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Autore: Aittam    12/04/2016    0 recensioni
Non vi siete mai chiesti quali siano le vere origini dei Chipmunks e delle Chipettes. intendo dire, chi siano i loro genitori, come vivessero prima di diventare superstar e, sopratutto, dopo il loro boom discografico (ogni gloria va via via scemando). per poi ritrovarsi in un mondo che gli uomini credono di conoscere tanto ma che in realtà sono solo alla punta degli Iceberg. in un mondo dove persino la razionalità di Simon viene surclassata per far posto alla reale situazione, in un mondo dove Alvin potrebbe salire, quasi contro volontà al dominio di un popolo che lo ha aspettato tanto; dovrà scontrarsi con quello che è il suo vero ed eterno nemico, che lo ha perseguitato sporadicatamente da quando è diventato abbastanza famoso da attrarre le sue attenzioni; le attenzioni di una bestia assetata di sangue e bramosa di distruzione che cova nel buio da tanto tempo.
vedrete e immaginirete cose mai viste in questa mia prima Fanfiction, cose inaspettate e probabilmente inimaginabili solo qua, in questo racconto che forse non rispecchierà esattamente il clima tipico dei film ma che, in un certo senso, si può denotare in molti altri media.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Eccoci finalmente al nostro secondo capitolo, rileggendo il primo mi sono reso conto di aver fatto alcuni errori  e vi chiederei umilmente scusa. Ma ora, bando alle ciance e parliamo di questo primo capitolo che vedrà uno scontro non solo tra due gruppi ma anche tra due modi di vivere e finalmente, so che lo attendevate da tempo, vedremo finalmente la venuta dei Chipmunks più famosi del mondo.

PS: Ho deciso di cambiare il nome della tana di Marter e degli altri da Roccianera a Blackrok dato che a mio parere ispira più un’aria di luogo tetro che del nome usato nel primo capitolo.

        CAPITOLO 2: I DUE CLAN

Erano passati ormai alcuni giorni e, giorno dopo giorno, i Chipmunks si erano fatti più comuni e; entro un paio di settimane furono letteralmente inglobati nella fauna di qui.
Io, Ernest, mio padre Pekan e Ickseya, una giovane martora americana con una larga chiazza bianca che si dipanava dalle orecchie al petto, ce ne stavamo tranquilli a mangiare alcune pernici catturate da papà quando, senza un vero preavviso, piombò nella nostra tana a Blackrok  Krokor che, pronto a darci le nuove notizie, allargò le ali e gonfiò il petto con aria di importanza.
- Allora? - chiesi io guardandolo negli occhi.
- Stavo sorvolando la piana quando ho sentito Richard, il signore del clan, che diceva che come terra questa è perfetta e ha intenzione di restarci come luogo sedentario: diceva che era una valle adatta a una maggior ampliazione del Clan. -
Lo guadai divertito: - Cosa? Lui che sostiene che questo posto sia sicuro per la diffusione della specie? Ma è ammattito? -
- Marter, il fatto è che noi non li abbiamo ancora attaccati e credono di essere in qualche modo al sicuro da possibili predatori! –
 - Strano che non ne abbiano parlato con gli altri animali, le tamia hanno una paura folle di me, come mai non gli hanno detto nulla? –
- Probabilmente ne avranno accennato ma penso che non ne abbiano dato molto peso – Ickseya terminò la frase e, con un balzo, fu su un masso sporgente e poi sull’altro più vicino fino a raggiungere la parte alta del soffitto dove si apriva una spaccatura nella roccia, lei uscì e la sentì dire:
 - Non sapete ciò che vi aspetta! -
Notai che molti uccelli si alzarono velocissimi in volo e dei versi strozzati provennero un po’ ovunque nella foresta.
L’indomani poi ci avviammo verso nord per vedere se era accaduto qualcosa, alcune voci di corridoio dicevano che altri Chipmunks erano diretti alla foresta da est e forse era proprio così.
Ci avviamo così verso est, superammo il fiume e procedemmo nella foresta a passo felpato pronti a colpire. All’estremo est, in una specie di appendice del territorio, si trovava un punto nel quale era avvenuta una frana che, in seguito, era devenuta suolo fertile dove erano iniziate a crescere piante varie.
