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Autore: GanzoBello    18/04/2016    0 recensioni
Storia Inventata, nessun fatto è realmente accaduto o è frutto di eventi reali.
Salve, questo è il mio primo racconto che condivido in questa community, quindi spero vi piaccia.
Le pagine le scriverò con una cadenza minima di una pagina a settimana. Se ci sono errori grammaticali o frasi criptiche, vi chiedo di essere gentili, segnalatelo nei commenti riportando il rigo così da agevolare la correzione.
Detto questo la storia narrerà della vita di una cacciatore di taglie americano che non trovando più soddisfazione dalla sua vita, cadrà in una profonda depressione. Per guarire si affiderà a un gruppo di sostegno.
(copertina in via di sviluppo)
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi torno dall'incontro. Eravamo in undici. Ho letto il testo che avevo scritto e molti si erano impressionati per ciò che avevo scritto. Il mio terapista si è complimentato per la sincerità con cui ho scritto le cose dicendomi che forse ho un talento, non penso sia vero. Le persone non sono mai vere con gli altri. 

Prima regola che impari facendo questo lavoro: "Le persone sono tutte false"

E' la regola che si applica sempre. In tutti i casi riconosci che le persone sono false. Chi si nasconde fingendosi altri, chi porta documenti falsi, chi implora inventando storie su famiglie e bambini inesistenti.

Le bugie mi danno fastidio, forse perché mia madre da piccolo mi diceva sempre che facevano piangere Dio. Sono irritanti. Chi ne ha davvero bisogno? 

Io non penso. 

Osservo sempre chi mi parla, molti ne dicono a ripetizione, un esempio lampante è Finn del mio gruppo di sostegno. Ogni volta che lo vedo so già che racconterà bugie su bugie. Come lo so? Beh quando non ero ancora sicuro di frequentare il gruppo decisi di indagare sui suoi componenti. Finn è un megalomane, non trovo altre parole, cerca sempre di stare al centro dell'attenzione. Deve sempre avere la storia più triste o più frenetica o più divertente. Lo odio. Un giorno racconto che gli era morto il gatto ed era diventato così triste da tagliarsi i polsi. Ma io vedevo i suoi polsi e non c'erano tagli su di essi, così come non c'erano mai stati peli sui suoi vestiti o aveva mai accennato a gatti prima d'ora. Non capisco come ci si possa ridurre a certi stati.

 Preferirei prendere una pistola e spararmi piuttosto che finire a certi stati. Devo confessare che ci penso spesso ormai. Una pistola in bocca potrebbe essere la soluzione hai miei problemi. Immediata. Silenziosa. Indolore. Ma ogni volta ripenso che se fallisse sarei punto a capo. Anzi starei peggio. Le persone non lo sanno, ma le pistole non sono mai efficaci al cento per cento. Forse sei lì che stai per premere il grilletto e senti già la fine dei tuoi problemi, quando per una qualsiasi motivazione ti ritrovi con il cranio bucato, ma ancora vivo. Magari dovrai pagare pure tutte le spese mediche perché l'assicurazione si rifiuterà di pagare. Oltre il danno la beffa.

Finn, non è l'unico che mente sopra la sua vita solo per ricevere attenzioni. Infondo lo facciamo tutti. Forse anche il solo parlarne con questo foglio in questo modo è una richiesta di attenzioni. Forse sono già come loro. Questo pensiero mi tormenta nella doccia, nel letto, ormai anche quando cammino mi viene in mente che potrei essere cambiato ed essere diventato come uno dei tanti che odio. Spiegherebbe questa sensazione interna che ho. 

Forse è solo odio verso me stesso, non depressione.

Non so.

Vado avanti a incertezze, ormai sono le uniche certezze che ho. 

   
 
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