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Autore: Jaredsveins    19/04/2016    4 recensioni
Castiel ha sempre vissuto nel suo piccolo mondo, senza sapere molto di quello esterno. Quando un giorno avrà la possibilità di fuggire da lì, la coglierà e un incontro inaspettato cambierà totalmente la sua vita.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, John Winchester, Mary Winchester, Sam Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Titolo: The darker it gets and the more you save me
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean Winchester/Castiel, Mary Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Rating: Arancione
Charapter: 4/10
Words: 4741
Genere: Angst, drammatico, sentimentale
Warning: Slash, tematica delicata
Summary: Castiel ha sempre vissuto nel suo piccolo mondo, senza sapere molto di quello esterno. Quando un giorno avrà la possibilità di fuggire da lì, la coglierà e un incontro inaspettato cambierà totalmente la sua vita.

I'm with you

So take my hand and let's fade away.
You know there's nothing here to make us stay
and in the darkness you will see the sun.

Run – Bring Me the Horizon

Castiel aprì la porta di casa con un enorme sorriso sulle labbra convinto di vedere Dean, ma appena i suoi occhi inquadrarono un ragazzo alto, dai capelli corti e gli occhi azzurri si fermò. Aggrottò le sopracciglia e andò leggermente nel panico, quella era la prima volta in cui si trovava da solo con uno sconosciuto.

“Ciao, Dean è in casa?”

Cas si strinse nelle spalle e negò con il capo, facendo un'espressione interrogativa sperando di farsi capire dalla persona davanti a sé.

'Ma che diavolo..' Pensò Benny vedendo che non parlava e fece di tutto per non alzare gli occhi al cielo, sorridendo gentilmente. “Io sono il ragazzo di Dean e mi sorprende che ancora non sia arrivato. Posso entrare?”

Il moro si era bloccato sulla prima frase che l'altro aveva detto. Era il suo ragazzo..cosa voleva dire? Forse erano molto amici, quindi perché non farlo entrare? Dean gli aveva detto che avrebbe staccato per mezzanotte e dato l'orario, sarebbe dovuto arrivare da un momento all'altro. Castiel si fece da parte e fece entrare Benny che andò a sedersi sul divano, accavallando le gambe e osservandolo attentamente. Il ragazzo si sentiva sotto pressione e la cosa non gli piacque, non era per niente a proprio agio e non era un fan di quella sensazione. Non fece nulla e incrociò le braccia al petto, affondando la testa tra le spalle senza nemmeno rendersene conto.

Benny continuò a fissarlo, fregandosene altamente di metterlo a disagio. E così, Dean si era infilato in casa quello strambo? Era assurdo. Cosa diavolo gli era passata per la testa? Avrebbe dovuto dirgli tante cose appena sarebbe tornato, perché non poteva lasciare che tutto finisse davvero in un modo così stupido. La loro era sempre stata un'amicizia forte che aveva portato a quella storia che lo aveva preso davvero molto e non riusciva ad accettare che fosse finita in quel modo. Non era passato molto dal loro litigio, ma non gli importava..voleva fare ragionare Dean e ci avrebbe provato in tutti i modi possibili. E l'oggetto dei suoi pensieri entrò in casa con un'espressione allucinata che non prometteva niente di buono.

Benny si alzò all'istante andando verso lui, ma si bloccò quando Dean mise una mano sulla schiena di Castiel e gli sussurrò qualcosa, vedendo quest'ultimo annuire e salire di sopra.

Il ragazzo era furibondo. Se poco prima era arrabbiato, adesso era decisamente peggio. Cosa diavolo passava per la testa a quello lì? Presentarsi a casa sua e per quale motivo poi? Gli sembrava di essere stato chiaro e sarebbe rimasto irremovibile sul da farsi, tra lui e Benny era finita ed era meglio così. Era inutile stare ancora insieme se Dean si sentiva in prigione con lui.

“E' lui quello che hai fatto entrare a casa tua come se niente fosse? Lo strambo?”