Lo scenario si e no era così: a destra e a sinistra, gradualmente, si alzava una grande parete pruna che, terminata la sua ascesa, raggiungeva i dodici metri d’altezza.
Un mezzo, come una sorta di ingresso principale c’era l’ez frana: come un piccolo pendio obliquo che scalava ila parete rendendola praticabile e facendo si che gli animali potessero entrare e uscire a piacimento.
Il pendio era coperto di erba verde brillante e le piante che la ricoprivano erano belle e sane; aceri e pini lo ricoprivano interamente e alcuni fiori ricoprivano i prati.
Decidemmo di costeggiare la parete e, con cautela camminammo sul pendio verde fino a raggiunger la sommità e osservare ciò che accadeva di sotto.
Ci voltammo e guardammo verso la nostra foresta… era bella vista da lassù, con il fiume azzurro che la divideva a metà, il lago profondo a sud ovest, le montagne che la circondavano, le foreste spettacolari e, in lontananza, si ergeva anche Blackrok, nera e tetra come non mai.
Poi guardammo dall’alto il pendio e, scrtando tra gli alberi, potemmo vederli: erano numerosi Chipmunks che procedevano con calma lungo il pendio e lo discendevano controllando la solidità del terreno sotto le loro zampe; davanti a loro potei notare che li guidava un Chipmunk dal pelo color miele e lunghi capelli biondi raccolti con dei piccoli steli decorati di fiori e foglie.
- Matriarcali! Non come gli altri. – fece notare Ernest e, con tranquillità, iniziammo a seguirli e a spiarli.
Notai subito che erano più femmine che maschi (nell’altro era il contrario) e procedevano sia su due che su quattro zampe.
La femmina capo branco procedeva con tranquillità e sembrava guidare gli altri mentre diceva a quelli più vicini: - Ci troviamo proprio all’entrata della foresta, dobbiamo solo vedere chi ci abita e se ce ne sono altri; dopo di che, diverrà nostra! –
Io mi battei una zampa in fronte.
- Ragazzi, siamo contesi! E da due popoli che potremo sterminare in due secondi! –
Ernest disse a Ickseya: - Vedetta, vai a vedere cosa si dicono e riferisci poi a noi. –
Lei salì sugli alberi e, senza farsi vedere dai Chipmunks, li seguì con flemma e cautela mentre fiutava e allargava le orecchie captando i loro discorsi.
Poi, dopo circa cinque minuti, tornò giù a riferire.
- Vengono dalla Virginia e sono diretti qua da circa un mese, hanno migrato e sembrano contenti della situazione in cui ora si trovano. La femmina li sta portando dove le è stato indicato e davanti a loro li precede una colomba bianca.
- Colomba è? – disse Pekan leccandosi i baffi. – Farò in modo che la perdano… - sparì nella vegetazione verso ovest.
Poco tempo dopo udimmo un grido stridulo e poi Pekan che tornava con un uccello in bocca; stese la colomba e insieme mangiammo.
- Ora papà, mi spieghi cosa hai in mente? –
- Ora vedrai figlio mio: noi abbiamo abbattuto la colomba che li guidava e ora loro si perderanno e, conoscendo l’istinto migratorio dei Chipmunks, si dirigeranno verso nord e dunque usciranno dalla foresta! –
- Sicuro eh! – disse Ickseya sarcastica e poi si voltò verso di me. - E ora capo? –
- Non saprei! – dissi io poi mi venne un lampo di genio.
- Guidiamoli a Blackrok, li l bloccheremo e ce ne occuperemo… stasera si mangia Barbeque di Chipmunks condito con colomba arrosto! –
Gioimmo, ma non troppo altrimenti quelli la ci beccavano e, prima di tutto, io mi presentai davanti al gruppo tagliando loro la strada.
- Martora! – gridò la regina visibilmente sorpresa e terrorizzata, subito io feci un passo avanti e, da grande adulatore, mi genuflettei e le porsi la zampe in segno di resa, lei, comprendendo le mie “buone” intenzioni mi prose la zampina e io la sfiorai con le labbra.
