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Autore: Alaska24    21/04/2016    0 recensioni
L' amore è quel sentimento egoista, lasci che una persona ti condizioni la tua vita, il tuo stato emotivo. Cominci sempre più a pensare a quella persona in cambio di felicità. I sospironi che fai quando hai una cotta, cambiano e diventano leggeri e gioiosi. Cambia anche il senso delle parole che dici, se dici ti voglio bene ad un'amico non succede nulla di che ma se lo dici alla persona che ami diventa estremamente più profondo. E il desiderio di voler stare a tutti i costi con una persona.
Non puoi fidarti di chi ti innamori perché è destino che se ne vada e nel farlo, ti spezzerà il cuore nei modi peggiori, rendondoti cattiva e miscredente per una prossima storia.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Capitolo 16

Sta nevicando.


 

L'improvvisato appuntamento che ebbi con Micaia andò alla stragrande, non abbiamo parlato molto ma son sicuro che ci sarà il tempo di farlo. Però queste vacanze sono finite, tristemente, sistemai la valigia con tutte le mie cose, era la mia prima volta che riuscivo a godermi una vacanza con la famiglia e soprattutto, non vedrò più Micaia ogni giorno, mi dovevo limitare alle sue possibili visite che poteva fare.

Caricata l'auto di mamma, partimmo immediatamente, lasciandoci dietro tutto quanto. Lasciai che Micaia si sedette davanti dato che non l'avevo fatto all'andata, i primi scambi di parole cominciarono << Allora, vi siete divertiti? >> domandò mia mamma, io al contrario di Micaia non risposi, ero immerso nei miei malinconici pensieri << Vi sarò eternamente grata per l'opportunità che mi aveve dato! >> disse e mamma la rassicurò dicendo che non c'era il minimo bisogno di essere eternamente grata per noi, dopo quella conversazione, nessuno disse più una parola.

Giunti a casa di Micaia, l'aiutai con le valigie che erano inaspettamente pesanti ma nulla che mi diede noia.

Prima di andarmene mi fermò sull'uscio della porta << Dan, è stata una bella esperienza, spero che ne potremmo fare altre >> e mi diede un bacio sulla guancia e sussurandomi fece << Alla prossima >> Non avevo più il controllo delle mie emozioni, dentro di me si era acceso un'ardore incalmabile e fuori ero diventato paonazzo. Decisi di non voltarmi nel tornare alla macchina, non l'avrei retto.

Mamma mi lasciò a casa per poi ripartire verso casa sua, notai sul mio telefono i messaggi di Kevin e Jeremy dicendomi dov'ero e cose simili, risposi che anche quest'anno mamma mi aveva trascinato dai suoi fratelli, non scesi nei dettagli per il momento. Casa aveva raggiunto il classico odore pungente e capii che dovevo lavarla, con tanto di volontà e forza presi atto di quest'atto. Mi ci volle un'ora per togliere via tutti gli odori ma ero soddisfatto e stanco morto, mi lasciai cadere sul divano, non sentivo più le braccia o qualsiasi altra parte del corpo. Il riposo durò molto poco perché avevo avuto lo stesso incubo che feci un po di tempo fa solo che stavolta la scena era più cruda. Mi risvegliai urlando in preda al panico e per paura che stavolta poteva succedere chiamai Micaia ma non rispose. Mi vestii immediatamente per andare a casa sua. Avevo un brutto presentimento.

Non sapevo quanta strada avevo fatto, ma ero abbastanza lontana dall'ospedale. Non sapevo dove andare. Continuai a camminare e camminare e cominciai a ricordarmi del mio vecchi ragazzo. Le prime volte che ero uscita con Vicent, era estremamente estroverso, aveva anche la battuta pronta a tutto. Sembravamo essere fatti l'uno per l'altro ma poi l'incidente che mamma subì fece crollare mio padre al punto che aveva deciso di trasferirci lontano da quel posto. Quando lo comunicai a Vincent sembrava che l'avesse presa bene, cosa che ovviamente non fu poi. I primi periodi stetti male come mai prima d'ora, così eradicai delle barriere contro l'amore. Barriere che Dan piano piano sta distruggendo.

Nel mio pensare e Vincent non sentii il telefono, c'erano tre chiamate perse, tutte da Dan, per sicurezza.


<< Micaia! Stai bene?>> le chiesi immediatamente << Certo, non ti devi preoccupare così tanto di me >> mi preoccupavo tanto se si trattava di lei << Sono sotto il tuo appartamento mi chiedevo dove potevi essere >> dissi con un tono tranquillo << È successa una cosa, ma non voglio parlarne al telefono, parliamone faccia a faccia >> e chiuse il telefono, Avrei dovuto aspettarla li a casa sua? Ma non mi aveva detto nulla e nonostante tutto sapevo che era il posto giusto.


Cercai di tornare a casa il più velocemente possibile, avevo un sacco di cose da raccontarli e sopratutto mi fidavo di lui, per questo ho nullizzato le mie barriere.

