Non volevo guardarlo … o forse si …magari …meglio di no.
Avevo cambiato idea almeno mille volte …
Il problema era che non volevo ma dovevo sapere.
Il telecomando come un macigno nella MIA mano ed il MIO dito inerte leggermente sollevato dal tasto play troppo debole per sollevarsi e stanco per premerlo .
Due gocce d’ambra incastonate in un corpo statuario scolpito dalle più abili maestranze mi fissavano dalla grande vetrata del salottonon troppo vicino né troppo lontano . Non occorreva che mi girassi il calore della sua anima mi pervadeva cercando di tanquillizzarmi e il suo profumo mi ammaliava ,ero certa di chi fosse . Rimanevo sempre stupita dalla sua capacità di comprendere le mie necessità , da quando eravamo tornati a casa quella sera tutti avevano cercato di convincermi che guardare il video era la cosa migliore , tutti tranne LUI; sapeva quando avevo bisogno di spazio e puntulamente ogni volta non avevo tempo di rendermi conto di quella necessità che lui mi esaudiva , non c’era bisogno di chi sa quale potere speciale per capire che aveva orchestrato la decisone della mia famiglia di andare a caccia . Non mi stupì per niente quando ,nell’istante in cui stavo per chiamare il suo nome, il cuscino del divano sprofondò leggermente e un morbido tocco mi sfiorò la guancia .
Non sapevo cosa dire , non sapevo di cosa avessi paura e non sapevo neppure se la mia fosse paura; in effetti io conoscevo la natura delle emozioni che jazz aveva proiettato su di me dal momento in cui lo avevo trovato ed INSIEME eravamo rinati .
Le emozioni che io conoscevo erano un’ imitazione dei sentimenti umani : felicità , rabbia , amore ,passione , speranza , ilarità , coraggio e desiderio tutti colori che jasper mi aveva proposto tra le percezioni umane e , inutile a dirsi , tra i tanti che mi aveva mostrato quelli della paura e del terrore li aveva cancellati e tenuti per se .
Mi stavo innervosendo odiavo la mia indecisone , cosa poteva cambiare dopo che io avessi scoperto il nome della mia famiglia umana ? dopo che fossi stata in grado di conoscere qualcosa di più sul mio passato ?
La risposta era demoralizzante e semplicissima : nulla .
NULLA era quello che da anni rispondevo quando mi chiedevano cosa ricordavo della mia vita umana e nulla era quello che io sapevo della mia storia …NULLA NULLA NULLA dopo tutti questi anni era diventato uno scudo : il NULLA mi proteggeva dai dolori passati .
Mi custodiva dalla delusione , dalla rabbia e dalla paura ; da quella tavolozza di colori cupi e tristi da cui LUI mi aveva protetto SEMPRE
Su quella tela bianca che jazz aveva incontrato anni prima eranoschizzati solo i colori più caldi e brillanti; il suo regalo per me , un quadro stupendo .Di cosa avrei mai potuto avere paura ? perché sapere era così spaventoso per me ?
In fondo la forza per far partire il video era accanto a me e là sarebbe rimasto per tutta l’eternità pronto ad essere chiunque e qualunque cosa volessi.
Non potevo permettermi di deluderlo
Non dovevo permettere al lato più nascosto e debole del mio carattere di ferirlo e non potevo essere così meschina da continuare a farlo soffrire consapevole del fatto che qualunque fosse quel sentimento che stavo provando lui lo stava provando elevato all’infinito .
Mi feci coraggio e comincia a fare pressione sul tasto play quando la sua mano mi bloccò :”non devi farlo per forza amore “ disse
“va tutto bene jazz non preoccuparti …farà male ma dopo starò meglio e soprattutto farò stare meglio te vita mia “
non dovevo avere paura di nulla LUI era con me ed io ero con LUI due anime perse legate dallo stesso destino , uniche ed irripetibili non sempre armoniche ma sempre piene d’amore reciproco .
Non ero consapevole dei colori della mia vita passata ma ero certa di quelli del futuro : un vivace arcobaleno .