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Autore: Enrico    20/08/2003    0 recensioni
Un nuovo grande torneo per i personaggi di Toshinden.
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CLASH OF THE TITANS

Autore: Enrico

CAPITOLO 6: RIVELAZIONI

Glossario

Sensei… - Maestro…
Niisan… - Fratello…
Shoubu, ototo… - Combatti, fratellino…
Ellis-chan, daijobu ka? - Stai bene, Ellis?
Masaka… - Impossibile…
Hai - Sì
Wakarimasen… - Non capisco…
Nan de… - Cosa…
Mochiron - Naturalmente
Chikusho! - Maledizione!
Misete kure yo! - Mostratemi cosa sapete fare!
IYA! - NO!


"Ne è passato di tempo… Eiji, Kayin…"
Sho accolse i suoi allievi alzando appena la testa per guardarli, senza che l'espressione severa del suo viso si addolcisse. Eiji e Kayin mossero qualche passo verso di lui, guardandolo attoniti, senza più riuscire a spiccicare parola. Il loro maestro avanzò un po' verso di loro, tenendo la sua spada, Akai No Yama, nella mano destra.
"Sensei..." fu Kayin a parlare, sbattendo incredulo gli occhi "Come mai…?"
Sho lo guardò fisso, sospirando leggermente. "Dovresti averlo capito, Kayin-chan. Il vostro avversario sarò io." La voce di Sho era profonda e piatta, mentre lui sollevava la sua katana all'altezza del proprio viso, squadrando i suoi due allievi con aria minacciosa.
Troppo sorpresi per fare qualsiasi altra cosa, i due ragazzi fecero un passo indietro. "Niisan…" mormorò Eiji, incredulo "Che significa tutto questo? Non vorrai mica dire che… che il campione della Himitsu Kessha con cui dovremmo combattere sei TU?"
Gli occhi di Sho divennero due minacciose fessure. "E se così fosse?" sbottò bruscamente. Poi, mentre i suoi due allievi erano ancora lì, paralizzati dallo stupore, Sho sollevò la spada e aprì lo scontro, sferrando un fendente trasversale che Eiji riuscì a parare soltanto agendo d'istinto e alzando la Byakko No Tachi, facendo sì che la lama della katana di Sho cozzasse contro di essa.
Kayin fece un rapido balzo all'indietro, afferrando stretto l'elsa della sua claymore, Excalibur, come per prepararsi ad estrarre la spada.
"Che diavolo significa tutto questo, Sho?" gridò Eiji, sempre più confuso e frustrato. "Mi stai forse dicendo che adesso lavori per quei criminali? Non è possibile!"
"Shoubu, ototo…" rispose Sho, guardando il fratello minore dritto negli occhi "Questo non è il momento di fare discussioni!"
Con queste parole, Sho sferrò un calcio laterale, colpendo Eiji tra torace e addome e mandandolo a terra ansimante. Più rapido di un fulmine, il maggiore dei fratelli Shinjo eseguì una spazzata, cercando di colpire Eiji mentre era ancora a terra, ma il fratello minore si era scansato con una rotolata laterale. Eiji si rialzò, mentre Kayin, con in mano la sua spada, si era messo al suo fianco, pronto a ricevere il prossimo attacco, che non si fece attendere.

"DOUBLE REKKUZAN!" gridò Sho, sferrando due fendenti a vuoto. Dalle scie scaturirono due sfere di fuoco, una diretta ad Eiji, la seconda a Kayin. Il primo, mettendosi in posizione di guardia, riuscì a bloccare l'attacco e amortizzare il colpo, mentre il secondo si scansò di lato, facendo un'elegante capriola. Non ebbe però nemmeno il tempo di atterrare, perché Sho si lanciò verso di lui eseguendo una scivolata, e colpendolo durante la capriola, mandandolo a terra prono. Mentre Kayin cercava di rialzarsi, Eiji si mise in posizione, poi lanciò il suo attacco a distanza.
"REKKUZAN!" esclamò il ragazzo, mentre un'altra sfera di fuoco partiva verso suo fratello maggiore, che non fece altro che voltarsi verso di lui e parare l'attacco. La forza dell'impatto lo fece barcollare per un attimo, ma nulla di più, e Sho fu di nuovo in grado di attaccare dopo una frazione di secondo, scattando verso Eiji e colpendolo con un calcio in salto mortale. Il fratello minore venne sbalzato in aria e finì per sedersi a terra, cercando disperatamente di schivare gli affondi che Sho aveva iniziato a sferrare.

"Sensei!" esclamò Kayin "Che diavolo sta succedendo qui? Come mai adesso ci vuoi morti?". Il biondo cacciatore di taglie si stava rialzando e si era rimesso in posizione, con un'aria più infuriata che mai. "Qui tutti sanno tutto ciò che ci riguarda, tranne noi! Vogliamo delle spiegazioni!".
Sho interruppe la sequenza di attacchi ad Eiji e si allontanò da lui con un paio di balzi all'indietro. Poi, mentre Eiji si stava rialzando, si volse verso i suoi due allievi, con aria ancora immutata.

"Vuoi delle spiegazioni, Kayin-chan?" domandò Sho, osservando il giovane biondo come un'aquila in picchiata osserva la sua preda. "Allora… permettetemi di farvi qualche domanda. Eiji, tu per quale motivo sei venuto al torneo Toshinden?"

