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Autore: eppy    12/04/2016    7 recensioni
Esiste un punto zero, un momento difficilmente definibile e quasi impercettibile, che condiziona la vita di ognuno di noi.
Ovviamente, il mascalzone presenta una fisionomia che lo rende perfettamente simile a tutti i suoi gemelli, ma uguale a nessuno di loro. Il problema è che la differenza in superficie è talmente sottile, che il 99,9% delle volte non viene notata nè dal diretto interessato/a, nè da chi gravita intorno, e lo si attraversa con lo stesso atteggiamento di sempre, senza minimamente sospettare che nasconda il più profondo dei vortici, capace di deviare o addirittura invertire la rotta della nostra esistenza in modo talmente subdolo e al contempo meraviglioso, da non farcene nemmeno accorgere. E' sconvolgente pensare a quanto potere possa custodire un solo, apparentemente banalissimo istante: può condurti verso un porto, una spiaggia sicura, o mandarti alla deriva..e succede in un attimo, inafferrabile e irripetibile.
Jane e Chris, i protagonisti di questa storia, si erano incontrati proprio nei rispettivi punti zero, che per qualche motivo coincidevano a loro insaputa.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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" Si, tutto bene" e sorprendentemente Jane sorrise.
Sophie non riusciva a credere ai propri occhi: era trascorso più di un mese dall'ultima volta in cui l'amica le aveva risposto di stare bene, senza mentire, increspando le labbra in un sorriso a conferma di quelle parole.
Non potè fare a meno di chiedersi quale potentissimo incantesimo lui le avesse fatto in meno di ventiquattr'ore per renderla così meravigliosamente simile alla ragazza che aveva conosciuto prima dell'incidente.
" Scusa se non sono ancora pronta..in realtà mi sono svegliata da poco e, beh è una lunga storia. Ti spiego tutto dopo" continuò Jane
" Intanto ti presento Harry" aggiunse subito dopo, tastando l'aria con le mani alla ricerca del ragazzo
" Molto piacere" esclamò prontamente lui, stringendo la mano a una confusissima ed esterrefatta Sophie.
Prima che la nuova arrivata avesse l'opportunità di replicare, lui le mimò qualcosa con le labbra, molto simile a un 'ti prego, reggimi il gioco'.
" Piacere mio, sono Sophie" rispose, non capendoci più nulla di nulla.
" Posso chiederti come vi siete conosciuti, Jane?" domandò subito dopo all'amica...doveva assolutamente capire cosa fosse successo, come fosse possibile che lui si trovasse in camera dell'amica, e soprattutto il motivo per il quale le avesse detto di chiamarsi Harry. Ma che...? 
" Beh..non è così facile da spiegare.." iniziò la diretta interessata
" E' stato ieri sera, per puro caso..abbiamo preso una cioccolata calda insieme" le venne in aiuto il ragazzo, senza specificare nulla di più, iniziando invece a  gesticolare per far segno a Sophie di darci un taglio...ne avrebbero parlato in altro momento, poteva stare tranquilla.
" Da Starbucks" precisò a quel punto Jane, accompagnando il tutto con un altro sorriso. E a quel punto la sua migliore amica non potè non ammettere che in qualunque modo fossero andate le cose, per Jane era stato solo un bene incontrarlo...quella mattina sembrava rinata, e le fece quasi rabbia rendersi conto che fosse bastato così poco per vederla sorridere di nuovo.
Quel poco che nessuno era stato in grado di darle, nessuno a parte lui naturalmente.
" Oh, ora si spiega tutto!" scherzò Sophie, seppur ancora piuttosto confusa sull'accaduto
" Se centra Starbucks e la loro cioccolata, allora capisco da dove spunta fuori quel sorriso" aggiunse subito dopo, al che gli altri scoppiarono a ridere, chiudendo la faccenda in quel modo.
" Se mi dai dieci minuti, mi faccio una doccia e dopo scendiamo" propose Jane all'amica
" Certo..fai con calma" le rispose lei, con gli occhi praticamente fuori dalle orbite. Perchè si sarebbe aspettata di trovarla quella mattina in tutte le condizioni possibili, ma non così. 
