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Autore: acuddlyworgen    12/04/2016    2 recensioni
Una ragazza ricomincia la sua vita in una nuova città: un nuovo ambiente, una nuova scuola, nuovi amici, nuovi nemici e... nuovi amori.
A volte da una disgrazia può scaturire qualcosa di estremamente bello, che cambia la tua vita radicalmente.
A volte però le belle cose possono anche nascondere oscuri segreti.
Sembrerebbe la solita storiella adolescenziale.... Scoprirete che non lo è...
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'eco dei rintocchi si stava già affievolendo nell'aria fresca di febbraio. Lucy guardò il cielo, speranzosa. La coltre grigia che lo ricopriva minacciava pioggia. Ottimo, era essenziale per la riuscita del piano. Ritornò con lo sguardo sulla strada e ispirò profondamente. Il suo cervello fu inondato dal profumo di caffè e brioches. Nel guardare l'insegna di quel bar, adornata con l'immagine di un cavallo alato e una scritta che riportava “Bar Christina”, la sua mente ritornò all'ultima volta che ci era stata, pochi giorni dopo capodanno.

…...........................................

 

<< PPFFFFF!!!>> Il succo d'arancia schizzò fuori dalla bocca della ragazza, brillando intensamente sotto i raggi solari filtrati dalla finestra del bar e finendo per infradiciare il portatovaglioli che si trovava sul tavolo, tra lei e Lucy. << Ha fatto COSA!?!?>>

La bionda arrossì leggermente. << Mi ha invitata ad uscire.>> Riuscì a stento a tenere a bada il suo entusiasmo, nel comunicarlo alla sua amica.

<< E me lo dici soltanto ADESSO!? Sono passati tre giorni!>>

<< Beh, ero passata a casa tua...>> La sua faccia avvampò ulteriormente. << il giorno dopo... verso le due di pomeriggio...>>

<< Strano che non ti ho sentita bussare, ero a casa... con Gaj... oh...>> La faccia di Levy diventò di una tonalità di rosso quasi inumana, in netto contrasto col blu dei suoi capelli. <<... non... eh... hai visto...>>

<< La tenda della sala era leggermente scostata, ho visto movimento e mi sono affacciata, solo un millisecondo, poi sono andata via di corsa...>> Bugia! Era rimasta shoccata e ipnotizzata dalla scena, impossibilitata a distogliere lo sguardo da quella visione in cui la bellezza della natura umana si mischiavano con il misticismo delle danze esotiche e il fascino del proibito. << non ho visto quasi niente.>>

<<... scusami Lu-chan! Stavamo.... uhm...>> Si sporse verso di lei al di sopra del tavolo, sussurrando. << … Provando un po' di cose trasgressive... spero non ti abbiamo turbata troppo...>>

<< NAAH... non mi scandalizzo per queste cose!>> Menzogna! Aveva passato l'intera giornata, e metà di quella successiva a tentare di scacciare quelle immagini dalla sua mente, e cercando su internet delle informazioni riguardo a ciò che aveva visto, per placare la sua curiosità.

<<... Ritornando al discorso originale...>>

“Oh si... per favore.”

<<... mi stai lasciando perplessa! Natsu Dragneel che invita ad uscire una ragazza! WOW! Questi sono tempi strani, non mi sarei mai aspettata che quel troglodita sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere!>>

<< Dai, sarà uscito con qualcuna, prima...>>

<< Lucy... tu non capisci... Quel ragazzo non ha mai, in tutta la sua vita, mostrato alcun interesse per il sesso opposto... MAI!>> Aveva alzato un po' troppo la voce, si guardò intorno, imbarazzata, poi riprese a parlare in tono più calmo. << tu, amica mia, hai qualcosa di speciale, anzi, qualcosa di unico! >>

<< Juvia vorrebbe avere quel qualcosa agli occhi di Gray-sama...>> Le ragazze, colte alla sprovvista, trasalirono violentemente, ritrovandosi la loro amica seduta al loro tavolo, dove un secondo prima non c'era nemmeno una sedia. La fanciulla si sorreggeva le guance, con i gomiti appoggiati al tavolo e gli occhioni lucidi, persi nelle nuvole. Sospirò rumorosamente, poi puntò lo sguardo glaciale sulla bionda. << Devi insegnarmi come si fa.>> Non era una domanda, ma un ordine.

