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Autore: _Sam12    16/04/2016    2 recensioni
Non sapeva dire cosa l'avesse colpita di lei, forse una parola o il modo in cui piegava di lato la testa quando sorrideva. Rimase tra i suoi pensieri tornando quando meno se lo aspettava.
Si incontrarono per caso ad una gita, e si ritrovarono per caso anche in seguito, come a chiedersi cos'è a questo punto che può avere davvero senso.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 12


( 1 ANNO DOPO)



PDV EMMA



“Andiamo in spiaggia domani?”

“Okay.” acconsentii mentre mia cugina Chiara si esibiva in una specie di danza celtica per la contentezza.

Avrei trascorso le seguenti due settimane a casa di mia zia come del resto ero solita fare tutte le estati: mia cugina aveva la mia stessa età e insieme ci eravamo sempre trovate bene.

“Partiamo la mattina presto?” chiese.

“Mm..” mugugnai “mi hai appena ucciso.”

“Smettila...basterà alzarsi verso le otto...tanto in un quarto d'ora saremo là.” rettificò lei subito dopo.

“Okay, va già meglio.” approvai ridendo.

“Rimaniamo là la sera? Stiamo a casa di una mia amica. Che ne dici?”

“Non saprei..” tentennai. “Non la conosco e non vorrei essere un impiccio...”

“Ma lei ha detto che ti conosce! Si chiama Marika...e comunque ci ha invitate lei, quindi non credo sia affatto un problema la tua presenza.”

Spalancai la bocca interdetta: “Marika con i capelli biondi...mezza altezza...parla molto...?”

“Sì, proprio lei.”

“Ah...sì per me va bene.” acconsentii al piano ancora un po' incredula.

In fondo era felice di rivederla, mi dispiaceva di aver perso i contatti con tutti, magari ci sarebbe stato anche Giorgio...e Valeria. Aggiunse una vocina nella mia testa.

“Non...non so però se mi va di restare lì a dormire. Dobbiamo proprio andare al mare?” chiesi di getto.

“Eh?” chiese mia cugina perplessa.

“Mi...mi fa mal la testa.”

“Stai scherzando?”

Aprii e richiusi la bocca rendendomi conto di quanto mi stessi comportando in modo infantile e sospirai: “Sì, scusa lascia perdere. Va benissimo se domani andiamo.”

Chiara batté le mani e mi abbracciò.


* * *


Ci sedemmo sulla sabbia sotto l'ombrellone e mia cugina Chiara prese i panini dalla borsa.

“Ancora non riesco a credere che ci siamo riviste...il mondo è piccolo per davvero...vi va di andare a prendere un gelato dopo? Non saprei che gusti scegliere...cioccolato o fragola? Ma il pistacchio...E comunque avete visto quella bici?” Marika prese un attimo fiato e ricominciò a parlare “Se no anche stracciatella...chi può avere inventato un nome del genere per un gusto del gelato? Guardate quel ragazzo...quello a destra...no! Non tutti insieme, o se ne accorgerà...okay, fa niente...che figura di merda.”

Quella ragazza non aveva ancora smesso di parlare da quando eravamo arrivati, stentavo davvero a credere che fosse possibile.

Addentai un panino e lo sguardo mi cadde su Giorgio stravaccato sul telo alla mia sinistra: era cambiato moltissimo nell'ultimo anno, si era alzato, diceva meno battute, e alzava troppo spesso le sopracciglia.

L'aria fresca del mare si mescolava al calore del sole e tentava invano di raffreddare la sabbia bollente.

“Poi sei stato a Roma con Valeria?” chiese Marika a Giorgio.

“Sì, ma ormai ho deciso che non andrò mai più da nessuna parte con lei” affermò lui convinto.

“Ma perché? Lo dici sempre, ma alla fine ripartite sempre...”

“Saresti dovuta venire anche tu.” la rimproverò lui.

“La prossima volta.” promise Marika “E smettila di fare quella faccia, neanche ti avesse costretto a uscire di notte da una finestra.” lo prese in giro lei.

“Eh...scommettiamo?”

Marika spalancò gli occhi e scoppiò a ridere.

Risi a mia volta vedendo la faccia di Giorgio; a quanto pare Valeria non sarebbe venuta quel pomeriggio e mi ero imposta di non chiedere se sarebbe venuta più tardi.

In realtà ero contenta che non ci fosse, forse più sollevata che contenta, ma mi andava bene così, non volevo che arrivasse.

Ci sdraiammo sugli asciugamani e lasciammo che il sole ci scaldasse la pelle e le ossa.

Ad un tratto Giorgio si alzò in piedi e propose: “Chi mi accompagna sugli scogli?”

“Io no.” bisbigliò Marika “Mi sto per addormentare e non ne ho la forza.”

Chiara non rispose e Giorgio fece una smorfia deluso.

