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Autore: Giulz95    08/04/2016    2 recensioni
“Tu non sai un cazzo di me.” Sostengo il suo sguardo alzandomi sulle punte e abbasso la voce ad un sussurro. “Quello che è successo al CCM non mi rende automaticamente una tua responsabilità e non ti da il diritto di prendere le mie scelte.”
Daryl risponde con altrettanta rabbia.
“Credi che l’abbia fatto per te?!” Faccio un passo indietro per impedirgli di avvicinarsi. “Non l’ho fatto per te!”
“No, l’hai fatto per te stesso, perché sei un egoista bastardo, e non ti rendi conto di quello che mi hai tolto!” Lo spingo all’indietro, e devo controllarmi per non urlare.
“Stai dando a me dell’egoista quando eri quella che voleva abbandonarci tutti per farti saltare in aria! Non hai pensato a quello che avresti lasciato indietro?!”
“Non avrei lasciato indietro niente, perché voi non siete niente! Ti comporti come se stessimo giocando all’allegra famigliola in vacanza, quando queste sono le stesse persone che hanno fatto uccidere tuo fratello!”.
“Chi cazzo se ne frega di loro?! Me! Avresti lasciato indietro me!”

Seconda stagione e seguito di Tell it to the frohs
Enjoy!
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daryl Dixon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Devil's backbone'
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È quasi il tramonto ormai, cercare ancora senza il sole a nostro favore è inutile. Come è inutile dire che non voglio smettere di cercare Sophia nemmeno per un secondo, ma dobbiamo tornare al camper prima che qualcosa di ancora peggio possa accadere.
 
“Quanto manca ancora?” Andrea si lamenta del male ai piedi. Ha smesso di lamentarsi perché non può avere un arma con la quale farci uccidere tutti, quindi ha trovato qualcos’altro di cui lagnarsi.
 
“Non molto.” Daryl non si volta a guardarla. “Forse cento yard in linea d’aria.”
 
La donna mormora qualcosa sotto il fiato, mentre io mi avvicino al cacciatore, che mi guarda con la coda dell’occhio senza però parlarmi. Al diavolo, se non parlerà lui lo farò io.
 
“Si può sapere cosa ti ho fatto?” Nessuna risposta. “E’ da quando abbiamo lasciato la chiesa che ti comporti come se fossi invisibile.”
 
“Peccato che riesca ancora a sentire la tua voce.”
 
Lo fisso per un secondo prima di aggrottare la fronte.
 
“Daryl…!”
 
Un urlo dalla nostra destra.
 
“Andrea!”
 
Daryl scatta tra la vegetazione mentre io incocco una freccia di riflesso.
 
Siamo lontani, ma riesco a vedere la sagoma di Andrea a terra, accanto a quella di un putrefatto steso a pochi metri da lei. La ragazza si alza, e al suo fianco c’è… Una donna a cavallo?
 
“Lori? Lori Grimes?”
 
“Sono io.” Lori le si avvicina.
 
“Mi manda Rick, devi venire con me.”
 
“Come?”
 
“C’è stato un incidente, hanno sparato a Carl. E’ ancora vivo, ma devi venire subito.”
 
Lori la guarda, il panico le impedisce di muoversi. Afferro il suo zaino aiutandola a sfilarlo e la spingo verso la donna.
 
“Vai!”
 
“Whoa, whoa!” Daryl la ferma per un braccio, ignorando la sua protesta. “Non conosciamo questa ragazza! Non puoi andartene così.”
 
“Daryl!” Mi metto velocemente tra lui e Lori, costringendolo a lasciare la presa sulla donna. L’uomo si volta verso di me e mi guarda negli occhi aggrottando la fronte.
 
“Rick ha detto che avete dell’altra gente sull’autostrada, bloccata nell’ingorgo.” Annuisco voltandomi verso di lei. “Tornate a Felbour Road, a due miglia c’è la nostra fattoria. Il nome è Greene!”.
 
La ragazza riparte con Lori, sparendo nel fogliame. Daryl mi guarda per qualche secondo, sbuffando con aria incredula.
 
“Smettila di guardarmi così e metti in moto il cervello. Deve essere stato lo sparo che abbiamo sentito prima.”
 
Mi ignora voltandosi, e quando lo zombie che aveva attaccato Andrea si rialza con un lamento preme il grilletto, uccidendolo definitivamente.
 
“Sta zitto.”
 
 ...
 
“Sparato?” Dale si avvicina a noi, mentre risaliamo sull’autostrada. “Chi gli ha sparato?!”
 
