Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh
Segui la storia  |       
Autore: Shion Magarin    12/04/2016    3 recensioni
Anri Suzuki, duellante di Domino City, dovrà fare i conti con un misterioso passato per affrontare il suo presente, mentre sullo sfondo si svolge il torneo di Battle City. In che modo si incastreranno le sue vicende con la storia principale che tutti conosciamo?
{ estratto dal capitolo 3 }
Non ero più al Museo di Domino. Stavo fluttuando nel buio. E sotto di me, una figura femminile si stava inchinando di fronte ad un ragazzo seduto su un trono. Guardai più attentamente. Rimasi paralizzata. Il ragazzo era senza ombra di dubbio Yugi, o comunque ci somigliava molto. Ma non fu lui a sconvolgermi così tanto.
Fu la figura femminile che, una volta alzatasi in piedi, mostrò il suo volto. Ero io.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Nuovo personaggio, Seto Kaiba, Yuugi Mouto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Memories (of a Forgotten Past)'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l'8% del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.

Cambio di rotta
[ EPISODIO 20 ]

Passai una notte decisamente insonne, rigirandomi nel letto senza sosta. Non sapevo dire cosa mi tormentasse di più: se il dialogo con Kaiba o l'avvicinarsi delle semifinali di Battle City. Entrambe le cose mi mettevano parecchia ansia addosso. Seto Kaiba era stato sorprendentemente bravo nel lasciarmi perplessa; mai mi sarei aspettata di sentirlo accettare la mia stupida richiesta di una sfida post-torneo. Ma la cosa che più mi premeva sapere era cosa avesse visto durante quelle visioni. "Perché erano visioni, no?". 

Avevo decisamente bisogno di parlare con qualcuno che non mi prendesse per pazza, qualcuno come Yugi e lo spirito del Puzzle. Non riuscivo proprio a capire cosa avesse Seto a che fare con la me del passato. Ero tormentata dai ricordi di ciò che avevo visto. Che rapporto avevano l'altra me e il faraone? E l'altro Seto? Ero così confusa da tutte quelle domande. Ripensai a Shadi, al suo discorso sulle porte delle mie memorie. 
Ancora non riuscivo a capire perché ce n'erano due. Erano entrambe legate all'Antico Egitto? Perché erano separate?

In tutto questo, l'idea di vedere qualcun altro soccombere per colpa di Marik mi faceva salire un'angoscia che mai avevo provato prima. Era spaventoso, mi faceva tremare di paura il solo pensarci. Nella mia mente immaginavo chiaramente Yugi, Joey e pure Kaiba, a terra e privi di sensi, con Marik che sfoderava un ghigno sadico. Perché avevo così paura? 

Battle City mi aveva donato degli amici, dei legami, ed io non ero pronta a vederli spezzarsi di fronte ai miei occhi. Dovevo fare qualcosa, dovevo rendermi utile in qualche modo.
 

*

Il mattino seguente mi rifiutai di alzarmi dal letto, fingendo di stare male. "Non che ci sia molto da fingere" pensai, sconsolata. In effetti avevo passato la notte in bianco, e di certo la cosa non aveva fatto bene alla mia vacillante salute mentale. Gli altri avevano deciso di riunirsi nelle stanze di Mai, per pregare in un miglioramento. "Sperano inutilmente" sospirai. Ormai l'avevo capito bene: non c'era cura a ciò che aveva fatto Marik. Forse solamente il bandire il male che c'era in lui poteva salvare tutti quanti.

Ed io avevo un piano. Era già da molto che avevo un piano.

Non appena sentii gli altri allontanarsi, balzai fuori dalle coperte. "Bene, è il momento ideale". Ero brava nell'essere avventata e nel non pensare più di tanto alle conseguenze, ma dovevo per forza tentare di mettere in atto la mia strategia. Afferrai la cintura con l'astuccio porta-deck, mettendomela in vita. Notai le mie mani tremare. Era adrenalina o paura? Non ero in grado di dirlo con certezza. "O la va o la spacca, no?" pensai, cercando di incoraggiarmi. Non dovevo avere paura. Non ero una debole. E dovevo fare qualcosa per i miei amici.

Sgattaiolai fuori dalla mia stanza, con cautela, guardandomi intorno per essere certa di non venir scoperta da nessuno. Corsi lungo il corridoio, imbucandomi nella stanza di Joey. "Come pensavo l'ha dimenticata aperta" sospirai. Non c'era di che stupirsi. Beh, non che fosse così pericoloso lasciare una stanza aperta su un dirigibile. D'altronde, di che ladri si poteva aver paura?
"Forse un ladro come me". Mi infilai dentro la stanza, scrutando ogni angolo per cercare ciò che volevo. Lo vidi: il Duel Disk di Joey, abbandonato sul letto. Sorrisi appena, prendendolo e mettendomelo all'avambraccio. Infilai subito il deck nell'apposita fessura. "Ed ora si va in scena".

