Fanfic su attori > Johnny Depp
Segui la storia  |       
Autore: beornotobe    11/04/2016    1 recensioni
PROLOGO
Una ragazza.
Un viaggio studio.
Un ragazzo.
Una compagnia.
Un'organizzazione.
Un pericolo.
New York corre dei rischi.
La parola chiave è ...
ASDAR.
Periferia.
Edifici nascosti.
Quartier generale.
ATTENZIONE.
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi ero tuffata in piscina per cercare di sfuggire alla miriade di pensieri che mi avvolgeva e ci stavo riuscendo, schizzando Alice e Sarah senza fermarmi. Ci stavamo divertendo un mondo, poi ci mettemmo a fare acqua gym con altre due ragazze che erano lì apposta. Guardai verso Johnny e constatai si fosse alzato, aveva rimesso gli occhiali da sole e guardava verso di noi sorridendo. Agitó la mano e non sapevo se rispondere, insomma, che aveva da salutare? Per fortuna lo fece Alice gridando: "Vieni qui Joo". Lui non si fece attendere e si tuffó dal bordo piscina, sollevando pochi schizzi. Quando riemerse aveva i capelli completamente bagnati e i tatuaggi sembravano più lucidi. Tralasciamo. "Porca puttana", venne verso di noi. "C'è Kate", aggiunse, nascondendosi dietro Alice. "Suvvia, non avrai paura di lei", lo derise Alice. "L'ho portata a letto da sbronzo, idiota", fece lui. "Che vergogna", rise lei, "Ha tutte le ragioni per guardarti e ridere". "Mi sta guardando?", sussultó lui, voltandosi verso di me. Io non sapevo neanche chi fosse Kate, quindi alzai le spalle. Alice rispose concitata: "È da quando siamo arrivati che ha gli occhi fissi su di te". "Che cazzo stai dicendo", scosse la testa lui. Poi si scostó i ciuffi dalla fronte con entrambe le mani aprendoli a tendina: "Stai dicendo sul serio, Alice?", domandó, in agitazione. "Santo cielo, calmati. Non sei certo brutto, ecco perchè ti guarda. Rilassati. Stai con Winona e ciò che è passato è passato", fece lei, cercando di rassicurarlo. "Stava per farmi rompere", mormoró lui tra sè e sè, "Sei stato tu a volerlo", disse Alice. "Sai benissimo che non era mia intenzione", disse lui, stringendo i denti, "Se avessi rotto saresti tornato single", commentó Alice, squadrandolo. Sentite quelle parole mi voltai instintivamente verso di loro prestando più attenzione al discorso, e Johnny se ne accorse perché incroció lo sguardo col mio di proposito e si morse il labbro. Quest'ultima azione non la capii e scossi la testa riflettendo tra me e me. "Sarei ancora single, si", rispose lui, staccando gli occhi da me e posandoli nuovamente sul corpo atletico di Alice. Un po' la invidiavo. "Vorresti esserlo?", chiese lei. "Non lo so", rispose lui, "Indubbiamente avrei molta più libertà quindi... perché no?", sorrise. "Non la ami?", mi venne spontaneo chiedergli. "Sono confuso", mi guardó lui perplesso, "Non so quanto profondi possano essere i miei sentimenti", continuó. "Ragioni come adolescente, Johnny, l'avevo detto", disse Alice. "Devi guardare dentro di te", recitó lei, chiudendo gli occhi e congiungendo pollice e indice di entrambe le mani stile meditazione. "Come sei poetica", la spinse in acqua lui dalla schiena, tirandole il costume dall'attaccatura. Lei si liberó dalla presa: "Vuoi provarci anche con me?", domandó ironicamente, ridendo. "Massi", la inseguì lui, immergendosi, afferrandola per le caviglie, e facendola cadere in avanti. "Voglio provarci anche con te", annuì spavaldamente, posandole una mano sul viso e accarezzandole la guancia. Lei per tutta risposta gli diede uno schiaffo in pieno viso e io, che osservavo con Sarah fin dall'inizio, scoppiai a ridere, senza riuscire più a trattenermi. "Cos'hai da ridere tu", mi rimbeccó lui, venendo verso di me. "Niente", risposi, alzando semplicemente le spalle. Vi posó le mani bagnate, afferrandole quasi e mi guardó nuovamente negli occhi. "E allora non ridere, o me la pagherai", sorrise ambiguamente, spingendomi poi in acqua. Cosa voleva dire tutto quello? Pensai che forse ero disposta