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Autore: SweetPandemonium    05/04/2009    2 recensioni
Quinn ricambiò il sorriso che Bert gli aveva rivolto quando le prime note di On My Own uscirono dalla sua chitarra.
Quella era la sua canzone e Bert gli sorrideva sempre prima di iniziare a cantarla, come se volesse il permesso per farlo.[...]
Improvvisamente però la voce del cantante si smorzò, facendo si che Quinn voltasse nuovamente la testa verso di lui.
Quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene.
Una BertXQuinn...estremamente triste! =D
Genere: Triste, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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III

 

 

I need a beginning again
I want to feel how I used to feel
When everything was in the palm of my hand

[Brocken Hearted – Eighteen Visions <3]

 

 

- Gerard, che ci fai qui? – chiese Bert, dopo aver fatto un profondo respiro.

Il ragazzo si grattò nervosamente la testa – E che…quando sono venuto a sapere di quello che è successo al concerto…ho preso il primo aereo e sono venuto. – disse, poi guardò verso destra.

- Oh, ciao Quinn. – disse, facendo anche un segno con la mano.

- Ciao – rispose semplicemente il biondo prendendo la mano di Bert e stringendola.

Gerard se ne accorse subito. Quinn ne fu contento.

- Che cosa è successo? – chiese poi.

- Tranquillo Gee. Non è nulla di grave.. – disse Bert, facendo spallucce, ma non riuscendo a guardare il moro negli occhi. Lo vedeva, ma non lo guardava. Non voleva farlo. Non era ancora sicuro delle conseguenze che il guardarlo realmente avrebbe avuto.

Quinn se ne accorse subito. Provò un forte dolore al petto.

- Vi lascio soli. – disse quindi, alzandosi e lasciando la mano di Bert. Si accorse del suo tono rassegnato e fece per bloccarlo.

- Quinn…- lo chiamò, prendendolo per il polso.

- Sta tranquillo. Sono qui fuori. Vado solo a prendere un caffè. – disse, liberandosi delicatamente dalla sua stretta e accarezzandogli distrattamente la mano.

Dopo di che si avviò verso la porta, sorpassando il cantante dei My Chemical Romance ed uscendo così dalla stanza.

 

Fuori in sala d’aspetto c’erano Bran e Jeph con due bicchieri fumanti di plastica in mano, che parlavano allegramente con Frank Iero.

- Frank…! – lo chiamò, sorpreso. Cosa ci faceva anche lui qui? Bert non gli era mai andato giù!

Il chitarrista si voltò e lo guardò con un sorriso.

- Ehi Quinn, ciao! – disse, con tono allegro come sempre avvicinandosi a lui e abbracciandolo.

- Come sta il tuo cantante, eh? – chiese poi.

Quinn sospirò – Un po’ meglio. – rispose semplicemente, sollevando le spalle.

- Come mai anche tu qui? – chiese a sua volta.

- Quando siamo venuti a sapere del fatto che Bert si era sentito male eravamo in sala registrazioni. Gerard ha voluto prendere il primo aereo e visto che Mikey è da qualche giorno a casa con Alicia, l’ho accompagnato io. – raccontò velocemente.

Il biondo annuì – Grazie per essere venuto, comunque. –

Frank ridacchiò – Beh, Bert sarà anche una testa di cazzo. Ma infondo gli voglio bene. – disse, divertito. Anche Quinn non potè fare a meno di sorridere.

- Frank…- sussurrò poi, tornando mortalmente serio – Gerard…non è venuto qui per…- si bloccò non riuscendo a completare la domanda.

Il solo pensare a quella possibilità gli faceva male. Il solo pronunciarlo lo vedeva come un suicidio.

Il più piccolo rimase qualche secondo in silenzio, dandosi del tempo per capire quello che l’altro chitarrista voleva dire. Poi si illuminò.

- Oh…no. No Quinn, no. Sta tranquillo. Quello che è stato, è stato. Basta. Non tornerà.- Frank scosse la testa.

- Ma quello che c’è stato tra loro è stato forte. Quindi è normale che ci tengano ancora l’uno a l’altro. Non pensi? – chiese in modo consolatorio, avvicinandosi a lui e posandogli una mano sulla spalla.

Quinn annuì. Non c’era altro da fare.

- Lui ama te Quinn. – sorrise – Si vede da un chilometro di distanza. E siete così…schifosamente dolci da far venire il diabete. – disse, divertito.

