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Autore: Shainareth    16/04/2016    3 recensioni
Semplice raccolta di flashfic e one-shot, senza pretese e di genere vario, incentrate soprattutto sui personaggi di B.B./Beast Boy e Corvina/Raven. Diversi cenni (e non solo) anche alla RobStar. Rating in aggiornamento.
01. Fuochi d'artificio
02. San Valentino 01
03. Pioggia
04. Tepore
05. Mostro
06. Complici
07. Pubertà
08. Incubi
09. Beghe amorose
10. San Valentino 02
11. Cambiamenti
12. Bluff
13. Body Killer
14. Prime volte
15. Waffles and Song
16. Rassicurazioni
17. Amore a prima vista
18. Verde
19. Obbligo o verità?
20. Romeo e Giulietta
21. Diritti
22. Vischio
23. Sogni
24. Predizione
25. Sbronza
26. Equivoci
27. Curriculum
28. Bacio
29. Silenzi
30. Magia
31. Gusti
32. Amuleto
33. Soli
34. Coniugi
35. Puppy eyes
36. Empatia
37. Orgoglio
38. San Valentino 03
39. Serie TV
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VISCHIO




«Dici… che lo hanno fatto apposta?»
   La domanda di Beast Boy parve cadere nel vuoto per alcuni istanti, durante i quali i due, dopo essersi arrestati all’ingresso del corridoio che portava alle loro camere, le uniche in quel lato della Torre, fissarono stupiti e confusi ciò che pendeva quasi sopra le loro teste. Sembrava un trabocchetto in piena regola, a ben guardare, pertanto la perplessità espressa a mezza voce dal ragazzo era da considerarsi più che legittima.
   «È stata Starfire ad occuparsi degli addobbi natalizi», ricordò Raven, a onor del vero. «Non ha la malizia per fare queste cose.»
   «Giusto», le diede ragione il compagno, spostando il peso del corpo da un piede all’altro con fare incerto. «Quindi è un caso?»
   «Lo spero per il bene degli altri due.»
   Beast Boy abbozzò un sorriso sghembo, sia pure poco convinto. «Di Cyborg, soprattutto. Robin non è tipo da fare scherzi del genere.»
   «Per una volta devo darti ragione.»
   Detto ciò, rimasero in silenzio per una manciata di secondi, mentre l’imbarazzo e la tensione iniziavano a farsi via via più opprimenti, proprio come il buio di quella fredda sera invernale che stava calando sulla città.
   «Quindi…»
   «…proseguiamo fingendo di non averlo visto», stabilì decisa la maga, avviandosi per andare in camera sua e passando sotto all’oggetto incriminato.
   «Ferma!» gracchiò il giovane afferrandola per il mantello e tirandola indietro. Raven oppose resistenza, finendo però col fermarsi proprio dove non avrebbe dovuto. L’altro rimase immobile, non sapendo più cosa dire o fare, la mente occupata da un unico pensiero: ora che lei si trovava sotto a quel rametto dalle bacche bianche, avrebbe dovuto o no mantenere fede alla tradizione?
   «Cosa?» volle sapere la ragazza, infastidita.
   Beast Boy si riebbe e borbottò: «Porta male.»
   Inarcando le sopracciglia scure, Raven lo fissò con sguardo scettico. «Non sai neanche il perché. Scommetto, anzi, che non conosci nemmeno l’origine della leggenda.»
   «Ah… si tratta di una leggenda?»
   Roteando le pupille verso il soffitto, sospirò con sopportazione. «Seriamente, credi davvero a certe superstizioni?»
   Il giovane tergiversò, prima di stringersi timidamente nelle spalle. «Beh… non si sa mai…»
   La sua compagna lo scrutò con sospetto: dove voleva andare a parare? Lo sentì deglutire a vuoto, dandole perciò l’impressione di essere ad un passo da un attacco cardiaco. Beast Boy aveva davvero deciso di giocare con il fuoco? Perché? Soltanto per timore di una leggenda che neanche conosceva? Oltretutto, non era detto che gli sarebbe capitato qualcosa di brutto, se non avessero tenuto fede alla tradizione…
   A furia di guardarlo negli occhi, tuttavia, Raven si rese ben presto conto che lui ci teneva sul serio. Forse, allora, non gliene importava nulla, della tradizione… In effetti, a lei cosa sarebbe costato accontentarlo, per quella volta?
