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Autore: forgottentear    08/04/2016    6 recensioni
Dean Winchester sta passando il periodo più brutto della sua vita. Il suo amico fin dai primi vagiti,Castiel, lo porta a fare un viaggio per aiutarlo a stare meglio. Città dopo città, i due amici si innamoreranno perdutamente.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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“You can lie to yourself and your minions
You can claim that you haven't a qualm
But you never can run from nor hide what you've done from the eyes
The very eyes of Notre Dame”

 

“Serio, Winchester??mi canti la canzoncina del film disney in un momento cosi solenne??Insomma, siamo davanti alla cattedrale di Notre Dame!!”rise Castiel, e per porre fine all'immediato broncio che aveva messo Dean gli diede un lungo bacio appassionato.

 

“Sei bellissimo” , gli sussurrò poi all'orecchio. Dean glielo mordicchiò e sussurrò “ripetilo che sono bellissimo dai”. Castiel gli tirò uno scappellotto gentile “Suvvia, andiamo. Abbiamo ancora un sacco di cose da vedere in questa meravigliosa città”.

 

Trovarsi davanti alla Dama di ferro fu uno dei momenti più emozionanti del viaggio per Castiel. Anche se tirava un vento fortissimo, c'era un sacco di gente e di venditori ambulanti che cercavano di rifilare ogni tipo di chincaglieria, il cuore gli balzò nel petto trovandosi davanti agli immensi archi e rimase col naso all'insù a guardare le geometrie della torre perdersi in alto con la bocca spalancata. “Vuoi che te la chiuda io la bocca?” disse all'improvviso Dean ridendo, e Castiel gli gettò un'occhiataccia.

 

Era felice del bellissimo viaggio e ancor più felice della storia d'amore nata con il suo Dean, ma ora, all'idea di tornare a casa, si sentiva nervoso e temeva che tutto questo fosse solo stato un bel sogno e che la realtà lo avrebbe fatto svanire come una bolla di sapone. Decise di parlare delle sue paure con Dean perchè non voleva, mai più, nascondere le proprie emozioni. “Più tardi”, decise.

 

Pranzarono con una deliziosa crepe alla crema chantilly e decisero di andare a visitare il leggendario Cimitero di Pere Lachaise, dove erano sepolti molti personaggi famosi del presente e del passato, fra i quali Jim Morrison, Chopin, Oscar Wilde, Balzac, Moliere, Delacroix...il posto era stupendo, immenso, e passarono più di due ore nel saliscendi delle stradine di sassi bianchi, fra tombe di recente costruzione dalle fisionomie bizzarre per poi salire nella parte più antica del cimitero, fra tombe che non erano altro che sassi di pietra avvolti nel muschio e nel silenzio delle anime passate.

 

La giornata stava volando per i due ragazzi, il giorno dopo avrebbero ripreso l'aereo per New York e il tempo pareva fuggire fra le dita come sabbia. Erano stanchi, l'idea di dormire nel loro letto e fare la doccia nel loro bagno era allettante, ma..quel..”e adesso??” li attanagliava entrambi.

 

La visita al quartiere di Montmartre fu il momento più malinconico e allo stesso tempo poetico di tutto il viaggio. Gustarono una baguette e dell'uva fresca nella bellissima Place de Abbesses, credendo entrambi di aver fatto un salto indietro nel tempo data l'architettura art noveau perfettamente mantenuta della stazione della metropolitana, coi suoi archi verdi e le lanterne ambrate, una giostrina di cavalli e le foglie secche che si alzavano a mulinelli davanti ai loro occhi. Nonostante l'aria pungente, pittori e artisti di strada affollavano le viuzze di questo paesino nella metropoli, e Castiel non potè trattenersi da comprare almeno tre stampe ad acquerelli che rappresentavano vari punti di Parigi. Arrivarono alla bianca basilica del Sacre Coeur, il punto più alto di Parigi. La veduta del tramonto sulla città fu uno spettacolo che Castiel non avrebbe mai più dimenticato per il resto della sua vita. L'aria era frizzante e il cielo assumeva le mille tonalità di viola e rosso del tramonto. Castiel si avviluppò nella giacca e appoggiò la testa sulla spalla di Dean, che lo strinse a se.

 

“Tutto ok piccolo??”

“Ho paura, Dean”

“E di che??”

“Che al ritorno....”

 

“Shhhh”.

 

Dean gli prese il viso fra le mani tempestandogli le guance e la fronte di dolci baci.

 

“Anche io ho avuto questi pensieri..ma...santo cielo,guardaci...sembriamo una coppietta del liceo...Scherzi a parte...Cas...io....io non ho paura di quello che è nato. Santo cielo. Cazzo, siamo stupendi insieme e io....sono felice”

 

Castiel dovette fare fatica a non scoppiare di nuovo in lacrime vedendo l'amico aprirsi così e sanare e lenire le sue paure.

 

“Ok Dean” gli sussurrò. “Forza...torniamo a casa”

   
 
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