“E’ stato un incidente, noi non c’eravamo. Ce l’ha detto la ragazza che ha portato via Lori.”
 
“Portata via? E voi l’avete lasciata andare?”
 
“Risparmiati le prediche, vecchio.” Daryl passa tra me e Dale rivolgendosi a quest’ultimo. “L’ha mandata Rick. Conosceva il suo nome e quello di Carl.”
 
Lo seguo verso il fianco del camper, mentre sento Dale e Glenn parlare dell’attacco dello zombie ai danni di Andrea. La bionda ci passa davanti, salendo sul camper e sbattendo la porta dietro di sé.
Guardo Daryl per un secondo e alzo gli occhi al cielo. Mi sbagliavo: è una scuola elementare, non un liceo.
 
Salgo dopo di lei e la trovo seduta alla dinette, il viso fra le mani. Poso l’arco sul divanetto di fronte a lei e mi siedo prima di ritrovare una bottiglietta d’acqua dal mio zaino e berne un sorso, per poi offrirgliela. Andrea alza il volto e prende la bottiglia dalle mie mani annuendo in segno di ringraziamento. Lascio che beva prima di iniziare a parlarle.
 
“Mi dispiace per quello che ho detto prima, nel bosco.” Non mi guarda. “Riguardo alla pistola. Ero incazzata nera, non ti avrei parlato così, altrimenti.”

“Lo so.”
 
C’è un momento di silenzio.
 
Mi mordo il labbro inferiore prima di sospirare.
 
“E va bene…” Slego la bandana dal mio polso mostrandoglielo. Andrea alza lo sguardo e i suoi occhi si fissano sulla cicatrice ormai sbiadita leggermente, appena sopra la freccia tatuata all’interno del mio avambraccio. La donna di fronte a me trattiene il fiato, così sono io a parlare. “Questa è quello che mi è rimasto dalla prima volta che ho provato a farla finita. Non entrerò nei dettagli, ma è successo dopo aver perso la maggior parte del gruppo con il quale ero prima di voi. Sono morti tutti nel giro di poche ore. Siamo rimasti in due.” Andrea sta ancora fissando il mio polso, ma so che mi sta ascoltando. “L’uomo che era con me mi ha fermata. Mi ha ricucita. Mi ha detto che dopo tutto quello che avevamo passato insieme non potevo mollare tutto così, non potevo lasciarlo da solo. Non gli ho parlato per quattro giorni.”
 
Andrea annuisce distogliendo lo sguardo e abbassandolo sulle sue mani.
 
“Non ti ha lasciata scegliere.”
 
“Già…” Passo il dito sul taglio, tracciandone la lunghezza, e sorrido leggermente al ricordo di Avi. “Quando mi ha tolto i punti mi ha detto una cosa che…” Prendo fiato prima di parlare. “Mi ha detto che era un marchio. Che eravamo entrati all’inferno quella notte e ne eravamo usciti dall’altra parte e questa cicatrice non ne era che la prova. Dopo tutto quello che era successo io e lui eravamo ancora vivi. Mi ha detto che potevo sopravvivere a qualsiasi cosa perché il dolore di quel momento non era riuscito a piegarmi, anche se in realtà senza di lui le cose sarebbero andate diversamente. Esattamente come ha fatto Daryl al CCM, che è il motivo per cui sento l’irrefrenabile bisogno di prenderlo a pugni.” Sorride impercettibilmente. “Ma il punto è che un giorno mi guarderò alle spalle e mi renderò conto che l’esplosione di Atlanta vista dal finestrino del pick up non sarà che un’altra cicatrice, un’altra vittoria contro la debolezza di quel momento. E chissà, magari ringrazierò anche Daryl, sempre che non gli abbia spaccato la faccia prima.”
 
La donna sorride per un secondo prima di parlare.
 
“E se non riuscissi a vincere contro il dolore?” Alza lo sguardo sui miei occhi. “Se non riuscissi a mandarlo via?”
 
“Non puoi mandarlo via, Andrea, ma puoi metterlo in un angolo.” Rilego la bandana al polso prima di prenderla per mano e stringerle le dita. “Fare posto per altre cose, concentrarti su altro. Con un po’ di fortuna avrai tante di quelle cose a cui pensare che non avrai tempo di fantasticare su come sarebbe stato se fossi rimasta con Jenner.”
 
La donna non mi risponde, ma dopo qualche secondo annuisce. Mi alzo in piedi avvicinandomi all’uscita prima di voltarmi a guardarla un’ultima volta.
 
