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Autore: deborahdonato4    10/04/2016    1 recensioni
Serie di racconti basati sui personaggi del Campo Mezzosangue. Solangelo, Frazel, Jasico... e via dicendo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Will stava riordinando i cassetti dell'infermeria, stanco. I suoi fratelli lo avevano lasciato solo, preferendo un barbecue sulla spiaggia al lavoro. Non poteva dar loro torto, e gli sarebbe piaciuto tanto uscire e raggiungerli, divertirsi con loro, senza la preoccupazione dell'infermeria.

Mentre sistemava delle garze, a Will venne un'idea geniale. Corse nella sua stanza e prese dei fogli, scrivendo decine e decine di volte se ci fossero dei volontari per l'infermeria. Addestrare semidei a cucire e medicare ferite era un lavoro che faceva continuamente grazie ai suoi fratelli. Altri figli di dei che si occupavano dell'infermeria poteva essere una buona idea.

C'era una ninfa, Elly, che si aggirava attorno all'infermeria, forse cercando di attirare l'attenzione del figlio di Apollo. Quando se lo vide davanti, con i fogli in mano, la ninfa arrossì, mentre il fiore che teneva in mano da regalargli cadeva tristemente a terra.

«Elly!» esclamò Will, sorridendo. «Posso chiederti un grosso favore?»

Elly annuì debolmente, e prese i fogli dal ragazzo. Davanti al suo sorriso poteva fare qualsiasi cosa. Iniziò a distribuire i volantini, mentre Will, sorridendo elettrizzato all'idea di avere nuovi ragazzi che potevano aiutarlo, tornava al lavoro di catalogo.

 

«Ecco a te!»

Mitchell, i capelli perfettamente pettinati e gli occhiali da sole rosa calati sugli occhi, prese intimidito il foglio che la ninfa stava distribuendo. Era in ritardo per il barbecue in spiaggia, ma per fortuna il suo ritardo non avrebbe portato alcuna punizione dalla parte della capo cabina.

Il figlio di Afrodite guardò con attenzione il volantino scritto a mano. Una bella calligrafia chiedeva a qualche animo buono un aiuto in infermeria. Sia come volontari, che con un piccolo compenso.

Mitchell tirò gli occhiali da sole sulla testa, guardandosi attorno con le guance arrossate. Molti semidei avevano gettato a terra il volantino, affrettandosi verso la spiaggia. Lui aveva un animo buono, e non poteva ignorare una richiesta di aiuto del genere. Quindi tornò in cabina. La festa in spiaggia poteva anche aspettare.

 

Era già passata mezz'ora da quando Will aveva lasciato i volantini ad Elly, e nessuno si era fatto vivo, nemmeno la ninfa. Il figlio di Apollo immaginò che fossero tutti in spiaggia, a fare surf, a prendere il sole, a giocare a pallavolo. Tutti i semidei che conosceva e che non conosceva sarebbero stati in spiaggia a divertirsi, mentre lui attendeva che qualcuno di loro si facesse male per visitarlo.

Will iniziò a rifare i letti già perfettamente in ordine. Fu sul punto di mollare tutto e andarsene in spiaggia anche lui quando la porta si aprì.

«È permesso?» mormorò una voce timida.

«Entra pure.» sorrise Will, voltandosi, andando verso la porta. Appena i suoi occhi misero a fuoco il ragazzo, arrossì fino alla radice dei capelli, arretrando di un passo, portandosi una mano sul volto. «M-Mitchell?» balbettò.

Mitchell sorrise, le guance leggermente arrossate. «Ho sentito che hai bisogno di una mano.» disse, guardandosi attorno per l'infermeria deserta.

Will continuò a tenere gli occhi puntati su di lui, rosso come un pomodoro, e Mitchell si lanciò una rapida occhiata, chiedendosi cosa avesse di fuori posto. Forse il camice bianco era troppo. Bisognava essere un dottore per averlo. O forse era la mancanza dei pantaloni? Faceva caldo, aveva preferito rimanere in costume...

Will sbatté le palpebre, non riuscendo a staccare gli occhi di dosso dal figlio di Afrodite. Il camice che portava era abbottonato da metà petto in giù, ma non era molto lungo. Gli arrivava a metà delle cosce nude, si intravedeva il costume da bagno celeste, e portava solo un paio di sandali aperti.

Will continuò a guardarlo, e Mitchell ricambiò l'occhiata, chiedendosi cosa avesse sbagliato. Il figlio di Apollo fu tentato di seppellire il volto tra le mani, ma almeno non era più solo in infermeria.

«Che ne dici di mettere un pantalone?» disse Will, con mani tremanti, aprendo un mobile e recuperando dei pantaloncini arancioni con il simbolo del Campo Mezzosangue.

«Ho caldo.» disse Mitchell, avvicinandosi, muovendosi elegante.

«Allora, ehm, togli il c-camice...»

Mitchell lo fece prima che Will finisse di parlare. Lo appese ad un appiglio libero, posandosi la mano sul fianco guardando Will.

«Metto solo i pantaloncini.» disse, tornando da lui.

Will, ancora rosso, tenne lo sguardo puntato su di lui borbottando: «Puoi anche non metterli.»

Mitchell sembrò spaesato. «Cosa?»

Will scosse la testa, lanciandogli i pantaloncini, pensando che quella giornata in infermeria sarebbe stata molto più lunga del previsto.

 

 

Vi avverto... Ho iniziato a shippare la coppia Will-Mitchell, quindi ne scriverò altre :D

   
 
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