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Autore: ___Page    06/04/2016    2 recensioni
"Mi chiamo Ash Dragneel, ho diciassette anni, sono un mago di Fairy Tail e faccio parte di quella che tutti chiamano la “Nuova Generazione”. Non la “Prima” o la “Seconda”, la “Nuova”.
“Nuova” perché per una qualche sfiga ancestrale, sembra che tutti i precedenti membri della gilda abbiano avuto un’infanzia talmente brutta da essere tutti orfani e essere cresciuti qui come una grande famiglia con Makarov a fare da padre a chiunque.
Il che mi apre gli occhi su quanto io e gli altri siamo fortunati anche se i nostri genitori, a volte, sono una fra le cose più imbarazzanti che un adolescente può immaginare di affrontare nella vita."
Non mi aspetto che vi piaccia ma la dovevo pubblicare #sorrynotsorry
IMPORTANTE: CAPITOLO 4 MODIFICATO!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Per fortuna siamo riusciti a prendere questo treno! Non saremmo mai  arrivati in tempo per  la festa!- esclama Siegfried mentre ammassiamo gli zaini e ci sediamo negli altri quattro posti liberi.
Un sospiro e mi giro verso Ella che si sta lasciando cadere nel suo sedile, puntando subito gli occhi fuori dal finestrino e nascondendo metà faccia dietro la sua inseparabile sciarpa.
-Sarebbe stata un’autentica tragedia vero?!- mugugna con tono piatto.
Lance e Siegfried, seduti ai miei lati, mi lanciano un’occhiata.
-Eddai Ella! Ci vuole un po’ di divertimento ogni tanto, è un’occasione per staccare!- provo a rabbonirla, sporgendomi verso di lei e scrutandola attentamente.
Scuote le spalle e si passa una mano tra i capelli rosa.
-Se volevamo divertirci potevamo prendere subito un’altra missione- ribatte, tornando a guardare fuori.
-Stiamo tornando ora da un lavoro che è durato tre giorni più del previsto!- le fa presente Siegfried, sollevando un sopracciglio, rosso come i suoi capelli.
-Appunto!- salta su e lascia finalmente perdere il finestrino -Questo è stato divertente!- afferma e Lance non riesce a non sorridere, scuotendo appena la testa e incrociando le braccia al petto -Non capisco perché dovrei essere eccitata solo perché si passa la serata in gilda e quando sono per di più costretta a mettermi uno stupido vestito elegante!- 
-Ma davvero?!- domanda Storm, seduto di fianco a lei con un tono che promette guai.
Ella si gira verso di lui, con uno sguardo di sfida e interrogativo al contempo.
-Sunny mi ha detto che siete andate a fare shopping e sembravi molto preoccupata sulla scelta dello stupido vestito- prosegue, avvicinando il viso al suo -O no, Ellie?!-  
-Non chiamarmi così- lo ammonisce subito lei, fulminandolo con gli occhi.
-Così come?! Ellie?!- continua sogghignando -Preferisci Ellie-chan?!-
Mi porto una mano alla bocca, aspettando che la bomba esploda. Ella odia, semplicemente odia, che il suo nome venga storpiato in qualsiasi modo. Certo c’è da dire che dipende da chi lo “storpia” e non posso fare a meno di sogghignare, mentre lancio un’occhiata di striscio a Lance.
-Lo hai voluto tu, Fullbuster!- esclama Ella, avventandosi su Storm. Lo spinge contro gli zaini ammassati sul sedile, premendo con il fondo del palmo sulla sua guancia e deformandogli la faccia, mentre con l’altra lo trattiene per i capelli blu.
-Lasciami, fiammifero!- protesta, scalciando sotto di lei mentre noi li osserviamo senza fare una piega.
-Lo sai che tutta la Gilda si aspetta che venga alla festa con te, vero?!- domanda sottovoce Siegfried a Lance, attirando la mia attenzione.