   D’improvviso avvertì tutta l’ansia che il giovane provava dentro di sé e non seppe più dire dove finisse quella ed iniziasse la propria. Dannata empatia…
   Non riuscendo più a reggere quella situazione, sibilò in tono pericoloso: «Se lo racconti a qualcuno, ti ammazzo.»
   «Eh?» balbettò Beast Boy, cadendo dalle nuvole. Non fece in tempo a chiedersi niente, che si sentì afferrare per il collo della maglia e tirare in avanti con prepotenza; un attimo dopo le sue labbra erano incollate ermeticamente a quelle di Raven. Sgranò gli occhi, ma non gli passò neanche per l’anticamera del cervello di divincolarsi. Sentiva il flebile respiro di lei sul viso e il morbido contatto della sua bocca umida sulla propria. Era piacevole. Dannatamente piacevole.
   Non avrebbe saputo dire quanto tempo passò prima che lei lo lasciasse andare e si allontanasse da lui. Si guardarono in silenzio, l’uno attonito, l’altra vagamente enigmatica. Poi Raven alzò di nuovo gli occhi al soffitto. «Forse faremmo meglio a bruciarlo», suppose impacciata, pur tentando di contenere le proprie emozioni. In risposta, ricevette un verso goffo, senza senso. Tornò ad abbassare lo sguardo sul compagno, notando la sua espressione inebetita, il rossore sul volto, le orecchie appuntite rivolte verso il basso. Per un attimo la maga sussultò, avvertendo tutto il peso del gesto appena compiuto: era stato davvero così terribile, per ridurlo in quello stato?
   Insicura e demoralizzata, distolse gli occhi da quelli del mutaforma e, con l’ausilio della magia, appiccò il fuoco al vischio che si trovava appeso sopra le loro teste. Beast Boy si riebbe di colpo e scosse il capo per tornare del tutto in sé. «No!» gridò con foga. La ragazza sobbalzò, tornando a guardarlo. «Perché lo hai fatto?!»
   Ebbe l’impressione che ora fosse disperato, tanto da farle mettere in dubbio ogni sua convinzione. «Credevo che non ti fosse piaciuto…» biascicò, sentendo il rossore salirle al viso.
   Gli occhi del giovane la fissarono come se fosse stata pazza. «Rimetti immediatamente quel vischio dov’era!»
   Improvvisamente rincuorata, Raven tornò a respirare a pieni polmoni. «Fallo tu, se ci tieni tanto», ribatté, stizzita per lo spavento preso.
   Beast Boy non se lo fece ripetere una seconda volta e, voltandole le spalle, iniziò a correre verso la direzione opposta a quella che avevano inizialmente preso. «Star!» vociò, incurante che fosse ormai tardi. «Per caso ti è avanzato un po’ di vischio?!»
   La maga rimase ferma dov’era, osservandolo senza sapere esattamente che tipo di emozione provare. Se gli era piaciuto davvero, baciarla, per quale assurdo motivo, allora, non si limitava a farlo di nuovo, senza la scusa della tradizione? Sospirò pesantemente e, decidendo di lasciar perdere, si avviò verso la propria camera. Quando però fu ad un passo dalla porta, fu colta da un orribile dubbio: e se quell’esagitato avesse sbandierato ai quattro venti ciò che era appena successo?
   «Torna qua, disgraziato!» gridò allora, spiccando il volo e seguendo in gran fretta i suoi passi, nella speranza di fermarlo prima che potesse aprire bocca. «Ho una reputazione da difendere!»












Potrebbe essere considerato l'antefatto alla shot Beghe amorose, anch'essa facente parte di questa stessa raccolta? Beh, in effetti sì, magari le cose erano andate davvero in questo modo. XD
Stavolta vado davvero di fretta, per cui chiedo scusa per sviste, errori, ripetizioni e quant'altro: sistemerò non appena mi sarà possibile! Se nel frattempo notate qualcosa voi, non esitate a farmelo sapere!
Grazie in anticipo a chiunque commenterà e anche a chi ha semplicemente deciso di continuare a leggere questa raccolta.
Buon fine settimana! ♥
Shainareth





  
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