Il biondo non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere.

Si, non c’era da preoccuparsi infondo.

Bert amava lui.

 

 

°°°

 

 

Nel frattempo, nella stanza, Gerard si era avvicinato al letto passo dopo passo e si era seduto su un divanetto.

- Allora, mi dici che cosa hai? – gli chiese, puntando i gomiti sulle ginocchia e sporgendosi verso di lui.

Bert rimase qualche istante in silenzio, poi sospirò. – Pancreatite acuta. O qualcosa del genere. È una malattia del pancreas. Me la sono voluta. – rispose, sollevando le spalle.

- Non è grave no? Si può curare? – chiese ancora, visibilmente in ansia.

Bert annuì – Si Gerard. Si può curare. Se tutto va bene tra neanche un mese potrò tornare sul palco. Se qualcosa non va nel verso giusto, è stato un piacere conoscerti – disse, con macabra ironia.

Gerard sbuffò – Dio, non dire queste cose, non è affatto divertente. – disse, severamente.

Il più giovane cadde dalle nuvole – Perché? Guarda che non era una battuta. – fece, con sguardo innocente.

L’altro abbassò lo sguardo e si morse il labbro così forte da ferirlo quasi, ma non disse null’altro.

- Gerard…che ci fai qui? – chiese con tono stanco, mentre si torturava le mani posate sulla coperta.

Il moro rimase in silenzio per qualche minuto – Mi sono preoccupato Bert. Quando ho saputo che eri svenuto sul palco…mi sono sentito morire. – confessò, abbassando lo sguardo.

Bert aprì le braccia, indicandosi – Sto bene, vedi? Li hai visti quei ragazzi li fuori? Sono i miei amici e i miei compagni. Sono qui con me. E lo hai visto quel ragazzo che era seduto accanto a me quando sei entrato? Lui è il mio ragazzo. Quello che mi ama e che è rimasto vicino a me tutta la notte e…che non mi lascerà per mettersi con la prima che capita. . – disse, calcando sull’ultimo concetto. E, per la prima volta, quando Gerard rialzò lo sguardo su di lui, Bert lo guardò.

Blu contro verde, ancora una volta.

Gerard annuì, incassando il colpo. – Volevo solo vederti e assicurarmi che stessi bene. – rispose, con un filo di voce.

- Sto bene. Non potrei stare meglio. –

È troppo tardi per queste scene da soap-opera Gerard.

 

 

°°°

 

Quando Gerard e Frank andarono via Quinn rientrò nella camera.

Aveva visto Gerard uscirne con sguardo triste e salutarlo con un timido gesto della mano prima di prendere il suo chitarrista e andarsene.

Entrò e trovò anche Bert nelle medesime condizioni.

- Tutto bene? – chiese, avvicinandosi al letto. Bert annuì distrattamente tenendo gli occhi fissi sulla coperta verde acqua che lo copriva, ma quando il chitarrista fu abbastanza vicino, notò le sue mani tremare.

- Perché tremi? È successo qualcosa? – chiese, preoccupato, prendendogli le mani tra le sue.

Bert alzò lo sguardo su di lui e riuscì a vedere i suoi occhi lucidi. Ora respirava anche affannosamente e il petto si alzava e si abbassava freneticamente.

Il cuore di Quinn iniziò a battere più velocemente.

- Che ti succede? – fece, nel panico, ma Bert non riusciva a pronunciare parola.

Cercava in tutti i modi di prendere fiato ma non ci riusciva. Sentiva solo il cuore battere forte contro la cassa toracica.

- N-non riesco a respirare…- singhiozzò con fiato corto.

- Aspetta! Vado a chiamare qualcuno! Sta calmo! – si affacciò di corsa alla porta.

- Jeph! Bran! Chiamate qualcuno! Bert sta male! – urlò.

I due ragazzi, che erano seduti in sala d’attesa scattarono in piedi e li vide raggiungere un infermiera che si trovava al centralino, prima di rientrare e riprendere la mano di Bert.

- Amore, ora arriva qualcuno. Cerca di respirare. – gli accarezzava freneticamente il viso, con la sensazione che il toccarlo in continuazione lo avrebbe tenuto con lui, sveglio e vivo.

Presto arrivò il Dottor Moore seguito da due o tre infermieri che subito circondarono il letto.