- Oh regina dei Chipmunks, finora non colsi siffatta pulzella, qual grande onore conoscervi voi che con il vostro candore rischiarate le foreste che venite a vedere; sappiate che sono diverso dagli altri che avete visto, sono cordiale con voi altri e sarei assai felice nel condurvi nel luogo più adatto per la fioritura di una tale grande popolazione.
- Mi sento lusingata, siete un grande adulatore martora, posso avere il consenso di conoscere il vostro nome? -  
Ne sarei fiero ma ci tengo a tener nascosta la mia identità, mi chiamano semplicemente la guardia della valle, io ho un nome ma preferisco non rivelarlo, durante questi tempi mi sono fatto molti nemici alla quale non ho permesso l’ingresso e, sa che chi conosce il nome di una creatura ne ha pieno potere vero? –
 - Certamente, se comunque accettate di farvi rivelare il mio di nome? - disse lei abbassando le palpebre e sbattendo le ciglia, io però risposi: - Mia regina, sarebbe veramente imparziale nei vostri confronti: se per caso io volessi un giorno tradire la foresta e se dovessi venir a conoscenza del vostro nome sarebbe un punto a suo sfavore; come ben saprà noi martore siamo anche dette le Nemesi dei Chipmunks! –
- Siete molto saggio, vi volevo mettere alla prova, conducetemi allora di condurci nel luogo di cui ci avete parlato. –
- Mia regina, preferirei che mi diate del “tu” e io continuerò a darvi del “lei”, lei mi deve meno rispetto al contrario di me! –
- No, lei è stato molto cordiale e amichevole, troviamo una via di mezzo: diamoci del “lei” e amen! -  
Acconsentì e, a fianco della regina e, seguiti da Ernest e Ickseya dagli alberi, continuammo a camminare e arrivammo presto nella foresta e, superato il fiume, lei mi venne a fianco e mi chiese: - Se non mangia noi più piccoli animali, allora come vive? –
Io risposi con sufficienza sventolando la zampa: - Cosucce varie, noi martore siamo onnivore: bacche, arbusti, fiori, insetti… al massimo se mangiamo qualcosa di più grande ciò avviene molto raramente e solo su permesso del popolo che io difendo dagli aggressori! –
Lei mi parve molto affascinata e, se fossi stato un Chipmunks (un incubo, come farmi venire i sensi di colpa) probabilmente mi avrebbe chiesto di uscire… nel frattempo noi procedemmo e quando vidimo in lontananza Blackrok lei mi chiese: - Non sarà poi quello il luogo dove ci porti vero? –
Risposi di no e che, al di la di quell’ammasso tetro, c’era una zona tranquilla e soleggiata dove eravamo diretti.
Lei sembrò molto più rilassata e, quando arrivammo vicino a Blackrock io iniziai a muovermi con più decisione; all’improvviso mi arrestai e mi battei una zampa in fronte.  - Guardia, che succede? Si è reso conto di qualcosa forse? - - Per nostra sfortuna si, stanotte è accaduto un terribile fatto: vede il punto nel quale l’ammasso è unito alla montagna, ieri quel punto non c’era e quando mi sono svegliato avevo notato che era accaduta una tremenda frana in questo punto preciso, fortunatamente qui non vive nessuno e non ci sono state vittime! –
Lei parve credermi e allora io le spiegai che l’unico modo per uscire era attraversare una piccola grotta che ci avrebbe condotto la fuori, era per scoraggiare i predatori.
Io mi infilai e li guidai dentro poi, ad un certo punto battei la testa contro una rientrana del soffitto e, in quel preciso istante, comparvero davanti all’entrata le ombre nere di Ernest e Ickseya, giunse poco dopo anche Pekan che, più grande degli altri, sembrava una specie di piccolo puma pronto a colpire.
 - Ahahahah!!! Credevate di sfuggirci eh? Non mi sfuggirete! Ickseya, Ernest, colpite! –
I due mustelidi al fianco di Pekan partirono all’attacco e tutti i Chipmunks iniziarono a fuggire in preda al panico, Ickseya ne aferrò una per la coda e, facendola cadere, la colpì con le fauci sul collo dalla quale sgorgò caldo sangue vermiglio.
