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Autore: gallifreyandemigod    16/04/2016    2 recensioni
Alexander Lightwood era molte cose, ma non era ancora riuscito a trovare il genere musicale adatto lui.
Dopo gli avvenimenti in Città delle Anime Perdute, la solitudine lo avvolge.
Chissà che possa essere proprio la musica a salvarlo e a ricondurlo al suo amato.
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Magnus Bane, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Alec Lightwood era molte cose, un ottimo arciere, uno shadowhunter eccellente, un figlio diligente, un fratello premuroso, ma vi erano due cose che non rientravano nel suo campo specialistico: la musica e le relazioni, specialmente quelle con certi stregoni dagli occhi da gatto. Aveva dimostrato perfettamente di non essere capace di mantenere il controllo davanti allo stregone in numerose occasioni, ma non era mai arrivato a tanto.
E adesso si ritrovava con l’acqua alla gola, incapace di respirare e nuotare nel mare di tempo a sua disposizione da quando il bell’indonesiano era uscito dalla sua vita. Quegli ultimi momenti passati assieme ancora bruciavano nella sua mente, quasi fossero stati impressi col fuoco.
Alec era molte cose, ma non uno stupido. Sapeva di dover farsi perdonare da Magnus per ciò che aveva inizialmente pensato e mai voluto attuare, ma il fatto non riuscisse a chiamarlo senza attaccare la cornetta ogni qualvolta lo stregone rispondesse rendeva la ricerca del disperato perdono impossibile.
Non sapeva più cosa fare, perciò cercò di migliorare nella seconda cosa nella quale scarseggiava, per dimenticarsi momentaneamente delle sue pene d’amore.
La musica classica con le tonalità antidemone non lo soddisfaceva più, non dopo tutto quello che aveva passato con Magnus. Quell’uomo aveva portato colore e caos nella vita del giovane nephlim, che adesso si trovava svuotato, privato di tutte le gioie che la vita poteva offrire.
Doveva riempire quel vuoto assolutamente, o avrebbe perso la testa.
Chiedere a Jace non era una buona idea, i loro gusti musicali erano pressoché identici e inoltre era ancora convalescente.
Chiedere a Izzy era fuori discussione, non avrebbe mai dato alla sorella la possibilità di controllare i suoi gusti musicali!
Chiedere a Clary sembrava una buona carta, ma anche lei aveva gusti discutibili a parer di Alec.
L’unica soluzione, quella meno in dolore che riusciva a trovare, era chiedere all’ex-mondano che stava tanto a cuore a sua sorella. Soltanto il pensiero gli metteva i brividi. Però era la scelta più logica, dopotutto Simon Lewis era un musicista e faceva parte di una band, sicuramente conosceva la cura al suo tormento.
Ecco perché quel freddo pomeriggio un solo Alexander Lightwood era sceso dalla metropolitana e si stava dirigendo assorto nei suoi pensieri verso l’appartamento che il Diurno divideva con un licantropo membro del Praetor Lupus. Arrivato alla porta trasse un profondo respiro, dopodiché bussò con decisione.
Ad aprirla e farlo accomodare nel piccolo appartamento fu lo stesso Simon, un po’ frastornato dalla presenza dello shadowhunter. “Cosa posso fare per te, Alec? Izzy non è qui, se è lei che stavi cercando”.
Il maggiore dei fratelli Lightwood fissò intensamente la punta delle sue scarpe rigorosamente nere. ‘puoi farcela Alec, è come tracciarsi un iratze’, pensò e gettò tutto d’un fiato una frase che, appena uscita dalle sue labbra, risuonò incomprensibile.
Simon strabuzzò gli occhi davanti al ragazzo, sempre così preciso, e chiese, preoccupato: “Alec, tutto bene? Vuoi che chiami Jace o Izzy o qualcun altro? Perché sei venuto fino a qui?”.
Dopo una serie di respiri e dopo aver fatto passare alcuni minuti, Alec rispose: “Si, sto bene. Sono venuto qui per parlare con te, veramente. Posso?” “Ma certo, vieni siediti” disse Simon, e lo condusse verso un consunto divano. “Allora” iniziò Simon imbarazzato; tra i due non vi era mai stato un grande affiatamento, in più di recente il vampiro aveva iniziato a ‘vedersi’ con Isabelle Lightwood, nonché sorella di Alec, perciò la situazione lo turbava e non poco, ma prima che potesse continuare il nephlim lo spiazzò dicendo: “Consigliami della musica.”
