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Autore: SofyGinny02    10/04/2016    1 recensioni
Annabeth è la Principessa del regno di Olimpia, figlia del Re Frederick e della Regina Atena.
Finalmente ha raggiunto l'età giusta per salire al trono, ma non può governare da sola. Per questo
il Re e la Regina hanno inviato delle lettere agli undici conti del regno, invitandoli a palazzo
insieme ai loro figli, in modo che Annabeth possa scegliere tra di loro il suo sposo.
Jason Grace;
Luke Catellan;
Leo Valdez;
Frank Zhang;
Nico di Aneglo;
Will Solace;
Ethan Nakamura;
Mitchell Garnier;
Catore e Polluce Smith;
Michael Kahale;
Percy Jackson.
Questi sono i dodici pretendenti di Annabeth.
Cosa farà la Principessa?
Tra segreti, occhi color del mare, misteri, nemici che erano creduti sconfitti, Annabeth
seguirà il suo cuore o penserà al bene del regno?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: L’annuncio
 
Annabeth si era appena svegliata. Un raggio di sole che filtrava  dalle finestre aveva disturbato il suo sonno, e ora illuminava i suoi occhi grigi. 
La Principessa fissava le tende del letto a baldacchino, del caldo colore dell’estate: il rosso. Non sapeva cosa fare, era troppo  presto per scendere in Sala da Pranzo a fare colazione. Si alzò e decise di prepararsi. Aprì l’armadio di legno di quercia, cercando il vestito che rispecchiava al meglio il suo umore. 
Ne scelse uno lilla, segno del suo buonumore, lo indossò e si pettinò i capelli, raccogliendoli in uno chignon. Una volta pronta Annabeth prese dallo scaffale della libreria, un libro che aveva letto centinaia di volte e che ormai sapeva a memoria. Nonostante questo, la Principessa  non si stancava mai di leggerlo, era sempre piacevole per lei. Quel libro parlava di  mitologia, cosa che aveva affascinato Annabeth sin da bambina. Si mise  accanto alla finestra, era il suo posto preferito per  leggere. C’era molta luce naturale, e Annabeth amava guardare il panorama che le si presentava davanti. Quel giorno, la Principessa notò uno strano movimento in  giardino. Era molto più affollato del solito, e i domestici correvano di qua e di là, come per controllare che tutto fosse perfetto. Perfetto per cosa?  Annabeth non ebbe molto tempo per pensarci, perchè la sua balia bussò alla porta.
“Principessa, siete sveglia? Sbrigatevi a vestirvi, il Re e la Regina vi attendono in Sala da Pranzo!” disse Iris, dall’altra parte della  porta.
“Sono pronta Iris, arrivo.” disse la Principessa, riponendo a malavoglia il libro nello scaffale e aprendo la porta. “Per quale motivo i miei genitori mi 
vogliono vedere?” chiese, una volta uscita.
Iris sospirò. “Principessa... Credo che sia meglio che vi riferiscano tutto loro...” 
“D’accordo...” acconsentì Annabeth, che non sapeva se essere  più curiosa o preoccupata. 
Raramente il Re e la Regina le comunicavano qualcosa di persona.Aveva la strana sensazione che qualsiasi cosa le volessero dire  avesse a che fare
con il movimento che c’era in giardino, e che la notizia non le  sarebbe piaciuta. Scese le scale lentamente, facendo scorrere la mano sul muro, 
per niente desiderosa di sapere cosa i suoi genitori erano così  ansiosi di dirle. 
Arrivò in Sala da Pranzo, dove trovò Frederick e Atena già seduti intorno al tavolo. Annabeth fece un finto sorriso e prese posto di fronte a sua madre.
“Buongiorno.”
“Buongiorno cara, dormito bene?” chiese la Regina.
“Si madre. Ho saputo che voi e mio padre desiderate comunicarmi qualcosa. Ha forse a che fare con tutto il movimento che c’è nel 
castello?” chiese Annabeth, andando dritta al punto. Non voleva  inutili giri di parole.
Atena e Frederick si scambiarono un rapido sguardo, misto tra il  preoccupato e l’ansioso. La Principessa cominciava ad agitarsi:  cosa le dovevano dire di così importante? Osservò la madre, a cui assomigliava  molto, non solo per gli occhi e per il colore dei capelli, ma anche per il carattere.
