CLASH OF THE TITANS
Autore: Enrico
CAPITOLO 6: RIVELAZIONI
Glossario
Sensei… - Maestro…
Niisan… - Fratello…
Shoubu, ototo… - Combatti, fratellino…
Ellis-chan, daijobu ka? - Stai bene, Ellis?
Masaka… - Impossibile…
Hai - Sì
Wakarimasen… - Non capisco…
Nan de… - Cosa…
Mochiron - Naturalmente
Chikusho! - Maledizione!
Misete kure yo! - Mostratemi cosa sapete fare!
IYA! - NO!
"Ne è passato di tempo… Eiji, Kayin…"
Sho accolse i suoi allievi alzando appena la testa per guardarli, senza che
l'espressione severa del suo viso si addolcisse. Eiji e Kayin mossero qualche
passo verso di lui, guardandolo attoniti, senza più riuscire a spiccicare
parola. Il loro maestro avanzò un po' verso di loro, tenendo la sua spada,
Akai No Yama, nella mano destra.
"Sensei..." fu Kayin a parlare, sbattendo incredulo gli occhi "Come
mai…?"
Sho lo guardò fisso, sospirando leggermente. "Dovresti averlo capito,
Kayin-chan. Il vostro avversario sarò io." La voce di Sho era profonda
e piatta, mentre lui sollevava la sua katana all'altezza del proprio viso, squadrando
i suoi due allievi con aria minacciosa.
Troppo sorpresi per fare qualsiasi altra cosa, i due ragazzi fecero un passo
indietro. "Niisan…" mormorò Eiji, incredulo "Che
significa tutto questo? Non vorrai mica dire che… che il campione della
Himitsu Kessha con cui dovremmo combattere sei TU?"
Gli occhi di Sho divennero due minacciose fessure. "E se così fosse?"
sbottò bruscamente. Poi, mentre i suoi due allievi erano ancora lì,
paralizzati dallo stupore, Sho sollevò la spada e aprì lo scontro,
sferrando un fendente trasversale che Eiji riuscì a parare soltanto agendo
d'istinto e alzando la Byakko No Tachi, facendo sì che la lama della
katana di Sho cozzasse contro di essa.
Kayin fece un rapido balzo all'indietro, afferrando stretto l'elsa della sua
claymore, Excalibur, come per prepararsi ad estrarre la spada.
"Che diavolo significa tutto questo, Sho?" gridò Eiji, sempre
più confuso e frustrato. "Mi stai forse dicendo che adesso lavori
per quei criminali? Non è possibile!"
"Shoubu, ototo…" rispose Sho, guardando il fratello minore
dritto negli occhi "Questo non è il momento di fare discussioni!"
Con queste parole, Sho sferrò un calcio laterale, colpendo Eiji tra torace
e addome e mandandolo a terra ansimante. Più rapido di un fulmine, il
maggiore dei fratelli Shinjo eseguì una spazzata, cercando di colpire
Eiji mentre era ancora a terra, ma il fratello minore si era scansato con una
rotolata laterale. Eiji si rialzò, mentre Kayin, con in mano la sua spada,
si era messo al suo fianco, pronto a ricevere il prossimo attacco, che non si
fece attendere.
"DOUBLE REKKUZAN!" gridò Sho, sferrando due fendenti
a vuoto. Dalle scie scaturirono due sfere di fuoco, una diretta ad Eiji, la
seconda a Kayin. Il primo, mettendosi in posizione di guardia, riuscì
a bloccare l'attacco e amortizzare il colpo, mentre il secondo si scansò
di lato, facendo un'elegante capriola. Non ebbe però nemmeno il tempo
di atterrare, perché Sho si lanciò verso di lui eseguendo una
scivolata, e colpendolo durante la capriola, mandandolo a terra prono. Mentre
Kayin cercava di rialzarsi, Eiji si mise in posizione, poi lanciò il
suo attacco a distanza.
"REKKUZAN!" esclamò il ragazzo, mentre un'altra sfera
di fuoco partiva verso suo fratello maggiore, che non fece altro che voltarsi
verso di lui e parare l'attacco. La forza dell'impatto lo fece barcollare per
un attimo, ma nulla di più, e Sho fu di nuovo in grado di attaccare dopo
una frazione di secondo, scattando verso Eiji e colpendolo con un calcio in
salto mortale. Il fratello minore venne sbalzato in aria e finì per sedersi
a terra, cercando disperatamente di schivare gli affondi che Sho aveva iniziato
a sferrare.
"Sensei!" esclamò Kayin "Che diavolo sta succedendo qui?
Come mai adesso ci vuoi morti?". Il biondo cacciatore di taglie si stava
rialzando e si era rimesso in posizione, con un'aria più infuriata che
mai. "Qui tutti sanno tutto ciò che ci riguarda, tranne noi! Vogliamo
delle spiegazioni!".