Dean ignorò l'appellativo che diede a Castiel e tolse la giacca, appendendola senza distogliere lo sguardo dal suo. “Che ci fai qui? Pensavo di essere stato abbastanza chiaro.”

“Ma allora fai sul serio?” Benny aprì le braccia di lato e sospirò profondamente. “Mi stai lasciando davvero?”

“Non ti sto lasciando, ti ho già lasciato mezz'ora fa. Quindi, se non ti dispiace, vai via. Ne riparleremo se proprio ci tieni ma non ci sarà la minima possibilità di tornare insieme. Posso offrirti la mia amicizia ma-”

“Non me ne faccio niente della tua amicizia. Io voglio essere il tuo ragazzo, non un amico qualunque.”

“Anche io lo volevo ma ormai è cambiato tutto. Ti ho già detto il motivo e voglio che tu te ne vada adesso, okay? Sono stanco e ho bisogno di riposare. Sono stati dei giorni abbastanza stressanti e-”
“Oh certo, lo strambo ti tiene impegnato, mh?”

Dean capì all'istante a cosa alluse Benny e non ne seppe il motivo, davvero, ma sentì la rabbia impadronirsi di lui in un attimo. Strinse i pugni e raggiunse a grandi passi il suo ex, puntando gli occhi nei suoi. Lo prese per il collo della maglietta e lo trascinò alla porta, ringhiando. “Vai via.”

“Ma che cazzo ti prende?!” Benny lo spinse e poi gli bloccò le braccia quando tentò di essergli di nuovo addosso.

“Non parlare così di lui, non lo conosci.”
“Oh e tu sì? Tu lo conosci?”

Dean si zittì subito e sospirò profondamente, rendendosi conto di aver esagerato. Doveva proprio cercare di calmarsi o sarebbe stato solo peggio. “Benny, davvero, vai via.”

Il diretto interessato negò con il capo deluso e alzò le mani in alto, facendo capire di essersi arreso. “Ma cosa ti è successo?”

“Lo sai. Non è colpa mia se è finita così..e non prendere Castiel come scusa. Perché lui non c'entra proprio nulla.”

Benny non replicò, sapendo che per una parte Dean aveva ragione. Uscì e se ne andò per come era arrivato, solo più sconfitto e afflitto.

Il biondo chiuse la porta con forza e la colpì con un pugno, accompagnando l'azione con un ringhio basso. Poi poggiò la fronte contro il legno freddo e sospirò profondamente, tentando di calmarsi. Aveva il cuore che batteva all'impazzata e non voleva che Cas si spaventasse vedendolo agitato. Dannazione, perché pensava a lui anche in quel momento? Quel ragazzo era piombato nella sua vita e aveva stravolto tutto in pochissimo tempo. Oppure era solo arrivato in un momento decisamente sbagliato. Oh ma chi voleva prendere in giro? La sua vita era un casino, quindi anche se fosse arrivato più tardi, la situazione non sarebbe cambiata per niente.

“Calma Dean, su..” Disse a se stesso e salì al piano di sopra, andando in camera sua e bloccandosi quando vide Castiel seduto sul suo letto, con un sorriso timido sulle labbra. “Che c'è Cas?”

Il ragazzo si alzò e gli porse un foglio. 'Tutto bene?'

Dean lo guardò sorpreso e poi si strinse nelle spalle, negando appena con il capo. “No, per niente. Ma è solo un momento, passerà.”

Castiel soppesò le parole dell'amico e annuì appena, sentendosi completamente inutile ed era la prima volta che gli succedeva. Nel corso della sua vita non aveva mai dovuto preoccuparsi per nessuno, se non per se stesso e adesso sentiva di non esser contento sapendo che Dean stava male. Sentiva che voleva fare qualcosa per lui, ma non era esattamente il suo forte consolare qualcuno. Non lo aveva mai fatto in realtà.