“Se tu volessi morire sul serio non saresti ancora qui.” I suoi occhi trovano i miei e vengono accolti da un sorriso. “E Dale con questo c’entra poco.” Scendo dal camper lasciandola sola e raggiungo gli altri.
 
 ...
 
“Io non vengo. Non possiamo andarcene.” Il tono di Carol è quasi disperato. La ragazza con la quale Lori è andata via ha detto di raggiungere i Grimes e Shane alla loro fattoria, ma questo significherebbe allontanarsi dall’unico punto di ritrovo che Sophia conosce.
 
“Carol, il gruppo è sparpagliato. Siamo divisi e deboli.” Dale è appoggiato al suo camper, lontano da Andrea, che è scesa dal veicolo qualche minuto dopo di me.
 
“Se Sophia tornasse e non ci trovasse qui ad aspettarla sarebbe terribile.”
 
“Ok.” Daryl annuisce guardandosi attorno. “Dobbiamo preparare un piano. Possiamo partire domattina. Nel frattempo attacchiamo un cartello e le lasciamo delle provviste. Stanotte rimango io sul camper.”
 
“Se resta il camper, resto anch’io.” L’anziano annuisce.
 
“Grazie, grazie ad entrambi.” Carol sorride guardandoli, e il cacciatore annuisce prima di voltarsi verso me e Andrea. La bionda annuisce prima di me.
 
“Se voi restate, anch’io…”
 
“No, ” Glenn viene interrotto da Dale. “tu no, Glenn. Prendi il Cherokee di Carol e raggiungi la fattoria.”
 
“Ma perché sempre io?”
 
“Devi raggiungere il resto del gruppo e vedere cosa sta succedendo, ma soprattutto devi portare T-Dog con te.”
 
Mi volto verso l’uomo seduto poco distante da noi, con la schiena rivolta verso di noi e una coperta sulle spalle.
 
“Che cosa è successo?” Non ho avuto tempo di osservare il resto gruppo ieri, dato che una volta tornata dalle ricerche Daryl si è assicurato che mangiassi qualcosa lontana dallo sguardo degli altri e mi sdraiassi a riposare. Dale mi risponde sospirando.
 
“Si è tagliato su un rottame mentre si nascondeva dall’orda. Ha perso molto sangue ma ancora peggio, la ferita si è infettata gravemente. Se quelle persone non possono dargli degli antibiotici… Non so come potrà finire.”
 
Guardo l’uomo di colore per un secondo prima di annuire e guardarmi intorno.
 
“La borsa che ho usato ieri pomeriggio per le provviste.” Dale mi guarda senza capire. “L’ho lasciata sul cofano dell’auto sotto la quale era nascosta Sophia, prima che passasse l’orda. Qualcuno l’ha presa?”
 
Daryl si volta camminando velocemente verso la sua motocicletta. Raccoglie il mio zaino dalla sella e me lo passa dopo aver lanciato degli stracci sporchi di olio a Dale.
 
“Tieni i tuoi stracci unti lontano dalla moto di mio fratello.”
 
Appoggio la borsa sull’auto dietro di me e rovisto al suo interno per qualche secondo prima di trovare quello che cercavo. Porgo a Dale il tubicino arancione pieno di pillole.
 
“Doxiciclina.” Dale mi fissa per un attimo “E’ una antibiotico piuttosto potente. Sarà comunque bene che Glenn lo porti alla fattoria, per sicurezza.”
 
“Dove le hai trovate?” Andrea mi guarda stupita.
 
All’inferno.
 
“Tra le auto. Un colpo di fortuna.” Cammino verso il camper portandomi dietro lo zaino. “Coraggio, dobbiamo iniziare a mettere insieme le provviste.”

 

Hola! Oggi doppio aggiornamento perchè sì. ahahah

Mi fa molto piacere che questa seconda stagione vi stia piacendo, anche perché ci sto lavorando da mesi! :D
Mi piacerebbe leggere le vostre opinioni, soprattutto se avete qualche critica costruttiva, per sapere se effettivamente la cosa mi stia riuscendo decentemente, dato che riscrivere tutte e sei le stagioni è un progetto a dir poco ambizioso e vorrei continuare a farlo in modo soddisfacente sia per voi che per me!

Quindi, per farla breve, se poteste lasciare una recensione di tanto in tanto mi farebbe mooooolto piacere, e vedrò di fare altrettanto su un vostro lavoro TWD :))

Baci!

PS: Terrei d'occhio soprattutto l'aggiornamento di domani, perché fialmente qualcuno si darà una svegliata u.ù

  
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