Sho interruppe la sequenza di attacchi ad Eiji e si allontanò da lui
con un paio di balzi all'indietro. Poi, mentre Eiji si stava rialzando, si volse
verso i suoi due allievi, con aria ancora immutata.
"Vuoi delle spiegazioni, Kayin-chan?" domandò Sho, osservando il giovane biondo come un'aquila in picchiata osserva la sua preda. "Allora… permettetemi di farvi qualche domanda. Eiji, tu per quale motivo sei venuto al torneo Toshinden?"
Eiji spalancò gli occhi sorpreso. Che diavolo c'entrava la ragione per cui loro due avevano partecipato? C'era qualcosa di strano…
"Beh…" incominciò Eiji, la voce che tradiva una notevole insicurezza "…il torneo… io ci sono venuto perché volevo dare una mano a Kayin, per l'orgoglio personale di prendere parte alla competizione… ma soprattutto perché sapevo che avrei avuto la possibilità di ritrovarti. In fondo, ti ho cercato in giro per il mondo per diverso tempo…"
Sho annuì, senza mostrare segni di sorpresa o di emozione, poi si rivolse a Kayin. "E tu, Kayin? Tu sei qui per trovare l'assassino di tuo padre e fare vendetta, non è vero?"
Kayin strinse gli occhi, annuendo senza dire una parola.
"Come immaginavo." Commentò Sho. "Beh, allora si può dire…"
La pausa che seguì durò un eterno secondo.
Poi, Sho proseguì: "Si può dire… che entrambi, ora, in questo momento avete davanti agli occhi ciò che stavate cercando."
Il senso di quelle parole era fin troppo chiaro.
********************************************************************************
Sotto una fitta pioggia di tempesta, sul ring devastato dall'esplosione precedente, Ellis e Gaia si stavano squadrando, entrambi al limite delle forze, entrambi decisi a concludere lo scontro il prima possibile. Ellis fece un passo di lato, scrutando attentamente il suo minaccioso avversario, pronta a reagire a qualsiasi minimo movimento. Ma sapeva che non avrebbe potuto reagire ancora a lungo. Le ferite e i lividi di cui il suo esile corpo era pieno la avevano rallentata in maniera non indifferente, e ormai non sarebbero serviti molti altri colpi a Gaia per metterla fuori combattimento, mentre lei si chiedeva se davvero quel gigante nero avesse un limite alla propria resistenza.
"Chiudiamo questa storia, Gaia!" esclamò la ragazzina, sferrando
un fendente in aria con uno dei suoi pugnali "A dirla tutta, io non ho
intenzione di prolungare oltre questo scontro!"
"Nemmeno io, giovane Ellis…" sbottò Gaia, sollevando nuovamente
gli artigli collegati al retro della sua armatura e preparandosi a lanciare
il Super Sting ancora una volta. Un paio di sfere infuocate si formarono tra
gli artigli di Gaia, e ancora una volta, una micidiale pioggia di fiamme eruppe
da lì e si diresse a tutta velocità verso Ellis. Per fortuna,
la ragazzina si era aspettata l'attacco, ed era riuscita a schivare di lato
evitando di essere raggiunta. Le sfere di fuoco aprirono nuovi squarci sul quadrato
semidistrutto.
Purtroppo, Ellis non si era aspettata che, un attimo dopo, Gaia scattasse verso di lei, il pugno avvolto da una fiammata bianca. "DEVIL EXPLOSION!" esclamò Gaia, sferrando un diretto con il pugno fiammeggiante e colpendola sulla spalla destra. Ellis venne scagliata indietro di diversi metri dalla potenza del colpo, atterrando vicino al bordo del ring. Cercò di rialzarsi, ma inciampò e finì di nuovo a terra, poi si tirò su di nuovo prima che il conteggio di dieci terminasse.
Con la coda dell'occhio, la ragazzina intravide Sofia che giaceva, ancora priva
di sensi, al di fuori del quadrato, il corpo e gli arti rigati di sangue, il
costume strappato in più punti. Quella vista, pur impressionando Ellis,
sembrò darle nuovo coraggio.
Devo vincere questo incontro, anche per Sofia-san e gli altri... pensò
tra sé, mentre davanti a lei la figura di Gaia cominciava ad apparire
sfocata. Ellis si chiese se fosse effetto della pioggia fittissima o della perdita
di sangue.
Questa è la mia ultima carta... d'accordo, adesso o mai più!
All'improvviso, Ellis sembrò concentrarsi, incanalando il proprio ki attraverso il suo corpo, davanti al pubblico ormai ammutolito, e al sorpreso Gaia. Chi poteva pensare che, in quelle deboli condizioni fisiche, fosse ancora capace di scatenare una tale energia? Per qualche secondo, la ragazzina rimase là, ad accumulare energia, fino a che essa non raggiunse il culmine, e l'attacco finale di Ellis partì.
