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Autore: SpecialKlaine    14/04/2016    1 recensioni
Phil era un Deos Amoris, che si traduceva in 'dei dell'amore', ma Phil pensava che fosse molto pretenzioso. Alcune persone facevano l'errore di chiamare tutta la sua specie 'Cupidi', e non era giusto nemmeno quello. Il più famoso di loro si chiamava Cupido; sarebbe stato come chiamare tutte le persone che lavoravano in un negozio 'Stephen' perché il capo si chiamava così.
[Traduzione]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: AU, Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Give Me Love - 10 Disclaimers: I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà di - notanotherphanfictionblog -, l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e ripubblicare qui la fanfiction.











Give me love

X Capitolo

| capitolo originale |

Dan e Phil stavano camminando per la strada mano nella mano in un silenzio confortevole. Entrambi si stavano semplicemente guardando intorno, osservavando il paesaggio, dato che non avevano lasciato l'appartamento per giorni per stare accoccolati a letto. Dan quel giorno doveva recarsi all'università, quindi dovettero uscire di casa, e Phil aveva proposto di accompagnarlo alla fermata del bus. Phil era abituato a vedere Dan da solo, con l'aria triste, quindi voleva restare con lui il più a lungo possibile per renderlo felice.

Dan iniziò a far dondolare le loro mani leggermente, e Phil lo guardò sorridendo, ricevendo in cambio la medesima espressione.

"E' troppo sdolcinato il fatto che mi mancherai? Sono troppo abitutato a passare il tempo con te" disse Dan piano.

Phil ci pensò, e decise che gli sarebbe decisamente mancato anche lui, non si sentiva bene quando Dan era distante. Glielo disse, e Dan si fermò per baciargli la guancia, prima di continuare a camminare con un sorriso sul volto.

Phil rimase con Dan finchè non arrivò il bus, e Dan lo baciò per salutarlo, ignorando le occhiate dagli studenti intorno a loro, poi se ne andò con un cenno della mano ed un sorriso, lasciando Phil in piedi in mezzo alla strada a sorridere da solo, sovrappensiero.

Dan sarebbe stato fuori tutto il giorno, e Phil non sapeva cosa fare. Dan aveva saltato qualche giorno di università per passarlo con lui, quindi avevano passato un sacco di tempo insieme, e ora che Phil era improvvismente tornato alla sua vecchia routine pre-Dan non gli andava molto a genio.

Ritornò lentamente al suo garage, strisciando i piedi sull'asfalto con la testa alta verso il cielo, che era grigio e nuvoloso, l'unica luce proveniva da qualche nuvola bianca persa nella distesa di grigio.

Il garage era ancora meno accogliente di quanto ricordasse, e fece una smorfia quando si sedette sulla vecchia sedia scricchiolante e leggermente umida con un sospiro. Phil si era rinchiuso nella sua piccola bolla di felicità insieme Dan troppo a lungo, e adesso che quella bolla era scoppiata, anche se solo temporaneamente, tutti i sentimenti che Phil aveva così disperatamente soppresso erano tornati così improvvisamente che gli fece male lo stomaco. Era stato egoista per troppo a lungo, si era lasciato andare troppo e aveva ignorato tutto quello che si era sempre detto. Si era permesso di fare finta di essere un umano, e adesso non sapeva come fermarsi. Doveva fermarsi, doveva porre fine a tutto questo e tornare a come era prima, ma si era lsciato così prendere dalla sua stessa fantasia che non aveva idea di come districarsi da questa situazione, e specialmente non sapeva come avrebbe potuto lasciar andare Dan.

Phil era sempre stato affascinato dagli umani, e aveva sempre segretamente sperato di essere come loro, in gran parte perchè le loro vite sembravano avere così tante opzioni e molto più di ciò che Phil avrebbe potuto anche solo sognare. Si era detto che amava passare tempo con Dan perchè Dan era un tipico umano; interessante e complesso in tutti i sensi, ma Phil sapeva nel profondo del suo cuore che c'era molto di più.

Si sentiva già irrequieto, e poteva percepire le ossa iniziare a dolere di nuovo per l'essere stato seduto troppo a lungo -anche se, notò, si era assolutmente dimenticato dei dolori che doveva sopportare quando stava con Dan-. Phil si tirò su e si diresse di nuovo fuori, con la faretra piena di frecce e l'arco, deciso a lavorare di nuovo per la prima volta in tanto tempo.