Passarono un paio di attimi, nei quali in cervello morto di Simon cercò di processare le parole dell’amico. Non riusciva davvero a capire cosa stesse succedendo.
Alec Lightwood era venuto da lui per avere della musica?
Vedendo la confusione sulla faccia del diurno, Alec si precipitò a capofitto nella spiegazione dettagliata della sua situazione: di come non riuscisse a passare il tempo, di come la musica tradizionale non lo riuscisse più a soddisfare e di come non riuscisse a smettere di pensare a Magnus. Di quanto gli mancasse Magnus.
Dopo alcuni attimi di silenzio il vampiro sospirò e disse: “Fammi capire bene, sei venuto da me, me fra tutte le possibili persone che conosci, per aiutarti a trovare il genere che più ti si addice e per aiutarti con la tua rottura con Magnus?”. Alec annuì, guardando il Diurno negli occhi.
Simon si alzò in piedi e, passandosi una mano fra i capelli, disse: “Forse ho esattamente quello che ti serve. Insomma, l’intera situazione  urla “ROCK AND ROLL BABY!”” e si diresse verso la sua stanza.
Ritornò dopo pochi istanti con in mano un oggetto di forma quadrata, che Alec riconobbe immediatamente come un contenitore Cd, e lo porse all’amico. “Custodiscilo a costo della vita”, disse Simon con la sua espressione più seria, che scomparve un secondo dopo per essere sostituita da una genuina risata, “Ho sempre voluto usare quella frase!” riuscì a dire fra le risate. Alec annuì e guardò con avida curiosità il Cd che Simon gli aveva porto: la confezione aveva come sfondo quattro ragazzi, tre maschi e una femmina, con la parola ‘Riot!’scritta più volte in nero e una sola volta in arancione sulla parete alle loro spalle.
“È il primo che mi è venuto davanti agli occhi”disse Simon “è anche uno dei miei preferiti, Hayley Williams ha una voce spettacolare! E, a dir la verità, le parole delle canzoni aiutano nelle situazioni come le tue. Spero che ti possa piacere. Tienilo  per tutto il tempo che ti serve” e sorrise ad Alec. Nuovamente Alec annuì e sorrise, porgendo la mano al diurno, :”Grazie, Simon. Davvero.”, dopodiché uscì dall’appartamento del giovane per tornare il prima possibile all’Istituto e chiedere a Izzy di prendere il prestito il suo lettore Cd.
Una volta arrivato la trovò immediatamente e le porse la richiesta. La sorella inarcò un sopracciglio, ma concesse lo stesso l’utilizzo dell’apparecchio, a patto che le venisse restituito integro. Alec sbuffò una risata e si volatilizzò nella stanza della sorella, cd fra le mani.
“Sai come funziona, vero?” chiese ridendo Izzy, vedendo la confusione sul volto del fratello.
“Ovviamente” rispose Alec, pieno d’orgoglio, “però è meglio se lo metti tu in funzione, non vorrei si rompesse”.
Izzy rise fragorosamente e prese il disco dalle mani del fratello, dandogli un’occhiata, “Non ti facevo tipo da musica Rock” disse incredula e aggiunse, senza mai smettere di sorridere, “Chi sei? Che ne hai fatto del mio fratellino?”. Alec la incitò semplicemente a continuare la procedura di avviamento del lettore, sorridendo.
Finito il tutto, Izzy lasciò il fratello solo nella sua stanza stampandogli un’immagine del suo rossetto sulla guancia sinistra e disse: “Divertiti!”.
Alec la fulminò indignato con lo sguardo mentre chiudeva la porta alle sue spalle e si ripulì la macchia dalla guancia.
Rimase un paio di secondi a contemplare l’impianto stereo della sorella.
Nuovamente il senso di vuoto che lo accompagnava negli ultimi giorni tornò a formarsi nel suo stomaco. La mancanza di Magnus l’avrebbe ucciso. Decise di premere ‘play’ e di far partire la musica. ‘Che male può farmi?’.