"FRENCH KISS!"
Ellis sembrò prendere lo slancio, poi fece un balzo e si diresse verso Gaia, con la potenza e la velocità di un lampo nel cielo. Troppo veloce per poter essere vista da occhio umano, piombò sul suo gigantesco avversario e lo caricò con una raffica di calci e fendenti che cadevano su Gaia fitti come grandine, ogni colpo accompagnato da un lampo di energia che investiva il guerriero della Himitsu Kessha e illuminava l'arena come un sole lampeggiante. Dopo un numero apparentemente infinito di colpi, Ellis congiunse i pugni tenendo i coltelli, crepitanti di energia, rivolti verso l'esterno, e sferrò un ultimo colpo, potentissimo, che raggiunse Gaia in pieno petto. Con un tremendo urlo di dolore, Gaia venne scagliato via e si abbattè sul quadrato, facendo risuonare tutti gli spalti circostanti di un assordante clangore, poi si accasciò esausto.
Seguirono diversi secondi di silenzio snervante. Poi il conto alla rovescia
iniziò. Dieci, nove, otto…
Finalmente, lo zero. Gaia non si era ancora rialzato.
"Signore… e signori…" balbettò lo speaker "L-la vincitrice… è… Ellis… Ellis… Hayama…"
Il silenzio dominò tutta l'arena, interrotto soltanto dall'incessante scrosciare delle gocce di pioggia che cadevano. Ellis osservò ad occhi spalancati il suo avversario esausto ed ansimante. Per un attimo, non riuscì a fare altro che rimanere lì, incredula, poi sussurrò una frasetta:
"Ho… ho vinto…"
Poi, si sentì mancare le forze. Un capogiro tremendo sembrò sopraffarla, mentre le immagini attorno a lei ondeggiarono pericolosamente. Ellis sentì un brivido di freddo, e d'istinto capì di essere impallidita in maniera allarmante. Non riuscendo più a reggersi in piedi, cadde a terra in ginocchio, appoggiandosi sulle mani e respirando in brevi sospiri affannosi.
"ELLIS-CHAN!" gridò una voce allarmata da una delle entrate del colosseo. Non appena Ellis aveva vinto, Amy aveva abbandonato il suo posto in prima fila ed era scesa giù nell'arena per assicurarsi che la sua amica stesse bene. In un attimo, Amy raggiunse di corsa il quadrato devastato, ci salì su e andò ad assistere Ellis.
"Ellis-chan, daijobu ka?" chiese la ragazza mora, cercando
di sorreggere Ellis. La ragazzina scosse la testa per schiarirsela, poi rispose:
"Tra un po' starò bene…"
Si interruppe di colpo. Il suo sguardo cadde su un oggetto brillante che era
caduto sul ring. Anche Amy volse lo sguardo verso quel punto. Sul quadrato era
caduto una sorta di medaglione d'argento, con una gemma rotonda azzurra incastonata.
Ellis aguzzò lo sguardo per vederlo meglio, poi parlò nuovamente
ad Amy:
"Amy-san… tu vai a vedere come sta Sofia… credo che stia peggio
di me… io devo concludere una faccenda personale…"
Amy assunse un'aria perplessa, poi annuì e si diresse verso Sofia, che,
ai bordi del ring, stava riprendendo i sensi. Ellis raccolse il medaglione in
una mano, poi si diresse verso Gaia, che in quel momento si stava rialzando.
Il gigante nero della Himitsu Kessha rimase lì, ad osservare quella ragazzina
ferita ed esausta che si stava avvicinando lentamente, il medaglione d'argento
nel palmo della mano.
"Hai combattuto molto bene." Commentò Gaia senza scomporsi
"La tua abilità è veramente encomiabile, e un giorno diventerei
una grande campionessa."
"Gaia…" mormorò Ellis, guardandolo fisso negli occhi "Questo
medaglione… è tuo, vero?"
Il guerriero nero annuì. "Sì. Cos'ha di speciale?"
La ragazzina deglutì, poi rispose, con un tono serio che mai prima d'ora
aveva usato. "I miei genitori sono scomparsi quando ero ancora molto piccola…
e sono stata cresciuta da una troupe circense di zingari. Ma di recente…
ho sentito che mio padre era vivo, e lo avrei potuto trovare al torneo…"
Si interruppe, cercando le parole. "L'unico indizio che ho… è
il fatto che mio padre portava al collo un medaglione d'argento con una gemma
azzurra…" Guardò Gaia dritto negli occhi.
Per un attimo, Gaia rimase in silenzio, poi afferrò l'elmo con le mani.
"E va bene." Rispose, senza cambiare tono di voce. "E' giusto
che tu sappia la verità."
