Crossover
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Autore: Jack_Skeletron_4ever    12/04/2016    2 recensioni
Un potente nemico sta per abbattersi nel mondo Reale. La Fantasia, disgustata dalla malvagità degli uomini, viene corrotta da essa, organizzando un contorto piano per distruggere il mondo umano, facendosi aiutare da sei cattivi, frutto dell'Oscurità presente nei cuori delle persone. Ma anche il mondo della Fantasia è in pericolo, i personaggi che abitano i nostri pensieri si ritrovano inspiegabilmente nel nostro mondo. Alcuni gruppi però vengono trovati e studiati nell'area 51. Riusciranno ad uscirne indenni? Qual'è il vero obbiettivo dell'Entità della Fantasia? Scopritelo in questa prima storia della serie "Dimensional War".
PROSSIMO CAPITOLO: 10 Ottobre 2016 (Stavolta per davvero)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dimensional War'
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The Awakening
Capitolo 3
Escape
 
 
Goldman si era appena allontanato dalle tre teche, uno sguardo di pure orrore era dipinto nei suoi occhi, cosa che Micheal colse immediatamente: “So cosa sta pensando signor generale, è un trattamento crudele quello di lasciare quegli esseri dentro quelle capsule, tuttavia, tutti e tre sarebbero in grado di distruggere l’Area 51, escludendo il fatto che dopo potrebbero prendersela anche con gli abitanti delle città vicine” il generale stava per rispondere, quando il dr. Cooper si intromise, ammonendo il rosso: “La prego di chiamare i soggetti con i loro nomi, è quello che gli resta e studiandoli potremmo ricavare molti vantaggi per gli esseri umani” disse, con aria severa, guardando Smith che chinò il capo, annuendo: “ Il ragazzino nella prima teca risponde al nome di Beast Boy, un supereroe facente parte della collana fumettistica Teen Titans dell’azienda DC Comics, è in grado di trasformarsi in vari animali e il suo DNA ci permetterebbe di ricreare il codice genetico di animali estinti, così da riportarli nel nostro mondo. Il secondo soggetto non ha un vero nome, i suoi alunni lo hanno chiamato Korosensei, è il protagonista del manga Assassination Classroom, pubblicato da Weekly Shonen Jump, un magazine giapponese che tratta di diversi shonen, tipologia di fumetti dedicati a ragazzini. Era un essere umano che è stato trasformato in questo essere in seguito a degli esperimenti, un tempo era conosciuto come Dio della Morte, in quanto assassino inafferrabile, dagli esperimenti fatti su di lui potremmo creare qualcosa che potenzi i nostri soldati. Il terzo è Deoxys, il Pokemon DNA, appartiene al brand Pokemon, ideati da Satoshi Tajiri, adesso giunti alla sesta generazione. È il numero 386 del Pokedex nazionale ed è un virus alieno, c’è così la possibilità di creare dei vaccini per eventuali nuove malattie di cui ancora non siamo a conoscenza, per questo li sto studiando” fece Cooper, rivolto più al presidente degli Stati Uniti.
Obama si fermò ad osservare le teche, quello che l’Area 51 stava facendo, ancor prima del suo consenso, era inaccettabile, eppure avevano deciso di chiamarlo: “Voi volete che io vi dia il permesso per compiere esperimenti più invasivi, non è vero?” disse, rivolto a Comey, il quale annuì, conscio che la decisione del Presidente degli USA poteva essere anche negativa: “Esatto, con il suo consenso potremo svolgere esami più dettagliati e capire cosa sono realmente, dopotutto, non dovrebbero neppure esistere” rispose il direttore, per poi rivolgersi al generale: “ Per quanto riguarda lei, signor generale, l’abbiamo convocato per la sua esperienza, sopravvivere al Vietnam non è cosa da poco e ha già visto l’impensabile, la sua mente strategica ci sarà utile per…” “Per una strategia in caso di una guerra” lo interruppe Goldman, il quale lo guardava con astio: “Purtroppo è così generale” si intromise Micheal, affiancandosi a Comey e Cooper.
“Mi avete sentito? Fatemi uscire da qui! Non avete prove contro di me!” questa voce proveniva da una cella sotterranea, dove cinque individui, di cui uno svenuto, “soggiornavano” dopo essere stati prelevati dall’FBI. Ad urlare era un uomo grassoccio vestito con una giacca rossa e pantaloni neri, aveva due folti baffi castani, indossava degli occhialini scuri ed era pelato, ma la cosa che più risaltava all’occhio era la sua testa a forma d’uovo. Mentre sbraitava, nonostante i vani tentativi di due degli altri prigionieri, il ragazzo svenuto stava rinvenendo, anche se la sua faccia sembrava mostrare solo che in realtà stesse avendo un incubo e si stesse svegliando per quello.