“Vengo io.” dissi allora alzandomi “Tanto non mi piace un granché prendere il sole.”

Il suo viso si illuminò: “Ottimo. Allora facciamo una camminata fino a quelli là in fondo.”

Ci incamminammo in silenzio: mi piaceva sentire solo lo sciabordare del mare e l'acqua fredda che sfiorava i piedi scalzi

Ogni tanto avevo preso l'abitudine di concentrarmi su poche cose attorno a me estraniandomi da tutte le altre per rendere reali solo quelle che volevo.

“Cosa ne pensi delle balene che si arenano sulla spiaggia?” chiese all'improvviso Giorgio.

“Eh?” mi riscossi sorpresa “Cioè...non so...mi spiace per loro...?”

“Scherzavo.” rise lui “Cercavo un argomento di conversazione e non so di cosa ti interessi, ma credo di aver sbagliato campo!” spiegò.

“Cosa ti piace fare nel tempo libero?” mi chiese subito dopo.

“Non saprei...leggo o guardo la tv...vado a camminare...” dissi “tu?”

“Più o meno anch'io.” rispose “Ma in più suono la chitarra.”

“Bello!” esclamai.

“In realtà non sono per niente bravo...”

“Ma smettila...” lo presi in giro “Anche Marika suona?”

“No, lei no, ma Valeria suona il piano, lo sapevi?”

“No.” risposi.

“Ma vi sarete sicuramente riviste da quella gita in montagna, è anche molto brava, pensavo te ne avesse parlato.”

“Non ci siamo riviste...”

Lui aggrottò la fronte: “Ah..ok, scusa, è che dopo che siamo tornati da quella gita Valeria ti ha nominato tante volte per tanto tempo...non ne potevo più! Per questo avevo pensato così, ma mi sono sbagliato, fa niente...” spiegò.

“Ah okay.” cercai di sorridere.

Arrivammo agli scogli e Giorgio mi precedette nel salire sul primo, avanzammo per qualche metro, poi ci sedemmo immergendo i piedi nell'acqua.


* * *


PDV VALERIA


Avevo passato un paio di giorni in tenda con un gruppo di amici e ora sarei rimasta da Marika per un po' mentre loro se ne sarebbero tornati a casa.

Arrivai in spiaggia quando ormai la maggior parte delle persone se ne era andata e in pochi erano rimasti a guardare il cielo tingersi di rosa e il sole affogare nel mare. E' quasi doloroso il modo in cui il sole tramonta, lento ed inesorabile.

Riconobbi Marika e Giorgio in riva al mare, assieme a quelli che dovevano essere Carlo e Marco, c'erano poi altre due ragazze che non mi sembrava di conoscere.

Marka era seduta sulla sabbia bagnata e guardava gli altri giocare a palla.

La raggiunsi: “Ehi!”

“Ciao!” esclamò lei alzandosi e abbracciandomi con un enorme sorriso “Gio! E' arrivata la luce della tua giornata!” aggiunse rivolta all'amico.

Allora gli altri si accorsero della mia presenza e interruppero la partita per salutarmi.

“Mi dicono che ti sei degnata di raggiungerci.” commentò Marco.

“A me dicono che più che divertente sei logorroico.” lo presi in giro io.

Lui rise facendomi una smorfia.

“Io sono Chiara.” disse una ragazza dai capelli rossi e mossi stringendomi la mano “La cugina di Emma.”

Per un attimo non riuscii a capire di chi stesse parlando, poi volsi lo sguardo verso destra all'altra ragazza che non avevo ancora salutato e riconobbi stupita la ragazza di quella gita d diversi mesi fa.

Quella arrossendo sorrise: “Ciao.”

“Ciao.” risposi.

“Come mai siete qui?” chiesi stupita.

“Chiara è un'amica di Marika e io e Chiara siamo cugine.” spiegò lei.

“E perché se no?” rise Marika “Piccolo il mondo vero?”

Alzai le spalle cercando di sembrare divertita o almeno o un po' più disinvolta.

Non mi sarei mai aspettata di rivederla; non era cambiata molto, aveva gli stessi capelli ondulati, gli stessi occhi scuri, ma c'era qualcosa di diverso.

Subito non riuscii a cogliere cosa fosse, poi capii: era più disinvolta, era come aver di fronte un'estranea; non che potessi dire di averla davvero conosciuta, ma avevo creduto di aver capito qualcosa di lei.

Non mi rivolse quasi la parola, eppure con gli altri rideva e scherzava, sentivo la sua ostilità quasi come elettricità nell'aria e ne ero inspiegabilmente ferita.



Ciao a tutti, scusate tantissimo per il ritardo. Cosa ne pensate? Io sono tanto contenta che si siano ritrovate, ma sono ancora indecisa su cosa far succedere nel prossimo capitolo...se qualcuno ha qualche suggerimento sappiate che sono molto ben accetti ahah

Un bacio e a presto,

sam

  
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