<< Ciao Dan >> lo salutai e mi sedetti vicino a lui, sui gradoni d'entrata << E-ehy Micaia, mi hai fatto preoccupare un pchino sai? >> accennai un sorriso e dopo un lungo respiro cominciai a raccontarli tutto di me << Devi sapere che io ho sempre odiato il colore dei miei capelli >> lui mi contraddette subito dicendo che erano bellissimi, mi mise in grosso imbarazzo << Ho sempre avuto problemi a scuola, ora per fortuna no, ma era bruttissimo vedere tutti i bambini, ragazzi che ti evitavano perché eri strana >> lui mi guardò, era disposto ad ascoltare tutto quello che potevo dirli probabilmente << Durante le medie la cosa degenerò e.. >> Li feci vedere le cicatrici che avevo sui polsi, lo terrorizzai, potevo leggerlo nella sua faccia << Micaia..Mi dispiace che tu abbia sofferto per degli idioti che non sapevano che tipo di persona eri >> mi disse fermamente e la sua frase mi colpii dritto nel cuore. Cominciai ad accennare qualche singhiozzo << Mamma e papà erano quasi sempre impegnati a lavorare e non riuscivo a farmi degli amici, per questo ci ho messo tanto a guarire >> lui sottolineò l'importante di essere guarita e di accettare i miei capelli che sono. << Una sera di ottobre, mamma e io stavamo tornando a casa dopo esser state in giro a fare shopping quando un pirata della strada ci speronò facendoci deragliare e ci cappottammo. Io riscontrai un torace aperto, il quale ha una cicatrice immensa e morì sul colpo, andai nel panico, piangevo e urlavo, non sapevo cosa fare ma riuscii a digitare il numero dell'ambulanza che ci portò in ospedale. Questa cosa successe 3 anni fa >> Dan sembrava capirmi appieno, neanche Vincent mi aveva mai capito cosi tanto. Mi fermai Mi agitai e persi il controllo del mio respiro << Io non posso crederci che se ne sia andata >> cominciai a piangere a dirotto, mi coprii la faccia per non farmi vedere cosi abbattuta. Sentivo un calore strano che mi avvolse, guardai Dan, mi aveva stretto a lui per cercare di calmarmi << Mi dispiace per tua mamma, non ti dovevi meritare una cosa del genere, se vuoi piangere, accomodati, non farti vergogna >> mi disse, non riuscivo letteralmente a fermarmi di piangere e mi strinsi a lui più forte che potevo.


Ero insolitamente calmo per questa situazione, Micaia si stava aprendo così tanto che mi sentii in colpa a farla proseguire << Dato che sei stata cosi generosa a raccontarmi cosi tanto di te, ti racconterò qualcosa anche io riguardo a miei genitori >> dissi. Si staccò da me per prestarmi tutta l'attenzione che aveva << Mia madre la conosci, è sempre stata cosi cristallina con tutti quelli che portavo in famiglia >> mi accennò un sorriso << Al contrario di mio padre, i primi tempi fra loro erano perfetti come qualsiasi coppia, ma poi lui cominciò a giocarsi mensilmente il suo stipendio ai cavalli, mia mamma s'incazzò e chiese il divorzio. Mesi dopo che io e lei ci separammo da lui. Ma per me rimane mio padre nonostante tutta la violenza che ricevevo da lui, terrò il cognome Williams, devo onorarlo anche se era uno stronzo >> conclusi il monologo versando qualche lacrima. << Dan, mi dispiace tantissimo, mi rattristisce sapere questo >> la ringraziai. Dopo questo ci fu uno stallo, mi ingoiai tutta la saliva che avevo, ero pronto a buttarmi completamente << Cosa ne pensi dell'amore? >> chiesi aspettandomi reazioni epocali ma non fu cosi << È un sentimento come gli altri >> mi rispose << Io invece la penso in modo diverso. Per me l'amore è un sentimento egoista, intendo dire che lasci che una persona ti condizioni la tua vita, il tuo stato emotivo. Tu cominci sempre più a pensare a quella persona in cambio di felicità o quei sospironi che fai quando hai una cotta. Cambia anche il senso delle parole che dici, se dici ti voglio bene ad un'amico non succede nulla di che ma se lo dici alla persona che ami diventa estremamente più profondo. C'è anche il desiderio di voler stare a tutti i costi con una persona >> feci una pausa e Micaia mi guardò stupita << Ora, potrei rovinare tutto quanto, i momenti che abbiamo passato insieme, oggi stesso, ma mi sento in dovere di farlo. Quando sei entrata per la prima volta nel bar, mi hai lasciato cosi tanto di stucco con il tuo carattere e sopratutto i capelli. Ogni volta lavoravo, speravo che da quella porta potevi entrare e farti servire da me. La cosa si evolvò a tal punto che... >> mi fermai per guardarla, era imbarazzatissima, si era anche ricoperta la faccia ma mi fece un segno di continuare e cosi feci << Si tramutò prima come cotta e poi come desiderio vero e proprio. Ciò che sto cercando di dirti con tutti questi giri di parole è semplicemente che ti amo. Il mondo è stato fin troppo cattivo con te Micaia, ma io non lo farò neanche se mi rifiuti, sei troppo speciale per me e non voglio lasciarti andare, io voglio che il mio pensiero legato ad un amore egoistico sia tu! >> calò il silenzio, l'abbraccia seduta stante e le sussurai << Non permetterò a nessuno di farti ancora del male Micaia, te lo prometto >>. Quando si riscoprii gli occhi notai che stava piangendo a dirotto e che il mascara che aveva applicato le era calato sulle guancie ma rimaneva meragliosa << Dan... >> non riusciva a parlare, forse per l'emozione? << Nessuno mi ha mai detto parole simili, mi hai lasciato senza parole, avevo troppa paura di lasciarmi giudare dalle emozioni perché avevo già una relazione ma mi sbagliavo, e si, sarà più che lieta ad esaudire il tuo desiderio >> disse lei. Ero l'uomo più felice di questa terra, dentro di me era una grande festa, << Guarda! >> mi disse indicando il cielo. Stava nevicando velocemente, rimasi pietrificato da questa vista. Le sussurai una domanda e lei acconsentì felicemente. La neve aiutò molto a fare da scena e la baciai, Era un'emozione fortissima, mai provata in vita mia.

 

 

 

Non avrei mai permesso a qualcuno di portarmela via.

 

   
 
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