Il mio piano era semplice e rischioso. Una combo letale, insomma. Dovevo solo trovare la stanza di Marik.
Avevo intenzione di sfidarlo, di fare qualsiasi cosa per mettere fine alle crudeltà che stava facendo. "Se Kaiba è riuscito a battere Ishizu e la sua sfera di cristallo, allora tutto è possibile".
Dovevo ammetterlo, il suo duello mi aveva decisamente motivata. Non ero riuscita a batterla, lasciandomi soggiogare dalle sue stupide cantilene sul destino e il futuro, ma Seto ci era riuscito. "Devo semplicemente crederci, vero?".
Se avessi sconfitto Marik, forse il male che aveva avvolto il suo cuore l'avrebbe abbandonato, e tutti sarebbero tornati indietro sani e salvi. Senza lo spirito malvagio che infestava il corpo e la mente di Marik, Battle City si sarebbe tramutata nel normale torneo di Duel Monsters che doveva essere.

Chiusi con cautela la porta della stanza di Joey, guardando il corridoio. Se i miei calcoli erano esatti, la stanza di Marik era lungo il corridoio. Dovevo solo capire qual era. E dovevo sperare di trovarcelo dentro, almeno. "In effetti mi domando cosa faccia quando non duella, non l'ho mai visto uscire...se non quando fingeva di chiamarsi Namu". Feci una smorfia. Quel bastardo si era preso gioco di noi, ma ora era uscito allo scoperto. E bisognava fermarlo. Dovevo fermarlo e salvare tutti quanti. Dovevo rendermi utile.
"Posso farcela, posso farcela, posso farcela" ripetei nella mia mente, avanzando per il corridoio. Passo dopo passo, il cuore mi batteva in petto più forte che mai. Arrivai davanti alla stanza di Marik. Mi bloccai, incerta. "Posso farcela".

«Fermati.» una voce familiare mi fece trasalire.

Mi voltai di scatto, ritrovandomi a guardare Shadi. "Come diamine fa a comparire sempre all'improvviso?!".

«Devo farlo, lasciami stare.» mi ribellai.
«Non è questo il tuo compito. Spetta al faraone sconfiggere Marik.»
«Quindi duellerà con Yugi?»

Shadi avanzò verso di me, fissandomi dritta negli occhi. Mi sentii tremendamente stupida. "Cosa stavo per fare..?!". Mi morsi il labbro inferiore, sbuffando nervosamente. Non c'era davvero nulla che potessi fare per aiutare i miei amici?

«Non puoi sfidare Marik. Andrai incontro a morte certa.» sentenziò l'uomo, squadrandomi.
«M-ma che diavolo vai dicendo...» mi si gelò il sangue nelle vene. "Morte certa...".
«Non è questo il tuo destino, Anri Suzuki.» ripeté «Non è ancora giunto il tuo momento.»
«Non posso starmene qui impalata ad aspettare che sia Marik a fare la prima mossa!» sbraitai. Ero furiosa, più con me stessa che con Shadi. «Bisogna fermarlo ora, prima che riesca a mietere altre vittime!»

L'uomo egiziano si avvicinò a me, poggiando una mano sul Duel Disk. Pescò una carta; senza nemmeno guardarla me la porse in mano. Sgranai gli occhi quando vidi di che carta si trattava "Lo Scorpione del Millennio..?". Ancora quella carta.

«Non accorciare i tempi. Sarà il faraone a confrontarsi col male che vive in Marik Ishtar.»
«Sì, ma quando succeder-»

Una voce mi fece trasalire. Mi voltai indietro, trovando Mokuba Kaiba che chiamava il mio nome. Mi girai nuovamente: nessuna traccia di Shadi. Come al solito era svanito nel nulla, come un fantasma.

«Anri? Che stai facendo?» il ragazzino si avvicinò a me «E quello?» indicò il Duel Disk.
«A-ah, questo...l'ho rubato a Joey, volevo dargli un po' fastidio!» mi inventai, cercando di sembrare convincente.
«Capisco...» non sembrava essersela bevuta «C'è una cosa di cui vorrei parlarti.»
 
*

Per la seconda volta, mi ritrovai nella stanza dei Kaiba, ma questa volta sola con il fratello minore. Seduto sulla poltrona di fronte al tavolino, il ragazzino si tormentava le mani, guardandosi i piedi. Spazientita e perplessa, cercai di incitarlo a parlare. "Mi domando cosa voglia da me".