Pekan e gli altri ci inseguirono, io ressi il gioco e presto giungemmo in un punto dove pavimento e soffitto si univano  in una curva unica.
- Bravissimi, morirete con una nuova nozione: non accettate mai consigli da persone di dubbia moralità, vero guardiano? Cioè Marter? -  
Io risi così forte che la mia voce rimbombò nella caverna.
-  Già Pekan, io non sono colui che pensavate, io faccio l’opposto di proteggere la valle, io la spopolo letteralmente! –
Detto ciò feci un salto in avanti e mi gettai sui Chipmunks che iniziarono a fuggire a destra e a manca; all’improvviso accadde una cosa strana: si udì un sordo colpo e la roccia iniziò a cadere dalle pareti e dal soffitto; noi ci spaventammo e iniziammo a fuggire, Pekan e noi altri fummo velocissimi e uscimmo in meno di tre secondi; ci nascondemmo dietro una roccia e vidimo la regina e gli altri uscire, la frana era cessata, anzi: si era riformata la parte caduta: le rocce piovute dal soffitto si distaccarono da terra e risalirono mentre vedevo i Chipmunks uscire notai anche una figurina sparire dietro uno dei massi di Blackrok; ricordo solo che aveva i capelli rossi.
 - Siamo stati giocati, sono stata una sciocca a fidarmi di una martora quando è risaputo quanto siano infide e manipolatrici, torniamo a Est, li c’erano zone più vivibili e probabilmente li troveremo pace! –
Passarono ore da che se ne furono andate, noi andammo a dormire e, attorno alle sei ci svegliammo conun tremendo rumore che proveniva da sud est; ci avviammo velocemente verso quella direzione e li vidimonella pianura miriadi di Chipmunks che si scontravano; su un crinale la regina e il re erano intenti in un combattimento corpo a corpo; alcuni lanciavano bastoni e sassi mentre altri colpivano con una furia omicida degna di un Berserker (i guerrieri vichinghi che venivano presi dall’Estasi Bellica) e si gettavano in branco a mo’ di armata contro un altro tramortendolo a morte.
- Cavolo! Stragi così è un po’ che non ne vedo! – disse papà deliziato; c’erano alcuni caduti ma non erano troppi, lo scontro doveva essere appena iniziato.
All’improvviso ci fu un lampo che partì dalla foresta e investì la piana dove i Chipmunks erano in lotta; una voce chiara ma molto simile a quelle acute dei roditori risuonò per il bosco e la piana: - SMETTETE DI LOTTARE! È QUESTO CHE VOLETE? VOLETE UCCIDERVI E DISTRUGGERVI A VICENDA? IO SONO COLEI CHE VEGLIA SULLA FORESTA DA DECINE DI CENTINAIA DI ANNE E IO VI DICO: “UNITEVI!” INSIEME SARETE POTENTI E FORTI, UNITE IL VOSTRO GOVERNO IN UN DOMINIO DI RE E REGINA, RENDETE IL VOSTRO POPOLO ESEMPLARE ALLE ALTRE CREATURE! –
La voce si placò e nella piana regnò un silenzio tombale poi tutti sollevarono chi i pugni, chi le pietre chi i bastoni e gridarono: - CI UNIREMO PER FAR FRONTE ALLE AVVERSITÀ, LA FINE PER NOI MAI VERRÀ E TUTTO PRESTO MIGLIORERÀ!!! –
Ne seguirono urla di giubilo; mi continuavo a chiedere chi fosse la voce che aveva placato gli animi degli scoiattoli, ma questo non era importante: io ero curioso e, mentre Ickseya e gli altri se ne andarono io dissi loro che li volevo spiare ancora un po’ così da venire anche a conoscenza del loro stile di vita; un detto guida la mia vita: “Conosci il tuo Nemico e saprai sopraffarlo”.
