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Autore: unika    09/04/2016    1 recensioni
Alexia ha 17 anni e ha da poco realizzato il suo sogno di essere una modella.
Destino vuole che però dopo una notte passata a festeggiare senza preoccuparsi di possibili conseguenze di aver bevuto un po troppo, un ragazzo affascinante, un bacio di troppo che porta alla conseguenza di una improvvisa gravidanza.
-beh, chi è?- mi incitò con un sorriso incoraggiante poco prima di bere un altro sorso di tè.
-credo sia successo a quella festa a cui eravamo andate un po' di tempo fa e... credo sia di Kendall-
Queen sputò il tè che aveva in bocca bagnando la rivista che aveva poggiato sul tavolo.
-il nostro Kendall?- chiese con la voce strozzata.
-quanti ne conosci?-
Si passò una mano sugli occhi e si appoggiò al tavolo.
-glie lo devi dire-
...
-glie lo dirò... quando sarà il momento giusto- la rassicurai.
-...non posso costringerti a fare qualcosa che tu non ti senta, ma quella creatura- e mi indicò la pancia -un padre ce l'ha ed è giusto che ci viva insieme e venga amato da entrambi i genitori-
-ho detto che glie lo dirò... poi-
Tratto dal Capitolo 3
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'tutto al contrario'
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Capitolo 31
Oggi ho l'ultima ecografia e Kendall pur di esserci si è saltato una verifica e come giustificazione per il ritardo ha scritto “la mia ragazza aveva l'ultima ecografia prima del parto” avrei tanto voluto strappargli il libretto di mano e scrivergli al suo posto il classico “motivi di famiglia” (che era pure vero alla fine) oppure “causa problemi con i mezzi di trasposto” non una dichiarazione così esplicita che sarà padre.
Niente in contrario, ma ricordo gli sguardi che mi lanciarono i prof quando comunicai il motivo per cui volevo finire l'anno da privatista, e non erano piacevoli da sostenere.
-insisto che dovresti cambiare giustificazione- ripetei corrucciata.
-non ti preoccupare Alexia, è solo una giustificazione e poi dico solo la verità- mi rassicurò lui facendomi l'occhiolino.
-ok- mi rassegnai abbandonando la testa contro il muro.
Subito dopo però mi chiamarono per l'ecografia.
Seguita a ruota da Kendall che mi stava tenendo per mano.
Come mio solito mi stendetti sul lettino e scoprii la mia pancia sollevando la maglietta.
Nello stesso momento in cui la dottoressa stava versando il gel sentii una lieve fitta che però sparì subito.
-le capita spesso?- mi chiese la dottoressa intanto che appoggiava la sonda.
-cosa?- chiesi confusa.
-le fitte- mi spiegò.
-oh... no. Molto di rado- ammisi.
-molto bene. Allora i bambini stanno benissimo e ormai manca poto al parto- disse intanto che mi porgeva dei fazzoletti per pulirmi dal gel.
-fra pochi giorni dovresti entrare nel nono mese e fra altrettanto pochi giorni dovrebbero nascere. Quello che ti sto per dire non è solo un consiglio ma un ordine, il tuo è un caso molto raro avendo tre gemelli, perciò riposo assoluto, muoviti solo se devi andare in bagno o in cucina per mangiare, se hai impegni in questi giorni è meglio se li disdici. Le fitte che hai avuto sono un piccolo anticipo delle contrazioni, perciò è meglio che ci sia sempre qualcuno con te a casa in caso ti si rompessero le acque all'improvviso-
Kendall mi aiutò ad alzarmi e mi strinse un fianco attirandomi vicino a se.
-io fisserei la data del parto in torno il prima possibile per evitare appunto qualcosa di improvviso e aldi fuori delle mire ospedaliere, dato che tu Alexia soffri anche d'asma- mi spiegò.
Sua io che Kendall annuimmo e salutammo la dottoressa Mitchell con una stretta di mano.
Appena usciti dallo studio Kendall mi bloccò e mi fece sedere su una sedia.
-di che fitte parlava Alexia? Perché non me ne hai parlato- mi rimproverò evidentemente molto preoccupato.
-perché non sapevo fossero da tenere conto così tanto, erano fitte appena accennate che davano appena fastidio e sparivano subito- gli spiegai.
-Alexia sei incinta, qualsiasi cosa è da tenere sotto controllo per il tuo bene e quello dei bambini- replicò.
Non era sgarbato ma mi infastidì il fatto che mi stesse rimproverando di una cosa di cui io non potevo sapere nulla.
-Kendall, sono incinta non una malata terminale e non mi trattare come se fossi una bambina di due anni a cui bisogna spiegare qualsiasi cosa- mi arrabbiai alzandomi di scatto e incamminandomi verso il fondo del corridoio.
-Alexia dove vai!- mi chiamò raggiungendomi subito.
-a casa mia- risposi piccata.
-perdonami non volevo fartene una colpa, è che sono preoccupato- disse piazzandomisi davanti.