-Certo che sì, me lo aspetto anche io- risponde altrettanto sottovoce lui e un sorriso soddisfatto mi attraversa il viso mentre Siegfried rimane lievemente interdetto.
Sbatte le palpebre un paio di volte e mi cerca un secondo con gli occhi verdi. Io mi limito a stringermi nelle spalle, scostandomi appena per evitare una fiammata che Storm ha appena deviato nella nostra direzione.
-Devi anche chiederglielo lo sai, vero?!- si rivolge di nuovo a Lance, mentre, con un movimento della mano, modifica il materiale di cui è rivestito il mio sedile per renderlo ignifugo.
Se diamo fuoco al treno possiamo anche dire addio alla ricompensa che ci siamo appena guadagnati.
-Certo che lo so ma non ho ancora avuto modo!- ribatte con più verve -Il Master ci ha detto della festa poco prima di partire e mi sembrava poco adatto chiederglielo mentre eravamo impegnati a catturare quella banda di contrabbandieri e ora… beh…- si limita ad accennare con il capo contro Ella e Storm che sono ancora avvinghiati sul sedile in un corpo a corpo all’ultimo sangue.
-Ti faccio vedere io, principessa dei fulmini!- sta sbraitando la mia migliore amica, un gomito infilato in mezzo alle scapole di Storm, e io sospiro, scuotendo la testa.
Che manica di pazzi che mi sono scelta come Team.

 
***
 

-La festa di stasera sarà eccezionale, Plue! Me lo sento! Ci divertiremo come mai in vita nostra!- affermo, sollevando il pugno verso l’alto, cercando di autoconvincermi.
-PuPuun!- esclama in risposta il mio inseparabile amico, contagiato dal mio entusiasmo.
Il mio finto, fintissimo entusiasmo.
Sono semplicemente terrorizzato all’idea della festa stasera. Il che non ha alcun senso, insomma non è che io abbia ancora una qualche reputazione da salvaguardare, non più ormai.
Eppure i brividi ancora mi scuotono al pensiero che sicuramente papà e zio Gray faranno a gara di chi riesce a mangiare di più, per poi azzuffarsi coinvolgendo anche zio Gajeel fino al diplomatico intervento di zia Erza, mentre poco più in là Storm e Ella non perderanno tempo a imitarli, incitati da Happy e… ed è meglio che io la smetta di fare previsioni per stasera e mi decida ad entrare.
Il cartello che avvisa della festa e del suo orario di inizio non scomparirà solo perché lo desidero ardentemente e sono qui fermo a fissarlo. E, dopotutto, questa è Fairy Tail e Fairy Tail è casa mia.
Ma forse, dovrei iniziare presentandomi.
Mi chiamo Ash Dragneel, ho diciassette anni, sono un mago di Fairy Tail e faccio parte di quella che tutti chiamano la “Nuova Generazione”. Non la “Prima” o la “Seconda”, la “Nuova”.
“Nuova” perché per una qualche sfiga ancestrale, sembra che tutti i precedenti membri della gilda abbiano avuto un’infanzia talmente brutta da essere tutti orfani e essere cresciuti qui come una grande famiglia con Makarov a fare da padre a chiunque.
Il che mi apre gli occhi su quanto io e gli altri siamo fortunati anche se i nostri genitori, a volte, sono una fra le cose più imbarazzanti che un adolescente può immaginare di affrontare nella vita.
Prendete mio padre, per esempio. Io adoro mio padre, è un mago eccezionale, di classe S, con un senso dell’amicizia e della famiglia che pochi uomini hanno a questo mondo. Però non ha filtro. Se deve dire qualcosa la dice non importa chi ci sia in giro, anche se è imbarazzante, anche se è su di me e i miei amici sono a portata d’orecchio.
