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Autore: Fajander    06/04/2016    2 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il pianeta Cooler 01, capitale dell'impero dell'omonimo Demone del Freddo, distava circa due settimane di viaggio se l'astronave imperiale avesse utilizzato il massimo delle proprie risorse energetiche.
Essa disponeva infatti di due generatori di energia: uno per i viaggi intergalattici, molto capiente data l'enorme durata degli spostamenti ma che allo stesso tempo, per una questione di autonomia, forniva poca potenza per volta cosicchè non ci si dovesse fermare troppo spesso; uno per i viaggi interplanetari, cioè i viaggi da un pianeta all'altro relativamente vicini, appartenenti allo stesso sistema solare o quantomeno contigui, capace di raggiungere la destinazione desiderata in brevissimo tempo.
In questi giorni, data l'estrema urgenza, Freezer aveva impazientemente richiesto ai suo ingegneri di rivedere il sistema di propulsione dell'astronave in modo tale che si potesse ottenere il massimo da entrambi i generatori, affinchè egli potesse compiere la sua vendetta il più presto possibile.
Infatti, l'effetto sorpresa era vitale e pertanto era necessario arrivare in tempi immediati, al massimo qualche settimana.
Fortunatamente il Demone biancastro non dovette neanche preoccuparsi di radunare il suo esercito, poichè l'equipaggio del veivolo era lo stesso che era approdato sul pianeta Terra e che alla fine si era rivelato inutile, ma adesso la sua presenza sarebbe stata fondamentale per mettere rapidamente a ferro e fuoco le molteplici città del pianeta.
Una volta conquistato il cuore dell'impero il resto sarebbe rapidamente caduto in mano sua, prostrandosi dinanzi al suo immortale e nuovo imperatore.
Nel frattempo Re Cold era guarito quasi del tutto, sebbene fosse ancora in coma, ma al suo risveglio avrebbe trovato una situazione politica del suo dominio assai diversa rispetto a come l'aveva lasciata: Freezer aveva infatti pianificato di annettere ai suoi territori sia quelli del fratello che quelli del padre, lasciando quest'ultimo come un impotente spettatore del suo stesso declino.
Era infatti questo il motivo per cui lo aveva tenuto in vita tutto questo tempo piuttosto che togliergliela quando poteva.
Re Cold era immensamente più forte del figlio, e questo, unita alla presenza disturbante del fratello, aveva interferito con il suo colpo di stato sognato da sempre.
Ma ora le carte in tavola erano cambiate totalmente in suo favore e presto questo lo avrebbero potuto constatare tutti.
Mentre Freezer aspettava impazientemente lo scontro con Cooler, egli si teneva costantemente in contatto con la squadra Delta, più precisamente con il loro capitano, Igin, che era alla ricerca di Gohan.
Tuttavia, nei primi giorni, la spedizione non aveva ottenuto risultati degni di nota, pertanto il sovrano si limitava a sorseggiare il miglior vino rosso della galassia, osservando sul suo trono volante il paesaggio spaziale che appariva più come una scia sfuocata costituita da un misto di colori bluastri-neri, a causa dell'elevatissima velocità a cui l'astronave si stava muovendo, attendendo il compimento della sua vendetta.

 

Luogo: pianeta Cooler 01, palazzo reale

Epoca: mentre Freezer è in viaggio

Il Demone del Freddo violaceo, fratello nonchè eterno rivale in politica di colui che stava giungendo lì per sconfiggerlo definitivamente, si stava allenando nella sua stanza ad ultra gravità, come di consuetudine, per migliorare il controllo della sua forma potenziata scoperta qualche mese prima.
Tale stanza era il frutto delle menti dei migliori ingegneri della galassia ed era stata appositamente creata per Lord Cooler in persona, che secondo molti era ben più forte del fratello Freezer, dato che quest'ultimo viveva nell'ozio e nel lusso come il padre, che comunque poteva permetterselo dato che era decisamente più forte dei figli, nonostante volesse ardentemente superare Cold e prendere il suo posto come ruolo di Imperatore Supremo dell'universo.
Questo era un desiderio che Cooler conosceva bene e che condivideva pienamente, infatti proprio da qui era nata l'eterna rivalità tra i due, ma a differenza di Freezer, che considerava l'allenamento come "un'attività propria delle razze inferiori che erano nate con un potenziale pari a quello di un verme", sapeva benissimo che per eliminare Re Cold doveva per forza di cose allenarsi duramente e diventare più forte.
Un primo passo in avanti era stato compiuto attraverso la scoperta di quella formidabile forma, verificatasi casualmente durante uno dei suoi più duri allenamenti...

