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Autore: YoongiYah    07/04/2016    9 recensioni
"Quando Jin varcò la soglia di quel loft, ritrovandosi davanti tre ragazzi, capì subito di aver interpretato male l'annuncio trovato su internet"
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[NamJin] [YoonSeok] [TaeJiKook]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Hoseok amava il fatto che lui e Yoongi non dovessero più nascondersi. O meglio, non dovevano più nascondersi da Jin, quindi, almeno nel loft, potevano essere liberi di fare o dire quello che volevano. Non che fosse cambiato qualcosa, tra loro. Yoongi arrivava ancora quando voleva e lui continuava a non avere alcun controllo sui loro incontri, ma ora non doveva più farlo entrare di nascosto, portandolo subito in camera sua e chiudendocelo dentro. E, soprattutto, Yoongi non doveva più sgattaiolare via la mattina presto. Quella, probabilmente, era la cosa che preferiva più di tutte. Potevano svegliarsi con più calma e Yoongi, se ne aveva voglia e se non aveva fretta, poteva anche fermarsi a fare colazione con loro. Jin hyung gli aveva addirittura lasciato il suo posto a tavola spostandosi a capotavola, tra Namjoon e Yoongi, appunto. A Hoseok piaceva davvero averlo intorno. Poteva imparare a conoscere tante piccole cose su di lui, cose che non avrebbe potuto di certo scoprire se non avessero portato quello che c'era tra loro ad un livello successivo. Non che quello fosse un livello successivo, chiaramente. Non era ancora niente, solo che, nel niente, ora c'era qualche dettaglio in più. Ad esempio, aveva avuto modo di scoprire che, se non aveva impegni urgenti, Yoongi amava perdersi in uno stato di dormiveglia, di mattina. Ed era esattamente quello che stava facendo in quel momento. La sveglia era suonata ormai da mezzora, Hoseok si era alzato subito, come faceva ogni giorno, e dopo averlo salutato con un buongiorno -un buongiorno ricambiato solo da un mugolio infastidito- era andato in bagno a farsi una doccia. Dopo essere tornato in camera e aver ritrovato l'altro esattamente come l'aveva lasciato, spese una manciata di minuti davanti all'armadio spalancato, scegliendo con attenzione quello che avrebbe dovuto indossare per andare al lavoro. Si infilò un paio di boxer neri e poi si sedette sul bordo del materasso, vicino a Yoongi, e, piano, lo chiamò "Ehi dolcezza, sono già le sette e mezza. Non hai nessun impegno stamattina?"

 La risposta di Yoongi fu uno "Stai zitto" borbottato mentre faceva affondare ancora più la testa sul cuscino. Era steso su un fianco e gli stava dando le spalle, Hoseok poteva ammirare la sua pallida schiena in contrasto con le sue lenzuola blu, colore che stava magnificamente bene con i capelli rosa dell'altro, sparsi sul cuscino coperto dalla federa della stessa tinta delle lenzuola. No, non c'era niente di studiato in tutto quello, ma Hoseok era convinto che quel ragazzo, tra le sue cose sistemate in quella stanza secondo il suo ordine logico e assoluto, ci stava perfettamente bene. Come se quello fosse esattamente il punto in cui doveva stare. Si permise di sorridere appena, tanto l'altro non se ne sarebbe accorto, troppo impegnato nel tentativo di ignorarlo per poltrire ancora un po'. A quel punto, poi, partì all'attacco. Gli si fece più vicino, quasi stendendosi, e, con estrema delicatezza, iniziò a lasciargli dei morbidi baci, che dovevano in realtà fargli solo un po' di solletico, partendo dal collo e scendendo con calma, seguendo la linea della spina dorsale. Lo sentì rabbrividire e subito dopo gli disse "Falla finita. E' tua la regola del niente sesso di mattina dopo la doccia, non spingermi ad infrangerla"

La risata che gli provocò quella frase lo costrinse a separarsi dalla pelle liscia di Yoongi "No, la regola non s'infrange" a quel punto si rialzò e, dopo essersi infilato la camicia, riprese "Almeno sei riuscito a formulare una frase di senso compiuto di più di due parole. Sei sveglio, l'intento era quello"

Lo guardò mettersi seduto, con estrema calma e stiracchiarsi pigramente, per poi guardarsi intorno con gli occhi ancora assonnati. Quando questi si posarono su di lui, mentre ormai si stava abbottonando i pantaloni, ghignò appena "Puoi essere davvero sleale quando vuoi, sai?"