<< Juvia, non è una cosa che si può imparare.>> Intervenne Levy, salvandola. << Vedi, quando due persone sono destinate a stare insieme, quando le loro anime combaciano, lo sanno e basta, entrambi, e faranno tutto il possibile per stare insieme, senza aver bisogno dell'aiuto di nessuno.>>

<< Ma... Juvia lo sa che c'è una parte di Gray-sama che vuole stare con lei, lo ha visto, tanti anni fa...>>

Lucy la interruppe, afferrandole entrambe le mani. << Juvia, magari Gray era un bravo bambino un tempo, ma ora è solo uno stronzo, gli ormoni cambiano le persone e lui si fa guidare un po' troppo dai suoi. Quello che ti serve è levartelo dalla testa, smettila di basare tutta la tua esistenza intorno a lui, esci, conosci altre persone. Vivi la tua vita.>>

<< Ma Juvia è viva grazie a Gray-sama! Forse con un po' più di impegno...>>

<< Guarda te lo dico in un altro modo, forse lo capisci meglio, “l'amore è come una scoreggia. Se devi forzarlo probabilmente è merda”.> Lucy e Juvia rimasero impietrite, a bocca spalancata, fissando la loro amica, incapaci di credere che quelle parole fossero uscite dalla sua bocca. Lei parve rendersi conto e alzò le spalle a mo' di scusa. << Quando ci vuole ci vuole.>>

<< Vedo che Gajeel sta avendo molta influenza sul tuo carattere!>>

<< Hehe, certo, è il mio amore!>> Portò le mani al petto e i suoi occhi divennero dei cuoricini.

<< AH! Ecco, mi sono ricordata. Ragazze mi dovete aiutare, Non so cosa dovrei indossare per l'appuntamento con Natsu! Sono in crisi!>>

<< Certo Lu-chan, vediamo cosa possiamo fare. Quando tempo abbiamo per prepararti?>>

<< Beh... l'appuntamento è... stasera.>>

<< COOOSAA!!?>>

 

 

<< No, no... non ci siamo! Non è questo il look che dà il messaggio giusto! Cerchiamo qualcosa di più... sexy, ma al contempo che faccia capire che non sei una che la dà al primo appuntamento...>> Levy era seduta su una panca imbottita posta davanti al camerino del negozio e scuoteva la testa con aria contrariata. Lucy era esausta ormai, erano diverse ore che giravano per i negozi in cerca di quel “look ideale”.

La bionda si spogliò e si rimise i suoi vestiti, per poi uscire insieme alle sue amiche nella hall del centro commerciale.

<< Ragazze, che ne dite se ci prendiamo una pausa? Vi va un frappè?>>

<< Ma sei impazzita?! Ancora siamo lontanissime dal trovare...>>

<< “Il mio look perfetto” si, l'hai già ripetuto svariate volte, ma tanto ormai ci resteranno solo un paio di negozi da visitare...>>

<< Tre...>> Precisò la sua amica squadrando la piantina dello stabilimento, che si era fatta consegnare al “punto informazioni” da dei commessi scocciatissimi, visto che non era previsto questo servizio nelle loro mansioni e avevano dovuto stampare il documento dopo un'estenuante ricerca nei database dei loro computer.

<< ...tre... quindi una piccola pausa non ci dovrebbe precludere di visitarli tutti, prima che chiudano.>> Alle argomentazioni della ragazza, e il consenso di Juvia, Levy dovette desistere, e andarono a prendere i loro Frappè e a sorseggiarli, tra chiacchiere generiche, a un tavolino davanti al bar.