Quella sera vidi che si radunarono tutti in una radura nel bosco dove c’era un giovane albero al suo centro, era piuttosto bello da vedere: un piccolo pino bianco ancora fanciullo e fiorito; osservai i Chipmunks dividersi nei rispettivi clan: il patriarcale a sinistra e il matriarcale a destra; dai rispettivi clan il re e la regina si alzarono e, giunti davanti all’albero si strinsero la zampain segno di pace, vidi poi che ad un certo punto voltarono entrambi le spalle all’albero, verso di me e intrecciarono le dita come per iniziare un valzer, fecero un retro front e, separatisi, andarono a sedersi nei posti occupati dall’altro.
Anche i componenti del clan iniziarono ad alzarsi, alcuni andarono dall’altra parte, altri cambiarono posto e infine vidi chiaramente che i Chipmunks ora erano tutti uniti: un anello di roditori che circondavano per intero le radici dell’albero.
Sull’albero poi salirono due Chipmunks piuttosto vecchi che si strinsero la mano e si scambiarono di posto.
- Noi siamo Iviku e Kala, i saggi dei due clan, verrà poi scelta una coppia successore a noi che diverrà la nuova guida spirituale, la dea della foresta dove ci troviamo ha dato il suo consenso, il clan sarà un unico clan e tuti saremo uniti e non ci scontreremo mai più; ogni tradizione verrà ripresa e migliorata e d’ora in poi faremo fronte comune ad ogni avversità; ma non è ancora giunto il momento di scegliere i nostri successori, vivremo ancora a lungo e, quando sarà il momento verranno scelti.
Applaudirono e subito dopo iniziò uno dei canti più spettacolari che avessi mai sentito; ora bisogna mettere in chiaro una cosa: i canti degli animali nono sono il cinguettio e il frinire di uccelli e grilli bensì veri e propri canti, con parole umane e ben costruite. Ogni animale sa cantare come ogni uomo sa cantare e dunque ora bisogna sapere che il canto dei Chipmunks è rinomato per essere il più bello e struggente; le loro voci acute non sono tra le più fastidiose come, per esempio, quelle degli scoiattoli grigi che se cantano creano carestie e pestilenze, bensì tra le più armoniose e commoventi; poi ricordo anche che spesso i canti Chipmonkiani sono ripresi da canzoni umani che talvolta capita anche a me di ascoltare; anche voi siete ritenuti tra gli animali con la voce più armoniosa… ma i canti vengono modificati a piacimento dai Chipmunks e vengono cantati descrivendo il mondo dal loro punto di vista.
Finito il canto i due sacerdoti dissero: - Presentate i figli oh sovrani! –
Il primo fu Richard, il re che, dopo aver preso un bimbo dalle braccia della moglie Vinny lo posò su uno dei rami più bassi dell’albero; era paffutello e adorabile: aveva le guance belle rotonde e paffutelle; aveva il pelo color miele e gli occhi verdi.
 - Benvenuto figlio mio, tu sei nato ormai da solo una settimana e è giunto il momento che tu possa ottenere il tuo nome, sei per me il “Dono Divino” ovvero Theodore, benvenuto tra noi figlio mio adorato! –
Applaudirono e si alzarono grida di consenso; poi toccò alla Regina, Rachel che, presa la sua bambina più piccola dal marito Thomas la depositò sull’albero accanto a Theodore. – Benvenuta figlia mia, tu sei nata ormai da sola una settimana e è giunto il momento che tu possa ottenere il tuo nome, sei a mio parere colei che guiderà con forza il popolo contro ogni nemico, sei nata stringendo i pugni e gridando di gloria per la tua nascita; verrai chiamata infatti “Lega Metallica” ovvero Eleonor! Benvenuta mia adorata! -
Era quasi uguale a Theodore se non fosse stato per gli occhi a mandorla, il pelo chiaro e un corpo meno cicciottello.
Il capo prese poi il bambino che la  moglie gli porse; lo pose sul ramo sopra il fratello e disse: “Eccoti figlio mio, sei nato per primo e sfortunatamente la tua vista è meno potente di quella degli altri tuoi fratelli, però so che diverrai saggio e sapiente; verrai infatti chiamato “Colui che sa ascoltare” ovvero Simon; sperò che avrai una vita felice! –
Vidi il bimbo: pelo scuro sui fianchi, dorso e testa, il muso e il ventre erano però di un bel color nocciola.
