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Autore: Lila_88    10/04/2016    1 recensioni
Christina lascia Seattle per dare un taglio al passato e ricominciare da capo. Ma, certe volte, il passato non da pace e ti gioca degli strani scherzi. Ed è così che nella vita di Christina si riaffaccia una vecchia conoscenza, mai dimenticata. (inizio nona stagione)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cristina Yang, Izzie Stevens, Owen Hunt, Preston Burke
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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Capitolo 16



Era la mattina del suo primo giorno libero da settimane e Christina si stava oziando nel letto. Era sveglia da un po’, ma non aveva voglia di alzarsi. La giovane dottoressa si chiese cosa stava combinando. Negli ultimi giorni aveva passato molto tempo con Burke e si era sentita sempre più a suo agio. Capiva che non era una situazione normale. Avrebbe dovuto riflettere sulle sorti del suo matrimonio, non dilungarsi in chiacchiere con il suo ex fidanzato. Eppure, per la prima volta dall’incidente, si sentiva serena, capace di affrontare la giornata senza rivivere continuamente quei terribili giorni passati nel bosco ad attendere i soccorsi. Con uno sbuffo, si rigirò sotto le lenzuola.


/***/


Preston entrò in cucina e fece un sorriso tirato ad Izzie, seduta al tavolo davanti al portatile, in segno di saluto. Ormai le cose fra loro si stavano riducendo a contatti minimi e nessuno dei due sembrava aver voglia di affrontare la situazione. Preston era troppo occupato a passare molto del suo tempo insieme a Christina, mentre Izzie continuava ad essere ossessionata dal pensiero di Alex. Mentre stava bevendo il caffè, Preston notò che Izzie era ancora in pigiama.

“Oggi non vieni in ospedale?”
“Ho la mattina libera. Pensavo di sbrigare alcune faccende a casa e andare a fare un po’ di spesa. Sarò in ospedale per le due.”
“Capisco. Allora a più tardi.”

Preston posò la tazza vuota nel lavapiatti, poi si avvicinò a Izzie e, dopo un veloce bacio sulla guancia, si diresse verso l’ingresso per prendere la giacca. Izzie attese pazientemente di sentire il rumore dell’auto che si allontanava, prima di prendere il telefono e comporre il numero di Meredith. Dopo qualche squillo, rispose una voce maschile a lei nota.

“Dottor Shepherd?”
“Si, chi parla?”
“Sono Izzie Stevens.”
“Izzie! Quanto tempo! Meredith ha dimenticato il cellulare a casa. Posso esserti utile, oppure preferisci lasciare un messaggio?”
“Io... A dire la verità l’ho chiamata per sapere come andavano le cose con Alex.”
“Diciamo che Meredith gli sta lasciando un po’ di spazio.”
“E’ tutta colpa mia.”
“Ma no! Tu, in fondo, non sapevi neanche che sarebbe venuto in Minnesota!”
“Si, in effetti, è stato un vero colpo trovarmelo davanti! Soprattutto non pensavo che per lui sarebbe stato così terribile, rivedermi...”

Izzie era cosciente che parlare così apertamente con un uomo che un tempo era stato il suo capo e con il quale non aveva mai avuto una gran confidenza, non era probabilmente un’ottima idea, tuttavia non aveva nessuno con cui parlare di quella faccenda che la stava tormentando da settimane.

“Sai, Izzie, devi capire che, dopo che te ne sei andata, Alex era distrutto e ci ha messo un sacco di tempo per rimettersi. Inoltre, negli ultimi mesi ha subito tutto lo stress derivato dall’incidente aereo e, credimi, non è roba da poco.”
“Credevo che Alex non fosse sull’aereo...”
“Infatti non c’era, anche se avrebbe dovuto. La dottoressa Robbins e lui hanno avuto una lite poco prima della partenza e alla fine lei ha preso il suo posto sull’aereo. Credo che Alex si senta tremendamente in colpa per quello che è successo. Arizona ha perso una gamba e non avrebbe neanche dovuto essere sull’aereo.”

Izzie sentiva le lacrime pungerle gli occhi. Più sentiva parlare di quel dannato incidente, più stava male. Non aveva idea che Alex avrebbe dovuto essere a bordo e il pensiero di quello che gli poteva succedere le stringeva il cuore. Malgrado si sentisse confusa, sapeva che doveva fare qualcosa.

“Io... Grazie per la chiacchierata, ma adesso devo proprio andare.”
“Va bene, dirò a Meredith che l’hai chiamata.”
“Si, grazie mille.”


/***/


Per l’ennesima volta, Christina e Burke avevano deciso di pranzare insieme. Le infermiere avevano già iniziato a sussurrare riguardo al molto tempo che il capo di Cardiochirurgia passava con la nuova collega arrivata da Seattle e Christina, a riguardo, aveva scherzato con Preston, sostenendo che il gossip ospedaliero era lo stesso di Seattle. Il telefono di Burke prese a squillare e la loro conversazione venne interrotta.

“Izzie, sei tu?”
“Si, ciao. Volevo dirti che non verrò a lavoro. Ho già parlato con il capo e ho preso un paio di giorni. Mi ha chiamato mia madre e ha un problema... Così devo partire all’improvviso.”
“Ok, ma cosa è successo?”
“E’... è una storia lunga, te ne parlerò meglio quando tornerò, va bene? Mi dispiace ma non faccio in tempo a passare in ospedale, quindi ci vediamo al mio rientro.”
“Va bene. Allora fai buon viaggio.”

Una volta terminato la chiamata, Burke era accigliato e pensieroso. Qualcosa non gli tornava, ma avrebbe cercato di capire meglio al ritorno di Izzie. Christina, intanto, lo stava osservando.

“Tutto bene?”
“Si, penso di si. Il fatto è che... Fra me e Izzie non c’è molto dialogo, ultimamente. La mia pausa pranzo è terminata, ho un intervento tra poco. Ci vediamo più tardi, ok?”


/***/


Izzie ripose il cellulare nella borsa, poi allungò il passo sentendo chiamare il volo per Seattle. Sperò solo che quella decisione di andare a parlare con Alex presa su due piedi non si rivelasse un tremendo errore.




  
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