«Allora?» dissi, inarcando un sopracciglio.
«Seto si comporta in modo strano.» iniziò lui. Il suo sguardo era preoccupato.
«In che senso?» domandai. «Strano?»
«E' ossessionato da questo torneo, dalle carte delle Divinità Egizie...» guardò in basso, sconsolato «Sta cercando in tutti i modi di tradurre ciò che serve a risvegliare il Drago Alato di Ra.»
«A che pro?» sbuffai «Nemmeno è sua quella carta!»

Mokuba mi parlò dell'insistenza con cui Seto si era informato scrupolosamente su ogni carta delle Divinità Egizie; da quando ne aveva scoperto l'esistenza, sembrava esserne totalmente dipendente. Ishizu gli aveva donato Obelisco del Tiranno, ma lui bramava tutte e tre le carte. Bramava il potere. Era accecato dal desiderio di vincere e di distruggere Yugi.
La voce di Mokuba mi faceva chiaramente capire quanto fosse turbato dalla cosa. Mi dispiacque moltissimo sentirlo parlare di quelle cose. Di certo non doveva essere facile per lui vedere il proprio fratello maggiore in quelle condizioni, soprattutto perché...era l'unica persona che aveva. Era la sua famiglia. Aggrottai la fronte. Non sapevo come aiutarlo. Se Seto era così ossessionato dal potere da quasi tralasciare il proprio fratello minore...cosa potevo fare io?
Lo lasciai con la promessa di fare quanto in mio potere. "Cioè cosa?" mi domandai.
Tuttavia, prima di andarmene, gli domandai una cosa.

«Mokuba...»
«Sì?»
«Durante il duello con Ishizu...Seto ti ha detto nulla di ciò che è successo?»
«No, nulla. Cosa dovrebbe avermi detto..?»
«No, nulla.» sorrisi, cercando di tranquillizzarlo.

"Si rifiuta categoricamente di parlarne, di quella visione. Voglio sapere cosa diamine ha visto" pensai, nervosa "Potrebbe aiutarmi a capirci qualcosa delle mie".
 
*

Il mattino seguente fui svegliata da una fortissima scossa del dirigibile. Rotolai giù dalla poltrona, ritrovandomi gambe all'aria a guardarmi intorno spaesata. Ci eravamo addormentate tutte nella stanza di Mai. Lanciai uno sguardo alle altre, confuse quanto me. Mi misi in piedi, cambiandomi in fretta, indossando la prima cosa che trovai. Stavamo atterrando? O era stato il vento? Feci per uscire dalla stanza, ma un'altra scossa improvvisa ci sorprese. Mi aggrappai alla poltrona per non cadere.

«Qualcosa non va.»

Ci ritrovammo tutti quanti riuniti nella sala di pilotaggio, dove i fratelli Kaiba erano intenti a smanettare coi loro computer e affari tecnologici.

«Il dirigibile si sta muovendo da solo, non risponde a nessun controllo!» esclamò Mokuba, voltandosi verso Seto.

Sgranai gli occhi. "Come..?". Si muoveva da solo? Come diavolo era possibile una cosa del genere? Seto cercò di riprendere il controllo del dirigibile, ma ogni tentativo sembrava inutile. Il pilota insistette a sua volta: anche il pilota automatico del dirigibile non rispondeva ai comandi. 
Dai vetri notammo un'isoletta comparire in mezzo al mare. Sembrava un ammasso di macerie qualunque, ma Mokuba ci spiegò brevemente che la Kaiba Corp era nata lì, e che sarebbe stata il luogo delle semifinali. 

«E' stata costruita dalle rovine dell'impero di mio padre, e simboleggia il trionfo del nuovo sul vecchio.» concluse Seto, senza degnarci di uno sguardo.
«La Kaiba Corp all'inizio produceva tecnologia militare, ma Seto ne ha preso il controllo, costruendo la Duel Tower al posto dei vecchi edifici come segno di cambiam-»
«Basta, Mokuba.» lo interruppe Seto «Non è affar loro.»

"Quindi ci sarà stata quasi sicuramente una lotta per la Kaiba Corporation" pensai. Da tecnologia militare a videogiochi. Il cambiamento era stato decisamente drastico.
Ad un tratto il pilota parlò nuovamente, allarmato: la causa di tutto era un hacker. Qualcuno era entrato nel computer principale...cambiando le coordinate di atterraggio. Sgranai gli occhi, e così fecero tutti quanti.

«Ma è impossibile!» esclamò Mokuba.

D'un tratto, sui display comparvero scritte rosse, segnalandoci un malfunzionamento. Il dirigibile si piegò di lato, cadendo. In pochi secondi ci ritrovammo a cadere nel mare. Cercai di tenermi in piedi, afferrando anche Serenity per un braccio quando la vidi quasi schiantarsi a terra. L'impatto fu abbastanza violento. "Che diavolo sta succedendo qui?!".
I display di tutta la stanza si bloccarono, le immagini sparirono. Ad un tratto, una voce metallica parlò dall'altoparlante. Non era una voce conosciuta. Di chi si trattava?!
Non feci in tempo a dire nulla, che sui display comparve il volto di un ragazzino. Non mi era famigliare, e sembrava avere qualche anno in più di Mokuba. Non aveva alcun senso.