E poi ha questa cosa dei nomi. Pare che per un bel pezzo credesse che il nome di mamma fosse “Luigi” e comincio a pensare che il rigetto di Ella nei confronti di qualsiasi soprannome o diminutivo sia una specie di difesa genetica a situazioni di questo tipo. Per non parlare di quando siamo nati noi. Voleva a tutti i costi dei nomi che ricordassero in qualche modo il fuoco e per fortuna mamma è stata abbastanza furba da proporgli di chiamare la loro primogenita come Cenerentola, senza sapere che mamma intendeva il vero nome di Cenerentola, salvando così mia sorella dall’essere battezzata “Pietra Focaia”. Quando è toccato a me, zia Levy aveva già una lista di nomi pronti da sottoporgli.
Francamente, non so dove sarei ora se non ci fosse zia Levy. Se sono un bravo scripter lo devo solo a lei.
Comunque parlando di nomi io e Ella non siamo neppure quelli con la storia più interessante. Zio Gray e zia Juvia, per esempio, hanno chiamato Storm e Sunny così in base a com’era il tempo quando li hanno concepiti, un dettaglio che soprattutto loro avrebbero fatto a meno di scoprire ma si sa che a zia Juvia non è sempre chiarissimo cosa è il caso di tenersi per sé.
E come dimenticarsi dello scontro all’ultimo sangue tra zia Erza e Mira quando si sono accorte che i diminutivi di Siegfried e Persefone si somigliavano troppo?!
Cioè io non ero neppure nato ma papà adora raccontarla, soprattutto quando Laxus e zio Gerard sono a portata d’orecchio. E d’altra parte ho visto con i miei occhi cosa la gravidanza fa a quelle due donne, quando erano incinte di Yuriy e Morgana.
Ma il mio aneddoto preferito resta sempre quello dei Redfox.
Pare che zio Gajeel, per essere sicuro di avere almeno due eredi, si sia accordato con zia Levy lasciandole scegliere il nome del loro primo figlio a patto che poi lui avesse carta bianca sul nome del secondo. Peccato che zia Levy abbia scelto Lancelot per il loro primogenito e zio Gajeel ha quasi rischiato un ictus quando lo ha saputo. Pare avesse paura che con un nome del genere suo figlio sarebbe diventato una mezza sega. E quando è nata la loro seconda figlia zio Gajeel non si era preparato nessun nome. Al momento di scegliere ha detto che voleva qualcosa che ricordasse il colore nero e mamma ha proposto “Nerissa”, che ha conquistato subito tutti e due. Ad oggi zio Gajeel non ha ancora scoperto che anche Nerissa è un nome letterario e che zia Levy era pronta a procreare ben più di due figli con lui senza nessun tipo di accordo, anche se per ora sono ancora fermi a quel numero.
Ecco insomma, questo è più o meno l’ambiente dove sono cresciuto io e, tutto considerato, oserei definire un miracolo il mio essere relativamente normale.
Sospiro, mentre allungo una mano verso la maniglia. Mi basta socchiudere appena la porta per venire investito dalla prima serie di “Credi di potermi battere, principessa dei ghiacci?!”, “Come se fosse difficile con uno con il cervello pieno di cenere come te!”, “Natsu, Gray, fatela finita!” e “Aye!!!”.
-Così date il cattivo esempio ai ragazzi!- aggiunge mamma, sempre sbraitando.
-Come se fosse mai servito a qualcosa, Lu-chan- le fa presente zia Levy, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, un po’ in imbarazzo.
Mamma sospira, affondando il viso nelle braccia appoggiate a uno dei tavoli.
-Almeno prima potevamo contare su Erza, adesso invece…- lascia la frase in sospeso, spostando gli occhi verso zia Erza, talmente impegnata a controllare Morgana e Yuriy che giocano, che neanche si accorge della rissa che sta avvenendo a pochi metri da lei.
Guarda estasiata – e un pelo iperprotettiva – sua figlia, che è già capace di riequipaggiare nonostante abbia solo quattro anni, mentre salta per trascinare giù Yuriy, intento a svolazzare a mezz’aria grazie a un paio di ali da pipistrello che ha imparato a far spuntare con il Take Over.