 

8 mesi fa, pianeta Winter

Winter era il pianeta di origine dei Demoni del Freddo.
Era situato in una delle zone più remote e buie dell'universo, lontana da ogni stella e pertanto estremamente fredda.
La sua atmosfera era rarefatta e l'ossigeno la costituiva solo per il 2% mentre la gravità era circa 200 volte quella della Terra.
Queste durissime condizioni fecero sì che soltanto la razza più forte del pianeta, ossia quella sopracitata, potesse sopravvivere nonchè fortificarsi a tal punto da diventare anche la più forte dell'universo.
Tuttavia questi esseri erano talmente forti che rappresentavano anche un pericolo l'uno per l'altro, dato che ognuno di essi fondò un vasto impero nello spazio e così iniziarono a farsi la guerra e ad uccidersi a vicenda finchè non rimase una sola famiglia, la più potente, che potè così regnare incotrastata nei secoli.
Terminata la Prima Guerra degli Imperi o Grande Guerra Imperiale, così denominata dalla sapiente razza dei Wiskow, gli auto proclamati sovrani dell'universo lasciarono il pianeta ormai morente e desolato a causa della guerra per inserirsi all'apice della piramide sociale di ogni mondo conosciuto.
Non è dunque difficile immaginare il motivo per cui le altre civiltà gli affibiarono il nome di "Demoni del Freddo": "demoni" perchè portarono terrore, morte e distruzione in tutto l'universo e "del freddo" date le famose caratteristiche del loro pianeta di origine.
Tuttavia vi era qualcuno che, di tanto in tanto, si recava in quel luogo dimenticato da tutti per allenarsi in condizioni estreme e mettere alla prova il proprio corpo per dimostrare di essere un degno appartenente della sua razza.
Infatti, per via della lontananza dal loro pianeta natale, i Demoni del Freddo andavano indebolendosi col passare delle generazioni, così come l'essere umano si era rammollito cambiando radicalmente il proprio stile di vita, da dinamico a sedentario.
Cooler stava facendo dei piegamenti sulle braccia sulla punta di un ghiacciaio assai massiccio lungo diverse centinaia di metri e che terminava con una punta che avrebbe tagliato anche un diamante senza problemi.
Il sudore gli imperlava la fronte così come il resto del corpo per pochissimi attimi, per poi tramutarsi istantaneamente in piccole goccioline di ghiaccio che cadevano poi verso l'abisso.
Il Demone era infatti a diverse centinaia di metri di altezza e tentava di stare in equilibrio sulla superficie inclinata e scivolosa del ghiacciaio.
Se fosse caduto non avrebbe di certo avuto il tempo di alzarsi in volo, poichè l'elevata gravità lo avrebbe attirato come una calamita verso il basso e quindi verso uno dei numerosi spuntoni di ghiaccio simili a quello su cui si trovava per ora. "789...790...791..." Cooler contava mentalmente il numero di ripetizioni a cui era faticosamente arrivato, dato che, con sua gioia e sorpresa, aveva abbondatemente superato il risultato raggiunto l'ultima volta in cui aveva fatto visita al pianeta. "794...795...796..." ancora un attimo e sarebbe arrivato all'ottocentesimo piegamento, e allora avrebbe potuto lasciare quel luogo tanto inospitale vittorioso.
Ogni muscolo del suo corpo tremava intensamente per lo sforzo che stava compiendo, le mani dell'alieno premevano con forza sulla superficie creando delle piccole crepe che andavano sempre più ramificandosi, facendosi più spesse.
Perfino la coda, che normalmente era sollevata in aria, era poggiata per terra in mezzo alle gambe come ulteriore sostegno in quella posizione precaria.
Cooler sentì il rumore delle crepe farsi sempre più intenso ma le ignorò, deciso a raggiungere il proprio obiettivo.
L'aria, a dir poco pungente e gelida, feriva con dei piccoli taglietti il viso del Demone, costringendolo a tenere gli occhi socchiusi, poichè un impetuoso vento trasportava grandine e neve.
La tempesta di neve infuriava e il fruscio della bora penetrava insistentemente e ripetutamente nei timpani dell'alieno, che unito alla stanchezza, alla fatica e alla quasi totale mancanza di ossigeno generavano in lui una sorta di stato confusionale.