- è tachicardia! Somministrategli della chinidina! – urlò, e subito una delle persone che lo accompagnavano fece quello che aveva detto.

Quinn fu allontano e si ritrovò con le spalle al muro, con le mani aperte sulla superficie bianca e fredda e l’espressione terrorizzata. Gli occhi fissi sulla figura di Bert che si intravedeva dai corpi delle persone che si stavano prendendo cura di lui. I suoi occhi spalancati nel disperato tentativo di respirare.

Jeph lo raggiunse subito e lo portò fuori dalla stanza quasi di peso, per evitargli quella vista.

Quando sentì le braccia del bassista cingerlo si mise una mano sulla bocca per bloccare i singhiozzi.

- Shh…sta tranquillo. Ora starà meglio, vedrai. Andrà tutto bene. – gli sussurrò, stringendolo.

Bran intento era seduto su una sedia in un angolo della grande e fredda stanza e si teneva la testa tra le mani.

Dio, cosa stava succedendo?!

Solo un fottutissimo giorno prima erano nei camerini a chiacchierare, bere birra e cazzeggiare prima di salire sul palco. E ora, invece, erano in un ospedale e Bert era in quelle condizioni.

Era da molto che non aveva a che fare con quel pensiero ricorrente che lo ossessionava da piccolo.

Branden la temeva, la Signora crudele e silenziosa.

Si era portata via suo padre, anni prima. O meglio, era stato suo padre stesso a chiamarla a se.

Aveva si e no undici anni, ma ricordava tutto. Nei minimi dettagli.

Non ricordava alcun funerale. I suicidi non hanno funerale.

Però ricordava i pianti di sua padre che lo teneva stretto e singhiozzava sulla sua spalla. Ancora non capiva cose fosse successo ma si era sentito forte ed adulto perché la sua mamma stava cercando in lui consolazione.

Quando aveva saputo, avrebbe tanto voluto tornare ad essere solo un bambino.

Non lo fu mai più.

 

Alzò la testa solo quando iniziò a sentire il silenzio. Le persone iniziarono ad uscire dalla stanza e il dottore si fermò davanti a Jeph che teneva ancora Quinn tra le braccia.

- è tutto apposto. Purtroppo sono cose che possono succedere. Quando inizieremo la terapia non accadrà più.- assicurò, aggiustandosi gli occhiali sul naso.

Quinn si staccò dall’amico e si asciugò le guance arrossate e bagnate.

- è stata tutta colpa sua! Se non fosse venuto…! – sibilò, ma Jeph lo interruppe mettendogli una mano sul braccio e il medico si congedò riconoscendo una situazione personale.

- Calmo Quinn. Non devi dare la colpa a nessuno. L’importante è che Bert sta bene, no?–  Quinn fece un respiro profondo e annuì, allontanandosi.

- Vado a da lui. – disse semplicemente.

Quando entrò nella stanza vide che Bert era sdraiato sul letto come prima ma ora, attaccato a lui, c’era un macchinario che emetteva un bip acuto ogni volta che il cuore del ragazzo batteva.

Aveva gli occhi solo lievemente aperti, fissati sulle finestre della camera, ed una mascherina sulla bocca che lo aiutava a respirare.

Gli fece male il petto a vederlo così...

- Bert…- lo chiamò con un filo di voce.

Il ragazzo voltò lentamente il viso verso di lui. Le iridi blu erano circondati da piccole venette rosse che gli davano un aria stanca.

- Ehi…- sospirò il ragazzo a voce bassa. Non riusciva a far uscire più voce.

Dove era finita la sua voce? La rivoleva indietro! Voleva urlare…avrebbe tanto voluto urlare.

Quinn si strinse le braccia conserte al petto e si sfregò le spalle, per mitigare i brividi di freddo che lo percorrevano.

Bert si tolse lentamente la mascherina e la posò di lato - V-vieni più vicino. Chiudi la porta. – gli disse con voce roca, quando vide che non si muoveva dall’uscio della porta.

Annuì e fece come gli aveva detto, avvicinandosi subito dopo al letto.

- Hai freddo? – gli chiese, quando fu abbastanza vicino.

- Non preoccuparti…- rispose il biondo con un filo di voce e gli occhi fissi sul corpo stanco del suo ragazzo.

- Non si arrabbieranno se ti stendi vicino a me, no? – chiese poi e si spostò, con fatica più di lato, facendogli segno di stendersi accanto a lui.