Entrambe erano determinate, intelligenti, a volte impulsive, ed  era proprio questo che le rendeva speciali. Una Regina e una  Principessa non 
avrebbero dovuto comportarsi come loro, ma ad Annabeth e ad  Atena non importava. Dal padre, Annabeth aveva preso la calma disarmante che 
sfoderava in certe occasioni, e l’amore per le armi. Nonostante  fosse una donna, lei era molto attratta dai combattimenti e dalle armi, in paricolare
dai pugnali. Le piacevano un sacco.
“Tesoro... Sei grande ormai, hai quasi diciotto anni ed io e tua  madre pensiamo che tu sia pronta per governare. Naturalmente, non puoi governare da sola.  Tu devi...” disse il Re, interrompendosi per un secondo.
La Principessa era completamente sbiancata. No, non poteva  voler dire quello...
“Tu devi sposarti.” concluse Frederick.
Annabeth delgutì. Il suo mondo era appena crollato. Invano  aveva sperato che i suoi genitori aspettassero i suoi tempi, che  attendessero l’arrivo 
dell’uomo giusto per lei. Ma non era successo. E la Principessa  non aveva altra scelta, se non accettare.
“D’accordo.” disse, lasciando basiti il Re e la Regina. “Voglio  dire... Non mi aspettavo di dovermi sposare così presto, ma  sapevo che prima 
o poi sarebbe accaduto.”
“Oh, che sollievo! E io che pensavo che l’avresti presa male.”  sorrise Atena. “Sono fiera di te, tesoro mio!”
La Principessa sorrise, lieta di quel complimento. Poi pose la  domanda che più la preoccupava. “Chi sarà il mio sposo?”
“Sceglierai tu.” rispose Frederick. “Tra i figli degli undici conti del  regno. Saranno qui a breve, fra un’ora al massimo.”
Annabeth sgranò gli occhi, incredula. I suoi genitori avevano già organizzato tutto e l’avevano avvertita all’ultimo minuto. Fu  tentata di 
rimangiarsi tutto, ma non lo fece. Era troppo tardi. Annuì  solamente.
“Se mi volete scusare...” disse la Principessa, alzandosi. “Mi ritiro per prepararmi.”
Pochi minuti dopo, Annabeth bussava furiosamente alla porta  della stanza delle sue migliori amiche: Piper, Hazel e Calipso. Non erano Principesse, 
ma figlie di alcuni amici del Re e della Regina. In seguito alla  scomparsa dei loro genitori a causa della guerra avvenuta  parecchi anni prima,
le tre ragazze erano venute ad abitare a palazzo. Non erano sorelle, ma si comportavano come se lo fossero e Annabeth aveva  legato subito con loro. 
Erano diventate inseparabili e si volevano un  mondo di bene. 
La porta si spalancò, mostrando una Piper in camicia da notte e  con i capelli tutti in disordine. La Principessa si precipitò dentro e si sedette 
sul letto dell’amica. Hazel e Calipso si erano appena svegliate, e  osservarono la loro amica confuse.
“Annabeth, che succede?” chiese Piper preoccupata, sedendosi  accanto alla Principessa.
“Mi sposo.” sussurrò. 
A quelle parole le sue amiche corsero ad abbracciarla. Annabeth si godette quel caldo abbraccio e percepì tutto l’amore che le  sue 
amiche volevano trasmetterle. 
“Con chi?” chiese Calipso.
“Devo... Devo scegliere. Tra undici o dodici ragazzi, non ho  capito bene.” rispose Annabeth. “Arrivano fra un’ora.” aggiunse.
“Come fra un’ora?” strillò Hazel. “E il Re e la Regina ti hanno  avvertito solo oggi?”
La Principessa annuì tristemente.
“Oh tesoro” sospirò Piper, stringendo l’amica ancora di più.  “Speriamo che qualcuno ti rubi il cuore.”
“Ne dubito.” sussurrò Annabeth. 
“Dai, ti aiutiamo a prepararti.” disse Calipso, e tutte e quattro  scomparvero in bagno. 
Un’ora dopo, Annabeth era pronta per accogliere i pretendenti. Le sue amiche l’avevano truccata e pettinata, sciogliendole lo  chignon.
Il vestito però non lo avevano cambiato. La Principessa era  agitatissima e sarebbe volentieri scappata per non tornare mai  più. Le Tremavano le mani
e temeva di svenire quando avrebbe avuto davanti il primo  pretendente. Mentre camminava verso la Sala del Trono vide  undici carrozze fermarsi
davanti al portone del castello. Annabeth distolse lo sguardo:  non voleva vdere gli undici conti prima del tempo. Era sicura che avrebbe avuto un
attacco di panico.
“Si va in scena.” mormorò, mentre entrava nella Sala del Trono,  pronta per affrontare il suo destino.
   
 
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