Eiji spalancò gli occhi sorpreso. Che diavolo c'entrava la ragione per cui loro due avevano partecipato? C'era qualcosa di strano…

"Beh…" incominciò Eiji, la voce che tradiva una notevole insicurezza "…il torneo… io ci sono venuto perché volevo dare una mano a Kayin, per l'orgoglio personale di prendere parte alla competizione… ma soprattutto perché sapevo che avrei avuto la possibilità di ritrovarti. In fondo, ti ho cercato in giro per il mondo per diverso tempo…"

Sho annuì, senza mostrare segni di sorpresa o di emozione, poi si rivolse a Kayin. "E tu, Kayin? Tu sei qui per trovare l'assassino di tuo padre e fare vendetta, non è vero?"

Kayin strinse gli occhi, annuendo senza dire una parola.

"Come immaginavo." Commentò Sho. "Beh, allora si può dire…"

La pausa che seguì durò un eterno secondo.

Poi, Sho proseguì: "Si può dire… che entrambi, ora, in questo momento avete davanti agli occhi ciò che stavate cercando."

Il senso di quelle parole era fin troppo chiaro.

********************************************************************************

Sotto una fitta pioggia di tempesta, sul ring devastato dall'esplosione precedente, Ellis e Gaia si stavano squadrando, entrambi al limite delle forze, entrambi decisi a concludere lo scontro il prima possibile. Ellis fece un passo di lato, scrutando attentamente il suo minaccioso avversario, pronta a reagire a qualsiasi minimo movimento. Ma sapeva che non avrebbe potuto reagire ancora a lungo. Le ferite e i lividi di cui il suo esile corpo era pieno la avevano rallentata in maniera non indifferente, e ormai non sarebbero serviti molti altri colpi a Gaia per metterla fuori combattimento, mentre lei si chiedeva se davvero quel gigante nero avesse un limite alla propria resistenza.

"Chiudiamo questa storia, Gaia!" esclamò la ragazzina, sferrando un fendente in aria con uno dei suoi pugnali "A dirla tutta, io non ho intenzione di prolungare oltre questo scontro!"
"Nemmeno io, giovane Ellis…" sbottò Gaia, sollevando nuovamente gli artigli collegati al retro della sua armatura e preparandosi a lanciare il Super Sting ancora una volta. Un paio di sfere infuocate si formarono tra gli artigli di Gaia, e ancora una volta, una micidiale pioggia di fiamme eruppe da lì e si diresse a tutta velocità verso Ellis. Per fortuna, la ragazzina si era aspettata l'attacco, ed era riuscita a schivare di lato evitando di essere raggiunta. Le sfere di fuoco aprirono nuovi squarci sul quadrato semidistrutto.

Purtroppo, Ellis non si era aspettata che, un attimo dopo, Gaia scattasse verso di lei, il pugno avvolto da una fiammata bianca. "DEVIL EXPLOSION!" esclamò Gaia, sferrando un diretto con il pugno fiammeggiante e colpendola sulla spalla destra. Ellis venne scagliata indietro di diversi metri dalla potenza del colpo, atterrando vicino al bordo del ring. Cercò di rialzarsi, ma inciampò e finì di nuovo a terra, poi si tirò su di nuovo prima che il conteggio di dieci terminasse.

Con la coda dell'occhio, la ragazzina intravide Sofia che giaceva, ancora priva di sensi, al di fuori del quadrato, il corpo e gli arti rigati di sangue, il costume strappato in più punti. Quella vista, pur impressionando Ellis, sembrò darle nuovo coraggio.
Devo vincere questo incontro, anche per Sofia-san e gli altri... pensò tra sé, mentre davanti a lei la figura di Gaia cominciava ad apparire sfocata. Ellis si chiese se fosse effetto della pioggia fittissima o della perdita di sangue.

Questa è la mia ultima carta... d'accordo, adesso o mai più!

All'improvviso, Ellis sembrò concentrarsi, incanalando il proprio ki attraverso il suo corpo, davanti al pubblico ormai ammutolito, e al sorpreso Gaia. Chi poteva pensare che, in quelle deboli condizioni fisiche, fosse ancora capace di scatenare una tale energia? Per qualche secondo, la ragazzina rimase là, ad accumulare energia, fino a che essa non raggiunse il culmine, e l'attacco finale di Ellis partì.

"FRENCH KISS!"

Ellis sembrò prendere lo slancio, poi fece un balzo e si diresse verso Gaia, con la potenza e la velocità di un lampo nel cielo. Troppo veloce per poter essere vista da occhio umano, piombò sul suo gigantesco avversario e lo caricò con una raffica di calci e fendenti che cadevano su Gaia fitti come grandine, ogni colpo accompagnato da un lampo di energia che investiva il guerriero della Himitsu Kessha e illuminava l'arena come un sole lampeggiante. Dopo un numero apparentemente infinito di colpi, Ellis congiunse i pugni tenendo i coltelli, crepitanti di energia, rivolti verso l'esterno, e sferrò un ultimo colpo, potentissimo, che raggiunse Gaia in pieno petto. Con un tremendo urlo di dolore, Gaia venne scagliato via e si abbattè sul quadrato, facendo risuonare tutti gli spalti circostanti di un assordante clangore, poi si accasciò esausto.

Seguirono diversi secondi di silenzio snervante. Poi il conto alla rovescia iniziò. Dieci, nove, otto…
Finalmente, lo zero. Gaia non si era ancora rialzato.

"Signore… e signori…" balbettò lo speaker "L-la vincitrice… è… Ellis… Ellis… Hayama…"

Il silenzio dominò tutta l'arena, interrotto soltanto dall'incessante scrosciare delle gocce di pioggia che cadevano. Ellis osservò ad occhi spalancati il suo avversario esausto ed ansimante. Per un attimo, non riuscì a fare altro che rimanere lì, incredula, poi sussurrò una frasetta:

"Ho… ho vinto…"

Poi, si sentì mancare le forze. Un capogiro tremendo sembrò sopraffarla, mentre le immagini attorno a lei ondeggiarono pericolosamente. Ellis sentì un brivido di freddo, e d'istinto capì di essere impallidita in maniera allarmante. Non riuscendo più a reggersi in piedi, cadde a terra in ginocchio, appoggiandosi sulle mani e respirando in brevi sospiri affannosi.

