FIGHT FOR SURVIVAL
Non siamo noi a scegliere di venire al mondo.
Non siamo noi a scegliere la famiglia alla quale appartenere.
Veniamo educati di conseguenza, istruiti in base al sangue, condotti su alcune strade. Siamo vittime; vittime di una vita che non ci appartiene veramente, vittime di una vita che non abbiamo scelto o voluto.
Siamo succubi di chi ha predisposto per noi il tutto, di chi si aspetta che portiamo avanti l’alto rango al quale apparteniamo e il rispettabile nome che portiamo.
Ecco, ecco cosa siamo realmente: un nome inciso su di un albero genealogico, pedine in un gioco cominciato ormai da troppo tempo; un gioco che non avrà fine, iniziato chissà da chi e chissà per quale motivo.
Quando nasci in una famiglia del genere, non sei padrone di te stesso né l’artefice del tuo destino.
La tua vita scorre attraverso un rettilineo infinito.
Davanti a te non si porrà mai nessun bivio che ti darà facoltà di scelta.
Sei segnato.
Segnato.
Segnato dal marchio che ti brucia sul braccio.
Segnato dalla fama del tuo nome.
Segnato dalla paura che aleggia intorno a te.
Segnato dal terrore che incuti.
Segnato dalla morte che semini.
Segnato... segnato dal non poterti opporre, dal dover soccombere agli ordini che ti sono stati impartiti, dalla maschera che devi indossare, dalla reputazione che devi mantenere.
Sei segnato.
Anche se non è quello che vuoi, anche se non è quello che speravi, anche se non è quello che avresti scelto.
Sei segnato e basta.
Allora, l’unica cosa che ti resta da fare è vincere.