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Autore: Julsss_    09/04/2016    3 recensioni
[DESTIEL AU CHE PRETENDE DI ESSERE UN PO' DIVERSA]
Colui che scrive e racconta questa storia, è Castiel Novak, uno scrittore alle prime armi che, per coltivare il suo sogno, si rifugia nella vecchia casa di montagna, dove incontrerà quell'uomo misterioso e tormentato dagli occhi verde smeraldo che si aggira tra i boschi suonando la sua chitarra. E, da quel momento, la sua vita sarà completamente sconvolta.
[AVVERTENZE]
- Il Rating potrebbe variare in ROSSO;
- ANGST FINALE.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Hallelujah
 

 











































 

Chapter eight:

Changes









Ci lasciammo trasportare inevitabilmente da quella notte scura e pericolosa, dimenticando perché eravamo giunti lì, dimenticandoci di tutto il resto. Eravamo solo io e Dean.
Ci addormentammo nell’Impala, l’uno accanto all’altro, come in una scena di un romantico film.
Dean chiuse gli occhi per primo, lasciandomi solo.
Sembrava terribilmente calmo, il suo respiro era regolare; il suo viso quando dormiva, non traspariva alcuna particolare preoccupazione. Sembrava celare tutto ciò che gli occhi lasciavano trapelare da sveglio; le occhiaie segnate mi fecero capire che lui non aveva dormito molto la scorsa notte e forse non solo quella.
Lo stringevo forte a me, la sua pelle era fredda in superficie. Lo tenni al caldo, coprendolo con la coperta che avevo portato con me in caso di necessità. Pensai di non volerlo lasciare mai, e non di certo non sarei riuscito a lasciarlo andare.“Sempre” aveva detto, sarebbe rimasto per sempre con me, ne avevo la conferma e magari avrei sempre sperato che un giorno mi avrebbe rivelato i suoi segreti, aprendosi completamente a me.

Il pericolo sembrava ormai scampato. Quando mi svegliai, avevo la mia testa poggiata alla guancia di Dean, eravamo perfettamente incastrati l’uno con l’altro. Non avevo mai avuto qualcuno per cui valesse la pena dormici accanto; tranne che per quelle volte in cui mia madre mi faceva compagnia quando ero piccolo, in quelle notti di tempesta e quando i tuoni ancor mi spaventavano. Avere Dean vicino, era la sensazione più bella del mondo. 
Iniziai a muovere la schiena dolorante, quella posizione non era stata affatto una buon’idea. Lui mosse la testa. Era sveglio e mi stava guardando.

« Buongiorno » annunciò per primo, lasciandomi un brillante sorriso.
« Buongiorno » risposi a mia volta, ricambiandolo del mio di sorriso. « Dormito bene? »
« Tremendamente bene » rispose poi.

Un fremito mi percosse la schiena, e non perché fosse dolorante. Aveva ammesso di aver dormito bene in mia presenza anche in quella scomoda posizione. Anch’io avevo dormito bene accanto a lui.

« E’ stato bellissimo » riprese all’improvviso, ancor coi nostri corpi attaccati.
« Dormire? » domandai. « Non ho russato, vero? »

Dean rise. Il sorriso più bello del mondo si mostrava ai miei occhi. Ero decisamente in un film, pensai.

« No, no » rispose con tono calmo e divertito allo stesso tempo. « Anche… » continuò, ed io non capii. Cosa voleva dire?

Non risposi. Ero ancora frastornato da tutto quello che era accaduto tra di noi che non ragionavo lucidamente. Mi sentivo un cretino, un totale cretino.
Poi Dean capì che non avevo afferrato il significato delle sue parole, glielo leggevo in volto.

« Quello che c’è stato tra di noi, Cas » rispose, ed un macigno di gioia si schiantò contro il mio stomaco. Questo era ciò che voleva dirmi. « E’ stato bellissimo » ripeté.
« Anche per me è stato bellissimo, Dean » risposi a mia volta, sentendomi lusingato.
« Ne sono felice » affermò, poggiando la sua testa sul mio petto.

Il suo volto era più rilassato del solito, e in quegli attimi, aveva sorriso più di quanto non avesse fatto normalmente in quel mese trascorso insieme. Dean era felice ed era la prima volta che glielo sentivo dire.
Da quando ci eravamo baciati qualche settimana prima, da quando avevamo trascorso quel momento importante insieme, Dean era più sereno, più allegro. C’erano minor momenti in cui si nascondeva da me, non suonava più quella solita canzone, non spariva all’alba per andare chissà dove, e soprattutto, i suoi occhi mi parlavano in modo diverso, mostravano un verde diverso, più brillante e meno cupo.
Non sembrava più il Dean che avevo conosciuto; quello che celava segreti, quello che non era come si mostrava adesso. Era diverso, e forse aveva davvero bisogno di qualcuno che lo facesse sentire amato, qualcuno che gli stesse accanto.