Immaginava che avrebbe dovuto faticare parecchio per convincerla a tornare a lezione, ed era già pronta a combattere contro il suo muso lungo praticamente per tutto il giorno, perchè si rendeva perfettamente conto del fatto che non sarebbe stato per lei un gioco da ragazzi riprendere le vecchie abitudini, e invece, pareva che quella mattina Jane avesse deciso di rendersi le cose più semplici.
Almeno si era svegliata di buon umore, e già quello sarebbe stato un evento da segnare sul calendario: si potevano davvero contare sulle dita di una sola mano le volte in cui durante quel mese terribile aveva effettivamente trovato pace, provando ad accettare una situazione che purtroppo non sarebbe stata temporanea.
Dopo l'ultimo controllo, i medici avevano detto che c'erano poche possibiltà che Jane riaquistasse del tutto la vista, e soprattutto non si erano sentiti di dare nessun tipo di indicazione sui tempi, se mai quel meraviglioso momento in cui avrebbe visto di nuovo il mondo a colori sarebbe arrivato.
Era già un miracolo che fosse viva dopo quello che aveva vissuto, avevano precisato, sottointendo che i genitori potevano già considerarsi fortunati per non averla persa.
" Che stai facendo?" fu la voce di lui a riportarla alla realtà
" Un esperimento" disse soltanto Sophie, continuando a tenere gli occhi chiusi, seduta sul letto dell'amica
" Cioè?" insistette lui, a quel punto confuso
" Volevo essere sicura di non star sognando tutto quello che è appena successo in questa stanza" ammise la ragazza, abbandonando la meditazione per rivolgersi direttamente a lui
" Avanti, spara: adesso possiamo parlare" le diede il via libera 
" Allora, punto primo: come hai fatto a trovarla Chris?" 
" Shh..abbassa la voce" l'ammonì lui
" Come avete fatto ad incontrarvi ieri sera? Sei venuto qui, l'hai aspettata a mensa...che diavolo è successo?" domandò, evitando di ripetere il suo nome
" Questo non vuoi saperlo" sussurrò il ragazzo, rivivendo quella terribile scena
" Oh sì, che voglio saperlo" insistette Sophie, di colpo preoccupata
" Non sono venuto al campus" disse cautamente lui "Ero uscito per cavoli miei e stavo passeggiando senza meta quando l'ho vista" spiegò subito dopo
" Dove? Che ci faceva fuori...ci sono un sacco di pericoli!" si scaldò Sophie
" Lo so, ed  è per questo che appena ho realizzato che fosse davvero lei le sono corso incontro" rispose Chris, ma la ragazza continuava a non trovare il nesso che li avesse portati a sedersi l'uno di fronte all'altra da Starbucks. 
" Senti, era in piedi su una panchina e aveva il viso rigato di lacrime" spiegò lui, intuendo quali sarebbero state le prossime domande da parte di Sophie
" Non aveva la minima idea di dove si trovasse, era disperata, non sapeva più come tornare al campus...e ho avuto paura. Paura che potesse commettere qualche sciocchezza"
Non le disse che praticamente l'aveva salvata per i capelli, e che non osava nemmeno provare a immaginare cose sarebbe successo se digraziatamente nessuno l'avesse fermata in tempo. Aveva capito che Jane si vergognasse di quel comportamento, che provasse imbarazzo per le condizioni in cui l'aveva trovata, ed era intenzionato a mantenere quel segreto, anche con Sophie.
Per qualche strano motivo, gli piaceva l'idea che ci fosse qualcosa che coinvolgesse soltanto loro due e nessun altro. 
Certo, era la peggior cosa che si potesse immaginare, ma forse, proprio quel particolare la rendeva ancora più intima, e importante.
" Ma..non ti ha riconosciuto? Perchè...perchè ti chiama Harry?" domandò a quel punto la ragazza
" Sì, mi ha riconosciuto. E mi ha urlato addosso di starle lontano, di andarmene e di lasciarla sola...ma proprio in quel momento mi sono reso conto di aver peggiorato le cose, se possibile. 
