Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Ilenia_Pedrali    15/04/2016    0 recensioni
Clarke e Bellamy sono vicini di casa e non si sopportano. Tuttavia c'è qualcosa che li lega, qualcosa che nemmeno loro riescono a spiegarsi e che riguarda il loro passato e i loro demoni interiori.
Fanfiction tutta Bellarke!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2
 
«Stai scherzando vero?»
La voce di Clarke era più tagliente di una lama.
«Non ho fatto io le squadre, Principessa»
Lui la guardava come se fosse una zanzara fastidiosa da schiacciare. I suoi occhi neri non si erano staccati un attimo dal suo viso, come se scrutarlo gli servisse a qualcosa.
Clarke invece aveva solo voglia di spaccargli la faccia.
«Beh io non la minima intenzione di lavorare con te» gli sibilò la ragazza, togliendosi dalla fronte un ciuffo biondo.
Si recò da Marcus Kane in tutta fretta, lo sguardo truce.
«Signor Kane mi scusi ma non posso lavorare con Bellamy Blake»
Lui la guardò sorridendo: «E perché mai? È il migliore del suo corso, come tu del tuo. Siete una coppia perfetta»
“Questa è bella” pensò la ragazza, nascondendo l’irritazione. Conosceva Marcus Kane da molti anni, era stato un collega di suo padre, e conosceva la sua definizione di “coppia perfetta”. In quel caso, il caro Kane si stava accecando con il suo stesso abbaglio.
«Mi dispiace ma non possiamo lavorare insieme» sbottò.
«Dispiace a me Clarke, ma non è possibile cambiare le squadre, saranno le stesse fino alla fine del corso. A meno che non insorgano gravi problemi e non è questo il caso. Su vedrai che troverete una soluzione. Ora scusami» e si allontanò lasciandola lì.
Clarke si voltò a guardare Bellamy, già seduto al banco con i piedi appoggiati sulla sedia di lei, e un sorriso beffardo stampato in faccia.
«Lavoreremo insieme eh, principessa?» rise, osservandola a braccia incrociate.
«Non ricordarmelo» gli rispose, facendogli collezionare un altro sguardo truce.
 
La prima lezione del corso era teorica, per cui Clarke e Bellamy la passarono a prendere appunti senza rivolgersi la parola, cosa che per Clarke fu una benedizione. Lui sembrava totalmente disinteressato alla sua presenza, come se lei non esistesse. E lei ne fu ben felice.
Quando la campanella suonò, si mugugnarono un “ciao” veloce e scapparono in fretta ma non prima che Marcus Kane richiamò all’ordine entrambi.
«Ragazzi, cercate di collaborare. Anche se ora non andate d’accordo da piccoli eravate molto amici. Cercate di essere civili in onore dei vecchi tempi e ah, Bellamy. Volevo avvisarti che tua sorella ha chiamato in dipartimento proprio mezz’ora fa, così mi hanno riferito. Credo sia importante. Clarke, ha chiamato anche tua madre» e se ne andò.
I due ragazzi si guardarono.
«Perché tua madre chiama il dipartimento per trovarti?» chiese Bellamy.
«Non sono affari tuoi Blake» rimbeccò la ragazza.
«Bene, Principessa, chiedo umilmente scusa per averti fatto una domanda»
 