<< Quindi è per questo che Anakin passò al lato osc...>>

<< Scusatemi ragazze, posso parlarvi un secondo?>> Un ragazzo dai capelli argentati si era avvicinato a loro, con in mano una cartellina con il logo di Green Peace. Parve desistere un momento e indietreggiò di un passo nel trovarsi addosso lo sguardo di Levy, furente per essere stata interrotta sul più bello. Poi riprese coraggio e parlò.

<< Sapete che il cambiamento climatico provocato dalle alte emissioni di CO2 sta provocando una accelerazione terribile nel processo di scioglimento dei ghiacciai? Di questo passo la Terra andrà incontro a...>> Il suo sguardo cadde su Juvia, e lo ascoltava assorta e veramente interessata al suo discorso. L'espressione sul volto del ragazzo cambiò, passando dalla tensione nervosa al rincitrullimento assoluto. Le ragazze potevano quasi vedere le sue pupille diventare dei cuoricini, l'unica a non accorgersi era Juvia, che lo guardava a occhi spalancati, confusa dall'interruzione nel discorso.

Lucy e Levy scambiarono un'occhiata di complicità, mentre il ragazzo riprovava a continuare la sua presentazione.

<< … la Terra... andrà incontro...>> I suoi occhi non si staccavano dalle iridi azzurre della ragazza.

<< Si... si lo sappiamo già a cosa andrà incontro il pianeta, dammi, siamo favorevoli e firmiamo la petizione...>> Levy prese la cartellina dalle sue mani senza che lui opponesse resistenza e firmò il documento, passandolo poi a Lucy che la imitò.

<< La nostra amica, però, non sa niente sul surriscaldamento globale, sai. Forse glielo dovresti spiegare per bene, intanto noi andiamo a fare i nostri giri.>> Aggiunse Lucy, maliziosa.

Juvia le fissò, ancora più confusa di prima, imitata dal ragazzo, che aveva un'aria completamente diversa, come di speranza.

Le ragazze annuirono all'unisono, intimando alla loro amica a stare al gioco.

<< Uhmm, come hai detto che ti chiami?>> Lo apostrofò Lucy.

<< Ah, scusate, non l'ho detto. Mi chiamo Lyon. Lyon Bastia.>>

<< Beh, Lyon, siediti e spiega la grave situazione delle calotte polari a Juvia, noi torneremo fra poco e vogliamo ritrovarla ben informata, intesi?>> Aggiunse Levy mettendosi in piedi per lasciargli il posto.

 

Le due amiche si allontanarono ridacchiando tra loro. Lucy si voltò un'ultima volta per ammirare il loro operato. Il ragazzo era molto carino, fisico asciutto e portamento dignitoso ma affabile. Vedendoli insieme a quel tavolo non poté pensare ad altro se non che potevano diventare una bella coppia, quei due.

Rigirandosi in direzione della loro destinazione la bionda si bloccò sul posto.

I suoi occhi si erano posati su un manichino esposto alla vetrina del negozio e lei rimase ammaliata. Le sembrava addirittura di notare un fascio di luce angelica che illuminava quel punto in particolare.

<< Che c'è Lu-chan?>>

<< L'ho trovato... Il “Look perfetto”.>>

 

 

 

Il suono della notifica la distrasse, e lei smise di truccarsi per leggere il messaggio.

 

“Eccomi, sono davanti a casa tua.”

 

Natsu aveva insistito a passarla a prendere, e non aveva accettato un no come risposta.

“Arrivo tra due minuti, sto finendo di prepararmi.” Scrisse la risposta, aspettando che apparisse la doppia spunta, per poi rimettersi al lavoro.