Il fatto che avesse ancora gli occhi gonfi dal sonno non rendeva per nulla credibile quel sorriso furbetto. Se le cose fossero state diverse, probabilmente Hoseok non si sarebbe limitato a pensare e basta che fosse estremamente carino in quel momento e glie l'avrebbe detto senza farsi troppi problemi. Lo era sempre, in generale ma così, appena sveglio e tutto spettinato, lo era in un modo ancora diverso. Si limitò semplicemente ad ignorare ogni suo pensiero, rispondendo alla domanda, anche se retorica, dell'altro "Beh, tra meno di mezzora devo uscire e non posso farlo se il letto rimane in questo stato, per cui, mio caro, vedi di alzare quel tuo bel culetto da lì"

Lo sentì sospirare, mentre lui gli dava le spalle, recuperando una cravatta scura dal cassetto. Preferiva non guardarlo negli occhi mentre gli diceva certe cose. Il letto doveva rifarlo veramente, prima di uscire, altrimenti avrebbe pensato solo al fatto che la sua stanza era in disordine mentre avrebbe dovuto lavorare, ma la realtà era che non gli piaceva dirgli che doveva andarsene. Non quando era convinto che, se fosse stato suo anche Yoongi, probabilmente quel letto non lo avrebbe nemmeno mai rifatto, tanto si era convinto che il suo posto nel mondo fosse quello.

Con la coda dell'occhio lo vide alzarsi e andare subito verso il comò, dove sapeva avrebbe trovato i suoi vestiti. Infatti, dopo nemmeno una manciata di secondi lo sentì ridere e dire "Sono due settimane ormai che ti ci vedo e ancora non mi spiego come tu possa alzarti per piegare e ordinare i vestiti subito dopo averlo fatto"

"Cosa dovrei fare? Lasciarli per terra come fossimo in un campo profughi?"

Glie l'aveva già spiegato, ormai. L'aveva spiegato a tutti quelli che glie l'avevano visto fare, in effetti. Non sarebbe mai riuscito a dormire con la consapevolezza di avere tutta quella roba sparsa per il pavimento della camera in quel modo. Non sarebbe mai riuscito nemmeno a rilassarsi. Yoongi gli sorrise "No" si infilò la maglietta bianca a maniche corte che teneva in mano e poi gli si avvicinò, dandogli un piccolo bacio sulle labbra "Devi fare quello che ti senti di fare. Va bene, anche se non me lo spiego"

Quella era la differenza tra Yoongi e chiunque c'era stato prima. Qualcuno l'aveva preso in giro, altri invece gli avevano semplicemente detto che era uno strano forte o che, probabilmente, c'era una cura per le sue ossessioni. Lui, invece, l'aveva semplicemente guardato, dopo la loro prima volta in quella camera, e, dopo avergli chiesto cosa stesse facendo, aveva ascoltato la spiegazione, rispondendogli con un ok e un sorriso stampato in faccia. Sicuramente quel sorriso era una vaga derisione e quell'ok era stato un po' troppo menefreghista, ma gli andava bene sul serio. Non chiedeva troppo, non lo prendeva mai davvero in giro e non pretendeva che lasciasse perdere. E sì, tutto quello aveva influito sul fatto che Hoseok avesse iniziato ad affezionarsi a lui, volendo passarci più tempo ancora, al di fuori degli incontri in camera da letto. Pensava che, anche se non si sarebbe mai abituato al ritmo frenetico con cui il suo cuore cominciava a battere quando gli capitavano mementi come quelli, poteva imparare a convivere con quella sensazione. Yoongi, in un lasso di tempo a dir poco troppo breve, era riuscito a stravolgere completamente la sua esistenza e le sue convinzioni. Erano piccole cose, certo, ma per lui anche quelle riuscivano a fare un'enorme differenza. Il problema era che, tutto quello, all'altro non glie lo poteva dire. Non c'era niente, tra loro, e Yoongi sembrava assolutamente intenzionato a lasciare le cose così com'erano e Hoseok, di delusioni, ne aveva avute anche troppe prima di incontrarlo, quindi non avrebbe mai fatto nulla per compromettere, cambiare o rovinare quel poco che c'era tra loro. Così, dopo aver ricevuto quel leggero bacio, non disse nulla, non rispose, ignorò il suo cuore che sembrava essere impazzito e riprese a fare il nodo alla cravatta, mentre l'altro se ne ritornava a riprendere le sue cose. Calò un silenzio pesante, quasi ingombrante, fra loro. Hoseok non le sapeva davvero gestire certe cose e non riusciva a capire come per l'altro tutto quello fosse normale. Sospirò internamente e iniziò a rifare il letto mentre Yoongi, dopo essersi rimesso anche i pantaloni, aveva iniziato a controllare il telefono.

