~ Oblique
[Indirectly stated or expressed, not straightforward]
“Bella?”
Pronunciò il nome con lentezza, quasi scandendo ogni
lettera.
“Sei stupito?”
“Quando Dumbledore mi
ha detto che qualcuno voleva vedermi...”
“Hai pensato
ad Andromeda” Terminò la ragazza, con un sorrisetto
sarcastico. “Non mi sorprende, sbaglio o è sempre stata
lei la tua cuginetta preferita?”
“Non sbagli”
Sirius incrociò le braccia, sostenendo lo sguardo di Bellatrix
con aria serafica. “E i rapporti con gli altri Black non sono
proprio idilliaci... Mi stupirei se mia madre venisse al mio
funerale, figuriamoci qui a Hogwarts”
“Non posso darle
torto” Si riavviò la chioma corvina, che scintillava
alla luce del sole d'aprile. “Sei stato una delusione per tutti
noi”
“Che cosa vuoi?” Le chiese, senza
nascondere l'irritazione. “Non credo che ti interessino i miei
voti”
“Ho incontrato Slughorn in corridoio”
Bellatrix estrasse una sigaretta dalla tasca della veste,
accendendola con la bacchetta. “Mi ha detto che sei più
simile a noi di quanto pensi”
Lui le si avvicinò,
osservandola attraverso la cortina grigiastra che la circondava.
“Cosa vuoi?”
La cugina aspirò una lunga
boccata di fumo, soffiandoglielo poi sul viso. “Mi sono fatta
marchiare”
Sirius rimase in silenzio, come in attesa di una
spiegazione.
Gli occhi di Bellatrix erano impenetrabili, della
stessa sfumatura dei suoi.
Gemelli.
Quando fu chiaro
che non aveva intenzione di aggiungere altro, si concesse una risata
sprezzante. “Auguri, allora. Mi dispiace per il tuo polso, i
tatuaggi sono antiestetici” Le afferrò la manica,
sollevandola fino a scoprire il marchio inciso sulla pelle chiara. Lo
guardò, senza interrompere il contatto, studiando ogni
millimetro di quel disegno estremamente curato.
“Ci
ritroveremo in battaglia” Osservò lei, con
noncuranza.
“Cosa te lo fa credere?”
“Farti
uccidere per difendere la causa di qualche stupido mezzosangue? E'
un'occasione irripetibile per far venire un infarto alla vecchia
Walburga, e non la perderai”
“Non ti viene in mente
che potrei farlo semplicemente perché ci credo?”
Bellatrix
lasciò cadere il mozzicone a terra, schiacciandolo con la
scarpa, e gli sfiorò la guancia. “No” Rispose.
“Non mi è mai venuto in mente”
“Non mi
conosci così bene come credi”
“Tutto è
possibile, Black” Lasciò scivolare la mano verso il
basso, fino a raggiungere la linea della mascella. “Ma anche
improbabile, in questo caso”
Sirius chiuse istintivamente
gli occhi, senza ritrarsi. “Non ti risparmierò, se
dovessi avere l'occasione di ucciderti”
“Non sarebbe
divertente se mi lasciassi andare” Gli si fece più
vicina, accostando le labbra al collo del ragazzo. “Del resto
io non avrò pietà” Affondò i denti nella
pelle sottile, facendolo sussultare leggermente per la
sorpresa.
“Dimmi perché sei qui” Mormorò,
cingendole la vita. “Hai fatto la fatica di venire in Scozia
solo per propinarmi le tue solite cazzate? Ne sento già
abbastanza durante l'estate, non ho bisogno di un supplemento”
“Non
hai bisogno di un supplemento nemmeno di questo?” Si
strinse di più a lui, annullando la breve distanza che
separava i loro corpi, e lo baciò con avidità.
Sirius
affondò le dita fra i capelli della cugina, rispondendo al
bacio con un'intensità mai sperimentata prima.
Un'intensità
che non sapeva, che non voleva comprendere.
* * * * *
“Non
mi hai ancora risposto”
“Risparmia il fiato” Si
sistemò il mantello leggero, che le sfiorava le
caviglie.
“Cosa dovrei pensare?” Ribatté
Sirius, con stizza, cercando di allacciarsi la cravatta. “Spunti
a scuola come se nulla fosse, senza un motivo valido, e io dovrei
risparmiare il fiato?”
“Esatto”
“Non è
stato solo per una scopata, lo sappiamo entrambi”
Bellatrix
increspò le labbra. “Devo ammettere che per essere un
sedicenne in piena crisi ormonale non sei male come amante... Ma hai
ragione, non è stato per una scopata”
“E allora
per cosa?” La raggiunse, fissandola. La sovrastava di una
decina di centimetri, ma non era mai stato capace di imporsi su di
lei.
“Ti credi intelligente, eppure non sei in grado di
capire”
“Illuminami, allora” Le ordinò.
“Sono
venuta a dirti addio, cugino”
Prima che Sirius
potesse aggiungere altro, iniziò a camminare per raggiungere
la porta.
“Non te lo meriti, ma... Stai attenta”
Bellatrix
aveva già abbassato la vecchia maniglia cigolante, ma si
fermò. Si voltò con una lentezza esasperante, e
incontrò la figura di Sirius.
Non aveva cercato di farla
restare.
Era immobile, con le braccia abbandonate lungo i fianchi,
la camicia in disordine e il ciuffo ribelle che gli copriva la
guancia. Nobile, come ogni altro Black, terribilmente
orgoglioso.
Sembrava più giovane dei suoi sedici anni,
eppure c'era una consapevolezza dolorosa in quegli occhi grigi così
simili ai suoi.
Gemelli.
Sorprendendo
anche se stessa, sorrise. “Anche tu, Sirius”
* * * * *
L'ultimo
ricordo che conservava di Bellatrix era quello sguardo obliquo, che
pareva leggere ogni minima sfumatura del suo carattere.
Quello
sguardo obliquo che si era divertito a farlo sentire vulnerabile
ancora per un brevissimo attimo, prima che la porta si chiudesse.
Ancora un attimo, prima della fine.
* * * * *
NOTE
Sono
tornata al mio primo grande amore, le Sirius/Bellatrix... Mi
mancavano troppo! E, come ogni mia storia su questo pairing, non
poteva mancare un po' di delirio XD
Questa è la mia
personalissima versione del loro ultimo incontro, che secondo quanto
dice lo stesso Sirius nel quinto libro, è avvenuto quando lui
aveva 15-16 anni... Quindi ho scelto di ambientarla nel '76, quando
lui ha già compiuto sedici anni e Bella ne ha venticinque. So
che non è molto plausibile il fatto che lei sia andata a
Hogwarts a trovarlo, e probabilmente quell'età Bella era già
una DE da tempo (e pure sposata, chissà) ma abbiate pazienza e
concedetemi una delle mie solite licenze ^^'
Dedico questa one-shot a Juliet, che come me ama questa coppia *_* Spero ti piaccia cara!
Se voleste lasciarmi un commento, positivo o negativo che sia, mi farebbe ovviamente piacere. Grazie e alla prossima!
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Flea _