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Autore: Yumuz    09/04/2016    1 recensioni
PROLOGO
Jontan è un ragazzo. Un ragazzo come un altro, almeno per come la vede lui. Tanti amici, una ragazza per cui stravede, e hobby che ama fare. La sua vita è monotona, e lui lo sa benissimo, ma va bene così. Ha una sorella, ma ormai non ci fa molto caso. Non la considera qualcosa di relativamente importante. Jontan ha proprio bisogno di qualcosa di nuovo, anche se non lo ammette, e la otterrà, ma non proprio dalla persona che si aspettava.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago
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just a sister 1

JUST A SISTER

Capitolo 3 - Teatro


Il silenzio sovrastò la stanza.
<< Un consiglio, più che altro >> esitò Valence a bassa voce.
Jontan era confuso, ma quello che gli fece incollare gli occhi alla faccia di sua sorella era la curiosità stampata nel suo volto. Valence, guardandosi intorno stranita, si sedette sul letto in cui Jontan a sua volta era avvolto e lo guardò dritto tra le sopracciglia.
<< Di che si tratta? >> domandò Jontan, per rompere l'imbarazzante silenzio.
<< Ora che ci penso, >> rispose Valence interrompendo il contatto visivo << Non è niente di importante >>. Valence fece per alzarsi dal letto. Ma Jontan la afferrò saldamente per il braccio. Questo la fece balzare sul posto.
<< Conosco quello sguardo. È quello che fai sempre quando sei eccitata per qualcosa >>.
Valence restò in silenzio, girando la testa di lato. Un sorriso impacciato causato dalla prontezza di suo fratello le si aprì nella guancia destra. Agiva sempre in modo autoritario quando erano piccoli. Non lo faceva da tanto tempo.
<< Che hai combinato? >>
Ancora silenzio. Valence tornò a guardarlo con una espressione divertita.
<< Ti dispiacerebbe... lasciarmi andare il braccio? >>  
Le cicale ripresero a suonare.
<< Ah, sì, scusa >> rise Jontan. << Dai, sul serio, ho interrotto una partita a The Bury 2 per starti ad ascoltare. Fa che questo sacrificio non sia stato invano >>. Valence rise di gusto.
<< Allora, hai intenzione di dirmelo o posso continuare a giocare? Sì, è una domanda retorica >>
<< Nel senso che torni a giocare? >>
Jontan fece una pausa comica. << Sei proprio mia sorella. >>
Jontan fece uscire quelle parole carismatiche senza pensarci, accorgendosi solo qualche secondo più tardi della faccia sorpresa di sua sorella. Seguì un altro silenzio imbarazzante, questa volta più lungo del precedente. I due fratelli non si dicevano parole così affettuose da molti anni, anche se Jontan scherzava soltanto. Quella a non scherzare era l'espressione di Valence.
<< Oggi >> cominciò a farfugliare lei << È successa una cosa >>.
<< L'hai già detto >>.
Valence diede uno schiaffetto al braccio di Jontan, alleggerendo la tensione.
<< Oggi c'è stato l'ultimo giorno di scuola, >> iniziò a raccontare. << E un tizio... >> Valence volse le pupille verso l'alto con espressione assorta, come se ricordare ciò che fosse successo stamattina fosse di enorme difficoltà. È sempre stata una smemorata. << Mi ha preso a parte e mi ha detto che... >> fece una piccola pausa, guardando Jontan per un istante per poi continuare a guardare un punto fisso nella stanza. Strinse il suo stesso braccio destro. Improvvisamente ricordò tutto quanto.

<< Ma professore, mancano 20 minuti! Non può fare un'eccezione? >>
<< Anche se è l'ultimo giorno di scuola, non lo rende in alcun modo speciale rispetto agli altri. Quindi no, non puoi andare in bagno. >>
<< Professore, ho davvero un'urgenza. La prego. >>

Ross aveva sempre desiderato fare l'attore. Ne era portato. Fin dalle recite scolastiche delle elementari, lui faceva sempre la parte del protagonista. Una vera gioia per i genitori, che una volta usciti, si sentivano appagati dal fatto che avessero assistito ad un opera teatrale senza pagarne il biglietto.
 Il professore stesso ne era a conoscenza, ma preoccupato per le sue responsabilità (fingeva davvero realisticamente), lo mandò comunque.
Ross uscì dalla classe con una mano che stringeva lo stomaco e con una smorfia dolorante in viso. Ansimando.  Uscito dalla porta, continuò ad ansimare per qualche secondo allontanandosi nel mentre. E poi, si tolse la maschera. Era di nuovo sano come un pesce, ma serio in viso. La sua prossima destinazione era il bagno delle ragazze. Doveva stare lì nei paraggi ed aspettare che uscisse una persona per creare la "coincidenza". Per poi recitare ancora.
Ross si appoggiò al muro e tirò fuori il suo smartphone, per sembrare disinvolto.
La porta del bagno si aprì.
Capelli biondi e lunghi, alta. Sì, era proprio lei.

<< Alexia, cara. Mi servirebbe un favore. >> disse Ross, dichiarando con un sorriso confidente l'inizio della sua recita.







  
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