"797..798..799..." il penultimo piegamento venne eseguito con estremo sforzo, ogni fibra del suo corpo richiedeva un po' di energia, un po' di ossigeno, ma non era possibile.
Mentre Cooler si piegava per effettuare l'ultimo piegamento un sonoro schricchiolio attirò la sua attenzione.
Un pezzo del ghiacciaio sotto la sua mano destra si era appena sgretolato in tanti piccoli pezzetti, facendo perdere l'equilibrio al Lord, che scivolò sul lato del ghiacciaio cadendo rovinosamente giù.
Tentò in tutti i modi di trovare un appiglio con i suoi quattro arti e la sua coda ma non ci riuscì.
Come aveva ampiamente immaginato durante i suoi allenamenti la forza di gravità lo stava velocemente trascinando verso il basso, e non riuscendo a vedere da un palmo dal naso non avrebbe potuto schivare eventuali spuntoni.
La stanchezza era tale da non consentirgli di vincere la gravità e sollevarsi in aria, pertanto non gli restò che chiudere gli occhi e sperare di non fare una brutta fine.
Non avrebbe mai accettato un tale destino: lui, Cooler, imperatore della galassia, sconfitto dal suo stesso pianeta natale che per tante generazioni aveva ospitato e rinvigorito la sua razza, dimenticato da tutti. No! Non lo avrebbe permesso! Strinse i pugni, contrasse ogni muscolo e concentrò tutta l'energia che gli rimaneva in una barriera energetica che gli consentì di schiantarsi al suolo privo di danni.
Al termine dell'impatto riaprì gli occhi, come risvegliato da una sensazione di fastidio alla gamba sinistra.
Disteso per terra, sollevò lentamente la testa per constatare che la sua barriera non aveva svolto egregiamente il proprio lavoro, dato che uno degli spuntoni di ghiaccio era ora conficcato nella sua gamba, il cui sangue aveva imbrattato come un dipinto di arte contemporanea il suolo innevato.
"Maledizione... Questa non ci voleva..." Cooler tentò di alzarsi per raggiungere volando la propria astronave, rimasta in orbita, ma ovviamente il risultato fu quello di cadere a terra nuovamente con un tonfo che gli fece perdere i sensi.
Si risvegliò qualche ora dopo per via di un dolore all'addome.
Quando aprì gli occhi, Cooler stava rotolando a causa del colpo appena ricevuto, che stavolta sembrava provenire da un qualcosa di vivo che lo aveva calciato.
Cosa poteva essere? O meglio chi? Suo fratello lo aveva seguito lì per poi ucciderlo quando era distratto? O forse si trattava di un animale selvatico, una qualche razza di cui ignorava l'esistenza straordinariamente sopravvissuta a un clima tanto ostile che ora reclamava il proprio pianeta, cacciando il membro di una razza una volta egemone? La tormenta impediva al sovrano di sentire un qualunque indizio sonoro circa l'identità del suo aggressore, ma la vista, al contrario, lo aiutò: una figura di un essere alto e robusto, con una coda simile alla sua, andava delineandosi sempre più nitidamente.
Ora che si trovava a tre metri di distanza Cooler non aveva più dubbi: Re Cold.
Era chiaramente lui, difficile confonderlo. "Eppure c'è qualcosa di diverso in lui, perchè è in forma originaria? Non sa controllare tutto quel potere, non è da lui. Un momento..." qualcosa, un dettaglio del suo aspetto, fece cambiare al Demone rapidamente idea.
Si mise a fatica in piedi per osservare meglio l'imponente figura di un Demone del Freddo, con una grande cicatrice sul pettorale sinistro, che ora si trovava a un metro e mezzo da lui.
Quando realizzò che chi aveva di fronte non era suo padre, spalancò la bocca sgranando gli occhi, confuso ed esterrefatto. «Non può essere... Tu sei morto anni fa! Mio padre... Tuo figlio ti ha ucciso, nonno!» esclamò Cooler, dubitando a questo punto delle sue stesse parole.