«Chi sei?!» gridò Kaiba.
«Sempre ad abbaiare ordini.» lo incalzò il ragazzino misterioso.

Alzai un sopracciglio. Lo conosceva? Eppure Seto non sembrava avere la più pallida idea di chi fosse quel ragazzino.

«Ti ho osservato per molto tempo, Seto, ed ora è tempo di agire.» sorrise «E da ora prendo io il controllo.»
«Ti ho detto di identificarti.» insistette Seto.
«Il mio nome è Noah.»

Il volto del ragazzino scomparve dal display, lasciandoci stupefatti davanti al panorama: nell'oceano di fronte a noi stava emergendo una strana fortezza, e il dirigibile stava atterrando proprio lì.

«Ehi, ma che diavolo succede?! Lasciaci andare!» gridò Tristan.
«Quel ragazzino ci ha fregati.» disse Joey. Potevo chiaramente vederlo bollire di rabbia.
«Quel moccioso la pagherà per questa perdita di tempo.» aggiunse Kaiba.

Il dirigibile atterrò all'interno della strana fortezza. Mi guardai intorno, cercando di tranquillizzare Serenity - e me stessa. Perché in quel torneo c'era sempre qualcosa che non andava?! 
Noah, il ragazzino, ricomparve sullo schermo, avvertendo Seto che era giunto il momento di scendere dal dirigibile.

«E se non volessimo?» dissi, inarcando un sopracciglio.
«Ci sono delle armi puntate contro di voi, in questo momento, tutto intorno al dirigibile. E' meglio per voi obbedirmi.»

Per poco non mi ritrovai a spalancare la bocca per la sorpresa. Armi?! Ci stava praticamente costringendo a scendere da lì? Ma che diavolo di ragazzino era quello?! Nulla di ciò che stava accadendo aveva il minimo senso. Seto ci ordinò di rimanere dentro; sarebbe uscito lui da solo. Ma Noah non sembrava contento della cosa.

«Dovete uscire tutti quanti.»

Udimmo le armi attivarsi, guardandole dai display. Mi si formò un nodo in gola. Ci stava minacciando.
Le scale del dirigibile si aprirono, lasciandoci liberi di scendere. Guardai l'uscita, nervosa.
Non avevo idea di cosa stesse succedendo, nessuno lo sapeva. "Si è aggiunto un altro problema a quelli che già abbiamo". Mi guardai intorno. Né Ishizu né Marik si erano fatti vivi. Meglio così, forse. Gli altri procedettero uno dietro l'altro verso l'uscita; Seto era in testa. Mi feci forza, avanzando.

Quel Noah...chi diavolo era?

 

- - - - - - -

Nota dell'autrice: Non riesco a credere di aver davvero finito questa prima parte, sono quasi dispiaciuta. ...naaaah, il bello deve ancora arrivare!
Dunque eccoci qui: il dirigibile viene dirottato da Noah. Quanti si aspettavano che includessi il mondo virtuale in questa serie? Aaaah, per quanto sia super filler e piazzata proprio in un punto a caso della trama, ho sempre amato l'arco di Noah. Ho deciso di aggiungerlo principalmente perché mi tornerà molto utile per lavorare sulle relazioni tra i personaggi. Spero davvero di non annoiarvi, con questa parte, ma sappiate una cosa: seguiremo ben poche cose della storia canon, in questo arco, andremo per lo più a parlare di Anri e delle relazioni tra i personaggi. Ho in serbo tante belle (più o meno) cose per lei!

Ed eccoci giunti alla fine di questa prima parte. Wow. Non credevo di farcela.
Innanzitutto voglio ringraziare tutti voi che avete seguito, preferito, letto o anche solo aperto questa storia. Mi ha fatto davvero piacere ricevere così tante (beh, tante per me) letture e recensioni, mi avete resa super felice! In particolare, ringrazio disneyanime95, Danymoonguardian, Sylveon93, 00Kairi00, e chi mi ha seguita dall'inizio alla fine! Spero davvero di rivedervi nella seconda parte!<3

Piccolo spoiler: La prossima parte di questa mia lunga serie si chiamerà "Wild Drive"! Sarà, come al solito, bisettimanale/settimanale, in base a quando riesco ad aggiornare. Ci rivediamo nella seconda parte!<3 Stay tuned, duelists!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh / Vai alla pagina dell'autore: Shion Magarin