"Merda"

Hoseok alzò lo sguardo nella sua direzione "E' successo qualcosa?"

Lo vide digitare di fretta un messaggio mentre si mordeva il labbro inferiore, aggrottando le sopracciglia in un'espressione accigliata "No, mi hanno solo anticipato una specie di servizio fotografico a questo pomeriggio. Avevo promesso a Jin hyung che sarei stato un po' con lui, dopo il modo in cui l'ho trattato mi pareva il minimo. Si arrabbierà ancora"

"Sarà una cosa lunga?"

"Non dovrebbe, solo che lo diventerà sicuramente. Tra che riuscirò a togliermi tutta quella roba dalla faccia e raggiungere questo posto, Jin hyung si sarà comunque già offeso"

Hoseok sospirò, riportando lo sguardo sulle coperte del suo letto che cercava di stendere con precisione "Puoi dirgli che potresti solo fare un po' di ritardo e se vuoi ti vengo a prendere io con la macchina, così non dovrai perdere tempo a struccarti ma non dovrai nemmeno andare in giro a piedi per la città conciato in quel modo"

Yoongi lasciò il telefono sul comò e, dopo aver disteso le braccia lungo i fianchi, si girò completamente verso di lui, guardandolo stupito "Davvero lo faresti?"

Scrollò semplicemente le spalle, come se quello che aveva appena detto fosse una cosa da niente "Comunque a casa dal lavoro dovrei tornarci, allungare un po' la strada o fare un po' più tardi del solito non mi costa nulla"

L'altro inarcò le sopracciglia storse un po' la testa in una chiara espressione di chi aveva appena ascoltato una colossale stronzata. Hoseok, però, insistette "Dico sul serio" il che era pure vero, non aveva problemi a modificare i suoi programmi, non se lo faceva con un largo anticipo. La giornata, in quel caso, continuava ad avercela programmata. Finì di sistemare il letto e, a quel punto, si rimise in piedi, guardandolo serio, per fargli capire che era davvero così che stavano le cose.

Yoongi, continuando a guardarlo, stavolta in maniera più scettica, riprese "Lo fai solo perché così questa sera sarò già qui e non dovrò perdere tempo a discutere con hyung, vero?"

Fu come se il suo cuore fosse stato afferrato da entrambe le estremità e poi tirato senza pietà. No, lui a quello non ci aveva minimamente pensato, non c'entrava nulla il sesso. Non quella volta. Forse non c'entrava proprio più niente, nonostante ci fosse solo quello. Prese la sua ventiquattrore dalla poltrona, posizionata ai piedi del letto, e la giacca dalla stampella appesa all'anta dell'armadio e, mentre si stava dirigendo verso la porta per uscire dalla camera, mise su un sorriso finto "Beh, qualcosa ci dovrò pur guadagnare, no?"

Ancora, evitò di guardare l'altro negli occhi dicendo quella bugia, perdendosi così anche la delusione nel volto di Yoongi.

 

 

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Il fatto che quella, in ufficio, fosse una giornata estremamente piena, per Hoseok era una vera e propria benedizione. Il tempo che avevano a disposizione per la preparazione della campagna pubblicitaria prima della presentazione ai dirigenti e al cliente era ormai agli sgoccioli e tutte -tutti Hoseok, ci sei pure tu, anche se non conti un cazzo- erano estremamente indaffarati per gli ultimi dettagli fondamentali, quelli che potevano fare la differenza. In quella maniera aveva avuto modo di ignorare quella brutta sensazione che aveva alla bocca dello stomaco, come se avesse avuto un brutto presentimento. Era arrivata mentre stavano facendo colazione tutti insieme, a casa. Yoongi stava spiegando a Jin che avrebbe potuto fare un po' di ritardo, quella sera, al loro appuntamento, ma che Hoseok si era offerto di accompagnarlo, così che il ritardo, se ci fosse stato, sarebbe stato ridotto al minimo. Namjoon, a quel punto, dopo aver tenuto gli occhi puntati sul suo piatto senza dire una parola a nessuno, aveva alzato la testa e, guardandolo con espressione fin troppo seria, s'intromise "Che, vuoi tornare a fare lo zerbino un'altra volta?"