"ELLIS-CHAN!" gridò una voce allarmata da una delle entrate del colosseo. Non appena Ellis aveva vinto, Amy aveva abbandonato il suo posto in prima fila ed era scesa giù nell'arena per assicurarsi che la sua amica stesse bene. In un attimo, Amy raggiunse di corsa il quadrato devastato, ci salì su e andò ad assistere Ellis.

"Ellis-chan, daijobu ka?" chiese la ragazza mora, cercando di sorreggere Ellis. La ragazzina scosse la testa per schiarirsela, poi rispose: "Tra un po' starò bene…"
Si interruppe di colpo. Il suo sguardo cadde su un oggetto brillante che era caduto sul ring. Anche Amy volse lo sguardo verso quel punto. Sul quadrato era caduto una sorta di medaglione d'argento, con una gemma rotonda azzurra incastonata. Ellis aguzzò lo sguardo per vederlo meglio, poi parlò nuovamente ad Amy:
"Amy-san… tu vai a vedere come sta Sofia… credo che stia peggio di me… io devo concludere una faccenda personale…"
Amy assunse un'aria perplessa, poi annuì e si diresse verso Sofia, che, ai bordi del ring, stava riprendendo i sensi. Ellis raccolse il medaglione in una mano, poi si diresse verso Gaia, che in quel momento si stava rialzando.
Il gigante nero della Himitsu Kessha rimase lì, ad osservare quella ragazzina ferita ed esausta che si stava avvicinando lentamente, il medaglione d'argento nel palmo della mano.
"Hai combattuto molto bene." Commentò Gaia senza scomporsi "La tua abilità è veramente encomiabile, e un giorno diventerei una grande campionessa."
"Gaia…" mormorò Ellis, guardandolo fisso negli occhi "Questo medaglione… è tuo, vero?"
Il guerriero nero annuì. "Sì. Cos'ha di speciale?"
La ragazzina deglutì, poi rispose, con un tono serio che mai prima d'ora aveva usato. "I miei genitori sono scomparsi quando ero ancora molto piccola… e sono stata cresciuta da una troupe circense di zingari. Ma di recente… ho sentito che mio padre era vivo, e lo avrei potuto trovare al torneo…"
Si interruppe, cercando le parole. "L'unico indizio che ho… è il fatto che mio padre portava al collo un medaglione d'argento con una gemma azzurra…" Guardò Gaia dritto negli occhi.
Per un attimo, Gaia rimase in silenzio, poi afferrò l'elmo con le mani. "E va bene." Rispose, senza cambiare tono di voce. "E' giusto che tu sappia la verità."
Lentamente, con solennità, Gaia si rimosse l'elmetto. Da sotto esso, apparve il volto di un uomo sulla quarantina, ma dall'aspetto ancora abbastanza giovanile, i lineamenti duri che sembravano quasi scolpiti, gli occhi grigi come l'acciaio che non tradivano alcuna emozione, lunghi capelli bianchi che svolazzavano dietro la schiena. Ricambiò lo sguardo di Ellis, poi completò la frase.
"Il mio nome completo… è Gaia Hayama."
"Che… che cosa?" boccheggiò Ellis.
Il gigantesco guerriero annuì di nuovo. "Sì, Ellis. Sono tuo padre."
Ellis spalancò la bocca, indietreggiando di un passo. Più in là, vicino al ring, Amy, che aveva sentito ogni parola, trasalì, trattenendo il respiro in un rantolo soffocato. "Masaka..."
"Nnn…" mormorò Sofia, stringendo i denti e aprendo finalmente gli occhi "Che… che succede? Ellis…"
"Sofia-san, come stai?" chiese Amy, volgendosi con aria preoccupata verso la bionda russa.
Sofia, con una smorfia, riuscì ad assumere una posizione seduta. "Non… preoccuparti, Amy-san… passerà… piuttosto, Ellis come sta?… Cos'è successo…?"
"Ellis… ha vinto!" esclamò Amy di risposta "Ma… ma Gaia… Gaia è suo padre…"
Gli occhi di Sofia si spalancarono. "COSA? Gaia… il guerriero della Himitsu…"
La ragazza mora non potè fare altro che annuire.

Sul ring, Ellis sembrava aver recuperato compostezza. Stava guardando fisso, con lo sguardo più serio che lei avesse mai rivolto ad una persona, quel gigantesco guerriero che lei aveva appena scoperto essere suo padre, la persona che le aveva dato la vita e che lei aveva creduto morto da tanto tempo… eppure sentiva che qualcosa non andava… Le parole di Eiji ed Amy le tornarono in mente:

Non so quali sentimenti potrai provare per tuo padre quando, e se, lo incontrerai...

In fondo, per quanto possa essere tuo padre, è una persona che neanche conosceresti...