Le prime note iniziarono a partire, uscendo dalle casse dello stereo e rivelando un assolo di chitarra elettrica. ‘È forte come musica’. Le parole iniziarono a uscire, una potente voce femminile le animava con passione accecante, le frasi che componevano sembravano entrargli sotto la pelle, facendosi strada dentro le ossa.
Era ancora alla prima canzone, intitolata ‘For a Pessimist, I’m Pretty Optimistc’ ma già amava il genere.
Quelle note stavano riempiendo il vuoto nel suo stomaco, le parole stavano facendosi strada verso il suo cervello.
I put my faith in you, so much faith, and then you just threw it away’. Ecco come doveva essersi sentito Magnus. Non per la prima volta si era ritrovato a pensare a come stesse lo stregone che tanto amava: Alec si domandò che musica stesse ascoltando al momento.
Prima che se potesse rendersene conto, la canzone era già finita e stava iniziando la seconda.
E così via tutte le 14 canzoni che componevano l’album erano terminate.
Arrivato alla quinta canzone, ‘When It Rains’, Alec si era steso sul letto della sorella e, fissando il soffitto, si era lasciato avvolgere dalla musica. Quelle note, quelle melodie, quella voce, la scelta delle parole, tutto gli rammentava Magnus, ma non in modo doloroso. Alec con ogni canzone pensava all’uomo che occupava il suo cuore e la sua mente, a cosa stesse facendo, se apprezzasse anch’egli quello stesso genere di musica. ‘Cause we are broken, what must we do to restore our innocence?’.  
Appena dalle casse uscirono queste parole Alec non riuscì più a trattenere le lacrime.
Pianse a lungo, il lettore aveva spontaneamente ricominciato a suonare il cd d’accapo.
Quando i suoi occhi si rifiutarono di far uscire altre lacrime li chiuse, sempre continuando a sentire le melodie che uscivano dalle casse. Con gli occhi chiusi, steso sul letto della sorella e con la musica a circondarlo, lasciò che la sua mente vagasse e indugiasse sul volto del suo amato.
Non si rese neanche conto di essersi addormentato, col sorriso sulle labbra.
Quando i primi raggi del sole che filtravano attraverso le tende lo colpirono in pieno volto, si accorse di aver addosso una pesante coperta di lana. ‘Izzy’, pensò. La musica si era fermata, il lettore era spento e il cd riposto con cura nella sua custodia.
Rimase a fissare il soffitto per vari minuti prima di alzarsi. Quella notte, con la musica tutt’attorno a lui, aveva dormito meglio degli ultimi giorni. Il suo cuore era ancora a pezzi, ma almeno adesso non era solo ad affrontare l’oscurità della sua mente.
Avrebbe fatto di tutto per riavere Magnus e, pensò, forse poteva riuscirci proprio partendo da quella stessa musica.
Simon aveva ragione, era questo il genere adatto a lui. Il volume alto, gli assoli di chitarra, le voci potenti, era tutto un medicinale contro i suoi patemi d’animo.
Forte di questa nuova convinzione andò a prepararsi per la mattinata ripromettendosi di tornare da Simon e costringerlo a dargli altri cd.
Entrato in camera sua trovò un pacchetto incartato e un biglietto ad aspettarlo sul letto. Scartò l’incarto e trovò una confezione rettangolare contenente all'interno un lettore cd portatile, un paio di cuffiette e un nuovo cd.
Incuriosito aprì il bigliettino e lesse: ‘Così non userai più il mio stereo. Simon mi ha dato il cd, ma ha detto che i prossimi te li dovrai cercare assieme a lui in non so quale negozio di dischi. I soldi li ho presi a mamma di nascosto. Metti la presa delle cuffiette nel lettore e premi il tasto al centro. Per favore non cantare ad alta voce’ .
Alec sorrise e scrutò incuriosito il nuovo cd: sulla copertina vi erano due ragazzi, uno vestito con maglia nera e jeans, col fumo che gli usciva dalla bocca, e l'altro con la tunica da monaco tibetano. Al centro la copertina recava la scritta 'Fall out boy’ e come sottotitolo le parole ‘Save Rock And Roll’. 
Alec fece come detto dalla sorella e premette ‘play’, senza smettere di sorridere.
   
 
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