“Se non ti dispiace, io andrei a dormire..ok? Buonanotte.” Gli scompigliò i capelli come era ormai solito fare e appena Cas fu fuori chiuse la porta. Si spogliò velocemente e mise il pigiama, buttandosi poi sul letto con uno sbuffo con il quale fece svuotare l'intera cassa toracica. Chiuse gli occhi appena sentì pungere ai lati di questi di negò con il capo, ridendo appena per il nervosismo. Dannazione, era diventato davvero un fottuto rammollito. Non piangeva da un po' e non pensava che lo avrebbe fatto a causa della sua rottura con Benny. Adorava quel ragazzo, ci stava benissimo prima e aveva cercato di ignorare quanto lo facesse sentire in una gabbia a volte, ma non ce la faceva più ormai. Era come parlare con il muro, perché non cercava mai di capire i suoi punti di vista. Dean amava la gente gelosa, perché gli dimostrava di tenere a lui, ma con i giusti limiti. Ultimamente per Benny era diventata più un'ossessione e l'averlo seguito era stata davvero la goccia. Quasi quasi si chiese se non lo avesse fatto altre volte.

Dean sentì il cellulare squillare e si girò su un fianco dopo averlo preso e lesse l'sms di Sam.

'Mi ha scritto Jo e mi ha raccontato cosa è successo, spero tu adesso stia meglio. Se vuoi parlarne puoi chiamarmi quando vuoi, ok? Lascio il cellulare acceso e fatti sentire a qualsiasi ora. Ti voglio bene. E mi raccomando, non farmi preoccupare troppo!'

E leggendo quelle parole si lasciò andare per davvero, abbracciando il cuscino e affondandoci il viso, cercando di zittire i singhiozzi che aveva iniziato a liberare. Dean era fatto così: cercava di trattenersi e sembrare forte davanti agli altri, ma quando si trovava solo dava libero sfogo alle sue emozioni. Odiava piangere, ma lo trovava molto liberatorio. Ricordava fin troppo bene le nottate passate a farlo, rannicchiato nelle coperte, dopo i litigi con John.

Il rapporto con suo padre non era mai stato molto facile, perché era sempre stato un bravo figlio, che poi però aveva iniziato a crescere e capire davvero cosa voleva dalla vita. John insisteva perché Dean lavorasse in officina con lui, invece suo figlio aveva preferito fare il barista in un locale. “Amo le macchine papà, ma voglio che resti un hobby con cui sfogarmi e consolarmi.” aveva detto. E John ci era passato sopra, davvero..lo aveva superato. Il problema più grande si era fatto presente quando, a diciotto anni, Dean dichiarò di essere omosessuale e di essere innamorato di un suo compagno di classe. Quello era stato davvero un colpo basso per John che aveva sempre desiderato per suo figlio una donna al suo fianco che lo facesse sentire amato. E Dean aveva cercato in tutti i modi di fargli capire che poteva essere felice anche con un ragazzo e continuava a provarci ancora, ci stavano lavorando. Il primo periodo era stato molto difficile, perché litigavano quasi ogni sera e Mary non poteva far altro che assistere ai litigi di un padre deluso e di un figlio stanco. Dava conforto ad entrambi ma metteva sempre una buona parola per Dean, facendo così ammorbidire suo marito sulla questione. Alla fine aveva detto che lo accettava, ma che non voleva assolutamente vederlo mentre baciava un ragazzo o altre smancerie del genere. Se Dean ne era felice? Eccome. Per lui era stata davvero un'enorme vittoria, conoscendo il padre.

I suoi pensieri però furono interrotti da due braccia che esitanti lo avvolsero, stringendolo appena. E Dean non poté crederci perché, quello dietro lui, era Castiel. Già, il ragazzo distrutto che due giorni prima aveva persino paura di un'automobile. Il ragazzo rimase immobile ma si ammorbidì, sentendosi libero di piangere perché sapeva che Cas non lo avrebbe giudicato.