Lentamente, con solennità, Gaia si rimosse l'elmetto. Da sotto esso,
apparve il volto di un uomo sulla quarantina, ma dall'aspetto ancora abbastanza
giovanile, i lineamenti duri che sembravano quasi scolpiti, gli occhi grigi
come l'acciaio che non tradivano alcuna emozione, lunghi capelli bianchi che
svolazzavano dietro la schiena. Ricambiò lo sguardo di Ellis, poi completò
la frase.
"Il mio nome completo… è Gaia Hayama."
"Che… che cosa?" boccheggiò Ellis.
Il gigantesco guerriero annuì di nuovo. "Sì, Ellis. Sono
tuo padre."
Ellis spalancò la bocca, indietreggiando di un passo. Più in là,
vicino al ring, Amy, che aveva sentito ogni parola, trasalì, trattenendo
il respiro in un rantolo soffocato. "Masaka..."
"Nnn…" mormorò Sofia, stringendo i denti e aprendo finalmente
gli occhi "Che… che succede? Ellis…"
"Sofia-san, come stai?" chiese Amy, volgendosi con aria preoccupata
verso la bionda russa.
Sofia, con una smorfia, riuscì ad assumere una posizione seduta. "Non…
preoccuparti, Amy-san… passerà… piuttosto, Ellis come sta?…
Cos'è successo…?"
"Ellis… ha vinto!" esclamò Amy di risposta "Ma…
ma Gaia… Gaia è suo padre…"
Gli occhi di Sofia si spalancarono. "COSA? Gaia… il guerriero della
Himitsu…"
La ragazza mora non potè fare altro che annuire.
Sul ring, Ellis sembrava aver recuperato compostezza. Stava guardando fisso, con lo sguardo più serio che lei avesse mai rivolto ad una persona, quel gigantesco guerriero che lei aveva appena scoperto essere suo padre, la persona che le aveva dato la vita e che lei aveva creduto morto da tanto tempo… eppure sentiva che qualcosa non andava… Le parole di Eiji ed Amy le tornarono in mente:
Non so quali sentimenti potrai provare per tuo padre quando, e se, lo incontrerai...
In fondo, per quanto possa essere tuo padre, è una persona che neanche conosceresti...
Gaia rimase lì, ad osservarla a sua volta. Tra i due era sceso un silenzio
innaturale. Il viso di Gaia sembrava ancora una maschera di pietra, anche se
i suoi occhi color dell'acciaio indugiavano su quella ragazzina, e in essi brillava
qualche accenno di emozione, cosa ben rara per Gaia. Tuttavia, il gigantesco
guerriero sembrava occultare ogni gioia, ogni felicità che la vista di
una figlia da tanto scomparsa può dare ad un padre.
La minuta Ellis sostenne il suo sguardo ancora un po', poi abbassò la
testa.
"Padre…" mormorò infine "Io… non so come esprimermi…
in questo momento, anche se ti ho davanti… mi sembra di non provare i veri
sentimenti che una figlia potrebbe provare per un padre…"
Ancora una volta, il contegno di Gaia non mutò. "Posso capire, Ellis.
Non è sempre vero che la lontananza rafforza l'amore. A volte lo può
distruggere."
"Voglio solo sapere delle cose…" proseguì la ragazzina
dai capelli smeraldini "Come mai la Himitsu Kessha ha organizzato questo
torneo… se è stata la Himitsu?"
"La Himitsu Kessha non c'entra niente con l'edizione del Toshinden di quest'anno."
Rispose Gaia, appoggiando la sua enorme spada bastarda sulla spalliera della
sua nera corazza. "Il torneo è stato organizzato da me e dal mio
partner, senza previo consenso della Himitsu."
"Cosa? E chi sarebbe il tuo…"
Gaia alzò le spalle, mentre un sorriso amaro ed ironico gli appariva
sulle labbra. "Forse puoi immaginare già la risposta. Qualcun altro
che i tuoi amici stanno cercando…"
Ellis strinse gli occhi, dubbiosa, poi sobbalzò quando le balenò
un nome. "SHO? Il fratello di Eiji?"
Suo padre annuì lentamente. "Hai, proprio lui, il semileggendario
Sho Shinjo. E' stato con lui e con l'aiuto di una mia… si può dire,
collega… che ho organizzato questo torneo. Lo scopo era trovare i lottatori
prescelti dal fato per combattere contro le forze dell'oscurità. Per
fare ciò, era necessario che anche noi due ci affrontassimo in combattimento."
"Le forze dell'oscurità… Wakarimasen..." mormorò
Ellis.
"So che non capisci. E passerà ancora del tempo prima che tu possa
capire. Per il momento, diverse domande, non solo tue, rimarranno senza risposta."
Gaia volse gli occhi al cielo notturno, attraversato da lampi e scoppi di tuono,
i lunghi capelli bianchi ondeggianti nel vento. "Per il momento, io posso
solo fuggire. La Himitsu Kessha ora vorrà la mia testa per il mio tradimento.