Quinn rimase qualche secondo in silenzio, pensando se fosse o meno una buona idea. Ma un lieve sorriso di Bert gli diede la risposta che cercava.

Si sedette sul bordo del letto, cercando di fare piano e poi si stese su un fianco, rivolto verso di lui.

Bert lo guardava ancora con un piccolo sorriso e lui gli appoggiò delicatamente una mano sulla pancia, accarezzandogliela con il pollice.

- Sei stanco? – gli chiese, mentre prendeva con l’altra mano, quella di Bert posata tra i loro corpi.

Il moro annuì – I sedativi stanno facendo effetto. – sussurrò, mentre gli occhi sembravano trovare difficile il solo rimanere aperti.

- Dormi un po’. Io rimango qui. – lo rassicurò Quinn, con la testa premuta sul cuscino e gli occhietti lucidi fissi su di lui.

- Ti amo Quinn. – gli bisbigliò lui in risposta. Gli occhi che si facevano più lucidi.

Il biondo si morse il labbro inferiore per non scoppiare a piangere.

- Ti amo anch’io. Tanto. Non sai che paura che ho avuto…-

- Mi dispiace. Avrei dovuto mantenere la calma…- disse.

Quinn sospirò cercando di tenere lui, la calma.

E lui non avrebbe dovuto lasciarlo solo con Way.

Chiuse gli occhi per un secondo e fece un altro profondo respiro – Non importa. L’importante è che ora stai bene. – sussurrò e poi li accarezzò delicatamente i capelli mentre gli occhi blu del suo ragazzo si chiudevano lentamente.

Mentre Bert scivolava nel mondo dei sogni Quinn si sporse verso di lui e gli rubò un bacio.

 

In joy and sorrow my home's in your arms

 

 

 

I see it in your eyes
I feel it in your touch
I taste it from your lips
And baby more I love you

[ I Love You – HIM <3]

 

 

 

Eccomi tornata. [tra poco aggiornerò anche l'altra!]

E rieccomi con un' altra scena triste e spaventosa. Povero Bert. Quanto ci sono stata male a scrivere tutto questo ç_ç

Poi c'è stato il nostro caro Bran. Anche lui sta prendendo per niente bene questa situazione. =(

Insomma...accenno GeeBert assolutamente. Ci voleva, no? Anche se alla fine era meglio che non veniva Gerard =/ povero Quinn. è un mio compito quello di proteggerlo, no?

 

- AintAfraidToDie: Oh si, io sono un' appassionata del GeeBert! <3 Però ormai sono entrata in modalità QuinnBert xD

Niente niente niente farà vacillare il loro amore! *_* per il lieto fine...poi si vedrà!

bacioni

- Friem: Ah...non c'è più nessuno che lo tenga lontano da lui ora. Berte è di Quinn ù_ù non si discute!

=) baci

- Dominil: Beh, certamente la visita di Gerard non è stata proprio una bellissima idea visto le conseguenze che ha avuto. Però c'è Quinn accanto a lui, l'unico che c'è sempre stato e che ci sarà sempre! [<-- Morale del capitolo] =)

grazie honey! <3 alla prossima! tanti baci!

- Sweetcurry10: essi tesoro, era d'obbligo un accenno GeeBert! xD e poi è stato uno dei miei cavalli di battaglia..cioè...li adoro insieme [o meglio: li adoravo insieme =(]

xD io l'ho bevuto di nascosto il Jack xke mia madre se mi vede mi uccide come minimo e poi mi da in pasto ai cani! xD infatti dopo mezzo bicchiere ridevo come una deficente e avevo la testa che volava come un palloncino al vento! xD

Infatti mi chiedo come si sentisse Bert dopo essersi scolato un'intera bottiglia!  Dio, è completamente pazzo! Meno male che ora si è ripreso! *sospiro di sollievo*

Hihi, beh si, in quel pezzo e anche nell'ultimo si riconosce proprio il Bert che ci immaginiamo troppo bene. Cioè, per me lui è così! xD

Grazie tesoro! dimmi cosa ne pensi okay?

bacioni!

 

Grazie a tutte ragazze. Vi adoro!

Ora vado ad aggiornare l'altra e poi ritorno a letto. Sono tornata dal camposcuola con un casino di ore di sonno da recuperare! Sono stanchissima!

 

alla prossima!

bacioni e Buona Domenica delle Palme! xD

 

 

Vale

 

 

 

 

 

  
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