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Dopo
la sua
conversazione con Zero, Kuran andò incontro a Yuki, che
stava in corridoio ad
aspettarlo per andare a pranzo.
-Dove
sei
stato? È da mezzora che ti aspetto- si lamentò
Yuki facendogli il broncio.
-Mi
dispiace,
piccola. Avevo da risolvere delle faccende importanti. Mi perdoni?- gli
chiese
Kaname, sorridendogli dolcemente.
-Va
bene… ma
solo ad una condizione- disse la ragazza.
-Quale?-
domandò gentilmente, Kuran.
-Devi
offrirmi
il gelato per una settimana- disse Yuki leccandosi già i
baffi. Sembrava una
bambina piccola.
-Ah
ah…
d’accordo, mia piccola golosona- rispose divertito, Kaname.
-Ehy!
Non
trattarmi come una bambina- disse offesa, la ragazza.
-Non
fare così,
Yuki! Non volevo offenderti. Solo che mi sei sembrata un tesoro quando
hai
parlato di gelato e così non ho resistito a dire quello che
ho detto. E poi… mi
piaci molto quando fai la bambina- disse provocante, Kaname.
-Ka-Kaname…
c-che fai?- domandò imbarazzata, Yuki, vedendo che il
giovane sangue puro si
stava avvicinando pericolosamente alle sue labbra.
-Quello
che
dovrebbe fare un fidanzato con la propria fidanzata- e appena lo dice,
la bacia
dolcemente sulla bocca per fargli sentire tutto l’amore che
prova per lei.
Yuki, non voleva darlo a vedere, ma era triste perché nel
profondo desiderava
con tutto il cuore che quel bacio glielo desse Zero. Kuran non si
accorse di
niente perché Yuki rispose subito al bacio ma lei non
immaginava di baciare lui
ma Zero. Era lui che doveva dargli il suo primo bacio. Purtroppo non ne
ebbe il
coraggio quando ci fu l’occasione. Di tutto ciò,
Yuki non seppe mai il perché e
ormai non aveva più importanza. Kaname e solo Kaname
d’ora in poi doveva avere
tutto di lei. Aveva avuto il suo primo sorriso, il suo primo bacio e
infine…
avrebbe avuto anche la sua prima volta nel fare l’amore.
Questo era il suo
destino e non ci si poteva opporre in nessun modo. Una nuova vita la
aspettava.
Non umana. Una vita del tutto diversa da quella vissuta finora. Dove
doveva
dire addio alla spensieratezza e alla libertà per dare
spazio ai pregiudizi… e
alle crudeltà.