Era chiaro che fosse incazzata nera con il sottoscritto, e vista la situazione, ho pensato che avrebbe potuto mettere in piede in fallo, magari senza nemmeno volerlo, solo per convincermi a tenere le distanze..e allora le ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente"
" Che ti chiami Harry?" Sophie cominciò finalmente ad incastrare tutte le tessere del puzzle 
" Sì! In quel momento Chris era l'ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere, e ho pensato che paradossalmente avrebbe dato più retta a uno sconosciuto..che a me"
" Ma come hai fatto a convincerla? La tua voce..." cominciò a dire Sophie
" Non lo so, nemmeno io pensavo che se la sarebbe bevuta così facilmente..ma avrà pensato di essersi semplicemente sbagliata. 
Non avendo più la possibilità di constatare la verità con gli occhi, Jane tende a non fidarsi più nemmeno degli altri sensi" aggiuse poi, con un sorriso amaro e lo sguardo quasi assente
" E dopo, cosa avete fatto?"
" Abbiamo preso una cioccolata calda, abbiamo chiacchierato un po' ..da sconosciuti, senza esserlo davvero e senza sentirci tali, e dopo ho chiamato un taxi per accompagnarla a casa" spiegò lui
" E come avrebbe fatto questo Harry a convincerla a farlo restare a dormire?" domandò a quel punto la ragazza
" Non c'è ne è stato bisogno. Jane si è addormentata in taxi, e si è svegliata direttamente nel suo letto stamattina, poco prima che arrivassi tu" spiegò Chris
" Bene" esclamò Sophie, alzandosi in piedi 
" Ti rendi conto di aver combinato un casino, vero?" si assicurò, come se non fosse già abbastanza ovvio
" Sì" ammise Chris, portandosi le mani tra i capelli ricci  "me ne rendo conto" confermò
" Ma io dovevo fare qualcosa Sophie, non potevo lasciarla sola" aggiunse subito dopo, il suo tono di voce e il suo sguardo trasudavano una sincerità disarmante
" Non posso lasciarla sola" mormorò con un groppo in gola
" Non voglio lasciarla sola" e quasi aveva le lacrime agli occhi.
" Lo so Chris, lo so" e a quel punto la ragazza gli passò un braccio intorno alle spalle avvicinandolo a sè per consolarlo
" Sono convintissima che lei abbia bisogno di te più di chiunque altro al mondo, credemi. E quel sorriso che aveva stampato in faccia quando mi ha aperto la porta ne è la dimostrazione. La tua sola presenza la fa rinascere...e anche se in questo momento probabilmente pensa che il suo eroe si chiami Harry, Harry sei tu, e tutto quello che dici sono tue parole, tutto quello che fai sono tuoi gesti, e tutto quello che provi sono i tuoi sentimenti, di Chris e nessun altro.
Ma come puoi pensare di portare avanti questa storia? Hai le intenzioni più nobili al mondo, e sono la prima a rionoscerlo, sono dalla tua parte e lo sono sempre stata, ma non posso rendermi complice di una bugia così grande. Non possiamo prenderla in giro così..perchè quando lo scoprirà, è esattamente così che si sentira' : raggirata dalle persone di cui si fida di più"
" Non può odiarmi più di quanto mi odia già" riflettè lui
" Ma hai ragione...portando avanti questa storia di Harry, finirò per coinvolgere troppe persone, e alla fine, per colpa mia, ci andranno di mezzo tutti. Non posso farle questo" continuò
" Ma che razza di disastro sono?" ed era più una domanda rivolta a sè stesso che a Sophie.
Lo disse ridendo, anche se dentro si sentiva morire.
" Sei il tipo di disastro che si adatta perfettamente al suo disastro" gli sorrise lei.