Gaia rimase lì, ad osservarla a sua volta. Tra i due era sceso un silenzio innaturale. Il viso di Gaia sembrava ancora una maschera di pietra, anche se i suoi occhi color dell'acciaio indugiavano su quella ragazzina, e in essi brillava qualche accenno di emozione, cosa ben rara per Gaia. Tuttavia, il gigantesco guerriero sembrava occultare ogni gioia, ogni felicità che la vista di una figlia da tanto scomparsa può dare ad un padre.
La minuta Ellis sostenne il suo sguardo ancora un po', poi abbassò la testa.
"Padre…" mormorò infine "Io… non so come esprimermi… in questo momento, anche se ti ho davanti… mi sembra di non provare i veri sentimenti che una figlia potrebbe provare per un padre…"
Ancora una volta, il contegno di Gaia non mutò. "Posso capire, Ellis. Non è sempre vero che la lontananza rafforza l'amore. A volte lo può distruggere."
"Voglio solo sapere delle cose…" proseguì la ragazzina dai capelli smeraldini "Come mai la Himitsu Kessha ha organizzato questo torneo… se è stata la Himitsu?"
"La Himitsu Kessha non c'entra niente con l'edizione del Toshinden di quest'anno." Rispose Gaia, appoggiando la sua enorme spada bastarda sulla spalliera della sua nera corazza. "Il torneo è stato organizzato da me e dal mio partner, senza previo consenso della Himitsu."
"Cosa? E chi sarebbe il tuo…"
Gaia alzò le spalle, mentre un sorriso amaro ed ironico gli appariva sulle labbra. "Forse puoi immaginare già la risposta. Qualcun altro che i tuoi amici stanno cercando…"
Ellis strinse gli occhi, dubbiosa, poi sobbalzò quando le balenò un nome. "SHO? Il fratello di Eiji?"
Suo padre annuì lentamente. "Hai, proprio lui, il semileggendario Sho Shinjo. E' stato con lui e con l'aiuto di una mia… si può dire, collega… che ho organizzato questo torneo. Lo scopo era trovare i lottatori prescelti dal fato per combattere contro le forze dell'oscurità. Per fare ciò, era necessario che anche noi due ci affrontassimo in combattimento."
"Le forze dell'oscurità… Wakarimasen..." mormorò Ellis.
"So che non capisci. E passerà ancora del tempo prima che tu possa capire. Per il momento, diverse domande, non solo tue, rimarranno senza risposta." Gaia volse gli occhi al cielo notturno, attraversato da lampi e scoppi di tuono, i lunghi capelli bianchi ondeggianti nel vento. "Per il momento, io posso solo fuggire. La Himitsu Kessha ora vorrà la mia testa per il mio tradimento. Ed io non posso permettere a loro di catturarmi prima del grande giorno."
"E noi… cosa dovremmo fare?" chiese Ellis, facendo un passo in avanti.
Gaia si volse verso di lei. "Voi tornerete alle vostre vite, anche se posso capire che per qualcuno sarà difficile. Non preoccupatevi, la Himitsu non correrà il rischio inutile di attaccarvi così apertamente. Cercheranno di togliervi di mezzo, ma per farlo aspetteranno l'anno prossimo, vi inviteranno di nuovo al torneo, e fino ad allora… dovrete impegnarvi e prepararvi per la grande sfida."
Finalmente, Gaia si girò e cominciò a camminare via. Ma, fatti appena alcuni passi, si voltò nuovamente verso Ellis, che non gli staccava gli occhi di dosso.
"Dì a Sofia che mi dispiace per la sua perdita di memoria. In quanto a Rungo, gli manderò quanto prima le mie scuse per aver rapito la sua famiglia, ma era importante che partecipasse anche lui. E per finire…" Per la prima volta, un vero sorriso, di autentica felicità, gli si dipinse sul viso duro. "Per finire, voglio ringraziare te, Ellis, figlia mia, di avermi permesso la gioia di vedere che sei cresciuta e sei diventata così forte e determinata. Anche se i tuoi sentimenti per me non saranno mai quelli di una figlia per il padre, l'importante è sapere che sei degna di me. Addio. Ma solo per ora."

Sotto la pioggia battente, Ellis rimase lì, muta ed immobile, mentre la figura di Gaia si allontanava e scompariva nella notte. Lentamente e dolorosamente, la ragazzina si volse verso il bordo del ring e si incamminò verso le sue amiche. Sia Amy che Sofia, che in quel momento la prima stava cercando di sorreggere in piedi, avevano l'aria di aver sentito quanto Gaia ed Ellis si erano detti. I loro volti erano seri, nei loro occhi traspariva una profonda malinconia e preoccupazione.
Ellis le guardò in viso. "Avete sentito anche voi, vero?"
Amy abbassò leggermente la testa. "Parola per parola."
Gli occhi di Ellis tremarono, e alla fine una lacrima le scese lungo la guancia, mischiandosi all'acqua piovana. "Sono stata una stupida, Amy-san, Sofia-san… pensavo davvero che per me sarebbe stata una gioia vedere mio padre… poi mi sono resa conto di non provare quello che avrei dovuto… "
Sofia scosse la testa. "Non devi pensare una cosa del genere, Ellis-chan. Tu hai fatto il tuo tentativo, e hai visto finalmente tuo padre… hai ritrovato quella parte di te stessa che pensavi perduta per sempre. Capisco poi che scoprire di non provare più nulla per lui abbia lasciato un vuoto dentro di te… però hai perseguito un obiettivo dando tutta te stessa, e questo ti fa onore. Non dimenticarlo."

Ellis rimase qualche secondo a ripensare a queste parole. Poi, un sorriso le riapparve sul viso. "Sì, forse hai ragione tu, Sofia-san…"
Amy annuì leggermente, poi accennò con la testa alle uscite dell'arena. "Sarà meglio che vi accompagni in infermeria… questo duello è stato davvero molto duro!"
"Scusa, Amy…" prese la parola Sofia "Ma… Eiji e Kayin…"
"Sì, Sofia-san, certo che sono preoccupata per loro… sarei stupida a non esserlo." Rispose Amy, mantenendo la calma "Ma Sho lavora assieme a Gaia, giusto? Dunque non ucciderà Eiji e Kayin. Loro, a quanto ho capito, sono gli altri due… "guerrieri prescelti"… almeno spero che le cose stiano così…"

********************************************************************************

Altrove, un'altra, terribile verità era stata rivelata.