Castiel poggiò la fronte tra le spalle dell'altro e respirò il suo profumo, in un gesto completamente nuovo che lo fece stare bene. Sentire il corpo di Dean contro il proprio non era male. Dal primo momento in cui, di sotto, aveva incontrato il suo sguardo triste, avrebbe voluto abbracciarlo solo per consolarlo, come lui aveva fatto dal momento in cui gli aveva raccontato la sua storia. Non sapeva se stava facendo la cosa giusta, però era sicuro di voler aiutare il suo amico a stare bene. Era rimasto a fissare il soffitto pensando a cosa Dean aveva fatto per lui per farlo riprendere dalla tristezza e una di quelle era stata lasciarlo sfogare, senza giudicarlo o senza fare domande troppo azzardate. Quindi si era avvicinato alla porta della camera e appena aveva sentito dei singhiozzi, non ci aveva pensato due volte a entrare in camera e abbracciarlo. Non sapeva cosa gli stesse succedendo, ma stava bene in quel modo.

Adorava essere abbracciato da Dean, ma adorava abbracciarlo. Adorava essere consolato da lui, ma amava consolarlo. Amava stare bene per mano sua, ma voleva essere lui a farlo stare bene per una volta.

Tutto era nuovo per lui, quasi lo spaventava..ma voleva solo godersi il momento perché era talmente inesperto nei rapporti da non volercisi soffermare più di tanto. Voleva solo seguire il suo cuore.

Dean si mosse appena e fece aderire la schiena al petto di Castiel, sentendosi meglio quando l'altro lo strinse di più e poggiò le mani unite tra loro contro la sua pancia. Il biondo era sorpreso e felice: sorpreso perché non se lo aspettava; felice perché quel gesto gli stava dimostrando che Cas si stava sbloccando poco a poco. E poi era sempre bello avere una spalla su cui piangere. “Grazie Cas.”

Il ragazzo lo strinse ancora e sentì il cuore scaldarsi a quelle parole.

“E' stata una giornata molto pesante e ho solo bisogno di riposare..” Farfugliò e si rannicchiò beandosi del calore che il corpo di Castiel emanava e chiuse gli occhi, poggiando una mano su quelle dell'altro ancora sulla sua pancia. Era qualcosa di molto intimo e sperò con tutto il cuore che il suo amico non si tirasse indietro, perché stava davvero troppo bene in quel momento. Era molto triste e ciò di cui aveva bisogno era un po' di conforto.

Castiel poggiò la guancia sulla spalla di Dean e chiuse anch'egli gli occhi, deciso a non andarsene fino a che quello non avrebbe preso sonno, proprio come aveva fatto con lui. Mentre era rimasto a casa da solo, Mary era andata a trovarlo per mezz'ora, giusto per tenergli compagnia per la cena. Era stato bene e avrebbe tanto voluto raccontarlo a Dean, ma comprendeva anche la sua stanchezza e poi avrebbe anche potuto dirglielo il giorno dopo. Da quel che aveva capito, Dean lavorava solo la sera a giorni alterni, quindi la mattina era sempre libero.

“Buonanotte.” Sussurrò il biondo e si lasciò andare alle braccia di Morfeo, rimanendo con la mano su quelle di Castiel che lo strinse ancora un po' più forte.


Castiel si svegliò a causa di un brivido di freddo, doveva essersi scoperto mentre dormiva. Si stiracchiò appena e aprì gli occhi di scatto quando sentì qualcuno muoversi accanto a lui. Preso dallo spavento scattò in piedi e appena inquadrò un Dean che dormiva profondamente sentì tutta l'ansia appena provata andare via. Si mise una mano sul petto e sospirò, sentendosi subito meglio. A quanto pare alla fine si era addormentato con lui senza nemmeno rendersene conto. Si stese di nuovo, mettendosi sul fianco sinistro per osservare il ragazzo accanto a sé.

Non si era ancora soffermato a osservarlo attentamente, ma avrebbe rimediato molto presto.

Dean era bello, molto..gli piaceva guardarlo dormire. Era rilassato e non c'era quella perenne agitazione che Cas scorgeva nei suoi occhi, nonostante tentasse di nasconderla. A volte ci riusciva perfettamente a mascherarla, altre no. Quella sera era stato completamente diverso, perché lo aveva visto piangere. Era triste e lui aveva fatto qualcosa per poterlo aiutare e sperava di esserci riuscito. Non era stato bello sentire il suo amico così triste. Amico, perché era quel che erano no? Erano amici ormai. Il primo amico di Castiel dopo tanto, troppo tempo.