" L'ho pensata così sin da quando Jane mi ha detto di aver rovesciato i cupcakes addosso allo stesso ragazzo che l'ha baciata in aeroporto...non è stata una coincidenza, non c'ho mai creduto. In qualche modo, in qualche forma, sei destinato a far parte della sua vita, ma solo come Chris, non sotto mentite spoglie" insistè Sophie
" Io volevo raccontarle la verità stamattina, quando si è svegliata. Ma lei mi ha chiamato Harry dopo essermi caduta tra le braccia, e io ho pensato che non avrebbe mai permesso a Chris di starle accanto in quel modo, e lo ammetto, sono stato egoista, ho preferito tacere per poterla tenere sulle mie ginocchia ancora un po'.
Ho avuto paura della reazione che avrebbe potuto avere...e poi avevo quel disperato bisogno di sentirla vicina, che ha fatto passare tutto il resto in secondo piano" spiegò lui
" Ti rendi conto di quanto fa schifo pensare di essere il solo e unico responsabile di tutto il casino che è successo?"
E in quel momento una lacrima scivolò sul suo viso.
Poche volte si era concesso di piangere da quella maledetta sera, ma non riuscì più a trattenersi.
" Non me lo perdonerò mai di averle rovinato la vita" singhiozzò
" E ti assicuro che vivere con un senso di colpa come questo...non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico. Ti svegli ogni mattina, e la prima cosa che pensi è che grazie alla tua stupida voglia di baciarla, quella ragazza non riuscirà mai più a guardarti negli occhi. Non riuscirà più a fare nulla di tutto quello che le piaceva fare, e non avrà più la possibilità di vivere la vita che desidera.
E questo pensiero, più pensante di un mattone di piombo e più asfissiante pure della mancanza d'aria,  ti accompagna per tutta la giornata. Non ti abbandona nemmeno per un istante, non ti da tregua nemmeno per un minuto, e ti rende scontroso, intrattabile, insopportabile. Zack deve essere un santo per non aver fatto ancora le valigie ed essere sparito dalla circolazione.
Non riesco più a fare niente, a concentrarmi su nulla, su nessuno, a parte lei.
E la notte, paradossalmente, è ancora peggio del giorno a causa degli incubi. Sai però qual è la cosa veramente strana? Che solo stanotte non li ho avuti, e non mi spiego il perchè"
" Te lo spieghi benissimo il perchè" gli fece notare Sophie
" E' che non vuoi ammetterlo, perchè probabilmente ti fa paura, ma sapppiamo tutti e due che non ti sei messo in questo casino ieri sera solo perchè ti senti in colpa"
" Io non ho idea di cosa sto combinando Sophie" ammise a quel punto, senza più alcun freno
" Non so come mi ci sono ritrovato in questo vortice....non mi sono accorto quando tutto questo è iniziato, nè come. Ne sono stato praticamente travolto, e non vedo via d'uscita"
" Non so perchè l'ho invitata al cinema, non so perchè mi è venuta voglia di baciarla quella sera, e men che meno so cosa provo ora.
Tutto quello che posso dirti è che ho rotto con Megan..non aveva senso stare con lei se era diventata l'ultimo dei miei pensieri. E voglio stare accanto a Jane, forse per espiare in qualche modo la mia colpa, forse perchè ci sto perdendo la testa appresso a quella ragazza, te lo ripeto..io non lo so"
" Non ci capisco più nulla...solo che a prescindere da tutto, e nonostante la conosca così poco (una giornata trascorsa insieme in aeroporto, un giro in macchina con il giubotto imbrattato di panna, e una serata al cinema)  tengo a lei tantissimo, più di quanto tenga a me stesso. Non so se centra l'amore in tutto questo, o se si tratta di un intruglio molto più elaborato persino della cioccolata calda preferita di Jane, ma ti giuro che non ho mai provato nulla di simile prima d'ora, eh si, forse un po' mi fa paura.
Ma chi non ne avrebbe? Chi non si sentirebbe così scombussolato dopo aver combinato un casino del genere?"
E per la prima volta in vita sua, Sophie restò a corto di parole.
Perchè immaginava che nemmeno per Chris le cose fossero semplici, ma nei messaggi che si erano scambiati in quelle settimane, avevano parlato sempre e solo di Jane, e lei non aveva capito nulla.
