Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Fanie33    11/04/2016    3 recensioni
Baci, principalmente.
I paring classici intervallati da Ship di cui tutto si può dire tranne che si trovano spesso.
Dalle sorprese a quello che un po' ci si aspettava, ogni capitolo racconta una storia diversa.
Ogni capitolo, un bacio diverso.
[Wincest-Weecest-Destiel-Sabriel-Debriel-Sastiel-Lubriel-Crobby-Dean/Lisa-Megstiel-Wincestiel-Samifer-Gabriel/Kalì-Calthazar...]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest, Threesome | Contesto: Più stagioni, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rating: Verde, forse giallo.
Genere: Boh. Fluff, qualcosa.
Contesto: Tra la quinta e la sesta.
Note: Non vi dico niente a proposito del paring (per i masochisti, come al solito è nelle NdA). Sappiate che la nota di Wincest che si intuisce è assolutamente voluta. Non si può scrivere di questi due senza alludere necessariamente anche a Sam e Dean.
Spero non sia meh come sembra a me.

 

Boredom




La Gabbia era molto diversa da come Michele se l'era sempre immaginata.
Certo, non che fosse esattamente il Paradiso, e nemmeno un luogo particolarmente ospitale, ma fortunatamente non era nemmeno il posto tetro, asfittico e gelido che l'Arcangelo si era aspettato.

Lui era una creatura eterna, perfetta, il Principe degli Angeli e il Capitano delle Schiere Celesti: cose come la fame, la sete, la stanchezza o qualsiasi altra sensazione umana non lo scalfivano minimamente, nonostante fosse ancora legato al corpo di Adam Milligan. Eppure, c'era una pena che lo affliggeva costantemente, rinchiuso nelle profondità della Terra, e che non gli dava pace: la noia.
Era subdola, si infilava nella sua mente e la annebbiava, rendeva pesante quel fragile corpo umano e lo costringeva ad una incontrollabile e frustrante irrequietezza. Alla noia, in genere, seguiva la rabbia -verso se stesso, verso i propri fratelli, verso il proprio Padre-, e in breve tempo il freddo e controllato Arcangelo lasciava il posto ad una creatura furiosa e spesso violenta.
Michele detestava perdere il controllo.

In un modo del tutto inaspettato, però, la soluzione al problema si era parata davanti a lui in tutta la sua sfolgorante sfacciataggine.

Lucifero, che conosceva bene la Gabbia e il suoi effetti su creature come loro, lo aveva osservato logorarsi fino al punto di supplicare per qualcosa, una cosa qualsiasi, una distrazione che allontanasse la noia anche solo per poco. A quel punto, Michele gli avrebbe permesso tutto, ma di certo non si aspettava quello.

Suo fratello si era rivelato un passatempo straordinario, alla fine.

In quel momento, ad esempio, la noia era l'ultima delle sue preoccupazione, mentre le labbra di Lucifero gli spezzavano i pensieri e le sue mani gli stringevano i fianchi.
Michele strattonò i capelli troppo lunghi di Sam Winchester, godendo del gemito soffocato di suo fratello. Lui sorrise, accarezzandogli la schiena e insinuandosi nella sua bocca con quella lingua biforcuta che aveva conservato nonostante il tramite.
Lo spinse contro una delle pareti della Gabbia, premendocelo contro e baciandolo ancora, famelico.

La cosa positiva di essere rinchiusi insieme ad aspettare lo sgocciolare lento dell'eternità, era il tempo a disposizione.
Avevano passato quelli che erano parsi secoli a baciarsi piano e pigramente, a toccarsi e accarezzarsi, e a recuperare il tempo perso nei millenni di lontananza.
Era bello potersi permettere una debolezza come quella senza doversi preoccupare del giudizio altrui o delle regole morali dettate da un Padre che non si curava più di loro.
Senza aver paura di Cadere, perché tanto era già accaduto.