Senza nemmeno pensarci alzò la mano ed esitando la poggiò sui capelli di Dean, sentendo il bisogno di accarezzarglieli. Normalmente non lo avrebbe fatto, si vergognava. Ma adesso che dormiva, voleva approfittarne. Mosse le dita tra quei fili morbidi e schiuse le labbra per quanto erano morbidi e lisci. Cas realizzò di adorare i capelli di Dean. Si spostò sulla fronte e poi sugli occhi, sfiorandogli le palpebre con la punta delle dita, sperando di non dar fastidio al bello addormentato che sembrava ancora immerso in un sonno profondo. Cas pensò che gli piacevano gli occhi di Dean, erano verdi, verdi come due smeraldi. Gli piaceva quando il suo amico lo guardava, lo faceva sentire importante. Fece scivolare la punta dell'indice lungo la superficie del suo naso per poi fermarsi alle labbra. Incurvò le proprie in alto in un piccolo sorriso e poi aggrottò le sopracciglia nel momento in cui Dean le dischiuse appena.

Il ragazzo si era svegliato, ma era rimasto con gli occhi chiusi. Si era svegliato dal momento in cui aveva sentito qualcuno accarezzargli i capelli e non appena aveva realizzato che fosse Castiel, aveva deciso di non muoversi. Era la prima volta in cui Cas non esitava a mostrare interesse nei suoi confronti. E poi, il suo tocco era delicato ed era piacevole da sentire sulla propria pelle. L'unica cosa che non si spiegava erano il battito accelerato e le farfalle allo stomaco. Andiamo, non poteva già essere in quello stato. Era vero che Castiel era bellissimo e quella innocenza non faceva altro che renderlo più adorabile, tanto da far crescere in Dean la voglia di prendersi cura di lui e non lasciarlo più andare. Aspetta, lo aveva pensato davvero? I suoi pensieri furono interrotti quando la mano di Cas si poggiò sopra la maglietta all'altezza del cuore, proprio come aveva fatto la notte precedente per addormentarsi e temette che potesse sentire a che ritmo stesse battendo. Era nervoso ed emozionato, non sapeva nemmeno lui il perché. Non stava così da fin troppo tempo. Con Castiel sembrava tutto nuovo, anche il gesto più banale con lui diventava diverso e aveva qualcosa di più. La mano scese sulla pancia e Dean trattenne il respiro, sperando che l'altro non se ne accorgesse. Sentì i capelli di Castiel solleticargli il naso quando poggiò l'orecchio dove poco prima aveva poggiato la mano, per sentire il battito del suo cuore. Dean non ci pensò due volte e, fingendo di essere ancora addormentato, si girò e avvolse tra le sue braccia Castiel che sentì irrigidirsi all'istante. Trattenne un sorriso e lo strinse a sé, poggiando la guancia sui suoi capelli.

Sì, voleva solo proteggerlo e avrebbe fatto di tutto purché stesse bene.

Il moro si rilassò nella stretta di Dean e realizzò, come uno schiaffo in pieno viso, che non aveva intenzione di andare via da lì. Non voleva andare via da lui. Perché stava bene, era felice come non lo era mai stato, si sentiva al sicuro e non vedeva per quale motivo avrebbe dovuto allontanarsi da tutto ciò. La vita non aveva fatto altro che regalargli tristezza, mentre adesso poteva anche concedersi qualcosa di bello che in quel caso era proprio Dean. Si fidava di lui ormai, anche se non lo conosceva molto. Ma gli aveva dimostrato di essere una brava persona e si stava davvero prendendo cura di lui.

“Sei sveglio?” Farfugliò Dean con la voce impastata dal sonno e appena sentì la testa dell'altro muoversi quando annuì, fece finta di sbadigliare come se si fosse svegliato in quel momento. “E' presto.” Disse, appena vide l'orario della sveglia. “Sono solo le sette, non riesci più a dormire?”