Frostier, il padre di Cold, lo osservava con sguardo severo e con un'espressione fiera, squadrando per bene il proprio nipote che non aveva mai visto.
Era molto più alto di quest'ultimo, più muscoloso ed estremamente simile al padre, ad eccezione della cicatrice sul petto e le placche sulle spalle, sul torace e sulla testa che erano di un verde scuro anzichè bluastre.
Ora che Cooler notava meglio erano evidenti anche delle rughe sotto gli occhi e sulla fronte, segno dell'età avanzata, che superava i mille anni.
Il motivo di tanta sorpresa era che secondo i racconti e le leggende, mai accertate ma diffuse dallo stesso Re Cold, quest'ultimo avesse affrontato il proprio padre per il predominio dell'impero e che alla fine avesse trionfato, uccidendolo.
Non avendo fatto mai più ritorno Frostier venne dato per morto e pertanto il Principe Cold venne nominato imperatore leggittimo dei vasti possedimenti della sua famiglia.
Ma, evidentemente, le cose non erano andate così.
«Mmm... Quindi quel farabutto di Cold ha detto a tutti che sono morto, mh? Beh, forse è meglio così: mi ha permesso di liberarmi di ciò che è ormai diventata solo l'ombra del glorioso impero della nostra famiglia!» tuonò con rabbia l'anziano Demone, mentre il nipote l'osservava attonito.
«Perchè... Perchè dici questo? Cos'è successo all'impero durante il tuo regno?» chiese con timore Cooler, cercando di capire il motivo di tale reazione colma di odio.
«Io ho regnato per ben 724 anni della mia lunga vita, in cui il mio impero ha retto con vigore la fatica di gestire dei territori così espansi e vasti. Ma nell'ultimo secolo i grandi e fieri generali che mi hanno spesso condotto alla vittoria sono deceduti quasi tutti e così numerose rivoluzioni e ribellioni sono scoppiate all'interno della gerarchia militare per tentare di occupare il loro posto. Ve ne furono a decine, tutte contemporanemente, per cui mi è stato impossibile fermarle da solo, non potendo contare su nessuno abbastanza potente da poterli contrastare. Alla fine, tuo padre, che in quel periodo governava solo una piccolissima parte della galassia, ha deciso di mettersi a capo delle ribellioni, promettendo ai principali rivoltosi un posto di rilievo nella piramide sociale dell'impero se si fossero uniti a lui, garantendogli la corona. E così, una grande guerra, chiamata Seconda Guerra degli Imperi, iniziò. Essa portò morte e distruzione, numerosi pianeti di entrambi gli imperi vennero distrutti, le vittime ammontarono a diversi miliardi e alla fine tuo padre, a mio malgrado, trionfò. I soldati che mi erano rimasti fedeli erano troppo pochi per resistire agli attacchi nemici e giorno dopo giorno, sistema solare dopo sistema solare, tuo padre giunse alla capitale, Frostier 01, l'attuale Cold 01. Dopo averla messa a ferro e fuoco il nostro combattimento rase al suolo ogni città, rendendolo un pianeta completamente arido e deserto. Ahimè, se fossi stato ancora giovane e forte lo avrei sconfitto senza problemi, ma la mia età rese veramente ardua la vittoria, le nostre forze si equivalevano. Per tale motivo presi una decisione: proposi a quella grande delusione di mio figlio che se me ne fossi andato lontano e non sarei mai più tornato egli avrebbe guidato sapientemente e con riguardo il mio impero, l'eredità dei nostri avi. Fu una decisione che non presi con leggerezza, ma dato che quello scontro avrebbe sicuramente portato alla morta di entrambi, causando dunque l'estinzione dei Demoni del Freddo, capii che non vi era altra scelta. Da quel giorno vivo qui, dove tutto è cominciato e dove è sorta la nostra potente razza, cercando di evitare ogni contatto con l'universo.» Frostier fece una pausa, lasciando che il giovane dinnanzi a lui metabolizasse con calma quanto appena riferitogli.