“Aiutami Sora” … “Paperino, nooo!” … “Devi andare Topolino, porta Sora lontano da qui” … “È la fine, vero?” …
Queste frasi risuonarono nella mente del giovane, il quale sobbalzò in avanti, urlando… e sbattendo la propria testa con uno dei tizi lì insieme a lui. Il ragazzo era vestito con pantaloni e giacca neri, due scarpe gialle e aveva un ciondolo al collo a forma di corona. Aveva i capelli castani e gli occhi azzurri. Il tizio con cui aveva sbattuto la testa, invece, era un uomo alto, con capelli neri che terminavano in un paio di basette e occhi dello stesso colore, indossava una camicia blu, con una cravatta gialla e sopra una giacca rossa, aveva dei pantaloni bianchi e scarpe nere: “Ahiahiahi, che botta! Hai proprio una testa dura!” disse, mentre si massaggiava la fronte comicamente cercando di lenire il dolore, solo allora il ragazzo tentò di alzare il braccio per massaggiarsela anche lui, ma si rese conto di non poterlo fare, in quanto le sue mani erano bloccate da una strana sfera di metallo che gli impediva ogni movimento, anche delle dita: “Ma che…?” pensò, mentre gli altri individui si avvicinarono.
“Finalmente ti sei svegliato ragazzo” disse uno dei due che si erano avvicinati, fra cui il testa d’uovo, indossava un completo nero, con un cappello che gli copriva gli occhi, aveva folti capelli neri e una barba ispida che gli copriva interamente il mento, aveva una sigaretta storta e spenta in bocca e stava sorridendo, al contrario dell’uomo al suo fianco.
Sora, ormai completamente rinvenuto, anche se la fronte gli faceva ancora male, si guardò intorno, stranito, notando, tra gli altri, un quarto individuo. Aveva lunghi capelli neri, stava con gli occhi chiusi in una posizione di meditazione, indossava un kimono celeste e un paio di sandali, come se avesse avvertito lo sguardo di Sora su di lui, aprì fulmineamente gli occhi, mostrando al giovane uno sguardo serio, a quel punto il castano aprì finalmente la bocca per fare delle domande ai quattro: “Chi siete voi? Dove sono Riku e Kairi? Perché non posso muovere le mie mani? Cos… Mmmphhh…” “Parli troppo per i miei gusti moccioso, non so chi siano questi Riku e Kairi di cui parli, o perché hai quella strana sfera attaccata alle mani, speravamo che tu potessi darci delle risposte, ma vedo che ne sai quanto noi” disse l’uomo con il cappello, dopo avergli tappato la bocca.
Intanto, l’uomo vestito da samurai si avvicinò al ragazzo, per poi sedersi nella branda in cui era sdraiato: “Non sappiamo cosa sia successo, anche noi ci siamo risvegliati in questa cella, noi tre…” a quel punto indicò l’uomo con il cappello e quello con la giacca rossa: “…Ci conoscevamo già, mentre l’altro…” disse, puntando stavolta il dito verso l’uomo grasso: “… In verità non sappiamo neppure chi sia” fece, chiudendo di nuovo gli occhi, mentre colui a cui si era riferito per ultimo stringeva i denti dalla rabbia, per poi scoppiare in una fragorosa risata: “ Ohohohohoho, non conoscete il mio genio? Non fatemi ridere, siete solo spaventati dall’idea che ci sia io con voi, d’altronde, come non darvi ragione, chiunque sarebbe spaventato nell’essere chiuso in cella con il grande dottor Ivo Robotnik, conosciuto anche come Eggman”.
I tre rimasti, dopo aver ignorato lo scienziato, rivelarono anch’essi i loro nomi: “Il mio nome è Arsenio Lupin III e loro sono i miei soci, Daisuke Jigen e Goemon Ishikawa XIII” disse l’uomo che aveva sbattuto la fronte con Sora, indicando rispettivamente quello con il cappello e il samurai: “ Comunque, ora che sappiamo che neanche tu sai niente, direi che è il momento di darci da fare, farò esplodere le sbarre, poi penseremo a cosa fare per la tua sfera di metallo” continuò il nero, prelevando dal taschino una gomma da masticare: “ Oh, il vecchio trucco della gomma al plastico, funziona sempre” questo era ciò che era stato detto da Jigen, mentre si sistemava il suo cappello. Sora vide Lupin avvicinarsi alle sbarre ed in quel momento gli venne un’idea: “Aspetta, toglimi queste manette, so come andarcene in un modo più silenzioso” disse, incuriosendo il ladro.
