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Autore: JeanLa357    05/04/2009    0 recensioni
niente rumori, né suoni ad accompagnare quelle visioni; non una voce o un fruscio. Non sopporti il silenzio…lo odi profondamente… ti fa sentire sola. Vorresti almeno sentire una canzone, la canzone che ascolti pensando a lui. È triste, lo sai, ma inconsciamente ti fa pensare al suo volto, al suo sorriso...nuova fic made by Me ^^ enjoy
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sunrise

 

Silenzio.

Immagini mute, che freneticamente ti passano davanti,

ma silenziose

come un vecchio film in bianco e nero, proiettato su di un telo, il nastro rovinato, la pellicola ingiallita.

Le immagini sfocate…

e sempre silenziose.

 

Una sagoma, una mano,

il suo viso ..

ma niente più,

niente rumori, né suoni ad accompagnare quelle visioni; non una voce o un fruscio.

Non sopporti il silenzio…

lo odi profondamente… ti fa sentire sola.

Vorresti almeno sentire una canzone, la canzone che ascolti pensando a lui.

È triste, lo sai, ma inconsciamente ti fa pensare al suo volto, al suo sorriso

E ad un tratto ti accorgi che non saranno mai tuoi.

Sono troppo lontani…

 

E le immagini si susseguono, veloci, senza darti il tempo di poterti soffermare per guardare quei lineamenti,

quegli occhi..

- eri felice quando quel blu si posava su di te. –

Ti illudevi.

Ti illudevi che quell’azzurro potesse essere tuo per sempre, come il cielo d’estate; ma in fondo sai che le nubi arriveranno a coprirlo.

Ad un tratto non c’ è più l’azzurro davanti a te – proprio come temevi –

ma il nero ti sovrasta.

Buio.

 

E ti sembra di essere caduta in un sogno, o peggio, in un incubo,

ma ti rendi conto che in effetti è quella la realtà; dolorosa, ingiusta realtà.

 

È notte e c’è ancora buio attorno a te..

piano, quasi timorosa ti metti a sedere..

ancora in mente quella immagini delicate, belle.

Trovi che siano confortanti.. forse troppo..

Perché hai bisogno di una consolazione?

La tua vita è forse così brutta?

Sei davvero così triste?

Sei assonnata, non hai la mente lucida e non riesci a rispondere..

forse invece è solo una scusa al fatto che non hai veramente una risposta.

Perciò ti senti irritata, il caldo di quella notte d’estate diventa ancora più insopportabile,  intuendo che la vita che hai non è proprio rose e fiori..

No. Per niente - ti dici - .

E pensi che ti basterebbe solo lui per poterti considerare felice, solo quel viso docile, quei capelli scompigliati, quell’azzurro così chiaro eppure così intenso.

Desideri quegli occhi. Li desideri più di ogni altra cosa.

Ma sai che non li potrai mai avere.

Il caldo insopportabile ti costringe ad alzarti.

Dalla terrazza nella quale ti sei recata si vede il mare; le luci del paesino vicino alla costa illuminano, seppur fiocamente, uno specchio d’acqua, sul quale si riflettono, immobili.

E tu, immobile, le guardi, con indifferenza, priva di quella meraviglia che di solito ti appartiene nell’osservare un simile paesaggio.

Forse per l’oscurità, o forse per il silenzio, le luci, le ombre… perfino le stelle ti sembrano banali;

tutto, in confronto all’azzurro è banale e inutile.

Una leggera brezza ti sfiora il viso e il corpo, provocando dei piccoli brividi, quasi volesse ammonirti di quei tuoi pensieri.

-  Che sciocchezza -  dici .

Sussulti, sorpresa.

La tua voce, che finalmente rompe quel silenzio, ti pare faccia un caos insopportabile:

così roca e sgradevole; ti domandi come tu possa essere abituata ad udirla.

Ogni cosa ti sembra futile e superflua in quel momento.

Persino la tua voce.

 

Noti il cielo schiarirsi alla tua sinistra, lungo la linea dell’orizzonte sopra la sottile striscia di mare.

Ti sembra che con la fioca luce che avanza, si intensifichino i suoni, prima quasi inesistenti.

Sorprendentemente ti ritrovi a non volere rumori; nonostante tu odi il silenzio, ora lo desideri.

Perché?

 

Perché nel tuo sogno le immagini non parlavano; perché puoi ricordare quelle scene, dolorose e care allo stesso tempo, solo nel silenzio

 

Perché ad un tratto ti accorgi che non ricordi più la sua voce; che ormai, l’hai dimenticata;

che nonostante tu consideri quegli occhi tutto, la sua voce ora non conta più niente.

E in silenzio

piangi , sapendo veramente che non lo rivedrai mai più

piangi , sapendo che non potrai più accarezzare una sua mano

piangi , rendendoti conto solo ora che la sua voce l’hai ormai dimenticata da tempo,

perché in fondo non era così importante, e il tempo passato a ricordare potrebbe essere stato inutile.

Piangi guardando l’alba.

Ed assieme a quel sorgere di un nuovo giorno, intuisci che anche per te inizia un nuovo capitolo della tua vita.

E allora ti accorgi che l’azzurro non è l’unico colore,

che la vita ha tantissime sfumature in serbo per te, e che bisogna cogliere tutto ciò che ti propone..

 

Quelle lacrime, quell’ Alba,

ed il sorriso che hai ora sul volto, fanno parte di queste sfumature.

Piano, piano, ti rendi conto che voltare pagina, cambiare, eppure rimanere se stessi è così semplice che a volte sembra scontato, e alla fine, perdi di vista chi sei.

Quando l’azzurro diviene l’unico colore, quando diviene il centro di tutto, Il Tutto, non puoi sapere se rimarrà per sempre o se il grigio delle nuvole lo coprirà.

Perciò ora è il momento di cambiare,

di vivere con consapevolezza le tue azioni,

i tuoi sentimenti,

di non subire e basta,

ma anche di creare;

è il momento di prendere in mano la tua vita.

Perché finalmente sai che ne sei capace.

 Finalmente una nuova Alba.

 

 

 

È l’ora di crescere.

 

 
 
 

 
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Voglio ringraziare chiunque abbia letto questa storia e complimenti per essere arrivati alla fine! XD
Un saluto, Simona 
  
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