I volti di Eiji e Kayin persero colore, mentre loro indietreggiavano di un passo, osservando il loro ex-insegnante con occhi sconvolti. Per un attimo, sembrò loro di non capire, non sentire, non vedere più niente…

"Niisan… nan de... cosa… vuoi dire?" balbettò Eiji, quasi tremando per lo shock.
Sho fissò il suo gelido sguardo in quello del fratello minore. "Quello che ho detto, ototo... l'omicida del padre di Kayin…" si interruppe, come per cercare di fare effetto "…sono io."
Senza dire una parola, Kayin afferrò a due mani la sua spada claymore, poi ricominciò a parlare: "No… non può essere… tu menti…"
"Allora, Kayin-chan?" riprese Sho, il suo tono freddo e distante che non accennava ad alcun sentimento "Pensi che possa essere una ragione sufficiente per combattere contro di me?"
Il giovane biondo rimase là, ribollente di rabbia. Sembrava una bomba pronta ad esplodere. Un attimo dopo, Kayin rispose, a denti stretti: "Una ragione… sufficiente? Tu… tu… SEI FINITO!"
Con uno scatto, Kayin si lanciò contro il suo ex-mentore, gli occhi verdi fiammeggianti di furia, la spada sollevata pronta a colpire Sho. Chiunque altro, al posto di Sho, sarebbe fuggito, davanti ad una simile furia omicida. Ma il fratello maggiore di Eiji rimase là ad attendere, con un'aria fin troppo calma sul volto.
"KAYIN!" urlò Eiji, non appena lo shock gli permise di articolare parola.

Con un urlo furibondo, Kayin abbassò la sua claymore su Sho, che sembrava non aspettare altro. Sollevando la sua katana davanti a sé, il fratello di Eiji parò il colpo, che tuttavia lo fece barcollare indietro e gli tolse il fiato per un secondo. Kayin sollevò di nuovo la spada, ma stavolta non ebbe il tempo di effettuare un attacco. Sho lo intercettò, producendosi in un uppercut ad avvitamento assolutamente uguale a quello di Eiji. "HISHOZAN!". Kayin venne colpito e scagliato via, atterrando di schiena qualche metro più in là. Sho si slanciò per attaccarlo ancora, ma qualcun altro decise di intervenire.
"REKKUZAN!" gridò Eiji, scagliando la sua palla di fuoco verso il fratello maggiore, che in quel momento si era sbilanciato per proseguire l'attacco a Kayin. Sho fece appena in tempo a voltarsi, che la sfera infuocata lo colpì alla spalla, facendolo incespicare con un grugnito di dolore. Poi, gli occhi scarlatti dei due fratelli si incrociarono nuovamente.
Eiji sembrava furente, almeno quanto Kayin. "Perché, fratello?" ringhiò minacciosamente "Perché hai ucciso il padre di Kayin e ti sei unito alla Himitsu Kessha? Hai disonorato il nome della famiglia Shinjo, e adesso dovrai pagare!"
Sho rimase ad osservarlo per una frazione di secondo, poi si rimise in posizione. "Dunque, anche tu vuoi combattere, Eiji… E va bene, allora… ikimashou, ototo! Il vero duello inizia ora!"
Senza altre esitazioni, Sho attaccò nuovamente sparando una doppia fireball ad Eiji. "DOUBLE REKKUZAN!". Il fratello più giovane si mise in guardia e parò il doppio attacco, che però lo fece indietreggiare di qualche passo. Sho non perse tempo e scagliò il suo successivo attacco, balzando in aria e scendendo giù, la gamba fiammeggiante protesa verso Eiji.
"RYUSEIKYAKU!" Questa volta, Eiji non potè parare e venne colpito allo sterno, venendo scagliato a terra qualche metro più in là. Kayin, intanto si era rialzato e stava caricando da dietro il suo ex-insegnante. Lo aveva quasi raggiunto, quando Sho si girò e parò il calcio che Kayin aveva sferrato. Poi, Sho afferrò il suo allievo e lo proiettò sopra la spalla, mandandolo ad atterrare vicino ad Eiji.

"Kayin!" esclamò Eiji, mentre il suo amico piombava a terra con un tonfo sordo "Tutto bene?"
Kayin strinse i denti e si tirò su. "Secondo te?" rispose "Non starò bene finchè non avrò fatto vendetta…"
"Ti prego, calmati!" cercò di trattenerlo Eiji "Se ti agiti non vincerai mai…"
"Ti pare facile?" ringhiò Kayin "Sono davanti all'assassino di mio padre…"
Eiji strinse i denti. "Credimi, io sono infuriato quanto te…" sibilò, osservando suo fratello con occhi brucianti d'ira. "Ma dobbiamo cercare di tenerci calmi… anche se il nostro avversario è una persona per cui ora proviamo il più profondo rancore…"
Il giovane biondo fece un respiro profondo, poi si mise nuovamente in posizione di combattimento. "D'accordo, Eiji… allora sferriamo il nostro attacco assieme e facciamo del nostro meglio!"
"Allora, vi decidete ad attaccare?" domandò Sho con impazienza, gli occhi scarlatti fissi sui suoi due allievi. "Non ho tutta la notte da dedicare a questo scontro!"
Kayin strinse i denti e rispose: "Tra poco non avrai più nessuna notte da dedicare a nient'altro!". Con queste parole, si lanciò nuovamente su Sho, brandendo Excalibur nella mano destra e sferrando un letale fendente dall'alto verso il basso. Alzando la katana, il fratello maggiore di Eiji parò l'attacco, poi spinse via Kayin proprio mentre Eiji balzava in aria e si lanciava in un Ryuseikyaku identico a quello che Sho aveva eseguito poco prima.
Sho reagì prontamente, balzando di lato e lasciando che il calcio di Eiji colpisse il terreno, aprendo una crepa. Poi, attaccò il fratello minore con un calcio circolare al viso, facendolo cadere a terra. Intanto, Kayin si lanciava di nuovo all'attacco, sferrando un fendente che graffiò l'avambraccio sinistro di Sho.