Cooler, ancora sanguinante, non riusciva a credere a ciò che aveva ascoltato.
Suo padre era molto più meschino e vile di quanto pensasse, dunque.
Aveva sfidato il suo stesso genitore, saggio e possente, per ottenere il posto di imperatore che gli sarebbe comunque spettato tra qualche secolo.
Dopo aver appreso tale notizia il Demone non potè che disprezzarlo ancora di più, cosa che lo motivò ad allenarsi più duramente per eliminarlo dalla faccia dell'universo. Avrebbe compiuto lo stesso gesto di Cold, uccidere suo padre, ma stavolta sarebbe stato per una buona causa.
« Mio padre è stato indubbiamente capace di gestire le sorti dell'impero, ma ciò che mi ripugna è il fatto che il suo governo e la sua autorità si basino sulla tirannia, sulla dittatura e sull'usurpazione. Io, il grande Cooler, mi sto allenando da anni, e un giorno raggiungerò la sua forza e lo sconfiggerò!» esclamò con orgoglio il Demone violaceo, tentanto di ottenere l'appoggio di suo nonno.
Il suo piano era semplice: ridare una ragione di vita al suo antenato, cercando di portarlo dalla sua parte ed accelerare così la sua presa al potere.
Nonostante fosse vecchio, Cooler era sicuro che insieme avrebbero potuto sconfiggere Cold, pertanto doveva convincerlo a tutti i costi.
Tuttavia, Frostier, non mostrò lo stesso entusiasmo del nipote.
Il suo sguardo si fece ancora più severo, se possibile, e aggrottò la fronte solcata da molteplici rughe e serrò le labbra.
Quelle parole lo fecero riflettere maggiormente sulle reali intenzioni del suo erede.
Era davvero tanto diverso da colui che lo aveva cacciato e costretto all'esilio? «Vorresti dunque eliminare Cold e prendere il suo posto come imperatore?» indagò l'anziano, intuendo il piano di Cooler.
«Esattamente!» esclamò sorridente quest'ultimo, stringendo un pugno davanti a sè all'altezza del petto, carico di entusiasmo e del tutto ignaro di aver scelto le parole sbagliate.
Frostier indurì la sua espressione, mentre una piccola vena si gonfiava sul suo collo. «Tu non sei per niente differente da Cold! Uccideresti tuo padre pur di raggiungere il tuo infimo scopo! Non meriti la carica di imperatore del glorioso dominio dei Demoni del Freddo!» alzò la voce Frostier, che venne interrotto sul nascere da Cooler che tentò di riparare al danno appena fatto: « Vi sbagliate, nonno, le mie intenzioni sono decisamente più nobili di quanto fece Re Cold anni fa! Voglio porre fine al suo impero per motivi totalmente diversi! L'universo merita un sovrano degno di tale nome, che sappia rispettare i suoi sudditi e i loro bisogni! Voglio porre fine al suo regno in quanto illegittimo e ingiusto!» sbottò il Demone più giovane, cercando di far cambiare idea all'altro.
Le sue parole avevano ottenuto l'effetto sperato? A giudicare dalla reazione successiva a quanto appena detto da quest'ultimo, no.
«Taci! Le tue parole sono unicamente finalizzate a farmi diventare tuo alleato! So benissimo che da solo non puoi sconfiggere Cold, è evidente da come ti comporti! Non sei altro che feccia, proprio come tuo padre! Ti ucciderò e poi libererò l'universo, dovessi morire nell'intento! La nostra razza si estinguerà insieme a me! Preparati a morire, reietto!» urlò Frostier, enfatizzando ulteriormente l'ultima frase.
Comprendendo di aver ottenuto il risultato opposto di quanto sperato e che il danno era ormai irreparabile, Cooler si mise in posizione di combattimento, zoppicante, sperando che Frostier fosse diventato alla sua portata con l'avanzare dell'età.

   
 
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