Hoseok lo aveva semplicemente ignorato, sussurrando anche a Yoongi di lasciarlo perdere dato che era evidente che fosse il suo cattivo umore a parlare, ma quella strana sensazione, quel brutto presentimento, era nato lo stesso e ancora non se ne era andato. Certo, era riuscito a far finta di niente continuando a svolgere il suo lavoro per la maggior parte del tempo, ma era lì e si era pure intensificato quando ricevette il messaggio da Yoongi con l'orario e l'indirizzo a cui si sarebbe dovuto far trovare. Sicuramente, l'aggiunta di quell'"Aspettami in macchina" come conclusione del testo, non era di aiuto.

Lui davvero non si stava facendo alcun tipo di illusione, proprio come aveva detto al suo amico giorni prima, ed era vero che si stava facendo bastare quello che c'era tra lui e Yoongi senza pretendere altro, ma le parole di Namjoon l'avevano scosso e non poco. Non voleva tornare ad essere l'Hoseok dei primi tempi del college, quello che cercava irrimediabilmente di farsi degli amici e che non ci riusciva in alcun modo per via delle troppe prese in giro. Era cresciuto, era cambiato ed era riuscito a diventare una persona di successo, con un buon lavoro che gli piaceva e che era pure ben retribuito. Certo, la sua crescita gli era costata qualche altra piccola mania, ma aveva imparato a conviverci. E stava bene. Non poteva negare a se stesso, però, che per quanto la compagnia dell'altro ragazzo gli piacesse, facendogli probabilmente anche bene da una parte -alla fine aveva accettato di perdere il controllo su delle cose e si lasciava trascinare in qualche piccolo imprevisto- dall'altra, come aveva detto Nam, poteva rappresentare un rischio, portandolo a compiere dei passi indietro. Quella era una cosa che lo terrorizzava a morte. A lui piaceva il nuovo e migliorato Hoseok, nonostante non potesse uscire di casa sapendo che qualcosa, qualsiasi sua cosa, non fosse al suo posto. Era una fissazione, era vero, ma gli dava sicurezza ed era tutto ciò che gli serviva per poter andare avanti. Yoongi, invece, era il più grande punto interrogativo che avesse mai incontrato in vita sua, era un salto nel vuoto e, dopo aver sentito il suo migliore amico dirgli quella cosa, non poteva più negare di esserne terrorizzato.

Purtroppo, Yoongi stava iniziando a piacergli davvero troppo per farsi bastare come unica certezza da parte sua il non poter entrare in alcun modo nella sua vita.

 

 

Mentre lo stava aspettando in auto, come gli era stato cortesemente richiesto, quella sensazione era diventata talmente forte che era ormai impossibile far finta che non ci fosse. Yoongi era in ritardo, di almeno cinque minuti, e Hoseok non riusciva a far tacere quella voce nella sua testa -voce che somigliava in maniera sconcertante a quella di Namjoon- che gli ripeteva che, in quel modo, stava praticamente facendo da autista al ragazzo che non voleva avere niente a che fare con lui nella vita reale, ma che poi si intrufolava nel suo letto ogni volta che ne aveva voglia. Continuava a ripetersi che lo sapeva, che quello tra lui e Yoongi era solo sesso e che quella proposta di andarlo a prendere glie l'aveva fatta lui, spontaneamente, perché era vero che non gli costava nulla farlo, ma non riusciva a calmarsi in alcun modo. L'agitazione aveva preso possesso del suo corpo, non riusciva a tenere fermi mani e piedi, e sapeva perfettamente cosa significava tutto quello. Sarebbe andato presto fuori di testa, come simpaticamente diceva Namjoon. E il pretesto per farlo glie lo presentò proprio Yoongi, qualche istante dopo. Era appena uscito dalla porta dell'edificio in cui il suo servizio fotografico si era svolto, vestito in maniera fin troppo diversa da come era abituato a vederlo di solito, con i capelli perfettamente pettinati e il trucco pesante sugli occhi. E in compagnia. L'altro ragazzo, non aveva idea di chi fosse, era vestito in maniera molto simile a quella di Yoongi, anche lui perfettamente acconciato e Hoseok, guardandolo, pensò che era quello il tipo di ragazzo che si sarebbe aspettato di ritrovarsi davanti quando Jin aveva detto di conoscere un futuro idol. Era davvero bello. E troppo vicino a Yoongi. Lo vide posargli una mano su un braccio, in maniera quasi intima, per poi farla scendere delicatamente accarezzandolo per tutta la lunghezza fino a sfiorare la mano di Yoongi e posarsi lì per qualche secondo, prima di lasciarlo e allontanarsi da lui. Yoongi, invece, gli stava sorridendo calorosamente mentre lo salutava. Hoseok distolse lo sguardo, puntando gli occhi sul volante dell'auto, mentre Yoongi attraversava la strada e lo raggiungeva. Non si girò nemmeno quando l'altro aprì lo sportello e ed entrò, salutandolo.