I giorni trascorrevano veloci e li vivevamo insieme come se fossero gli ultimi. Ma ne ricordo uno in particolare che destò in me maggior interesse.
Un giorno lo trovai alla mia scrivania. Era notte fonda. Sì faceva luce con la lampada accesa su di essa e potei giurare di averlo sentito ridere per un momento.
Stava scrivendo una lettera, o qualsiasi cosa fosse, la stava scrivendo di suo pugno. Avvertì la mia presenza, il mio cuore mancò di un battito.

« Torna a dormire, Cas » mi disse ancor, intento a scrivere.
« Sentivo freddo. Non ti ho trovato più nel letto… » dissi, cercando di avanzare.
« Non ti preoccupare, Cas. Arrivo subito »

Non volli insistere. Non erano affari miei, pensai.
A chi poteva star scrivendo? Da quanto sapevo, aveva abbandonato la sua vita e aveva chiuso i contatti con chiunque, forse mi aveva mentito? Il lato misterioso non lo abbandonava mai e io, come sempre, ero il codardo che non osava chiedere.




***



« Chi ti ha insegnato a suonare la chitarra? » gli chiesi un giorno, mentre guardavamo il tramonto.
« Mia madre » rispose semplicemente, senza alcun segno di rimpianto nelle sue parole.
« Come la mia » feci notare.
« Me lo dicesti il primo giorno che ci siamo incontrati » rispose, guardandomi intensamente.
« Lo ricordo perfettamente » feci lo stesso.
« Anch’io lo ricordo… ricordo tutto ciò che ti riguarda » disse il giovane bellissimo che era davanti a me, con tono soave.

Come poteva cambiare da un momento all’altro? Come riusciva ad essere la persona più misteriosa e più dolce che avessi mai conosciuto? Che poteri aveva, Dean Winchester?
Lui conosceva ogni tratto di me, gli avevo detto tutto della mia vita precedente ogni qualvolta me lo chiedeva, ma lui non aveva mai parlato di sé.

Quel giorno morii dentro, quel giorno ebbi il coraggio di chiedergli chi fosse davvero, quel giorno segnò la mia fine.

« Dean, posso farti una domanda? » azzardai.
« C-certo… » rispose titubante.

Stavo rovinando il nostro appuntamento, lo stavo facendo sul serio. Giurai che mi sarei maledetto un giorno. Tutto era perfetto e avrei rovinato tutto con le mie mani. Ma dovevo... dovevo sapere.

« Chi sei, Dean? » gli chiesi.
« Solo un ragazzo con una chitarra » rispose, non destandomi di uno sguardo.
« Chi eri, Dean? » chiesi ancora.
« Ero solo un meccanico di Lawrence » disse, e qui abbassò completamente lo sguardo.

Era un meccanico. Avrebbe potuto riparare l’auto, la sua Piccola, ma aveva scelto di no, perché era “tempo di riposare” così disse.

« Com’era la tua vita? » chiesi curioso a quel punto.
« Un casino » il suo volto s'incupì, distogliendo lo sguardo dal cielo.
« Perché? » continuai.

Semplicemente non rispose, abbassò lo sguardo sulle sue mani.
Ritentai.

« Cos’è che dovevi cercare nell’auto quella volta?
» gli chiesi dopo un po’.
« Dei farmaci » sbuffò, sembrando quasi infastidito.

Farmarci. Avrei dovuto immaginarlo.

« Per cosa? »
« Ansia » disse con tono fermo, alzando lo sguardo e guardandomi negli occhi.
« Perché ansia, Dean? »

Non rispose, di nuovo.
Ci provai ancora una volta nella speranza che avrebbe finalmente parlato, ma in cuor mio sentivo che Dean non voleva e mai l'avrebbe fatto.

« Dean? » richiamai.
« Cas » ribatté.
« Perché ansia? » ripetei.  « A cos’è dovuta? »
« Non voglio parlarne, Cas » rispose.
« Dean... per favore » ritentai, con un nodo alla gola.

Dean mi guardò, i suoi occhi imploravano pietà, lucidi sul punto di piangere. S'alzò dalla sedia, e tornò in casa, nella nostra casa.

E tutto finì così all'improvviso.














Angolo dell'Autrice che finalmente pubblica :D

E rieccomi qua anche con un nuovo capitolo di questa fic! 
Changes. Cambiamenti che sembrano migliorare ad un tratto, e poi per una stupida domanda, peggiorano. Questo Dean proprio non si vuole far conoscere da Castiel, forse per paura, forse perché sente di deluderlo. 
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima,
Juls

   
 
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