Poi fu presentata la primogenita della regina, aveva anche lei gli stessi colori di Simon solo più chiari e lucidi.
 - Eccoti figlia mia,  nata per prima e sfortunatamente anche la tua vista è minore, spero però che riuscirai ad andare avanti lo stesso, sarai una valida consigliera e la saggia dice che vede in te la sua possibile erede al titolo; verrai chiamata allora il tuo nome significherà “colei che può” ovvero Janette
Tutti gridarono il loro consenso e applaudirono poi toccò al re che prese il figlio di mezzo; il silenzio più simbolico mai sentito nella mia vita piombò all’improvviso e, mentre il sovrano depositava il bimbo sul ramo sopra Simon decretò: - Finalmente siamo giunti a te mio figlio di mezzo, tu che conservi in te la bellezza di tuo padre e di tua madre, sei vivace e combattivo e saprai guidare i nostri scontri, il tuo nome verrà ripetuto in tutte le terre adiacenti e verrà conosciuto ovunque: “Nobile amico e alleato” tu sei dunque verrai chiamato Alvin.
Le grida di giubilo furono ancora più forti di prima e risuonarono per tutta la valle, il bambino era ricoperto da una pelliccia color nocciola su testa, fianchi, coda e zampe e color miele sul ventre; aveva un ciuffo ribelle che stava sempre su e sorrideva.
Fu l’ultima volta della regina che, presa l’ultima figlia di mezzo, la posò sull’albero accanto ad Alvin.
Ciò che accadde dopo non è facile da descrivere: la figlia di mezzo era di una bellezza mozzafiato, innocente e risplendente come un fiore appena sbocciato, aveva gli occhi di un blu elettrico e un ciuffo anche esso ribelle che le ricadeva obliquo sopra l’occhio sinistro.
Rimasero tutti in estasi guardando quel neonato splendore; pure io riuscì a farmi sfuggire un piccolo soffietto, pensai: “Chissà come sarà da grande?” poi parlò la regina: - Ecco a voi la mia figli di mezzo, mia erede al trono, saprà guidare il popolo con la saggezza che ha contraddistinto , e fino ad ora, la saggia dice che l’ha ereditata, dice anche che il so regno, condiviso con quello del figlio del re, Alvin, porterà questa terra a innalzarsi e a rendersi onore, gli uomini credono che un tempo esistette un re che dominò un antica terra e la rese grande e meravigliosa, questa terrà dà il nome a mia figlia: io parlo di colei che verrà chiamata “Piccola Britannia” ovvero: Brittany! –
Le grida di giubilo furono forti quanto quelle dedicate ad Alvin e iniziò un nuovo canto, ricordo che questo era tramandato da tempi immemori: un canto nativo della loro regione:

Terra nostra fino allla fine    
Conquistata col consenso del popolo
Sapremo rendere felici chi ci vive
Chi ci vivrà conoscerà la nostra gloria
Nessuno ci affronterà
con sicurezza
Lo scontro culminerà
ma l’unione avverrà    
Giunge il falco sopra le spoglie
dei corpi caduti
Gli uccelli e i pesci canteranno
le nostre lodi In cielo e in acqua
il nostro regno verrà
Ricordato fino alla fine dei tempi                           
quando acqua con terrà si ricongiungerà.

Il canto finì dopo essere stato ripetuto due volte, io ero sul mio ramo nascosto nell’ombra a osservare i Chipmunks andarsene e in cuori mio mi dispiacque un pochino dover abbandonare la mia postazione.
Ora erano nati coloro che avrebbero fatto la fama dei Chipmunks, i miei, forse, peggior futuri nemici.
Poi dopo quella sera accaddero tante cose: i Chipmunk si ritirarono in un luogo misterioso tra le montagne, una terra fertile dalla quale avrebbero dominato le valli; li si trovava molto spesso in giro per i boschi e le piane a fare provviste e a parlare con gli altri animali; udendo le loro conversazioni capì che avevano creato una terra ben nascosta tra le montagne che nemmeno gli uccelli riuscivano a vedere, Chipmonkia
 
   
 
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