a pagarla, se alludeva a quel che pensavo. Cacciai via quel desiderio immergendomi in acqua e stendendomi a stella. Vidi il suo viso sopra di me come una settimana prima, quand'ero arrivata all'agenzia e osservai la sua mano posarsi sul mio stomaco e spingermi verso il basso. "Non vorrai annegarmi", dissi, alzandomi in piedi, sulle punte, tentando miseramente di arrivargli. "Dove vedresti i miei occhi? In paradiso?", rise. Mi stava provocando e avrei dovuto immaginarlo. Ma perché gli avevo detto ciò che gli avevo detto, diamine... Lo spinsi dal petto, ma prontamente si rimise in piedi e fece altrettanto e di nuovo io lo stesso, e così all'infinito. "Finiscila", mi intimó, rimettendosi in piedi per l'ennesima volta di fronte a me. Gli sorrisi strafottente: "Meglio farti fuori", e lo spinsi nuovamente. Scoppió a ridere, in ginocchio in acqua. "Ragiona, ragazzina", fece, "Se mi facessi fuori non potresti più guardare i miei occhi, l'ho detto prima", continuó. "Non me ne frega niente", risi, stufa delle sue provocazioni, "Smettila, non sei divertente", mi voltai dall'altra parte. "Ah, davvero?", mi ritrovai il suo respiro sulla spalla. Dio, l'avrei portato in camera all'istante. "Si", risposi deglutendo per quell'improvvisa vicinanza. Sorrise notando il mio imbarazzo e si allontanó leggermente tossendo. "Oh caspita", fissó l'orologio. "Devo scappare", fece, avviandosi verso il bordo piscina. Era l'ora di pranzo, così, dopo esserci cambiate, uscimmo tutti dallo spazio piscina e andammo al bar del 2º piano, dove trovammo anche Johnny e Winona su due sgabelli. Lui ci salutò senza parlare, con un cenno del capo. Lei non ci degnó di uno sguardo, continuando a mangiare il suo panino pieni di salse di ogni tipo. Era così magra, la ragazza. Davvero davvero magra. Eppure sembrava viziarsi, aveva accanto uno yogurt, una mela e una barretta di cioccolato fondente. Johnny aveva solo un sandwich con l'hamburger, neanche troppo corposo. Ci sedemmo a qualche metro da loro, sempre sugli sgabelli vicini al bancone e ordinammo tre piadine e dei bitter rigorosamente rossi. Mangiammo in silenzio. Non riuscivo a smettere di osservare quei due, che non perdevano l'occasione di scambiarsi un bacio o una carezza. Terribilmente esibizionisti. Sapevamo tutti che avevano una relazione, ma a quanto pare non potevano fare a meno di sbandierarla. Mi chiedevo appunto quanto fossero autentici i sentimenti di Johnny, visto che poco prima aveva detto che era tranquillamente disposto a rimanere single. Avrei tanto voluto dirlo a Winona e guardare la sua reazione. Un attimo prima Johnny parlava male di lei, e poi la baciava, la guardava e le sussurrava cose all'orecchio... Il giorno prima avevano litigato e ora sembrava di nuovo tutto perfettamente apposto. Chiarivano alla velocità della luce, probabilmente. "Noi andiamo gente", annunció Johnny, alzandosi dallo sgabello, "Vi aspetto nell'ala ovest", ci strizzó l'occhio. Winona gli disse qualcosa rimbeccandolo con tono chiaramente seccato. Aveva sempre di che lamentarsi. Speravo che nessuno le dicesse che Johnny mi si era avvicinato e mi aveva sussurrato sulla spalla o sarei stata assalita all'istante. Quelle di lui erano solo provocazioni, gli avevo detto che mi piacevano i suoi occhi e ora si sentiva autorizzato a sfottermi in quel senso. Ora non si poteva neanche più dire a un ragazzo che trovavi belli i suoi occhi che te lo ritrovavi con le labbra sulla spalla quasi come se lo avessi sfidato a scombussolarti gli ormoni. In un certo senso sapevo che la intendeva così, e forse mi piaceva. Forse. Perché non avrebbe dovuto. Nei corridoi incontrammo Francis, che ci condusse presso l'ala ovest, poiché Alice dovette andarsene a sbrigare altre faccende. Ci trovammo di fronte a una grande porta a due battenti. La aprimmo, spingendola...
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Johnny Depp / Vai alla pagina dell'autore: beornotobe