credimi- Mi infilo il vestito nero senza spalline, un po’ corto rispetto al
solito e prendo le scarpe. Decolté bianchi. Ruby va a prendere le ultime cose e
io ne approfitto per truccarmi un po’.Ora mi sento meglio, quindi voglio
esagerare un po’. Faccio una leggera sfumatura marrone e oro sulla palpebra,
metto tanto eyeliner e matita verde nella rima interna, così da richiamare i
miei occhi verde-azzurri. Mascara a volontà e un tocco di fard. Esco dal bagno
barcollando a causa dell’altezza delle scarpe e Ruby fa un fischio di
approvazione. Faccio un leggero inchino e mi allaccio le scarpe. Bussano alla
porta e il primo ad entrare è Scott –Ciao ragaz.. Oh porca miseria. Ruby stai
benissimo- e la guarda con occhi colmi di desiderio. Credo proprio che stanotte
la terza camera sarà utilizzata. Scott ha una camicia blu e jeans leggermente
strappati. Capelli biondi sistemati con un po’ di gel. Si gira e mi vede, -Cavolo
Claire, anche tu non scherzi ! Non ti avevo mai vista così! - Sorrido
imbarazzata e vedo Mike leggermente a disagio sullo stipite della porta. Ha una
camicia a righe e un maglioncino nero un vita. I capelli neri ricci stanno
benissimo con questo outfit. Mi guarda e mi saluta con un bacio sulla guancia,
sussurrando- Sei bellissima- Sono così imbarazzata che non mi accorgo nemmeno
quando una terza persona si avvicina che per poco non svengo. È Dylan, con un
pantalone nero e una camicia bianca. Il fisico scolpito si intravede sotto la
trasparenza della camicia e i capelli sono scompigliati come sempre. Lo guardo
sorpresa e scioccata. Ma cosa ci fa lui qui? Da quando Dylan Turner va alle
cene con gli amici? Lui si sporge a salutare tutti con un “buonasera” generale.
Volta lo sguardo nella mi direzione e nota Mike ancora molto vicino a me, ma
non sembra che sia questo a destargli meraviglia. Ha gli occhi puntati solo su
di me, e giurerei di aver visto un lampo di eccitazione nei suoi occhi color
mandorla. Sicuramente deve aver visto anche lui qualcosa nella mia espressione.
Perché sta sorridendo? Odio le sue fossette, odio i suoi capelli e odio i suoi
occhi penetranti. Si sporge a salutarmi con un dolcissimo -Ciao, Claire - che
mi fa sciogliere come un ghiacciolo al sole. Per un attimo dimentico che sono
arrabbiatissima con lui e il modo in cui dice il mio nome, come se fosse un
fiore delicato, mi fa rabbrividire. E l’accento che usa sembra quasi francese,
giusto per rendere il tutto ancora più sensule. Ma non la passerà liscia, mi ha
fatto fare la figura dell’idiota oggi pomeriggio e ho intenzione di arrabbiarmi
sul serio con lui quando saremo soli. Questa serata andrà di bene in meglio.
Fulmino Dylan con gli occhi e non gli rivolgo il minimo cenno di saluto. Scott,
Mike e Ruby guardano la scenetta, fino a quando Mike non si schiarisce la voce
- Bellezze, è ora di andare - E ci accompagna fuori. Saliamo in macchina di
Mike. Scott sale davanti con lui e Ruby , stronza qual è mi fa sedere accanto a
Dylan. La guardo perfidamente, ma lei non sembra farci caso. Dylan si sporge
verso di me e sussurra con voce roca e provocante -Sarà una serata divertente- Sul
suo volto spunta quel suo solito ghigno con il suo caro sguardo da psicopatico.