Intanto, in un’altra cella, altre quattro persone erano tenute prigioniere dall’FBI, due di loro si erano appena svegliati, uno era un ragazzo piuttosto basso, aveva i capelli celesti, raccolti in due codini laterali, e occhi dello stesso colore, indossava un paio di jeans larghi grigi, una camicia bianca, con una cravatta nera e sopra un gilet blu. L’altro aveva i capelli rossi, con occhi dorati molto chiari, indossava un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e una giacca dello stesso colore dei pantaloni. I due si osservarono, confusi, qualcosa era successo e loro non potevano immaginare cosa: “K-Karma? Dove ci troviamo?” disse il blu al rosso, che si era alzato in piedi e si era avvicinato ad una delle brandine, dove una delle due ragazze che erano presenti era ancora svenuta: “Non lo so, siamo in una specie di cella, e non siamo soli” rispose il rosso, gettando un’occhiata alla ragazza che si trovava davanti a lui: “Tu che ne pensi Nagisa? Credi che questo abbia a che fare con il polpo?” continuò, per poi aggrottare le ciglia quando la ragazza iniziò a mugugnare delle parole: “A-Ash… No… Aiutatemi…” questo fu ciò che udirono i due, prima che la giovane aprisse gli occhi di scatto. Aveva i capelli rossi, legati in una treccia laterale, gli occhi erano sul verde acqua, indossava una maglietta rossa, un paio di pantaloni gialli e una giacca dello stesso colore, abbottonata e che gli arrivava all’altezza della vita, avrebbe lasciato scoperto l’ombelico, se non fosse stato per la maglia citata prima. La ragazza, il cui nome era Misty, respirava affannosamente e si vedeva che piangeva, qualcosa l’aveva scossa, fu in quel momento che Nagisa si ricordo di un particolare, ovvero ciò che era successo prima di svegliarsi in quel luogo: “Korosensei! Kayano!” urlò, attirando l’attenzione di Karma, che distolse lo sguardo dalla rossa, per guardare l’amico: “Non so dove sia il polpo, ma la nostra attrice è proprio dietro di te” disse Akabane a Shiota, che si voltò, vedendo nella brandina dietro di lui proprio la ragazza dai capelli verdi, ancora svenuta.
“Aspetta, vorresti farti saltare in aria le mani?” chiese Jigen, Sora aveva proposto di far esplodere la sfera, in modo da poter muovere di nuovo le mani: “ Sì, io ho il potere di evocare un arma in grado di aprire tutte le serrature, e posso farlo solo se uso le mie mani” spiegò il giovane agli altri prigionieri, confusi: “ Ridicolo, chi mai inventerebbe un’arma così fiacca, sono molto meglio i robottoni giganti e animali tramutati in androidi” sbuffò Eggman, che si ritrovò gli occhi di Sora e Jigen scrutarlo, disgustati, mentre Lupin pensava alla proposta del giovane e Goemon meditava in un angolo: “ Ci sto! D’altronde come ladro sono davvero curioso di vedere questo magico passepartout” rispose infine il ladro, dopo aver masticato la gomma e averla appiccicata sulla sfera di metallo. Una piccola esplosione silenziosa avvenne nella cella, riuscendo a liberare metà della mano di Sora, anche se grondante di sangue: “Nhgg… Ho bisogno del vostro aiuto, chiudete la mia mano” disse, attirando anche l’attenzione di Robotnik: “Sei sicuro? Deve fare parecchio male” chiese il ladro, ricevendo in risposta un cenno della testa in affermazione.
Lupin iniziò a chiudere la mano, finché una non apparse chiave gigante: “Energiga” disse Sora, cosicché la sua mano fu avvolta da petali verdi, che curarono le ferite causate dall’esplosione, stupendo il trio di ladri ed Eggman: “Bene, ora tocca al resto di questa sfera di metallo” continuò il bruno, puntando, seppur con un po’ di difficoltà, il Keyblade verso l’oggetto che lo teneva incatenato e dopo essersi liberato, si diresse verso la porta.
Sora fece la stessa cosa che aveva fatto con le manette, puntando l’arma alla porta e aprendola senza difficoltà, riuscendo ad uscire, sfortuna volle che in quel momento due guardie stavano facendo un giro di ronda: “Fermatevi, Johnson, manda l’allarme” disse uno, ma vennero colpiti al collo da Goemon, che a velocità fulminea era arrivato dietro le loro spalle: “ Beh, direi che non ci infastidiranno per un po’ di tempo” commentò Jigen, mentre Lupin si attrezzava per spogliarli: “ Non stare lì impalato,  abbiamo appena trovato i travestimenti adatti per evadere, Goemon, sii gentile, trova le nostre armi, puoi?” fece il ladro, ricevendo un cenno della testa dal samurai che si allontanò: “Ehi, io cerco le chiavi potrebbero esserci altri prigionieri innocenti qui dentro” Lupin annuì alle parole di Jigen, mentre quest’ultimo si allontanava in tranquillità.
Intanto Eggman, spazientito dal loro perdere tempo, si era già allontanato, cercando da solo l’uscita: “Poveri babbei, con il mio genio saremmo usciti in un batter d’occhio” disse, finché: “NE È CONVINTO, DOTTORE” disse una voce metallica, che lo scienziato riconobbe: “Metal Sonic”.
Dopo aver parlato di questi fatti, svolti prima dell’attacco di Mewtwo alla base, possiamo ritornare proprio a quel momento, in cui il Pokèmon era atterrato dinnanzi la base, davanti ad un gruppo di militari: “Merda, non ci voleva proprio, Johnson, prepara i fucili” disse un militare nientemeno che a Lupin, travestito da militare, insieme a Sora, ma i due non fecero in tempo a fare niente, visto che gli occhi della creatura si illuminarono di blu: “Obbeditemi”.
 
   
 
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