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Autore: Celeste_08    06/04/2016    3 recensioni
Lui è Jorge Blanco. Karateka di fama nazionale, alle prese con la sua prima sfida internazionale.
Lei è Martina Stoessel, cintura nera dal talento indubbio, ma con un passato tormentato alle spalle, passato che non smette di inseguirla.
Jorge usa il Karate come scusa per isolarsi dal mondo degli affetti; Martina ne ha fatto un'arma per seppellire il proprio passato. O per prenderlo a calci.
Ridder Van Kooten, campionissimo olandese, e Pasquale Di Nuzzo, orgoglio tricolore, sono la squadra di Jorge. E la sua linea di confine fra conflitto interiore e mondo esterno.
Mercedes Lambre e Adrian Salzedo sono rispettivamente la fisioterapista e il maestro di Martina. E di quest'ultima non hanno a cuore solo il benessere fisico...
Como fa da sfondo a un avvincente incontro sul tatami. Una danza quasi mortale fra Martina e Jorge, che porterà uno dei due atleti ad un lungo viaggio alla scoperta di sé.
Nessuno si salva da solo, qui. Accetta di affrontare il tuo tormento. Fallo con me.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Jorge Blanco, Sorpresa
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Lo fisso e penso che sarebbe meraviglioso lasciarsi andare e dirgli tutto. Ma in fondo, non lo conosco ancora. 
"Hai fame?" Gli chiedo sentendo il suo stomaco borbottare.
"Sì, ma non cambiare discorso." Determinazione e focus. Questo ragazzo non è uno scemo, non è il mio solito amante. 
"Non lo cambio. Ti chiedo di parlarne con del cibo davanti. E non dove tutti possono sentirci."
In realtà forse il dojo è davvero il posto migliore, ma io non ho voglia di stare qui. Al momento vorrei solo farmi un hamburger, bere una bella Corona e affondare nel letto. Mi ritrovo a pensare che sarebbe bello dormire fra le sue braccia, ancora. Da domani sera non sarà possibile. Sto odiando la situazione. 
"E sia donzella. Anzi, le piacerebbe fare un giro per Milano?"
Lo sposo domani. Maledetto tentatore seducente come il calore del fuoco e altrettanto pericoloso. 
Perché no? 
"Mi dia quindici minuti señor."
Annuisce e mi apre la porta.

"Certo che anche questa vista non scherza."
Mormoro guardando ammirata la vista Duomo che si gode dalla terrazza di Rinascente. Le guglie del Duomo si stagliando bianche e luminose contro il cielo scuro. L'arte gotica non mi piace ma questa è diversa. Vederle così luminose sotto lo spicchio di luna è uno spettacolo. E la strada, sotto di noi, sembra così piccolina. Jorge è perso, ma annuisce:
"Sì. Una vista di altri tempi. Fa pensare..."
Fissa il vuoto giocherellando con le patatine rimaste nel piatto. Io sono appagata dal cibo e capisco che lui è troppo elegante per forzarmi a parlare così comincio:
"Da quanti anni pratichi Karate?"
Mi fissa e scrolla le spalle.
"Diciannove." 
Cavolo. La mia età in pratica.
"Perché hai iniziato?"
Sorride:
"Posso chiedere lo stesso a te. Comunque, è una brutta storia."
Scuote le spalle.
"Siamo in due."
Mi fissa dritto negli occhi e adesso capisco perché l'immensità del suo sguardo. Anche lui è ferito e guarda il mare cercando una riva.

"We've come a long way from where we began
Oh, I'll tell you all about it when I see you again
When I see you again"

