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Autore: SgF    04/04/2009    2 recensioni
Ogni amore infelice è originale, per questo nessuno può capire il dolore altrui.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è venerdì, venerdì tredici Marzo per l'esattezza. Sono le 23.08 e Marika, una giovane ragazza di diciotto anni, è sdraiata nel suo soffice letto a pancia in sù. Rimugina sul passato: un anno fa il suo ragazzo Alessio, inginocchiatosi davanti a lei, prese la sua candida mano e le rivelò il suo unico desiderio: passare il resto del suo tempo con lei. La gioia esplose dal cuore di Marika che, senza esitare minimamente, saltò in braccio al suo ragazzo e prese a baciarlo ripetutamente sulle labbra. 'Che sciocchezza' pensa fra sé e sé Marika che si rigira continuamente nel letto.
L'intensità della loro storia fu ineguagliabile: entrambi erano innamorati persi.
'È stata tutta colpa mia. No, aspetta. Se solo tu mi avessi parlato dei tuoi problemi a quest'ora saremmo ancora l'una al fianco dell'altro! Sei stato solo un ipocrita. E io, come una scema, ho pensato che, nonostante avessi deciso di mettere la parola fine alla nostra storia, mi amassi ancora, che forse, nel tuo grande cuore, ci fosse ancora scritto il mio nome. Eppure hai voluto cancellarlo e io ancora non so perché. Ho sbagliato, è vero, ma tutto quel che ho fatto l'ho fatto per amore'.
23.23
Marika, esprimi un desiderio.
'Inutile, tanto non tornerai mai più. Hai avuto paura nel momento in cui la vita ti ha posto davanti a un bivio: non hai scelto me perché sarebbe stata la strada più faticosa. Perché il tuo ricordo continua a tormentarmi nonostante siano passati sette lunghi mesi, durante i quali non ci siamo mai sentiti né visti? Perché sento ancora quella parole desiderose di uscire dalle mie labbra, nonostante mi siano costate care? Alessio, dove sei? Torna ad abbracciarmi, ti prego! Io ancora ti... ti...' quelle parole che il suo cuore porta ancora dentro sé, rimangono lì senza poter uscire, e Marika scoppia in un pianto straziante. Prende a pugni il cuscino, stritola il materasso come se fosse un anti-stress e le lacrime solcano il suo viso. Nel momento in cui le goccioline toccano il cuscino, le balza alla mente un ricordo.

"Marika, ti amo!" disse lui guardandola fisso negli occhi.
"Anche io, amore mio!" rispose lei.
Marika lasciò cadere una lacrima sul volto.
"Cosa c'è amore mio?"
"Nulla, ho paura"
"Di cosa?"
"Di perderti, forse un giorno non troppo lontano"
"Non dire sciocchezze! Noi due siamo fatti per stare insieme"
Dopo quelle parole Marika sorrise, forse ingenuamente.
Ma sul volto di Mark scese una lacrima.
"Perché piangi amore mio?"
"Ho paura"
"Di cosa?"
"Di non poterti lasciare andare mai più"
La sua lacrima cadde sul cuscino e rimase lì per un periodo di tempo che sembrò infinito.



'E dunque è questo che intendevi per non lasciarmi mai più? Come ho fatto a non accorgermi di tutto quello che stavo causando. La situazione non era facile e io, con il mio pessimo carattere, ho dovuto per forza complicare le cose. Tuttavia penso che sarebbe successo lo stesso. Quando quel dì, sotto il sole cocente d'estate, ti chiesi se ancora mi amassi, tu hai risposto solamente: "Quando torneremo a casa sarò obbligato a fare una scelta, ne sono certo. A quel punto capirai quanto io ti ami". Eppure, non l'ho mai capito perché, una volta tornati, mi hai abbandonato senza neanche una spiegazione'.
23.57
Man mano che si avvicina quel giorno, il cuore assume sempre più un ritmo consistente.
'Solo tre minuti, e poi un anno. Vorrei tanto poterti mandare un messaggio di auguri. Forse tu non sei nemmeno più in questo paese. Chissà chi sei adesso: di certo non la persona che conobbi un anno fa'.
23.58
Marika comincia a tremare.
'Solo due minuti. Se la gente sapesse come sto vivendo questo momento, saprebbe solo deridermi: ma nessuno può giudicare al di fuori di un amore, nessuno può capire!' Marika fissa la sveglia come incantata dal colore rosso che illumina il suo volto nell'oscurità.
23.59
Il respiro di Marika aumenta a dismisura. La sua saliva ribolle nella sua bocca.
'Solo un minuto. Non posso più vivere senza te! Sei stato il mio sogno per tutto il tempo che siamo stati vicini, sei stato il mio incubo per tutti questi mesi che non ti ho respirato. Ora voglio solo morire'.
00.00
La sveglia si spegne, il cuore di Marika cessa di pompare, le sue mani cadono inermi dal letto. Le campane della chiesa suonano a morto.
  
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