Il giovane dai lunghi capelli castani strinse un occhio, digrigando i denti per il bruciore, poi si voltò verso Kayin, ed eseguì una spaccata, sferrando un letale calcio al suo ex-allievo.
"SHOULDER CRUSH!" gridò Sho, mentre il calcio colpiva in pieno Kayin e lo faceva barcollare all'indietro. Ma il giovane biondo, spinto dalla semplice forza della rabbia, si tenne in piedi, poi attaccò nuovamente, lanciando una sorta di rabbioso ruggito e producendosi nel suo micidiale uppercut.
"DEADLY RISE!". Kayin balzò verso l'alto, avvitandosi su sé stesso, in maniera identica allo Hishozan di Eiji. Sho, non aspettandosi questo attacco, venne colpito e sollevato in aria con un grugnito di disappunto. Rimase in aria per un attimo, poi ripiombò a terra, ma fu di nuovo in piedi un istante dopo. Questa volta, però, non ebbe il tempo di organizzare un altro attacco, perché Eiji, rialzatosi, lo aveva raggiunto e lo aveva steso con un mortale atterramento. Sho rotolò via e si rialzò, il respiro leggermente affannoso.

"Le mie previsioni si sono rivelate corrette, dunque!" commentò Sho, sempre con aria distaccata "Voi due siete diventati molto più forti in questi ultimi anni!"
Il fratello minore fece volteggiare la Byakko No Tachi davanti a sé un paio di volte, poi rispose a Sho, la voce piena di rancore. "Mochiron, niisan... e tra poco ti daremo un assaggio ulteriore dei nostri miglioramenti!"
Sbuffando, Sho si rimise in guardia. "D'accordo, Eiji… ma vi avverto che neanche io ho fatto sul serio finora! Ora, preparatevi alla vera sfida!"
Senza aggiungere altro, Sho sparò un altro Double Rekkuzan, e ancora una volta due fireball eruppero dalla lama di Akai No Yama, una diretta ad Eiji ed una a Kayin. Queste due, però, erano molto più veloci delle precedenti, e i due giovani non poterono fare altro che osservare increduli i due lampi di fuoco sfrecciare nell'aria e colpirli con una potenza tremenda, scagliandoli a terra.
Kayin si rialzò per primo e fece un balzo verso Sho, per cercare di colpirlo con un calcio volante. Ma il fratello di Eiji non fece altro che guardarlo freddamente avvicinarsi sempre di più, come una meteora, per poi intercettarlo con un altro Hishozan. Kayin lanciò un breve urlo di dolore mentre l'uppercut lo scagliava via, facendolo cadere prono per terra, mentre Sho atterrava in piedi senza problemi. Ma ecco, un attimo dopo, che il guerriero più anziano incespicò, stringendo i denti per il disappunto. Mentre Sho era ancora in aria per il suo Hishozan, Eiji aveva fatto una scivolata, in modo da finirgli proprio addosso durante l'atterraggio.
Un attimo dopo, Eiji e Sho cominciarono a far cozzare le loro spade l'una contro l'altra, ogni colpo un clangore che risuonava per l'enorme stanza, creando una furibonda eco. Ancora, e ancora, le lame si scontrarono, continuando così per diversi secondi, poi Eiji schivò un fendente abbassandosi e rispose con un calcio circolare abbassato diretto alle caviglie di Sho. Ma, con un'agilità incredibile, il fratello maggiore spiccò un balzo, vanificando la mossa di Eiji. Con un elegante salto mortale all'indietro, Sho atterrò in piedi a qualche metro di distanza, poi si lanciò di nuovo all'attacco, raggiunse Eiji e lo colpì con una raffica di fendenti che lo lasciarono senza fiato e sanguinante. Proprio nel bel mezzo della combo di Sho, però, Kayin si era portato a lato dei due combattenti.
"SONIC SLASH!" gridò, sparando una fireball al suo ex-sensei. Sho si scansò con un balzo di lato, e il Sonic Slash proseguì il suo tragitto, andandosi a schiantare contro la parete di roccia. Un attimo dopo, Sho si portò davanti a Kayin e gli sferrò un calcio circolare al fianco, seguito da un colpo d'elsa e infine da una nuova Shoulder Crush che fece cadere a terra il biondo cacciatore di taglie. Ansimando, Kayin rotolò via e si riportò al fianco di Eiji, mentre i due cercavano di rivedere la loro strategia. Entrambi i ragazzi sembravano già con il fiato corto, mentre Sho aveva appena qualche ammaccatura.

"Chikusho..." mormorò Eiji, afferrandosi l'avambraccio destro sanguinante. "E' molto forte, e credo purtroppo che non stia combattendo al massimo delle sue capacità… se volesse, potrebbe spazzarci via in un attimo…"
Kayin strinse gli occhi. "Vuoi forse dire che ti arrendi, Eiji?"
"Tsk, stai scherzando, vero?" rispose il ragazzo dai capelli all'insù "Non mi arrenderò senza prima aver dato tutto quello che ho in questo scontro!"
Sho non disse nulla, ma spronò i suoi due avversari a farsi avanti, con un gesto della mano. Questa volta, Eiji e Kayin tentarono un approccio più prudente, camminando in un semicerchio attorno al loro ex-insegnante e tenendo le spade puntate contro di lui.
Per diverso tempo, tutti e tre i contendenti rimasero immobili, aspettando il movimento della fazione opposta. Poi, Sho attaccò, scattando verso Kayin, cogliendolo di sorpresa, e buttandolo a terra con un calcio rovesciato. Kayin piombò al suolo, soffocando un'imprecazione, mentre Sho si girava verso Eiji e sferrava un fendente che ferì di striscio alla spalla il fratello minore. Eiji tentò di rispondere con qualche fendente suo, ma Sho era fin troppo abile a difendersi dai suoi assalti, e soltanto due colpi, che ferirono Sho al fianco e al braccio destro, lasciarono il segno, per quanto Eiji ne avesse sferrati diversi.