Castiel negò con il capo e strofinò le mani sulle proprie braccia, per dirgli di avere freddo.

“Oh, potevi parlare subito!” Si rese conto di aver usato la parola sbagliata e fece una smorfia, guardando l'espressione buffa che gli rivolse l'altro. “Scusa Cas. Comunque potevi svegliarmi..aspetta.” Dean si alzò e esortò l'altro a fare lo stesso e alzando le coperte del letto fece un cenno a Castiel. “Dai, salta dentro.”

Cas sorrise e si infilò sotto le coperte, trovandole già calde per via del loro calore. Si rannicchiò e si coprì fin sopra l'orecchio, guardando Dean con un sorriso imbarazzato e sentì il cuore fare una capriola quando il suo amico si stese accanto a lui e gli prese una mano, puntando gli occhi sui suoi. “Comunque mi dispiace davvero tanto per Benny. Gli avevo detto di lasciarmi in pace però-”

Castiel poggiò una mano sulle labbra di Dean e negò con il capo, serio in volto. Non voleva che si sentisse in colpa anche per quello, lui stava bene e anche se era rimasto un po' turbato da quel che aveva visto e sentito, non ci pensava nemmeno più di tanto. Anche se sue domandine continuava a farsele.

Dean sorrise e gli scompigliò i capelli, stringendogli poi la mano. “Grazie Cas.”

Il ragazzo sorrise lievemente e si strinse nelle spalle, affondando di più nel cuscino. Poi però gli venne in mente una cosa che doveva chiedergli e che non riusciva più a tener dentro. Quindi fece per alzarsi per prendere carta e penna ma fu fermato da Dean che gli prese il polso, con delicatezza. Stava attento in ogni caso.

“Devi dirmi qualcosa?”

Cas annuì e aggrottò le sopracciglia quando Dean gli passò il cellulare. “Sai cos'è?”

Il ragazzo annuì.

“Fantastico, puoi usare questo per scrivere. Non serve che ti alzi. Guarda, basta fare così..” Aprì la casella dei messaggi e poi porse il telefono all'altro.

Castiel sorrise entusiasta e non poté fare a meno di rigirarsi l'oggetto tra le mani. Poi lo impugnò bene e scrisse, non riuscendo non a farsi sfuggire un verso sorpreso quando sfiorando la prima lettera, questa comparve nel testo. 'Mi piace questo cellulare.'

Dean avrebbe tanto voluto dire “E' solo un cellulare!” ma si trattenne, visto che si trattava di lui. Quindi si limitò a sorridere. “Cosa devi dirmi?”

'Il ragazzo che è venuto qui, chi era?'

Ah, doveva aspettarselo. “Benny, il mio ragazzo. O meglio, ex ragazzo.”

'Che vuol dire?'

Dean avrebbe voluto ridere ma non lo fece e sorrise divertito, trovandolo sempre più adorabile. “Beh, era la persona con cui stavo.”

'Continuo a non capire.'

Perché le cose più semplici erano così difficili da spiegare? “Mh, okay.” Si sedé e si strinse nelle spalle. “Io e Benny ci vogliam-” si interruppe un attimo “volevamo molto bene, più di quanto se ne vogliano due semplici amici, sai? Siamo sempre stati molto legati, ma poi ci siamo resi conto di provare qualcosa di più. Erano dei sentimenti che di solito non si provano tra due persone che si vogliono semplicemente bene. Quindi abbiamo deciso di metterci insieme, perché abbiamo capito di amarci.”

Castiel iniziava a capire. 'Tipo mia madre e suo marito?'

Dean annuì energicamente e sorrise, felice che avesse capito. “Esattamente. Solo che a volte, questi sentimenti finiscono per spegnersi. Sai, è come una fiamma che brucia, brucia, brucia e poi si affievolisce. E questo è successo a me. Non provavo più le stesse cose e allora l'ho lasciato, perché non me la sentivo di continuare a stare con lui.”

'Perché?'

