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Autore: hapworth    04/04/2009    1 recensioni
Rukawa l’aveva guardato, come al solito, con sufficienza e poi dopo una delle sparate da Tensai gli aveva detto – Ma almeno io me ne andrò da sta merda di Paese per realizzare il mio sogno. Mi hanno chiamato finalmente: parto tra tre settimane – e il mondo gli era crollato addosso, il pensiero di non poterlo vedere più lo faceva sentire terribilmente inutile.
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco finalmente l’ultimo capitolo di sta cosa obbrobriosa... per fortuna che erano solo 6 capitoli sin dalla progettazione (se così si può chiamare lo scrivere una scaletta di fatti e titoli). Anche se all’ultimo capitolo ricordo che i personaggi che sto utilizzando non sono miei (tranne quelle due donne psicopatiche) ma di Inoue e io non ci guadagno niente nello scrivere. Ora all’ultimo capitolo!

 

Non andare via

06. Inizio di qualcosa [l’unica cosa che so è che ti amo]

Ed ecco che la sua vacanza era finita, sua madre sarebbe rimasta lì ancora per qualche mese ma lui non poteva permettersi di rimanere, non poteva saltare ancora dei giorni di scuola e tra l’altro sua madre non glielo avrebbe mai permesso di rimanere mentre lei si faceva curare. “E certo... adesso c’ha la balia insieme! C’è la sua amica di infanzia insieme a lei... che se ne fa di suo figlio?” non lo pensava davvero ma era comodo illudersi che fosse così... gli serviva per non concentrarsi sulla vera ragione per la quale voleva rimanere.

Nonostante non avessero più ripreso il discorso dei suoi sentimenti Hanamichi non riusciva a rassegnarsi... non riusciva proprio a mettersi il cuore in pace, lo amava troppo. Avrebbe accettato davvero tutto pur di rimanere vicino a lui. Anche di essere ignorato. Gli bastava essergli vicino. Ma in quegli ultimi 2 giorni Rukawa sembrava sempre di fretta, non era mai nella stanza d’albergo che le donne avevano prenotato loro. Diceva che doveva sistemare le pratiche per la nuova scuola. In realtà Hanamichi era convinto che fosse una scusa per non vederlo.

- Hana-chan sei triste? – sua madre gli sorrise accarezzandogli una guancia – Come potrei non esserlo? Sto per lasciarti qui... – borbottò il rossino mentre la donna abbozzava un sorriso. – Non dirmi bugie Hana... non sei mai stato bravo. Non è solo questo vero? È per Kaede giusto? – gli chiese sua madre scompigliandogli appena i capelli – C...come...? – la donna mise il broncio – Mi sottovaluti ragazzo mio! Io ho occhio per queste cose! – sbottò offesa. – Si... ultimamente sembra evitarmi... non abbiamo più parlato... Mamma forse non trova le parole per rifiutarmi – sospirò il ragazzo, come se sua madre sapesse tutta la storia... e in effetti era così ma lui certo non poteva saperlo.

Megumi e Fi avevano scoperto tutto ascoltando un monologo di Kaede per caso, un giorno che Hanamichi era fuori, avevano scoperto che il rossino gli si era dichiarato e lui non sapeva più cosa pensare perché adesso si credeva innamorato di lui.

- Magari invece non trova le parole per dirti che ti ama anche lui... – gli disse lei sorridendo dolce – Non illudermi mamma... lo amo troppo per farmi false speranze – dichiarò il rossino – Ora è meglio che vada... – la madre annuì triste: sperava solo che il moretto si sbrigasse a rendere felice il suo bambino.

Hanamichi sospirò, adesso era ad attendere quell’orrido aereo. Non voleva andarsene! Non voleva! Ma cosa poteva fare d’altro? Andandosene almeno avrebbe smesso di infastidire Rukawa. Poteva fare solo questo per lui. Per renderlo felice.