"Grazie per avermi aspettato. Sono tanto in ritardo? Non ho perso tempo nemmeno per guardare l'ora quando abbiamo finito"

Mise in moto, sentendosi ancora sul punto di esplodere. Non erano affari suoi, Yoongi non voleva metterlo in mezzo alle sue cose e lo sapeva, ma non poté non chiedergli "Chi era quello?"

Si permise solo per un attimo di guardarlo con la coda dell'occhio e lo vide fare una smorfia seccata che disturbò Hoseok ancora di più.

"Chi?"

"Il ragazzo che era con te, mi pare ovvio"

"Un amico. E collega"

Hoseok rise appena "E' molto bello. Lui sembra un vero idol, non c'è che dire"

Riuscì a percepire quanto Yoongi fosse seccato anche senza guardarlo in faccia, sentendo solo quel misero "Già" praticamente ringhiato. Per l'ennesima volta, Hoseok non seppe come arrivò a quel punto. Gli succedeva fin troppo spesso quando era con lui, ma se prima era stato sempre merito dell'altro, quella volta, ripensandoci, non avrebbe potuto incolpare nessun altro al di fuori di se stesso. E solo di colpa poteva trattarsi, dato il modo in cui sbottò "E' un amico come lo sono io, oppure?"

"Scusami?" Yoongi scandì con estrema lentezza ogni lettera di ogni sillaba, sottolineando con grande efficacia quanto la sua domanda lo avesse offeso.

"Non posso sapere neanche questo?"

Sempre con la coda dell'occhio, riuscì a percepire Yoongi girarsi completamente verso di lui per chiedergli arrabbiato "Mi stai veramente chiedendo se ci vado a letto?"

Hoseok a quel punto, praticamente incominciò a sputare parole "Beh, sembravate affiatati" -non dire per nessun motivo al mondo quello che stai pensando Hoseok, non farlo- "Non mi sorprenderebbe se ci fosse qualcun altro visto il modo in cui hai iniziato con me"

Ma perché non si dava mai retta? Ah, giusto. Era matto.

Dopo un silenzio che sembrò infinito Yoongi gli rispose "Ferma la macchina"

"Ti ho detto che ti avrei porta-" si interruppe quando gli ripeté la stessa frase, stavolta alzando la voce, però. A quel punto fece come gli era stato chiesto, accostandosi al marciapiede. Una volta fatto, fece per girarsi verso l'altro ma questo, invece, non perse tempo. Aprì lo sportello e, dopo avergli sibilato cattivo un "Vaffanculo, Jung Hoseok" scese dall'auto e iniziò ad allontanarsi di corsa.

Hoseok, rimasto lì, solo a fissare come un imbecille il punto in cui Yoongi era sparito, si rese conto che quella volta, a follia, aveva decisamente esagerato. Alla fine, non credeva fosse da tutti riuscire a perdere un niente e dare indirettamente della puttana al ragazzo per cui si provava qualcosa.  Si era davvero superato.

 

Unendo le mani sulla parte alta del volante e buttandoci sopra la testa, sospirando e imprecando contro se stesso, si chiese come avrebbe fatto a rientrare in casa, più tardi, sapendo che quella notte e il giorno dopo non avrebbe trovato Yoongi nel posto che gli aveva assegnato quella stessa mattina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon salve a tutti quanti voi, miei cari!

Siamo qui riuniti questa sera con un capitolo un po' particolare xD

Il tono è decisamente differente da quelli precedenti e anche per forza, l'ironia questa volta non mi sarebbe stata d'aiuto. Sarò sincera, non è stato facile scrivere di Hoseok e del suo stato d'animo. Come avrete sicuramente capito, il suo personaggio sente il bisogno di avere tutto sotto controllo e, quando questo non succede, anche per la più piccola delle cose, non riesce più a ragionare. E Yoongi per lui non fa decisamente parte delle cose di poco valore, la ragione questa volta l'ha proprio buttata nel water.

Più o meno, questo è quello che volevo trasmettere e lo so che lo dico sempre, ma questa volta sono più seria che mai: sono completamente insicura e totalmente insoddisfatta.
Spero quindi di non aver deluso nessuno e mi piacerebbe tanto sapere cosa pensate di questo capitolo, diverso rispetto agli altri.

 
Detto questo, ringrazio come sempre tutti quanti! Siete fantastici, davvero

 

Buonanotte a tutti,
a presto spero

 
YoongiYah (che torna a logorarsi con la sua disperazione)

 

   
 
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