Ed io non posso permettere a loro di catturarmi prima del grande giorno."
"E noi… cosa dovremmo fare?" chiese Ellis, facendo un passo in
avanti.
Gaia si volse verso di lei. "Voi tornerete alle vostre vite, anche se posso
capire che per qualcuno sarà difficile. Non preoccupatevi, la Himitsu
non correrà il rischio inutile di attaccarvi così apertamente.
Cercheranno di togliervi di mezzo, ma per farlo aspetteranno l'anno prossimo,
vi inviteranno di nuovo al torneo, e fino ad allora… dovrete impegnarvi
e prepararvi per la grande sfida."
Finalmente, Gaia si girò e cominciò a camminare via. Ma, fatti
appena alcuni passi, si voltò nuovamente verso Ellis, che non gli staccava
gli occhi di dosso.
"Dì a Sofia che mi dispiace per la sua perdita di memoria. In quanto
a Rungo, gli manderò quanto prima le mie scuse per aver rapito la sua
famiglia, ma era importante che partecipasse anche lui. E per finire…"
Per la prima volta, un vero sorriso, di autentica felicità, gli si dipinse
sul viso duro. "Per finire, voglio ringraziare te, Ellis, figlia mia, di
avermi permesso la gioia di vedere che sei cresciuta e sei diventata così
forte e determinata. Anche se i tuoi sentimenti per me non saranno mai quelli
di una figlia per il padre, l'importante è sapere che sei degna di me.
Addio. Ma solo per ora."
Sotto la pioggia battente, Ellis rimase lì, muta ed immobile, mentre
la figura di Gaia si allontanava e scompariva nella notte. Lentamente e dolorosamente,
la ragazzina si volse verso il bordo del ring e si incamminò verso le
sue amiche. Sia Amy che Sofia, che in quel momento la prima stava cercando di
sorreggere in piedi, avevano l'aria di aver sentito quanto Gaia ed Ellis si
erano detti. I loro volti erano seri, nei loro occhi traspariva una profonda
malinconia e preoccupazione.
Ellis le guardò in viso. "Avete sentito anche voi, vero?"
Amy abbassò leggermente la testa. "Parola per parola."
Gli occhi di Ellis tremarono, e alla fine una lacrima le scese lungo la guancia,
mischiandosi all'acqua piovana. "Sono stata una stupida, Amy-san, Sofia-san…
pensavo davvero che per me sarebbe stata una gioia vedere mio padre… poi
mi sono resa conto di non provare quello che avrei dovuto… "
Sofia scosse la testa. "Non devi pensare una cosa del genere, Ellis-chan.
Tu hai fatto il tuo tentativo, e hai visto finalmente tuo padre… hai ritrovato
quella parte di te stessa che pensavi perduta per sempre. Capisco poi che scoprire
di non provare più nulla per lui abbia lasciato un vuoto dentro di te…
però hai perseguito un obiettivo dando tutta te stessa, e questo ti fa
onore. Non dimenticarlo."
Ellis rimase qualche secondo a ripensare a queste parole. Poi, un sorriso le
riapparve sul viso. "Sì, forse hai ragione tu, Sofia-san…"
Amy annuì leggermente, poi accennò con la testa alle uscite dell'arena.
"Sarà meglio che vi accompagni in infermeria… questo duello
è stato davvero molto duro!"
"Scusa, Amy…" prese la parola Sofia "Ma… Eiji e Kayin…"
"Sì, Sofia-san, certo che sono preoccupata per loro… sarei
stupida a non esserlo." Rispose Amy, mantenendo la calma "Ma Sho lavora
assieme a Gaia, giusto? Dunque non ucciderà Eiji e Kayin. Loro, a quanto
ho capito, sono gli altri due… "guerrieri prescelti"… almeno
spero che le cose stiano così…"
********************************************************************************
Altrove, un'altra, terribile verità era stata rivelata.
I volti di Eiji e Kayin persero colore, mentre loro indietreggiavano di un passo, osservando il loro ex-insegnante con occhi sconvolti. Per un attimo, sembrò loro di non capire, non sentire, non vedere più niente…
"Niisan… nan de... cosa… vuoi dire?" balbettò
Eiji, quasi tremando per lo shock.
Sho fissò il suo gelido sguardo in quello del fratello minore. "Quello
che ho detto, ototo... l'omicida del padre di Kayin…" si interruppe,
come per cercare di fare effetto "…sono io."
Senza dire una parola, Kayin afferrò a due mani la sua spada claymore,
poi ricominciò a parlare: "No… non può essere…
tu menti…"
"Allora, Kayin-chan?" riprese Sho, il suo tono freddo e distante che
non accennava ad alcun sentimento "Pensi che possa essere una ragione sufficiente
per combattere contro di me?"