Sho parò un altro attacco, poi buttò a terra Eiji con un'altra Shoulder Crush e lo attaccò di nuovo mentre era a terra, colpendolo al fianco con un calcio di punta. Intanto, Kayin si era di nuovo rialzato e, avvicinatosi nuovamente a Sho, sferrò un fendente che Sho parò con facilità. Le loro spade cozzarono ancora due volte l'una sull'altra, poi Kayin colse l'occasione, afferrò Sho per il colletto e lo fece volare sopra la propria spalla con un atterramento da judo. Eiji, rialzandosi, si mise nuovamente al fianco di Kayin mentre Sho si rialzava lentamente. I due ragazzi più giovani cominciarono ad accumulare energia nelle loro spade, poi sferrarono contemporaneamente i loro colpi a distanza.
"REKKUZAN!"
"SONIC SLASH!"

I due attacchi si diressero a tutta velocità verso Sho, che riuscì appena in tempo ad alzare la guardia. L'impatto lo sollevò comunque da terra, facendolo cadere di schiena. Ma, ancora una volta riuscì a rialzarsi facilmente, e si lanciò ancora una volta contro i suoi due ex-allievi con una raffica di fendenti veloci come il fulmine. Eiji e Kayin furono costretti ad indietreggiare per sottrarsi a quell'inferno di lame.
All'improvviso, Sho si caricò di energia, e, sotto lo sguardo incredulo di Eiji e Kayin, sollevò la spada incendiata di fiamme viola, pronto a sferrare un nuovo, devastante colpo.
"Che cosa…" esclamò Kayin "Quella roba non l'abbiamo mai imparata…"
"Oh, no… La vedo brutta…" mormorò Eiji, osservando il fratello maggiore con occhi allarmati.

Un attimo dopo, Sho sferrò un fendente gridando: "Misete kure yo!". Una gigantesca palla di fuoco viola, più grande di un essere umano, sfrecciò attraverso l'aria, con un ruggito tremendo che scosse tutta la stanza. Un tremendo lampo violaceo illuminò il luogo del combattimento, mentre l'enorme attacco energetico si schiantò contro Eiji e Kayin, con una potenza incredibile.
Con un urlo di dolore e di panico, i due ragazzi vennero scagliati contro il muro dall'impatto, e scivolarono a terra, mentre Sho li guardava con aria di disprezzo.
"Spero che questo non sia stato il massimo di cui eravate capaci." Commentò duramente "Ne resterei molto deluso…"
Si interruppe, sorpreso, quando vide Eiji, pur sanguinante e indebolito, tirarsi su lentamente, sollevare di nuovo la Byakko No Tachi e rimettersi in posizione.
"Non ho ancora perso, niisan…" mormorò, respirando affannosamente "Ora permettimi di farti vedere il mio ultimo attacco…"
Sho fece un sorrisetto amaro. "Sei o davvero determinato, o davvero testardo, Eiji… E in ogni caso, è proprio così che ti ricordavo…". Poi si mise in guardia per bloccare l'attacco del fratello minore. Eiji sembrò concentrarsi. Poi, con grande sorpresa di Sho, comiciò a emanare un'aura di energia blu dal proprio corpo. Stava accumulando energia proprio come aveva fatto Sho un attimo prima. Nemmeno il fratello maggiore si era aspettato una mossa del genere.
Devo ammettere che è migliorato molto più del previsto...

I pensieri di Sho vennero interrotti bruscamente quando Eiji aprì di scatto gli occhi e gridò a squarciagola il nome del suo ultimo attacco:
"BYAKKI MOSHUKEN!!!"
Un attimo dopo, Eiji si lanciò a tutta velocità contro Sho, tenendo ben stretta la spada con entrambe le mani. Il fratello maggiore, colto di sorpresa dalla velocità e dall'energia dell'attacco, cercò di parare ma era troppo tardi. Eiji lo raggiunse e cominciò a colpirlo con una raffica di calci e fendenti, ad una velocità che sembrava umanamente impossibile, ogni colpo sempre più doloroso. Ancora, e ancora, la spada di Eiji lasciò il segno su Sho, poi, dopo diversi secondi, Eiji concluse l'attacco, sferrando un Hishozan potenziato, il corpo avvolto da una sfera di dirompente energia azzurra. Con un urlo di dolore, Sho venne sbattuto contro il muro, spaccando letteralmente alcune rocce, e lentamente scivolò al suolo, ansimando.
Eiji atterrò dal suo Hishozan e rivolse al fratello maggiore uno sguardo carico di rancore. "Allora,
fratello? Pensi che così possa bastare…?"
Poi, il suo respiro venne aspirato in un rantolo quando Sho si rialzò nuovamente, con aria quasi indifferente, nonostante stesse perdendo sangue in maniera non indifferente.
"Sì, Eiji, può bastare." Rispose seccamente "Ora chiudo questo incontro."
Iniziò ad accumulare nuovamente energia e, quando questa raggiunse il culmine, sferrò un altro, micidiale colpo. "BYAKKI MOSHUKEN!!!"
Questa volta, fu Eiji a trovarsi sulla via della stessa tecnica che aveva utilizzato un attimo prima. Tentò di difendersi, ma riuscì a parare solo qualche colpo. Tutti gli altri colpirono in pieno, investendo Eiji con un lampo di energia. Eiji non vedeva, non capiva più niente. Sentiva soltanto un dolore tremendo ogni volta che l'attacco di suo fratello lo raggiungeva. Finalmente, l'attacco si concluse, ed Eiji venne scagliato via dallo Hishozan finale di suo fratello.