Guardandosi allo specchio cinque minuti dopo si sentì soddisfatta del suo operato. Il mascara “ Wide Eyes”, unito all'egregia applicazione di ombretto e eyeliner, esacerbavano i suoi già enormi occhi, le labbra messe in risalto da un rossetto di una tonalità delicata di rosa. I capelli erano la parte migliore, ci aveva spesso troppo tempo per non esserlo, ottenendo dei perfetti boccoli in tutta la chioma bionda, una ciocca tenuta su dalla parte sinistra con un fiocchetto color crema.

“Ok ora mi posso vestire.” Pensò, e si diresse verso camera sua, passando dal salotto.

 

<< Ne hai messo di tempo per prepararti! Però mi sa che avrai freddo vestita così.>>

 

<< AAAAHHH!!!>> Lucy indietreggiò di qualche passo, allontanandosi dal ragazzo disteso sul divano, che la guardava con le mani incrociate dietro la testa e l'espressione divertita. << Che ci fai li Natsu! Non eri davanti alla porta?!>> Tentava in ogni modo di coprirsi, tirando giù la canottiera con le mani, ottenendo un allargamento sulle bretelle della stessa e temendo che i suoi seni prosperosi uscissero da un momento all'altro.

<< Mi annoiavo. Hey, ma non hai la Play per caso?>>

<< NO!>> Soffiò lei esasperata, per poi sbuffare, rassegnandosi. << Aspetta qui, due minuti e sarò pronta, promesso.>>

Corse in camera sua e si mise i vestiti che aveva comprato quel pomeriggio, poi prese la sua borsa e ritornò all'ingresso.

<< Possiamo andare.>> Esordì, tentando di trattenere il sorriso nel notare la reazione del ragazzo quando la vide. Si alzò dal divano in una frazione di secondo, come un soldato svegliato dal capitano, e rimase dritto e immobile per qualche secondo, tentando, senza molto successo, di non posare lo sguardo su di lei.

<< S... si, andiamo.>> Scattò verso la porta e gliela tenne aperta con un gesto galante.

Uscendo, vide un' Audi A3 nera parcheggiata davanti a casa sua, dalla quale scese un uomo molto alto, vestito di uno smoking da pinguino. La sua faccia aveva dei lineamenti quasi ovini. L'uomo fece il giro della macchina e aprì la portiera posteriore, intimando educatamente di accedervi con un gesto della mano.

I due giovani salirono e il conducente partì. Lucy si chiedette dove stessero andando e guardò Natsu, interrogativa, ma lui guardava fuori dal finestrino, assorto.

Il viaggio continuò nell'assoluto silenzio per un po' e lei cominciò a sentirsi a disagio, tamburellandosi le cosce con le dita. Finalmente decise di rompere il silenzio.

<< È tua l'Audi?>> Il ragazzo la guardò, dai suoi occhi traspariva sofferenza, poi negò scuotendo la testa e si voltò a guardare dal finestrino.

 

<< La macchina è di proprietà della signora Harrington, il mio capo. Lei ha messo a disposizione questo servizio per il signor Dragneel per fare un favore al signor Redfox.>> La voce dell'autista era profonda e tranquilla e infondeva in lei un senso di sicurezza.

<< Capisco.>> Era preoccupata per l'atteggiamento di Natsu. Era cambiato appena si erano messi in marcia. Cosa aveva fatto? Aveva detto qualcosa che non andava? Il suo abbigliamento non andava bene?

Poi notò qualcosa che spazzò via tutte le sue insicurezze. Il ragazzo stava trattenendo i conati! Non era arrabbiato, era solo stupido! Come gli era venuto in mente di venirla a prendere in macchina sapendo di soffrire di chinetosi! Probabilmente era stata un'idea di Gajeel, per fargli uno scherzo.

 

Quando l'automobile arrestò la sua corsa lui si fiondò fuori in fretta e furia, lei invece aspettò pazientemente che il chauffeur le aprisse la portiera, soprattutto per dare il tempo a Natsu di fare quello che doveva fare senza metterlo in imbarazzo. Infatti quando lei scese lui si stava pulendo la bocca con un fazzoletto.