Il giovane biondo rimase là, ribollente di rabbia. Sembrava una bomba
pronta ad esplodere. Un attimo dopo, Kayin rispose, a denti stretti: "Una
ragione… sufficiente? Tu… tu… SEI FINITO!"
Con uno scatto, Kayin si lanciò contro il suo ex-mentore, gli occhi verdi
fiammeggianti di furia, la spada sollevata pronta a colpire Sho. Chiunque altro,
al posto di Sho, sarebbe fuggito, davanti ad una simile furia omicida. Ma il
fratello maggiore di Eiji rimase là ad attendere, con un'aria fin troppo
calma sul volto.
"KAYIN!" urlò Eiji, non appena lo shock gli permise di articolare
parola.
Con un urlo furibondo, Kayin abbassò la sua claymore su Sho, che sembrava
non aspettare altro. Sollevando la sua katana davanti a sé, il fratello
di Eiji parò il colpo, che tuttavia lo fece barcollare indietro e gli
tolse il fiato per un secondo. Kayin sollevò di nuovo la spada, ma stavolta
non ebbe il tempo di effettuare un attacco. Sho lo intercettò, producendosi
in un uppercut ad avvitamento assolutamente uguale a quello di Eiji. "HISHOZAN!".
Kayin venne colpito e scagliato via, atterrando di schiena qualche metro più
in là. Sho si slanciò per attaccarlo ancora, ma qualcun altro
decise di intervenire.
"REKKUZAN!" gridò Eiji, scagliando la sua palla di fuoco
verso il fratello maggiore, che in quel momento si era sbilanciato per proseguire
l'attacco a Kayin. Sho fece appena in tempo a voltarsi, che la sfera infuocata
lo colpì alla spalla, facendolo incespicare con un grugnito di dolore.
Poi, gli occhi scarlatti dei due fratelli si incrociarono nuovamente.
Eiji sembrava furente, almeno quanto Kayin. "Perché, fratello?"
ringhiò minacciosamente "Perché hai ucciso il padre di Kayin
e ti sei unito alla Himitsu Kessha? Hai disonorato il nome della famiglia Shinjo,
e adesso dovrai pagare!"
Sho rimase ad osservarlo per una frazione di secondo, poi si rimise in posizione.
"Dunque, anche tu vuoi combattere, Eiji… E va bene, allora…
ikimashou, ototo! Il vero duello inizia ora!"
Senza altre esitazioni, Sho attaccò nuovamente sparando una doppia fireball
ad Eiji. "DOUBLE REKKUZAN!". Il fratello più giovane
si mise in guardia e parò il doppio attacco, che però lo fece
indietreggiare di qualche passo. Sho non perse tempo e scagliò il suo
successivo attacco, balzando in aria e scendendo giù, la gamba fiammeggiante
protesa verso Eiji.
"RYUSEIKYAKU!" Questa volta, Eiji non potè parare e
venne colpito allo sterno, venendo scagliato a terra qualche metro più
in là. Kayin, intanto si era rialzato e stava caricando da dietro il
suo ex-insegnante. Lo aveva quasi raggiunto, quando Sho si girò e parò
il calcio che Kayin aveva sferrato. Poi, Sho afferrò il suo allievo e
lo proiettò sopra la spalla, mandandolo ad atterrare vicino ad Eiji.
"Kayin!" esclamò Eiji, mentre il suo amico piombava a terra
con un tonfo sordo "Tutto bene?"
Kayin strinse i denti e si tirò su. "Secondo te?" rispose "Non
starò bene finchè non avrò fatto vendetta…"
"Ti prego, calmati!" cercò di trattenerlo Eiji "Se ti
agiti non vincerai mai…"
"Ti pare facile?" ringhiò Kayin "Sono davanti all'assassino
di mio padre…"
Eiji strinse i denti. "Credimi, io sono infuriato quanto te…"
sibilò, osservando suo fratello con occhi brucianti d'ira. "Ma dobbiamo
cercare di tenerci calmi… anche se il nostro avversario è una persona
per cui ora proviamo il più profondo rancore…"
Il giovane biondo fece un respiro profondo, poi si mise nuovamente in posizione
di combattimento. "D'accordo, Eiji… allora sferriamo il nostro attacco
assieme e facciamo del nostro meglio!"
"Allora, vi decidete ad attaccare?" domandò Sho con impazienza,
gli occhi scarlatti fissi sui suoi due allievi. "Non ho tutta la notte
da dedicare a questo scontro!"
Kayin strinse i denti e rispose: "Tra poco non avrai più nessuna
notte da dedicare a nient'altro!". Con queste parole, si lanciò
nuovamente su Sho, brandendo Excalibur nella mano destra e sferrando un letale
fendente dall'alto verso il basso. Alzando la katana, il fratello maggiore di
Eiji parò l'attacco, poi spinse via Kayin proprio mentre Eiji balzava
in aria e si lanciava in un Ryuseikyaku identico a quello che Sho aveva eseguito
poco prima.