“Beh, Benny è diventato troppo iperprotettivo nei miei confronti. Voleva sapere sempre cosa facevo, anche quando ero con mio fratello. Ha iniziato a preoccuparsi troppo anche per i motivi più stupidi. Ha iniziato a farmi problemi quando volevo stare con la mia famiglia, senza di lui. Non che non volessi, ma alle volte avevo bisogno di staccare la spina. Poi beh, sei arrivato tu e..” Si bloccò improvvisamente ed ebbe il desiderio di picchiarsi da solo.

Castiel sgranò gli occhi sorpreso. 'E' colpa mia?'

Dean mise le mani avanti e negò energicamente con il capo. “No, assolutamente no. E' solo che, essendo molto geloso, ha iniziato a fare problemi fin da subito e..quando siamo andati a fare shopping ci ha inseguiti. E questo mi ha fatto imbestialire, ha oltrepassato ogni limite e quindi ho deciso di farla finita del tutto.”

'Però piangevi..quindi te ne sei pentito.'

Dean aggrottò le sopracciglia, confuso. Credeva che Cas si sarebbe scombussolato un po' sapendo di esser stato seguito. “No Cas, non me ne sono pentito. Piangevo perché giustamente non è bello quando qualcosa finisce, ma va bene così. Sto bene, davvero.”

Castiel decise di osare e innocentemente chiese. 'Allora perché i tuoi occhi sono tristi?'

Dean ci rimase, non si aspettava affatto una domanda del genere. Non per il fatto che fosse stato lui a rivolgergliela, ma per quel che questa significava. Non pensava di avere uno sguardo triste, era bravo a nascondere le proprie emozioni. “Perché pensi che io sia triste?”

'Perché so riconoscere degli occhi felici che in realtà nascondono solo tristezza. Li vedo ogni volta in cui mi guardo allo specchio.' Castiel gli porse il cellulare e si abbracciò poi le ginocchia, sentendo gli occhi pungere per via di quel che aveva appena scritto. Nel corso degli anni aveva imparato a mascherare la sofferenza che faceva parte di lui. Inizialmente piangeva, singhiozzava e si disperava ma aveva capito che Michael godeva nel vederlo così. Era felice quando lui era triste. Quindi aveva capito di non volergli dare questa soddisfazione, iniziando a indossare un velo che agli occhi di quel mostro lo rendeva un ragazzo sottomesso ma che ormai era indifferente. Non gli faceva più del male. O almeno, questo era ciò che Cas faceva trasparire. Si mordeva le labbra a sangue pur di non lasciarsi sfuggire alcun gemito o lamento, pur di non cedere davanti a lui. Era autodifesa.

Dean invece lo fissò e subito si sentì messo a nudo ed ebbe paura, per la prima volta. Si sentiva nudo come un verme, perché Castiel lo aveva appena spogliato della maschera che ormai faceva parte di lui dal momento in cui erano iniziate le discussioni con John. Lui doveva essere il fratello forte e il figlio di cui poter andar fieri, non poteva cedere. E invece era bastato solo che quel ragazzo lo guardasse negli occhi per farlo uscire allo scoperto.

“Cas, non hai bisogno di fingere con me..lo sai vero?” Gli mise una mano sulla spalla.

Sapeva quanto era brutto far finta che fosse tutto ok e non voleva che lui stesse male. Non con lui.

'E nemmeno tu con me.'

Dean lesse e sentì un calore nello stomaco e senza trattenersi abbracciò forte quel ragazzo che in pochissimo tempo stava entrando nel suo cuore e stava lasciando un'impronta indelebile. Perché non sapeva quanto sarebbe durata ma non si sarebbe mai dimenticato di Cas. In pochissimo tempo gli stava insegnando quanto fosse importante prendersi cura di qualcuno; quanto fosse sbagliato tenersi tutto dentro quando si aveva qualcuno con cui parlare; quanto fosse bello guardare il mondo con stupore e non con noia.

“Dannazione Cas, cosa mi sta succedendo?”

Castiel non seppe a cosa si riferì e si limitò a ricambiare l'abbraccio, facendo una smorfia quando sentì i polsi doloranti a causa dei tagli. Si ritrasse leggermente e passò le dita su questi con una smorfia.