<< La ringrazio, uhmm...>> Lucy lesse il nome sulla targhetta attaccata allo smoking dell'autista. << … Caprico. Può andare, adesso, ritorneremo a casa a piedi.>>

<< Ne è sicura signorina?>>

<< Certo! E ringrazia la signora Harrington da parte nostra!>>

<< Sarà fatto.>>

La ragazza si voltò, notando con piacere che il suo amico stava meglio e le rivolgeva un sorriso smagliante.

<< Vogliamo entrare? Sto morendo di fame.>> Disse lui offrendole il braccio.

Entrarono nell'edificio e furono investiti da una miriadi di sensazioni. Suoni di tutti i tipi facevano da padroni nell'atmosfera, da rumori di raggi laser futuristici a righi e ruggiti di bestie feroci, passando da risate di bambini e musica di vario genere.

Il ragazzo la condusse attraverso quella sala giochi e oltre, fino all'area ristorante, dove si sedettero e ordinarono degli hamburger e patatine.

<< Andiamo, ti va una sfida?>> Chiese all'improvviso.

<< Uhhm?>> Era rimasta un po' confusa, un attimo stavano dibattendo sull'utilità di studiare le espressioni logaritmiche a scuola e poi lui saltava fuori con una sfida?

<< Vieni dai!>> La prese per mano e la condusse fino a una macchinetta, nella quale inserì dei soldi, ottenendo in cambio una manciata di gettoni. Poi la portò davanti a un videogioco arcade chiamato Jurassic Attack 6 e prese una delle pistole, intimandole di fare lo stesso.

Il gioco consisteva in sparare a una miriade di dinosauri impazziti prima che loro ti uccidessero. Lucy si sentiva una vera e propria professionista! Non ne lasciava scappare uno, sparava a destra e manca con una velocità e una mira che non sapeva di avere.

<< HA! Ho vinto!>> Esclamò Natsu, a gioco finito, aveva fatto quasi il triplo dei punti che aveva fatto lei.

<< Ma com'è possibile! Hai barato sicuramente!>>

<< Hahahaha! Non è colpa mia se sei una schiappa!>>

<< ah, si? Adesso ti sfido io! Vediamo come te la cavi con...>> Si guardò intorno, cercando il gioco perfetto. << Quello!>>

<< Guitar Hero? Ma quello non si gioca in due.>>

<< Facciamo a turni, chi fa più punti.>>

<< Se ci tieni cosi tanto a perdere...>>

<< Vedremo...>>

 

 

La canzone cominciò. “You shook me all night long” degli AC/DC risuonava negli altoparlanti mentre lei si destreggiava sui tasti di quella chitarrina stilizzata. Finita la canzone ottenne un punteggio degno della top ten nella memoria dell'arcade. Soddisfatta, cedette il posto al ragazzo.

Lui iniziò a seguire gli strimpellamenti di quel pezzo, e Lucy vide, suo malgrado, che la sua sincronizzazione era perfetta! Poi le venne un'idea.

Andò ad appoggiarsi accanto allo schermo dell'arcade, per trovarsi di fronte a Natsu. Allora iniziò ad accarezzarsi i capelli, con fare malizioso.

Mise un avambraccio sotto i seni e strinse un po' le spalle, esponendo il suo décolleté.

“guarda, guarda, guarda...”

Ci fu una breve pausa nella canzone e il ragazzo distolse lo sguardo dallo schermo per posarlo su di lei.

“Abboccato!”

Mise a posto una ciocca ribelle dietro l'orecchio per poi fare scorrere un dito sul suo volto, lentamente arrivando alle labbra, che stuzzicò in modo molto sexy, schiudendo la bocca leggermente. Il ragazzo rimase attonito, il suo sorriso strafottente rimpiazzato con una bocca spalancata , gli occhi incollati ai movimenti del suo dito, che accarezzavano la sua bocca con lentezza.