*
 
Bellamy si allontanò infastidito da Clarke. Che antipatica saputella.
Bella, ma antipatica.
E saputella.
Con quell’aria da “so tutto io” che lo infastidiva come non so cosa.
Si sentì un idiota per aver cercato di farle una domanda personale. Effettivamente nemmeno lui avrebbe rivelato niente ad una persona che detestava se gli fosse stato chiesto di Octavia.
Octavia… sperò che stesse bene. Ogni volta che lo chiamava in ufficio aveva sempre paura che fosse successo qualcosa.
Entrò in ufficio e subito compose il numero della sorella.
«O? Stai bene?» chiese.
«Ehi Bell! Sto bene, non ti preoccupare! Ti ho chiamato solo per dirti che tra una settimana tornerò a casa e starò da te per un po’, ti spiace?»
Sua sorella era partita per il college e vederla era sempre un’occasione da non perdere.
«Certo che no! Ma non potevi chiamare a casa invece che qui? Mi hai fatto preoccupare…»
«Bell sei sempre al lavoro! Dove altro potrei trovarti? Ti trovassi una ragazza almeno saprei che ti stai divertendo!»
Lui rise alla cornetta: «A proposito di ragazze, indovina chi è la mia vicina di casa?»
Octavia sparò un po’ di nomi.
«No… Clarke, Clarke Griffin!»
«Quella Clarke?!»
«Proprio lei…»
«Ma è fantastico! Secondo te si ricorderà di me? Giocavamo sempre assieme quando eravamo piccole, anche se il suo preferito eri tu…»
Bellamy alzò gli occhi al cielo.
«Non penso proprio si ricordi di me O»
«Non ci credo! Beh, ora devo lasciarti ma ci sentiamo presto Bell! Ciao!»
E riappese. Bellamy sorrise. Si sedette sulla poltrona del suo ufficio e si ritrovò a pensare alla sua nuova vicina di casa.
Clarke Griffin.
Gli seccava ammetterlo ma lui l’aveva riconosciuta non appena si era presentata alla sua festa, incazzata nera. Si ricordava di lei e di quando giocavano insieme da piccoli. Ricordava che andava molto spesso a casa Griffin con O e insieme giocavano ai videogiochi o a nascondino. Si respirava sempre un’aria felice in casa Griffin, c’era come un delicato profumo di famiglia, come anche in casa Blake ai quei tempi, fino al momento in cui era successo... beh, tutto, e le loro vite erano cambiate per sempre.
Ma preferì scacciare dalla mente quel pensiero.
 
Quando arrivò a casa, qualche ora dopo, si sentiva esausto. Si passò una mano tra i capelli nerissimi e sospirò. Erano ormai le dieci di sera e la strada era buia. Casa sua altrettanto. L’unica luce accesa proveniva da Casa Griffin, precisamente dalla finestra al primo piano che dava su casa Blake… e Bellamy sapeva di chi fosse quella luce.
“La Principessa ha paura del buio?” rise tra sé.
Salì in camera sua e si fece una doccia. Adorava farsi la doccia al buio, era un’abitudine che gli consentiva di rilassarsi completamente. Ancora lo sguardo gli cadde su casa Griffin e notò Clarke appollaiata alla finestra, che osservava fuori persa nel suo mondo.
Aveva uno sguardo che, anche da lì, trasudava dolore.
Bellamy conosceva quello sguardo, ci era già passato.
«Ehi, Principessa» la chiamò dalla finestra di casa sua, dopo essersi infilato un paio di calzoni e una maglietta.
Clarke sobbalzò e voltò la testa nella sua direzione, l’espressione improvvisamente cambiata.
«Che vuoi Blake? Ti sei messo a spiarmi?»
Bellamy sorrise, almeno non stava più pensando a qualsiasi cosa l’avesse resa triste un minuto fa.
«Mi chiedevo solo cosa stessi guardando con tanta attenzione e poi ho pensato che si trattasse dei miei pettorali» urlò.
Clarke arrossì: «Sei un vero cretino Bellamy! Buonanotte!» e si ritirò.
Ma sorrise.
 
Bellamy aveva notato il sorriso della ragazza poco prima di sparire dalla finestra ma soprattutto, aveva notato un’altra cosa: lo aveva chiamato per nome.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alloooooora :)
Eccomi qui con il nuovo capitolo!
Intanto a chiunque abbia letto e commentato questa storia, grazie mille! :)
Spero sia all’altezza del precedente e che vi appassioni a tal punto da tornare per il capitolo successivo!
Fatemi sapere che ne pensate! :D
Ile
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Ilenia_Pedrali