Camminò per la strada, rendendosi invisibile agli occhi degli umani, passando silenziosamente davanti a loro e cercando coppie da unire. Phil ne trovò due abbastanza velocemente, due ragazzi che stavano camminando fianco a fianco, le loro spalle che si sfioravano con ogni passo. Stavano discutendo scherzosamente riguardo a qualcosa, uno dei due muoveva le braccia in modo drammatico e parlava forte, e l'altro rideva istericamente, scuotendo la testa con un sorriso dolce. Il ragazzo che parlava forte smise di muovere le braccia per prendere la mano dell'altro, ed entrambi si girarono per guardarsi, arrossendo leggermente. Il ragazzo silenzioso annuì piano, e continuarono a camminare, ondeggioando le braccia al ritmo dei loro passi.

Phil aveva la freccia alzata e pronta, appoggiata contro la corda, ma la lasciò cadere quando sentì un'ondata di déjà vu colpirlo quasi dolorosamente, ricordandosi di lui e Dan quella mattina, mano nella mano con le braccia che ondeggiavano- proprio come i due ragazzi davanti a Phil adesso.

I due ragazzi che Phil aveva intenzione di accoppiare.

No, no no no no no.

Fece un passo indietro, lasciando che il suo arco e freccia cadessero per terra mentre si metteva la testa tra le mani, scuotendola rapidamente. Ripensò alle somiglianze tra lui e Dan e le coppie che Phil aveva deciso di unire, che Phil aveva deciso che si amassero. Sorrisi timidi, guance rosse, tocchi elettrici, come si guardavano l'un l'altro, come se fossero il loro sole, come se facessero brillare tutto intorno a loro.

Ma non poteva essere così,. Phil non poteva provare amore, era un angelo, non provava quello che provavano gli umani, l'amore era irrilevante per lui.

Perchè allora sembrava tutto così simile?

Raccolse l'arco e le frecce e corse a casa, il cuore che martellava dolorosamente nel petto. Corse e cose, scontrandosi contro le persone e attraversando le strade senza pensarci due volte, cercando di tornare al suo garage. Si fermò di colpo appena girato l'angolo, il petto pesante e gli occhi sbarrati, perchè c'era qualcuno fermo davanti alla porta del garage, ed era qualcuno che davvero non voleva vedere.

"Phil, stai bene?" chiese Dan, stava sorridendo ma il suo viso sbiancò quando notò l'espressione di Phil.

Phil scosse la testa e fece qualche passo indietro quando Dan gli si avvicinò, strofinò le mani sul suo viso e rimase sorpreso quando si ritrovò le mani bagnate di lacrime. Non piangeva mai, non aveva senso, ma adesso i suoi polmoni facevano male dal bisogno di lasciar andare tutto, e all'improvviso piangere non sembrava poi così pessima come idea.

"Phil, seriamente, che succede? Che cosa c'è che non va?" Dan si stava avvicinando a Phil a piccoli passi cauti, come se Phil potesse schizzare se avesse fatto un passo falso- e forse lo avrebbe fatto.

"No, non. N-non posso" borbottò Phil, tenendo le mani davanti a Dan.

Riusciva a sentire le lacrime scorrere sul suo volto adesso, calde e bollenti e gocciolare dalla sua mascella. Dan sembrava pallido e assolutamente terrorizzato, e tutto quello che voleva Phil era stargli vicino, ma non poteva farlo. Aveva già fatto abbastanza danni.

"Va bene, è tutto apposto." stava dicendo Dan piano, avvicinandosi ancora a Phil.

Phil mise la testa tra le mani e iniziò a singhiozzare, tirandosi i capelli così forte che si fece male.

Dan allungò una mano verso Phil e gliela mise sulla spalla e Phil si tirò indietro.

"Phil, perfavore, dimmi che succede, mi stai facendo preoccupare." Dan abbassò le braccia e Phil iniziò a camminare avanti e indietro, sempre tirandosi i capelli. Non riusciva a respirare, stava ansimando in cerca di aria e si sentiva come se delle mura si stessero chiudendo sopra di lui.

"Non avrei dovuto- Non posso farlo. Non so cosa dovrei fare."

I pensieri che Phil aveva tenuti nascosti per così a lungo stavano risalendo nella sua mente ad ondate, facendogli dolere la testa e bruciare gli occhi.

Non poteva essere innamorato, non era così che funzionava. Doveva solo sopportare l'esistenza sulla terra per aiutare gli umani, per poi tornare a casa- senza alcun legame. Ma anche adesso, quando Phil guardava Dan con la vista appannata dalle lacrime, sapeva che quello che stava provando era più di semplice fascino- era innamorato di Dan, e fin troppo profondamente.