Sullo schermo ora scorreva una sfilza di “MISS”.

Il suo sguardo scorse poi verso il basso, e lei si sentì formicolare il corpo nei punti in cui le sue iridi si posavano.

Sentiva il calore ribollire dentro di lei quando gli occhi del ragazzo scorrevano sul suo vestito beige, stretto sotto il seno e sciolto inferiormente, con delle micro striscioline di pizzo che, se stavi abbastanza attento, lasciavano intravedere ciò che c'era sotto. La scansione visiva si arrestò per qualche secondo a metà coscia, dove era visibile una strisciolina di cinque centimetri di pelle, tra l'orlo del vestito e quello delle calze autoreggenti nere opache. Il suo sguardo andò ancora giù, fino agli stivaletti neri dalla punta arrotondata e le cinghie decorative, e risalì il suo corpo, accompagnato da una nuova ondata di calore che la fece rabbrividire e arrossare le guance.

 

Titititiii!

La canzone era finita e Natsu aveva fatto un punteggio schifoso.

 

<< Hahaha! Ho vinto!>> Rise lei, entusiasta. << Sei una schiappa!>>

<< Oh, no... ho vinto io...>>

<< Cosa?>>

<< Niente... andiamo da qualche altra parte?>>

 

 

Erano dieci minuti che camminavano in su un sentiero che si snodava in mezzo agli alberi e i cespugli, su un terreno in salita. Se l'avesse saputo non avrebbe messo quei tacchi dieci, ma ripensandoci, conoscendo a Natsu, se lo doveva immaginare come poteva andare un appuntamento con lui. Sperava solo di non inciampare o impigliare le sue calze in qualche rovo.

L'oscurità regnava sovrana in quella piccola sottospecie di foresta, appartenente al parco naturale di Magnolia, e ogni cespuglio, ogni ramo spostato da quella flebile brezza invernale le sembravano delle belve acquattate nelle tenebre, pronte a sbranarla. La paura che provava però era in netto contrasto con la calda sensazione di sicurezza che le infondeva la mano del ragazzo, fermamente stretta alla sua, che la guidava nella penombra.

L'unica cosa che riusciva a vedere con nitidezza era la sua schiena, sulla quale si concentrò per riuscire a scacciare l'ansia crescente che provava per il fatto di trovarsi lì, un posto chiuso al pubblico dopo le nove di sera, camminando in mezzo all'ignoto, con quei rumori poco rassicuranti in sottofondo.

La tattica funzionò alla perfezione perché la consapevolezza di avere lui accanto la tranquillizzò, scacciando ogni incertezza e lasciando in lei solo quella piacevole sensazione, quel leggero aumento nella frequenza cardiaca, quel brivido elettrico che provava ogni volta che era in presenza di Natsu Dragneel.

A un certo punto iniziò a notare un certo alone chiaro intorno alla sagoma del ragazzo che cresceva e aumentava in intensità, indicando che si stavano avvicinando a un'area più illuminata, poi il suo cavaliere si arrestò.

<< Prego, prima le signore.>> Disse voltandosi e tendendo una mano verso quella direzione, in un gesto galante. Lei ubbidì, sentendo un vuoto nello stomaco nel lasciare la sua mano.

Dopo qualche passo rimase allibita. Si trovavano in un chiaro della foresta che finiva qualche metro davanti a lei, con uno strapiombo dal quale vi si poteva ammirare tutta la città. In mezzo alla radura era stato allestito quello che sembrava un telo da picnic in torno al quale vi erano state poste quattro fiaccole ardenti che proiettavano una tremolante luce arancione per un paio di metri intorno. Sul telo c'era un secchio di acciaio inox contenente una bottiglia di quello che sembrava spumante o champagne, e due calici.