-Certo che non sembra passato nemmeno un giorno quando fanno così- afferma mamma, concedendosi un piccolo sorriso malinconico.
-Già…- conferma zia Levy, anche lei nostalgica.
-Awww! Gray-sama combatte come se avesse ancora vent’anni! E non solo quello!- sospira zia Juvia con tono sognante e, anche se non ha detto niente di esplicito, il suo sguardo e il suo ghigno sono così inequivocabili che sento le guance andarmi a fuoco per l’imbarazzo.
Certi giorni, vorrei davvero essere sordo.
-Informazione non necessaria, Juvia!- esclama mamma, anche lei arrossita ma ormai abituata a questi exploit.
-Ehi, ragazze!!!-
Zia Cana spunta da non so dove, avvinghiando le braccia intorno al collo di mamma e di zia Juvia, un sorriso che è tutto un programma a tirarle le labbra.
-Allora, so che Juvia scommette di sicuro su Gray ma voi due su chi volete puntare?! Natsu o Gajeel?!-
Mamma e zie Levy si accigliano.
-Ma Gajeel non st…-
-…farmi battere da Salamander e Pervbuster!!! Questo non succederà mai!!!- la voce di zio Gajeel che ora è in mezzo alla zuffa rimbalza sulle pareti della gilda.
-Picchiarsi è una cosa da veri uomini!!!- tuona Elfman.
Le bamboline di Bixlow mi sfrecciano vicino seguendo il loro padrone che si sta lanciando nel mucchio, la rissa ormai al degenero.
-Vai Natsuuuuuu!!! Fagli vedere chi è il migliore!!! Aye!!!-
-UOMO!!!-
-Baka che non sei altro, stai dando il cattivo esempio a tuo figlio!!!-
-Warren metti giù la scopa!!! Adesso!!!-
-Forza Natsu, forzaaaaa!-
-SUNNY FULLBUSTER, COSA STAI FACENDO?!?!?-
Il ruggito di zio Gray fa pietrificare tutti, mentre lui sguscia fuori dalla mischia, avvicinandosi a grandi falcate a sua figlia che lo fissa scioccata, seduta a un tavolo con Cassie.
Oh giusto, mi stavo dimenticando di Cassie. Il suo nome completo è Cassidy Alberona, anche se zio Loki tenta ancora di farci credere che sia il diminutivo di Cassiopea e a volte discute ancora con zia Cana sul fatto che avrebbe dovuto avere il nome di una costellazione per un mero fatto di coerenza.
Lei e Sunny sono inseparabili da quando sono al mondo ma Cassie è cresciuta molto anche a casa nostra, visto che suo padre è uno spirito di mia madre.
-Papà ma che ti prende?!- domanda Sunny, sgranando gli occhi blu, incorniciati da ciocche corvine.
-Quante volte devo dirti di non spogliarti in pubblico?!- l’ammonisce.
Sunny guarda in giù e sobbalza sul posto quando si rende conto che indossa solo gonna, scarpe e reggiseno.
-Ma che fine ha fatto la mia maglietta?!- si domanda ad alta voce, guardandosi intorno e ignorando suo padre.
Cassie si sfila veloce la propria giacca e gliela passa, restando solo con il top che le lascia scoperta la pancia.
-Senti signorina…-
-Papà- lo chiama Sunny.
-No, non cominciare con “papà”! L’allenamento è una cosa, quando sei in pubblico…-
-Papà-
-… più una bambina e questa è una brutta abitudine che…-
-Papà!-
-Cosa?!?! Cosa papà?!?!- esplode spazientito e Sunny si limita a squadrarlo con sguardo eloquente e finalmente zio Gray guarda in giù ed è il suo turno di sobbalzare.
-EH?!? Ma che fine hanno fatto i miei vestiti?!?!-
-Sono qui Gray-sama!- lo avvisa zia Juvia, sventolando una mano prima di posarla su una pila ordinatamente piegata al suo fianco.