Wiz Khalifa canta in sottofondo ed io non posso far a meno di pensare che abbia super ragione. Perdo il controllo, mi lascio andare per la prima volta in vita mia:
"Sono rimasta orfana da bimba, non ne ho memoria. Ho cominciato Karate in istituto, perché ero la sola bimba. Mi trattavano male."
Sospiro. 
"Poi ho iniziato l'agonistica. Ero cintura blu, da pochissimo in realtà. E ho incontrato una squadra di soli ragazzi. Diego, Pablo e Leonardo. Diego mi piaceva, era poco più grande di me, ed era senpai oltre che mio compagno di classe. Io cercavo l'amore romantico, ero sola al mondo. Lui mi dava attenzioni e abbiamo fatto un errore."
Mi trema la voce, mi prende il viso fra le mani e mi fissa:
"Solo te lo senti."
Poggio una mia mano sulla sua e quel contatto così intimo mi scalda, mi fa continuare.
"È stato il mio primo ragazzo, avevo solo 15 anni. E sono rimasta incinta."
Deglutisce ed impallidisce.
Sorrido a denti stretti.
"Ti avevo detto che non volevi saperlo."
Mi guarda.
"Ti prego continua."
Sostengo il suo sguardo:
"Lui mi ha confessato che voleva solo essere il mio primo amante, per scommessa. Credo di esser morta assieme al bambino che ho abortito. Non potevo metterlo al mondo. Non volevo facesse la mia fine."
Prende un respiro profondo:
"Hai continuato Karate per controllare le tue emozioni. E hai finito col seppellirle quando sei diventata cintura nera. Giusto?"
Annuisco. Ha capito tutto.
"Hai trovato la tua via del guerriero e ora che sai dominare le tue emozioni non vuoi riportare a galla la donna che c'è in te."
Ha ragione, ma mi ha ferita.
"E tu? Tu combatti come un disperato. Per te è importante solo buttare tutti a terra. Tu sei un animale ferito. Sei forte e lo sai ma non sai controllarti. Qual è la tua storia?"
Scrolla le spalle.
"Uno pari e palla al centro. Mia mamma è stata uccisa sotto i miei occhi quando ero solo un bambino. Per me Karate è sempre stato un modo per imparare a usare la rabbia che ho dentro in modo positivo. Ma adesso che sono secondo dan..."
Ho capito cosa intende e continuo per lui:
"... Adesso hai capito che non è tutto ciò che serve, la forza, per vincere l'avversario."
Mi fissa e lo sguardo torna luminoso, quello di un bimbo a cui hanno appena dato una bella notizia.
"Più che altro, adesso so che mia mamma resterà invendicata e che la mia rabbia non basta più per portarmi avanti nel mondo che amo. Karate mi ha tenuto lontano dal mondo reale, è il mio scudo dagli affetti. Sei la prima persona a cui racconto tutto."
Lo fisso e stavolta sono io a posare la mia mano sul suo viso.
"Hai paura che se ti lasci andare al sentimento qualcuno possa ferirti?"
Annuisce. 
"È la stessa paura che ho io, Jorge."
Un cameriere si avvicina.
"Scusatemi signori, ma davvero dovremmo chiudere. Mi spiace interrompervi, purtroppo devo chiedervi di avviarvi alla cassa."
Prima che io possa fare qualsiasi mossa, Jorge tira fuori una banconota da 50€ e paga, lasciando al cameriere il resto. Mi chiede di non fare nulla con uno sguardo. Allargo le braccia, estenuata.
Usciamo nella fresca aria di Milano, anzi... Torniamo sulla terra. L'hotel è a due passi da noi, ma c'è ancora questa elettricità che crepita fra me e lui. E da come mi guarda so che anche lui la sente. 
Arriviamo sotto l'hotel e ci avviamo agli ascensori. Sono le tre passate... Domani alle 8 c'è la sveglia.
 Si parte per Como. 
Dio, se solo potessi ritardare di 24ore la partenza. 
Oh mio Dio... 
Entriamo in ascensore e l'energia esplode nel momento esatto in cui incatena i suoi occhi ai miei.
"Siamo figli della stessa storia. Possiamo farcela, insieme."
Finisce di parlare e le mie labbra trovano le sue. È un bacio senza tempo, il bacio che aspettavo. E, come già la sera precedente, mi sento libera. Libera e felice. 
L'ascensore si ferma ed usciamo nel corridoio. Sempre cingendomi la vita lui tira fuori la chiave magnetica e apre la porta di un appartamento, altro che suite. 
Al mio sguardo perplesso risponde con un bacio che non fa parlare. Mi solleva come una sposa e mi porta nella sua camera, che è grande quanto la mia suite circa. 
Non passa molto prima di perderci l'uno nell'altra. E mentre faccio l'amore per la prima volta in vita mia, vorrei che questa notte non finisse mai.


Bliss. Mi sveglio appena prima delle 8, abbiamo dormito poco e niente ma mi sento rinata. È così bello mentre dorme. Sembra un bambino. Il mio bambino smarrito. Un tremito gli percorrere le ciglia ed io so che sta per svegliarsi.
"Mmmm... Buongiorno raggio di sole."
Potrei abituarmici. Sto per baciarlo, ma bussano alla porta.
"Che cazzo, Jorge! Svegliati!!!"
Sembra quel ragazzo italiano..
Ed improvvisamente temo di sapere cosa debba dirgli. 
   
 
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