In quel momento, però, la calma era qualcosa di completamente dimenticato.
Lucifero spinse Michele contro la parete, insinuando con entusiasmo un ginocchio tra le sue cosce. L'Arcangelo ringhiò, alzandosi sulle punta dei piedi per baciare il fratello. Gemette, frustrato dalla differenza di altezza, guadagnandosi un ghigno premuto contro le proprie labbra.
«Cosa ti turba, Michele?» chiese Lucifero, e lui sbuffò.
Se qualcuno glielo avesse mai chiesto, avrebbe detto che era profondamente ingiusto. Già il fatto di non essere riuscito ad ottenere il proprio legittimo tramite, finendo a doversi accontentare di quel mezzo Winchester come ripiego, era abbastanza umiliante -senza considerare, poi, che a suo fratello era bastato sbattere gli occhi un paio di volte e Sam gli era caduto ai piedi immediatamente. Ma se a questo si aggiungeva anche il fatto che Adam era fastidiosamente più basso del fratellastro...
Lucifero sorrise, accondiscendente, senza nemmeno aver bisogno di una risposta alla propria domanda.
Con le mani scivolò lungo le sue cosce, gli arpionò le natiche non le dita lunghe del suo tramite e se lo caricò addosso.
Michele sbuffò sorpreso, ma avvolse le gambe intorno alla sua vita e strinse, mentre il Diavolo affondava il viso nell'incavo della sua spalla.
«Tutto bene?» chiese il maggiore, con le mani piene dei suoi capelli scuri, e Lucifero mormorò una risposta confusa,
Respirò forte un paio di volte, prima di riemergere dal suo nascondiglio caldo e sorridergli.
«È Sammy» mormorò, vicino alle sue labbra «fa i capricci, come al solito»
Michele ringhiò -detestava quando i Winchester intervenivano senza essere stati interpellati- e premette la bocca sulla sua.
«Escludilo dalla tua mente, allora» ordinò, perentorio ed esigente «non mi va di essere interrotto proprio adesso»
Lucifero sorrise. «Quando mai ti va di essere interrotto, fratello?»
Adam era più disciplinato. Dopo le prime resistenze, Michele lo aveva semplicemente relegato in un angolino della propria coscienza, con molto diverso da quello che sarebbe stato il suo Paradiso.
Da quel momento, non aveva più creato problemi.
Confidava, comunque, che presto suo Padre avrebbe aperto una strada per permettergli di unirsi alle altre anime umane, nell'Alto dei Cieli. La Gabbia era un luogo per i peccatori, e nessuno dei due Winchester meritava di rimanerci.
Michele strinse le gambe intorno alla vita di Lucifero, costringendolo al silenzio, e gli mordicchiò appena la gola. Lui ridacchiò, esalando un respiro tremante e carico di aspettativa quando le mani del maggiore si chiusero sulle sue spalle, dove un enorme paio d'ali dava mostra di sé nonostante le bruciature e le ferite.
«È tua la colpa» si sentì comunque in dovere di dire, come se fosse la prima volta che faceva quelle considerazioni ad alta voce «se tu avessi avuto Dean al posto di Adam, Sam non farebbe tutte queste storie»
Michele gli addentò con forza in lobo, facendolo gemere e lasciando che lo premesse ancora di più contro la parete. «Sei noioso»
Lucifero, finalmente, capì l'antifona, e gli chiuse una volta per tutte la bocca con un altro bacio.


















NdA
È una Michifer (Michele+Lucifero).

Salve a tutti. Si, ho veramente scritto una incest tra l'Arcangelo Michele e il Diavolo. Non sono affatto pentita.
In sè non mi dispiace, poi vediamo che ne dite voi.
Allora... Capitolo 77. Ci si avvicina alla fine, ormai.
Piccola cosa: lunedì prossimo non sarò a casa, e non avrò modo di pubblicare. Sfiga vuole che nemmeno la mia beta abbia modo di aggiungere il capitolo. Quindi, mettetevi l'anima in pace: ritarderò la pubblicazione (mercoledì, giovedì al massimo) ma niente paura, non scappo.
Come sempre, vi amo un sacco, e chiedo perdono a quelle belle persone che mi hanno lasciato una recensione e io non ho ancora risposto. Pietà, non ho il tempo di respirare.
Niente, buona settimana e ci si vede più in là <3
Fanie

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Fanie33