Non trattengo una risata, imitato da Sunny e Cassie, mentre zio Gray manda gli occhi al cielo, maledicendosi tra i denti e cammina verso sua moglie per rendersi nuovamente presentabile. Le saluto da dove mi trovo con un cenno della mano, prima di muovere gli occhi e posarli sulla creatura più bella che Fairy Tail e il mondo in generale abbia mai avuto la fortuna di poter annoverare tra le proprie meraviglie.
Seduta al bancone del bar con un bicchiere di the verde freddo accanto a sé, il mento posato sul palmo della mano, le labbra leggermente schiuse e lo sguardo concentrato, sta, come sempre, leggendo. E come sempre mi perdo a contemplarla, sospirando.
Nerissa Redfox.
Capelli neri come la notte sempre raccolti in una treccia laterale, grandi occhi amaranto dolci e pericolosi al tempo stesso, viso perfetto, così piccola da aver paura di romperla solo accarezzandola. Simpatica e divertente, intelligente e furba, fiera e coraggiosa.
Se non si fosse ancora capito, sono follemente innamorato di lei. E lo sono più o meno da sempre.
Mi passo una mano tra i capelli e prendo un profondo respiro, lanciando un’occhiata a Plue in cerca di incoraggiamento.
-Puuun!- esclama lui, alzando le braccia al cielo e io annuisco, avviandomi verso il bancone.
Mi siedo sullo sgabello accanto al suo e mi beo della sua visione per un po’, senza distrarla dalla lettura che la assorbe come un fazzoletto di carta con l’acqua. Questa è sicuramente una passione che abbiamo in comune ma la quantità di libri che riesce a leggere lei è qualcosa di inarrivabile.
-Interessante?!- le chiedo dopo un po’, quando il bisogno di sentire anche la sua voce si fa impellente.
Solleva il capo e mi mette a fuoco dopo un paio di secondi.
-Ash!- esclama illuminandosi e il cuore mi perde un battito.
Si sporge verso di me per darmi un bacio sulla guancia e stavolta rischio l’attacco cardiaco. Mavis, quanto profuma di buono!
-Come stai?!- mi chiede e io, naturalmente, comincio a sproloquiare.
-Oh bene, bene, sto bene, benone! Mai stato meglio! Sto benissimo!- continuo a ripetere in loop, passandomi nervosamente la mano tra i capelli.
Mi maledico mentalmente e riesco a ordinare alle mie dita di fermarsi e intrecciarsi a quelle dell’altro mano sul bancone, prima di schiarirmi la gola.
-E tu?!-
-Meravigliosamente! Questo libro è stupendo! E non vedo l’ora della festa di stasera! Tu vieni vero?!- mi chiede, lievemente ansiosa e lievemente arrossata sulle guance.
-Ma certo che sì!- rispondo senza esitare e so che se Plue ne fosse in grado, ora mi guarderebbe scettico dopo tutta la solfa che gli ho rifilato stamattina.
Ma Nerissa catalizza tutta la mia attenzione.
Deglutisco a vuoto, senza poter fare a meno di pensare a quanto le stia bene quell’espressione imbarazzata e quanto le sue guance imporporate la facciano apparire ancora più piccola e indifesa. Mi viene voglia di stringerla e inglobarla dentro di me, per poterla proteggere da tutto e da tut…
Il filo logico dei miei pensieri viene interrotto bruscamente dalla gamba di una sedia che vola dritta verso di noi. Basta un’occhiata per accorgermi che non ci finirà addosso e anche Mira, dietro al bancone, si immobilizza aspettando che l’oggetto finisca la propria corsa ma quello che succede mi fa gelare il sangue nelle vene.
La gamba della sedia colpisce il bicchiere di the freddo prima di atterrare oltre il bancone. Il bicchiere oscilla e cade.
Proprio sul libro di Nerissa.