Sho reagì prontamente, balzando di lato e lasciando che il calcio di
Eiji colpisse il terreno, aprendo una crepa. Poi, attaccò il fratello
minore con un calcio circolare al viso, facendolo cadere a terra. Intanto, Kayin
si lanciava di nuovo all'attacco, sferrando un fendente che graffiò l'avambraccio
sinistro di Sho.
Il giovane dai lunghi capelli castani strinse un occhio, digrigando i denti
per il bruciore, poi si voltò verso Kayin, ed eseguì una spaccata,
sferrando un letale calcio al suo ex-allievo.
"SHOULDER CRUSH!" gridò Sho, mentre il calcio colpiva
in pieno Kayin e lo faceva barcollare all'indietro. Ma il giovane biondo, spinto
dalla semplice forza della rabbia, si tenne in piedi, poi attaccò nuovamente,
lanciando una sorta di rabbioso ruggito e producendosi nel suo micidiale uppercut.
"DEADLY RISE!". Kayin balzò verso l'alto, avvitandosi
su sé stesso, in maniera identica allo Hishozan di Eiji. Sho, non aspettandosi
questo attacco, venne colpito e sollevato in aria con un grugnito di disappunto.
Rimase in aria per un attimo, poi ripiombò a terra, ma fu di nuovo in
piedi un istante dopo. Questa volta, però, non ebbe il tempo di organizzare
un altro attacco, perché Eiji, rialzatosi, lo aveva raggiunto e lo aveva
steso con un mortale atterramento. Sho rotolò via e si rialzò,
il respiro leggermente affannoso.
"Le mie previsioni si sono rivelate corrette, dunque!" commentò
Sho, sempre con aria distaccata "Voi due siete diventati molto più
forti in questi ultimi anni!"
Il fratello minore fece volteggiare la Byakko No Tachi davanti a sé un
paio di volte, poi rispose a Sho, la voce piena di rancore. "Mochiron,
niisan... e tra poco ti daremo un assaggio ulteriore dei nostri miglioramenti!"
Sbuffando, Sho si rimise in guardia. "D'accordo, Eiji… ma vi avverto
che neanche io ho fatto sul serio finora! Ora, preparatevi alla vera sfida!"
Senza aggiungere altro, Sho sparò un altro Double Rekkuzan, e ancora
una volta due fireball eruppero dalla lama di Akai No Yama, una diretta ad Eiji
ed una a Kayin. Queste due, però, erano molto più veloci delle
precedenti, e i due giovani non poterono fare altro che osservare increduli
i due lampi di fuoco sfrecciare nell'aria e colpirli con una potenza tremenda,
scagliandoli a terra.
Kayin si rialzò per primo e fece un balzo verso Sho, per cercare di colpirlo
con un calcio volante. Ma il fratello di Eiji non fece altro che guardarlo freddamente
avvicinarsi sempre di più, come una meteora, per poi intercettarlo con
un altro Hishozan. Kayin lanciò un breve urlo di dolore mentre l'uppercut
lo scagliava via, facendolo cadere prono per terra, mentre Sho atterrava in
piedi senza problemi. Ma ecco, un attimo dopo, che il guerriero più anziano
incespicò, stringendo i denti per il disappunto. Mentre Sho era ancora
in aria per il suo Hishozan, Eiji aveva fatto una scivolata, in modo da finirgli
proprio addosso durante l'atterraggio.
Un attimo dopo, Eiji e Sho cominciarono a far cozzare le loro spade l'una contro
l'altra, ogni colpo un clangore che risuonava per l'enorme stanza, creando una
furibonda eco. Ancora, e ancora, le lame si scontrarono, continuando così
per diversi secondi, poi Eiji schivò un fendente abbassandosi e rispose
con un calcio circolare abbassato diretto alle caviglie di Sho. Ma, con un'agilità
incredibile, il fratello maggiore spiccò un balzo, vanificando la mossa
di Eiji. Con un elegante salto mortale all'indietro, Sho atterrò in piedi
a qualche metro di distanza, poi si lanciò di nuovo all'attacco, raggiunse
Eiji e lo colpì con una raffica di fendenti che lo lasciarono senza fiato
e sanguinante. Proprio nel bel mezzo della combo di Sho, però, Kayin
si era portato a lato dei due combattenti.
"SONIC SLASH!" gridò, sparando una fireball al suo ex-sensei.
Sho si scansò con un balzo di lato, e il Sonic Slash proseguì
il suo tragitto, andandosi a schiantare contro la parete di roccia. Un attimo
dopo, Sho si portò davanti a Kayin e gli sferrò un calcio circolare
al fianco, seguito da un colpo d'elsa e infine da una nuova Shoulder Crush che
fece cadere a terra il biondo cacciatore di taglie. Ansimando, Kayin rotolò
via e si riportò al fianco di Eiji, mentre i due cercavano di rivedere
la loro strategia. Entrambi i ragazzi sembravano già con il fiato corto,
mentre Sho aveva appena qualche ammaccatura.