Feci un respiro profondo ed annuii.
Ha ragione, sono stata una stupida permalosa.
-scusa è che l'idea che si avvicina il parto mi fa stare sulle spine- ammisi.
Mi accarezzò una guancia e mi attirò in un tenero abbraccio.
---
-non ti muovere- esclamò Queen puntandomi un dito contro con sguardo minaccioso.
Da quando le avevo riferito i raccomanda menti della dottoressa Mitchell era diventata il mio cane da guardia.
Se provavo a dare minimo cenno di volermi alzare in piedi lei mi fulminava con lo sguardo o gridava un “non ti azzardare ad alzare il culo da quel divano!” molto convincente anche perché la prima volta mi stava puntando contro una scopa.
Questa volta però dovevo andare in bagno e non me la faccio addosso per colpa sua.
Mi alzo in piedi ed inizio ad incamminai verso il corridoio.
-dove vai che ti si rompono le acque così!- mi strillo dietro.
-Queen devo andare in bagno, fare un break di salute come vuoi chiamarlo non lo so, ma io ho bisogno di quel bagno- esclamai infastidita.
-non ti arrabbiare o ti si...-
-Queen!!!- esclamai esasperata.
-ok, ho capito vai in bagno- alzò le mani al cielo.
Preferisco quando è Edgar da farmi da cane da guardia, lui non mi dice ad ogni mio movimento di stare ferma.
Appena arrivò a casa per il suo primo turno di stare insieme a me abbiamo subito messo le cose in chiaro.
“azzardati a essere asfissiante come Queen e ti faccio diventare donna” lo avevo minacciato.
“non ho la minima intenzione stai tranquilla”
mi rassicurò lui divertito dal mio esser così prevenuta.
Di solito ci piazziamo davanti alla TV a guardarci un film oppure qualche gioco da tavolo.
O quando sono in vena di sentimelalismo gli chiedo della ormai nostra famiglia.
Da quello che ho capito suo padre è più grande di dieci anni del mio e i nostri nonni sono morti.
Sua madre è ammalata di un tumore al seno ma è in via di guarigione con buoni risultati.
Lui avrebbe dovuto avere una sorella ma che a causa di un aborto spontaneo non nacque mai, eravamo due figli unici.
Ho una zia a quanto pare (sorella di Tomas ed il padre di Edgar... che stupida è una cosa ovvia che sia loro sorella) che vive in Italia.
Ho una famiglia cittadina del mondo, Kendall e tutta la sua famiglia sono australiani, la madre di Edgar è argentina, questa mia fantomatica zia sono anni che sta in Italia e noi altri siamo degli stati uniti.
-sono tornato- esclamò Kendall dalla porta.
Mi affrettai a lavarmi le mani ed uscii dal bagno andandogli incontro.
-potresti licenziare Queen dal suo ruolo di cane da guardia? Non voleva neanche farmi andare in bagno- gli chiesi implorante subito dopo avergli dato un bacio.
Kendall sorrise divertito e mi cinse le spalle.
-Queen io sento Alexia sempre lamentarsi quando torno a casa e tu sei con lei, non voglio spargimenti di sangue-
Queen mi fece la linguaccia e io ricambiai divertita.
-va beh, ora vado che questa sera io ed Edgar usciamo a vederci un film- ci salutò Queen intanto che raccoglieva le sue cose.
Mi avvicinai a lei per salutarla e ci stringemmo forte.
-ci vediamo domani Alexia, riposati e statemi bene-
-stai tranquilla, ora come minimo Kendall mi proporrà l'ennesimo film romantico sapendo che mi piacerà pur di farmi stare ferma e rilassata- scherzai.
-fino ad ora non ti sei lamentata- si vantò lui.
Sorrisi divertita e salutai un ultima volta Queen prima di chiudere la porta di casa.
-che film hai architettato per questa sera?- chiesi intanto che stavo camminando verso il divano.
Kendall si sedette vicino a me e appoggiò l'orecchio sul pancione stando ad ascoltare i bambini.
-nessun film questa sera, saremo solo io, tu e i bambini- mormorò allungandosi verso di me e dandomi un bacio sul naso.
-ah, si?- gli chiesi con un sorriso luminoso.
Annuì e si coricò vicino a me abbracciandomi.
-si, voglio passare tutta la notte abbracciato con te e riempirti di attenzioni dolci- mi sussurrò all'orecchio facendomi il solletico con la punta del naso sul collo.




Ehy! ciao a tutti ed ecco il capitolo 31, lo aspettavate? spero priorpio di si ;)
Ma allora ecco la cose importante ho preso 8- di filosofia!!!! no scherzo ;) (è si importante, ma a voi giustamente non importa un emerita mazza)
No la cosa importante della storia è che ormai la fine si avvicina e quando meno ve lo aspetterete i pargoletti nasceranno.
Il tempo è volato mi sembra appena qualche settimana che ho iniziato a pubblicare la storia e fra non molto sarà terminata.
spero prorpio (come sempre) che il capitolo vi sia piaciuto :)
un abbraccio, un saluto ed un bacio
by unika :3

 
   
 
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