Ancora una volta, Eiji finì a terra, il corpo sanguinante che sbattè due volte contro il terreno prima di fermarsi. Con sua enorme sorpresa, scoprì di essere ancora vivo e di avere ancora un po' di energia per battersi.
Stringendo i denti e lottando contro il dolore, Eiji si appoggiò sulle mani, poi si rialzò in ginocchio, senza che suo fratello gli staccasse mai gli occhi di dosso. Ma, in quel momento, venne interrotto dalla voce di Sho:
"No, basta così."
Eiji sentì il cuore balzargli in petto. Alzò lo sguardo verso Sho, guardandolo dritto negli occhi. "Che… cosa? Basta così?" Un colpo di tosse lo interruppe, scuotendo il suo corpo dolorante.
"Il duello termina qui." Sentenziò Sho "Se vai avanti a lottare, resterai sicuramente ucciso. Non ho usato molto più di metà della mia vera forza in questo scontro, eppure mi è bastato per ridurvi così. Credi davvero di poter vincere andando avanti? Io non voglio che tu muoia, men che meno per mano mia."
"Hey… un momento…" Kayin, che in quel momento si stava rialzando, aveva preso la parola. "Io… credevo che la Himitsu… ti avesse affidato il compito di ucciderci…"
Sho scosse la testa, un altro sorriso amaro sul volto. "Io non ho niente a che vedere con la Himitsu Kessha. Questo torneo è stato organizzato da Gaia, uno dei migliori guerrieri della Himitsu, ma questo non significa che io lavori per loro. Il fatto è, che nemmeno Gaia fa più parte della Himitsu. E' un ribelle, che ha deciso di aiutarmi di sua spontanea volontà, proprio per danneggiare la sua organizzazione."
"NANI?" esclamò Eiji, sorpreso oltre ogni limite.
"Il motivo di fondo di questo torneo era trovare i lottatori prescelti. I lottatori che, al momento giusto, salveranno il mondo dalla catastrofe." Spiegò Sho "E voi due, così come Ellis e Sofia, avete dimostrato di possedere ciò che alla fine potrà decidere il futuro dell'umanità intera. A voi, un giorno, verrà affidata una responsabilità che, purtroppo non potrete rifiutare, e toccherà a voi fare sì che il nostro mondo non precipiti nel caos."
"Ma… io… non capisco…" balbettò Kayin "Se davvero tu agisci per questo scopo… cos'è questa catastrofe? Perché il mondo dovrebbe precipitare nel caos? E soprattutto…" si interruppe, stringendo i denti per la rabbia "Perché hai ucciso mio padre?"
Sho trattenne il respiro, mentre un velo di tristezza appariva su quel volto duro. "Purtroppo, Kayin-chan… queste domande sono destinate a rimanere irrisolte, almeno per il momento. Non siete ancora pronti, e se voi periste, non ci sarebbe più nessun altro per salvare il nostro pianeta. No, nemmeno io potrei farlo, nonostante i miei poteri. E le ragioni per questo comportamento sarebbero fin troppo lunghe da spieare. Dovete aspettare il momento giusto."
Poi, con grande sorpresa di tutti, Sho rinfoderò Akai No Yama e si pose davanti a Kayin, che in quel momento si era rialzato.

"Tuttavia…" cominciò, sotto lo sguardo furente del suo ex-allievo "Anche se non potrò mai spiegarti perché ho dovuto uccidere tuo padre, non ti nego la possibilità di prendere la tua vendetta."
Guardò Kayin dritto negli occhi, e ora l'espressione dura era ritornata su quel volto. "Se vuoi, Kayin-chan, puoi uccidermi adesso e fare giustizia. Nessuno ti biasimerà."
Kayin, dopo un attimo di esitazione, sollevò la sua claymore, stringendo i denti per la rabbia.
"IYA! Niisan!" eslamò Eiji disperatamente, rifiutandosi di credere a ciò che stava accadendo. Sho rimase lì, stoicamente rassegnato all'idea della propria morte, mentre gli occhi verdi acqua di Kayin indugiavano in quelli scarlatti del suo ex-mentore.
E videro i giorni della loro adolescenza, i giorni in cui si erano allenati insieme, lui ed Eiji, i giorni in cui avevano davvero creduto che quel sogno, quell'allegria sarebbero durati per sempre.
Quei giorni ora, sembravano fuggiti per sempre.
Il tempo sembrò fermarsi, mentre Kayin teneva ancora sollevata la sua spada. Sarebbe bastato un semplice gesto per concludere la vita di Sho.
Poi, una spada colpì il terreno. Era quella di Kayin.
Il giovane scozzese abbassò il viso, rifiutandosi di guardare negli occhi il suo maestro, e mormorò tre parole, la voce appena udibile:

"Io… non posso…"


TOSHINDEN - CLASH OF THE TITANS: CONTINUA E FINISCE NEL PROSSIMO CAPITOLO…


Note dell'autore:
- Hmm, non credo di avere molto da dire… col prossimo capitolo si concluderà la prima parte della mia saga di Toshinden, dopodichè preparatevi alla seconda serie, ispirata a Toshinden URA! Arrivederci e grazie a chiunque abbia letto questa modesta fic!!!

  
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