Inzuppandolo completamente.
È come se il tempo si fermasse e io trattengo il fiato.
Perché se volete un consiglio, Nerissa è la persona più dolce del mondo, è sempre disponibile per dare consigli e fare quattro chiacchiere, aiutare e sostenerti ma se qualcuno le rovina un libro… Se qualcuno le rovina un libro non vi conviene ritrovarvi sulla sua traiettoria.
Il sorriso che mi stava rivolgendo le si congela sulla faccia e vedo i suoi occhi accendersi di una luce omicida che ho imparato a conoscere e temere.
Si gira con lentezza esasperante e io  scambio un’occhiata con Mira, guardandomi bene dal dirle qualsiasi cosa o cercare di calmarla.
Ci tengo alla vita!
Un lampo e uno spostamento d’aria e Nerissa è in piedi, già perfettamente riequipaggiata. Sarebbe l’orgoglio di zia Erza se solo fosse minimamente consapevole di cosa sta succedendo intorno a lei.
Quasi mi strozzo con la saliva quando vedo che indossa l’Abysses Empress Armour.
Non so se per quanto è bella o per quanto mi fa paura.
-Io non so chi sia stato- comincia, avanzando attraverso la gilda che diventa sempre più silenziosa -Ma so che di sicuro, quando avrò finito, il mio libro sarà stato vendicato-
-Non ho intenzione di dartela vinta, Gajeel!!!-
-Non puoi battermi, Salamander!!!-
Zio Gajeel e papà sono gli unici due che ancora combattono e una vena prende a pulsare sulla fronte di Nerissa. Passa ancora qualche secondo prima che il singolare silenzio riesca ad attirare la loro attenzione ed entrambi si guardino intorno straniti, realizzando che nessuno sta più combattendo.
-Ma che succede?!- domanda papà ed è allora che zio Gajeel si accorge dello sguardo di sua figlia.
La squadra un istante, realizzando cosa indossa e aggrottando le sopracciglia.
-Tesoro cosa…- comincia ma non riesce a proseguire.
Con un balzo, Nerissa è su di loro e finiscono tutti e tre contro uno dei pilastri del salone, rischiando di buttarlo giù.
-RISSA!!!-
-AYE!!!-
Ed eccoli che ricominciano come se niente fosse, di nuovo tutti nel mucchio, zia Erza sempre ignara, Mira sempre sorridente, mamma e zia Levy sempre rassegnate. Mi accorgo che anche Sunny si è gettata nella mischia quando vedo Cassie seduta sul tavolo che raccoglie i soldi per le scommesse, per la gioia di zia Cana.
Beh meglio quel vizio che l’alcool.
Sospiro, cominciando a sentire seriamente la mancanza di Lance, Sif e Siegfried e proprio in quel momento qualcuno mi tocca il braccio. Mi giro verso Plue, che mi lancia un’occhiata quasi di scusa, e io capisco che deve tornare nel mondo degli Spiriti per riposare un po’.
-Vai tranquillo- gli dico, accarezzandolo sulla testa.
Un piccolo alone di luce appare intorno a lui e lo guardo scomparire mentre agita la mano, regalandomi un ultimo “PuPuun”. Sorrido finché non si è dissolto del tutto e poi affondo il viso nelle braccia incrociate sul bancone, ignorando il rumore alle mie spalle.
-Ash, vuoi qualcosa da bere?!- mi chiede Mira e io sollevo appena il capo, guardandola di sottecchi.
-Mira ti prego, dimmi che ci sarà parecchio alcol stasera!- le chiedo, disperato.
Lei mi sorride, con quel suo sorriso materno e bellissimo, identico a quello che ho visto nei suoi famosi scatti quando era il volto di Fairy Tail e piega il capo di lato, accarezzandomi una guancia.
-Oh tesoro, come pensi che potremmo mai sopravvivere a questa festa altrimenti?!-
Direi che ha c’entrato in pieno il punto.
 
  
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