“Non farlo mai più.”

Il moro annuì debolmente e poi si rese conto di aver sviato la domanda più ovvia che avrebbe dovuto fare a Dean dopo tutto quel che gli aveva detto. Prese il cellulare e con le guance che si colorarono di rosso, scrisse. 'Mi sapresti spiegare cosa è l'amore?'

Il biondo non riuscì a trattenere una risata e incrociò le gambe, osservando Cas che prese un cuscino e lo abbracciò, poggiandoci il mento di sopra. “Beh secondo me ogni persona ha la propria definizione di amore, sai? C'è chi vive l'amore in un modo e chi in un altro. L'amore può salvarti, ma può anche portarti in basso se non è quello giusto. Si manifesta in diversi modi che ti fanno mettere in dubbio la qualsiasi cosa: ti senti sempre su di giri quando sei accanto a quella persona, hai le farfalle allo stomaco, vorresti sempre starle accanto e vorresti solo la sua felicità. Vorresti che fosse solo tua e di nessun altro; vorresti che ogni singolo respiro fosse per te; vorresti essere il suo primo pensiero quando si sveglia e l'ultimo quando va a dormire. Vorresti averla sempre accanto perché, senza lei, ne senti la mancanza.” Dean non si rese nemmeno conto di aver iniziato a parlare tantissimo e si zittì davanti lo sguardo sorpreso di Castiel che poi sorrise radioso, annuendo entusiasta.

“Ti piace sentir parlare di amore?”

'In realtà, mi piace sentire la tua voce. Mi piace come parli, mi piace il suono della tua voce..'

Dean sorrise e azzardò, accarezzandogli una guancia. “Un giorno spero di poter sentire la tua.”

Castiel sospirò e si strinse nelle spalle, abbassando lo sguardo.

“Perché non parli Cas? Non vuoi parlare a lui e lo capisco..ma qui siamo solo io e te, quindi perché non vuoi?”

Il ragazzo sapeva cosa rispondere, davvero. Ma semplicemente non se la sentiva, non voleva parlarne. Era di Dean che voleva parlare, non di lui. Un giorno, forse, avrebbe accontentato il suo amico, ma non in quel momento. Era ancora troppo presto e, nonostante non avesse notizie di Michael da giorni, non si sentiva ancora tanto libero da poter fare quel passo. 'La mia voce è tutto ciò che mi rimane.'

Dean non capì cosa Cas volesse dire con ciò ma non chiese di più, aveva notato la lacrima che era appena scesa sul viso del suo amico e si sentiva tremendamente in colpa. Non voleva assolutamente farlo piangere..non era sua intenzione.

“Va bene, non fa niente Cas. Non fa niente..ci sono io qui con te. ” Si avvicinò e gli prese il viso, poggiando la fronte alla sua. “E ci sarò ogni volta che lo vorrai.”

Il giorno prima non si sarebbe permesso di osare così tanto, ma quella notte si stava accorgendo che la fragile barriera tra lui e Castiel si stava rompendo. E sperava, davvero, che non sarebbe più riapparsa.




Note: Salve gente. Sto aggiornando dal pc posseduto di mia madre che chiude le schede random e questa è la seconda volta che provo ad aggiornare. *si asciuga il sudore dalla fronte* Come avete potuto vedere, è stato un capitolo mediamente(?) soft. Tengo molto alla seconda parte, quella in cui Cas e Dean parlano. Perché ho cercato di far trasparire quanto Cas sia riconoscente a questo amico che lo sta aiutando in questo momento molto difficile della sua vita. Come avete potuto vedere, i capitoli saranno dieci o almeno, per ora è così. Potrei cambiare idea da un momento all'altro, per questo non lo avevo ancora precisato. Ma è molto probabile che il numero sia questo.
Mi scuso subito per gli errori di battitura e delle virgole di troppo, ma non ho avuto tempo per rileggerlo bene. cc
Adesso vi lascio e, che dire, recensite, fate un fischio..qualsiasi cosa!
Al prossimo martedì. uu
-Feffe
 
  
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