Una poesia in cui ho immaginato un André molto tormentato. Dopo lo strappo, una sera trova Oscar addormentata su una poltrona, davanti al fuoco...
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Una sera, il temporale.
Strazio in cielo, sfavillanti sigilli.
Solo il vino mi scaldava e lambiva con un tumulto le mie labbra.
La notte era a un passo, sempre vuota di te e di me.
La casa calma, il buio circostanza.
Ti ho trovata nel silenzio, un libro tra le dita.
Rapita e stanca onoravi un sogno che danzava come un lume.
Il fiato hai rubato e il mio sguardo hai incendiato, eri rosa e schiaffo e pioggia.
Eri oro, colato nel sangue, le lunghe ciocche da lambire.
Non le ho sfiorate, e nemmeno il braccio o il viso disteso di fanciulla ormai nascosta.
Forse vicino sono arrivato, ma solo il tuo respiro ho baciato per davvero.
Il fuoco pungeva e alte fiamme osservavano le spalle.
Non l'hai mai saputo che la brama spingeva feroce e che il petto divorava la ragione.
Il mio tormento...
Tu eri donna...
Eri bella... eri bocca e seta e gola, profilo di seno, sorriso indifeso.
Quella sera ti ho protetta, amore mio, da me stesso.
Ti ho lasciata sognare.
Una corsa, l'ho giurato, e lontano a mordere le lacrime.
Quella sera ti ho trovata, amata e persa in un filo di gioia.
Quella sera... una coppa di veleno.
Quella sera.... ho resistito.