Era all'oscuro del caos presente nella testa di quel ragazzo, e forse anche nel cuore.
Per lei era stato semplice arrivare alla conclusione che lui fosse irrimediabilmente innamorato dell'amica, ma c'era molto molto di più dietro ciò che a lei pareva quasi ovvio.
Continuava a credere che lui provasse qualcosa per Jane..insomma, sarebbe stato impossibile pensare il contrario, considerati anche gli ultimi sviluppi, ma le cose non erano così chiare, semplici e definite come lei le aveva immaginate fino a quel momento.
Jane non era l'unica ad essere nel bel mezzo di un'uragano, e lei non sapeva più che fare.
" Si sistemerà tutto Chris" furono le sole parole che uscirono dalle sue labbra..non poteva aggiungere altro, non sapeva nient'altro, non aveva nulla a parte quella debole speranza.
" Che cosa devo fare?" domandò lui, gli occhi ancora lucidi di lacrime
" Non farla affezionare a una persona che non esiste, ti prego. Parlale con il cuore in mano...capirà se lo fai ora" provò a rassicurarlo
" Dio..che casino assurdo!" si lamentò il ragazzo, rivolgendo un mezzo sorriso a Sophie e adottando la psicologia inversa: ridere per non piangere
" Ne usciremo. Tutti." disse lei, sperando con tutta l'anima che fosse vero.
" Stasera..stasera le dico la verità" promise Chris, proprio un attimo prima che Jane ricomparisse nella stanza.
Sophie fece segno al ragazzo di uscire per evitare che la situazione precipitasse proprio allora, e facendo un respiro profondo andò incontro all'amica.
" Pronta?" le domandò, prendendola sotto braccio
" Forse" ammise Jane, leggermente più tesa di prima
" Harry dov'è?" si informò un attimo dopo, non sentendo più la sua voce, per qualche strana ragione così maledettamente simile a quella di Chris.
" E' dovuto andare via, ma mi ha detto che passerà stasera" le antcipò 
" E' stato davvero gentile ieri sera, e stamattina" aggiunse Jane
" Hai sentito Jonas?" e così Sophie, spezzò sul nascere il sorriso dell'amica. Non poteva permettere che si affezionasse a 'Harry'.
" Non ancora" mormorò la ragazza, sempre più convinta di essersi sbagliata sin dall'inizio sul conto del suo fidanzato, e sempre più convinta di non essere pronta ad ammettere apertamente quella verità.
Non voleva perdere pure lui...in qualche modo, il semplice fatto di avere qualcuno che le telefonasse tutti i giorni, anche facendola innervosire con il mutismo,come sempre più spesso accadeva, era meglio che non avere nemmeno quella misera possibilità. Forse non lo amava, forse non si amavano, ma erano diventati una costante l'uno nella vita dell'altra, e sarebbe stato destabilizante sconvolgere anche per già precario equilibrio.



BUONSALVEEEE!!!
Vi chiedo scusa per questo ritardo assolutamente non previsto: purtroppo ho contratto un virus e ho trascorso a letto gli ultimi tre giorni, motivo per il quale non sono nemmeno riuscita a risondere alle recensioni che avete lasciato allo scorso capitolo. Comunque rimedierò proprio ora :)
Fortunatamente ora va meglio, la febbre è scesa e penso di essermi più o meno ristabilizzata anche con lo stomaco; la pancia ancora mi fa male, ma spero che passi in fretta anche questa :)
Spero con tutto il cuore che abbiate apprezzato questo capitolo dove la verità riguardo Chris/Harry esce finalmente allo scoperto, e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate, perciò scrivetemiiii <3<3<3<3
Come ho già scritto molte volte adoro scambiare quattro chiacchiere con voi lettori, e vi aspetto :))))
Grazie per tutto il sostegno, scusate di nuovo, un bacione forte forte, e a prestooooooooo<3<3<3<3












































  
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