Natsu avanzò e si sedette sulla stoffa. << Avevo pensato di portarti a vedere un film al cinema ma, per quanto allettante poteva essere guardare Star Wars insieme a te, ho optato per questo. Sperando che sia di tuo gradimento.>> Puntò le sue iridi di smeraldo su di lei, speranzoso.

Per tutta risposta Lucy lo raggiunse e si sedette accanto a lui, rivolgendogli il suo miglior sorriso.

Il ragazzo le offrì un calice e fece saltare via il tappo della bottiglia. Gli sfuggì una risata nel sentire le imprecazioni di qualcuno che era stato colpito dal suo proiettile, una decina di metri giù dal burrone, poi servì il vino.

 

<< Che bella serata!>> Esclamo lei, appagata. Avevano chiacchierato per ore, guardando le luci della città, la bottiglia era ormai vuota e un po' per il freddo, un po' per il calo delle inibizioni provocato dall'alcool, si era ritrovata accoccolata a lui, con la schiena appoggiata al suo petto e le sue braccia muscolose a cingerla.

<< E può ancora migliorare.>> Natsu si mise in piedi, provocando in lei in gemito di protesta per l'improvvisa esposizione all'aria fresca, in netto contrasto alla pelle rovente del ragazzo.

<< Sdraiati.>> Ordinò, e lei ubbidì. Il ragazzo spense una ad una le fiaccole immergendo il chiaro nelle tenebre. Il cielo rimase esposto in tutta la sua magnificenza e lei rimase senza fiato davanti a quello splendore.

Lui le si stese accanto, mettendole un braccio sotto la testa a mo' di cuscino.

<< Ho notato quanto ti piacciono le stelle. Beh questo è il miglior posto in tutta Magnolia per osservarle.>>

Stette così per una ventina di minuti, osservando la volta stellata mentre Natsu le accarezzava la testa, giocherellando occasionalmente con qualche boccolo.

<< Grazie.>> Esordì lei. << Ti ringrazio Natsu, è stata una bellissima serata.>>

Il ragazzo voltò la faccia verso la sua e i loro sguardi si incatenarono, provocando una nuova ondata di brividi lungo la sua schiena e il suo ventre.

Lui prese ad accarezzarle dolcemente una guancia. << Sono io a dover ringraziare te.>> I suoi occhi si fissarono sulla bocca di lei e lui azzerò la distanza tra i loro volti. Sentì il suo respiro caldo solleticarle le labbra, che si schiusero leggermente in automatico, seguendo l'aumento del suo battito cardiaco e e il fervore crescente in tutto il suo corpo.

Sentì la sua bocca andare a fuoco quando accolse quella del ragazzo, e poi il sapore della sua lingua mentre lentamente si insinuava tra le sue labbra per incontrare la sua in una danza sensuale, impazzendo al contempo per il contatto tra i loro corpi e i brividi di piacere che le provocavano le dita di Natsu tra i suoi capelli. Il suo cervello andò in panne, non riuscendo ad articolare alcun pensiero definito, sovraccaricato dalle emozioni e dalle forti sensazioni. Quando alla fine si staccarono, guardandosi intensamente negli occhi con una complicità mai provata prima...

 

<< Alleluia sei arrivata!!>>

La sua mente ritornò nel presente. Ritrovandosi di fronte a Natsu, capì di essere arrivata a destinazione. Il ragazzo era appoggiato al muro di cinta della villa, con la testa gocciolante e i capelli appiccicati alla fronte per la pioggia che era iniziata qualche minuto prima.

<< Che dici, sono in perfetto orario!>> Scherzò lei, avvicinandosi e posandogli un bacetto stampo sulle labbra, provocando in lui un accenno di sorriso.

<< È vero, per i tuoi standard. Allora sei pronta a iniziare la tua prima missione?>>

<< Prontissima!>> Avanzò fino al citofono e premette il pulsante. << Si va in scena!>>

 

   
 
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