In fondo non gli aveva mai fatto capire i suoi sentimenti... mai... fino a quando aveva capito che non l’avrebbe più potuto vedere non aveva avuto l’impulso di tirare fuori tutto, nemmeno una volta. Perché sapeva che se lo avesse fatto avrebbe irrimediabilmente modificato quel loro strano rapporto di odio/competizione/amicizia e lui non voleva modificarlo. Gli era sempre andato bene. L’unico suo sbaglio era stato pensare che Rukawa non avrebbe provato a realizzare il suo sogno, che sarebbe sempre rimasto a Yokohama... aveva dato per scontato che anche il moretto sarebbe rimasto sempre nello Shohoku. Il suo era un pensiero irrazionale e lo sapeva, perché in fondo la squadra si sarebbe sciolta appena tutti avessero preso il diploma... ma gli piaceva pensarla così.

I suoi pensieri furono interrotti da un richiamo fin troppo familiare – Do’aho! – Rukawa aveva il fiatone, era tutto sudato e accaldato lo vedeva. Doveva aver corso di sicuro. Per lui? Perché? Cosa aveva dimenticato a casa? Non gli sembrava di aver scordato nulla. - ... Perché non hai aspettato che tornassi? – gli domandò il moretto d’un soffio mentre Hanamichi arrossiva – E a che sarebbe servito? Non volevo subire un altro addio. Ti ho salutato quel giorno a casa tua – dichiarò il rossino abbassando lo sguardo.

- Idiota ti sei dimenticato di chiedermi cosa ne penso io di questi tuoi sentimenti... non mi hai dato tempo né spazio per parlare... e quando stavo per dire qualcosa arrivava sempre qualcuno a scassare le scatole – mugugnò Kaede osservandosi intorno prima di avvicinarsi ad Hanamichi sussurrandogli un – Ti amo – per poi baciarlo a fior di labbra. Quando si staccò il moretto continuò – Ti amo e non ho intenzione di lasciarti tornare a Yokohama tanto presto... ci torneremo insieme quando tua madre starà meglio ok? – Hanamichi annuì ancora incredulo.

- Davvero? Cioè... come è possibile che tu... – Hanamichi balbettava davanti al moretto che gli sorrideva appena – Che ti ami? Non lo so... me ne sono accorto mentre eravamo qui... cioè... ho realizzato che per te non provavo solo indifferenza. Sento qualcosa, qualcosa che posso identificare solo come amore – chiarì il concetto, ma non poi di tanto, Kaede.

Hanamichi era rosso, aveva gli occhi appena lucidi, di gioia e di sorpresa. L’unica cosa su cui non aveva mai fatto affidamento, la sola cosa che era sicuro di sapere, ossia i sentimenti di indifferenza di Rukawa, era crollata... Rukawa... lui lo amava! Era ricambiato! Era felice, sentiva dentro la voglia di stringerlo a sé crescere ma si trattenne, giusto perché non gli sembrava il caso di farlo proprio in mezzo all’aeroporto.

- Do’aho sei vivo? – Kaede lo risvegliò dalla momentanea immobilità – Baka Kitsune mi permetti almeno di essere un tantino stupito? Fino a poco fa credevo che a te, di me, non importasse niente. Adesso invece mi hai appena detto che mi ami... posso svenire? – disse a raffica Hanamichi mentre Kaede lo guardava sbuffando – Non puoi fare qualcosa di più romantico? Oppure proporre di andare a mangiare fuori insieme visto che ti ho appena fermato dal tornare a casa? – disse il moretto – Hai ragione! Ok Kitsune andiamo a mangiareeee – urlò Hanamichi afferrandolo per un braccio mentre Kaede rischiava quasi di cadere – Do’ahooooooooooooooooo –.

Fine

 

E’ finita!!! T__T oddio che tristezza non mi piace quando le ff finiscono... mi ci affeziono (più che altro perché sono dei lunghi travagli la loro stesura) e poi è difficile staccarsene! Beh la smetto di dire cavolate... adesso posso dedicarmi totalmente all’altra! Sempre che non mi venga in mente qualche altra idea malsana da portare avanti. Alla prossima!

By athenachan  

 

   
 
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