Dan era ancora in piedi a guardare Phil, indifeso e assolutamente perplesso mentre l'altro si asciugava gli occhi e si passava le mani tra i capelli. Phil non riusciva a sopportare di guardarlo, sapeva che guardava Dan come se fosse il suo sole, ma adesso la sua luce lo stava accecando.

Dan si avvicinò di nuovo, e questa volta Phil non protestò quando lo circondò con le braccia e lo tenne stretto. Affondò la testa nella sua maglietta e strinse tra le mani il tessuto, respirando a stento e chiudendo gli occhi mentre Dan gli tracciava cerchi sulla schiena.

"Andiamo, vieni a casa con me" disse Dan piano, staccandosi da Phil e prendendogli la mano, fermandosi per asciugargli le lacrime e premergli un bacio sulla fronte, prima di portarlo giù per la strada e verso casa. Phil non ebbe la forza di protestare, e anche se l'avesse avuta, era piuttosto sicuro che non avrebbe detto di no.



-

"Dovrei andare. Sto bene adesso, giuro."

Dan aveva portato Phil a casa e lo aveva avvolto in una coperta sul divano, offrendogli infinite tazze di tè e guardandolo con un cipiglio preoccupato. Phil non riusciva a guardarlo- gli faceva male lo stomaco.

"Hai avuto un crollo in mezzo alla strada, non suona come 'bene' a me. Puoi restare qui quanto vuoi, lo sai, e anche se fosse, ti terrò in ostaggio finchè non deciderò che stai di nuovo bene." disse Dan con aria severa.

Phil alzò gli occhi al cielo e tentò, fallendo, di non sorridere.

Phil rimase di nuovo da Dan quella notte, in parte perchè Dan insisteva e perchè anche se era tutto un disastro, e Phil si sentiva malato a causa tempesta di emozioni che gli vorticavano dentro, voleva comunque rimanere con lui il più a lungo possibile.

Andarono a letto presto, e finiriono entrambi sdraiati sul fianco, faccia a faccia. Phil aveva la mano appoggiata sul viso di Dan, accarezzandogli la guancia con un pollice, e Dan stava passando la mano tra i capelli di Phil. Gli occhi del castano stavano iniziando a chiudersi sempre più spesso, e Phil capì che stava solo cercando di restare cosciente, e che si sarebbe addormentato presto. Dan era bellissimo, le sue lunghe ciglia gli accarezzavano le morbide guance, e le sue labbra si incurvarono in un lieve sorriso mentre cercava di tenere gli occhi aperti, guardando Phil.

"Ti amo." disse Phil all'improvviso, troppo forte per la stanza silenziosa.

Gli occhi di Dan si aprirono di nuovo, e fissò Phil, senza sbattere le palpebre. Ribolliva nel petto di Phil da tutto il giorno, risalendogli nella gola, pretenendo di essere detto, anche se non avrebbe cambiato nulla.

"Ti amo così tanto che non so cosa fare di me" disse Phil, perchè era vero.

Dan rimase in silenzio per un po', le dita che ancora sfioravano i capelli di Phil, poi sorrise mentre spostò la mano dietro alla testa di Phil e lo avvicinò per baciarlo con forza.

"Ti amo anche io, stupido" rispose Dan, ancora sorridendo. Premette un altro paio di baci sulle labbra di Phil, sussurrandogli che lo amava un'altra volta prima di accoccolarsi al suo fianco con un sospiro contento.

Phil circondò le braccia intorno a Dan e gli baciò la testa mentre il suo respiro iniziò a regolarizzarsi e la sua stretta iniziava ad allentarsi. Qualcosa era cambiato dentro Phil ancora una volta, perchè durante tutto il tumulto dell'accettare di essersi accidentalmente innamorato di un umano, mai gli era venuto in mente che il sentimento potesse essere corrisposto. Ma anche Dan amava Phil, e anche se rendeva tutto peggiore, e Phil lo sapeva, nonostante tutto non riusciva a non sorridere tra se e se e non riusciva a trattenere la sensazione di calore che si diffuse nel suo petto e gli fece battere il cuore più velocemente.





-Note

Ehhh sì, siamo qui un giorno prima, perché domani sia io che gas non possiamo aggiornare e non volevamo lasciarvi – ancora una volta - senza aggiornamento settimanale.

Quindi eccoci qui, con questo capitolo tristissimo e dolcissimo allo stesso tempo. Ma quanto possono essere belli? *-*

Godetevi tutta questa fluffosità che, come avrete capito, non mancheranno i momenti di tristezza.

Alla prossima settimana =D





   
 
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