"Chikusho..." mormorò Eiji, afferrandosi l'avambraccio
destro sanguinante. "E' molto forte, e credo purtroppo che non stia combattendo
al massimo delle sue capacità… se volesse, potrebbe spazzarci via
in un attimo…"
Kayin strinse gli occhi. "Vuoi forse dire che ti arrendi, Eiji?"
"Tsk, stai scherzando, vero?" rispose il ragazzo dai capelli all'insù
"Non mi arrenderò senza prima aver dato tutto quello che ho in questo
scontro!"
Sho non disse nulla, ma spronò i suoi due avversari a farsi avanti, con
un gesto della mano. Questa volta, Eiji e Kayin tentarono un approccio più
prudente, camminando in un semicerchio attorno al loro ex-insegnante e tenendo
le spade puntate contro di lui.
Per diverso tempo, tutti e tre i contendenti rimasero immobili, aspettando il
movimento della fazione opposta. Poi, Sho attaccò, scattando verso Kayin,
cogliendolo di sorpresa, e buttandolo a terra con un calcio rovesciato. Kayin
piombò al suolo, soffocando un'imprecazione, mentre Sho si girava verso
Eiji e sferrava un fendente che ferì di striscio alla spalla il fratello
minore. Eiji tentò di rispondere con qualche fendente suo, ma Sho era
fin troppo abile a difendersi dai suoi assalti, e soltanto due colpi, che ferirono
Sho al fianco e al braccio destro, lasciarono il segno, per quanto Eiji ne avesse
sferrati diversi.
Sho parò un altro attacco, poi buttò a terra Eiji con un'altra
Shoulder Crush e lo attaccò di nuovo mentre era a terra, colpendolo al
fianco con un calcio di punta. Intanto, Kayin si era di nuovo rialzato e, avvicinatosi
nuovamente a Sho, sferrò un fendente che Sho parò con facilità.
Le loro spade cozzarono ancora due volte l'una sull'altra, poi Kayin colse l'occasione,
afferrò Sho per il colletto e lo fece volare sopra la propria spalla
con un atterramento da judo. Eiji, rialzandosi, si mise nuovamente al fianco
di Kayin mentre Sho si rialzava lentamente. I due ragazzi più giovani
cominciarono ad accumulare energia nelle loro spade, poi sferrarono contemporaneamente
i loro colpi a distanza.
"REKKUZAN!"
"SONIC SLASH!"
I due attacchi si diressero a tutta velocità verso Sho, che riuscì
appena in tempo ad alzare la guardia. L'impatto lo sollevò comunque da
terra, facendolo cadere di schiena. Ma, ancora una volta riuscì a rialzarsi
facilmente, e si lanciò ancora una volta contro i suoi due ex-allievi
con una raffica di fendenti veloci come il fulmine. Eiji e Kayin furono costretti
ad indietreggiare per sottrarsi a quell'inferno di lame.
All'improvviso, Sho si caricò di energia, e, sotto lo sguardo incredulo
di Eiji e Kayin, sollevò la spada incendiata di fiamme viola, pronto
a sferrare un nuovo, devastante colpo.
"Che cosa…" esclamò Kayin "Quella roba non l'abbiamo
mai imparata…"
"Oh, no… La vedo brutta…" mormorò Eiji, osservando
il fratello maggiore con occhi allarmati.
Un attimo dopo, Sho sferrò un fendente gridando: "Misete kure yo!".
Una gigantesca palla di fuoco viola, più grande di un essere umano, sfrecciò
attraverso l'aria, con un ruggito tremendo che scosse tutta la stanza. Un tremendo
lampo violaceo illuminò il luogo del combattimento, mentre l'enorme attacco
energetico si schiantò contro Eiji e Kayin, con una potenza incredibile.
Con un urlo di dolore e di panico, i due ragazzi vennero scagliati contro il
muro dall'impatto, e scivolarono a terra, mentre Sho li guardava con aria di
disprezzo.
"Spero che questo non sia stato il massimo di cui eravate capaci."
Commentò duramente "Ne resterei molto deluso…"
Si interruppe, sorpreso, quando vide Eiji, pur sanguinante e indebolito, tirarsi
su lentamente, sollevare di nuovo la Byakko No Tachi e rimettersi in posizione.
"Non ho ancora perso, niisan…" mormorò, respirando affannosamente
"Ora permettimi di farti vedere il mio ultimo attacco…"
Sho fece un sorrisetto amaro. "Sei o davvero determinato, o davvero testardo,
Eiji… E in ogni caso, è proprio così che ti ricordavo…".
Poi si mise in guardia per bloccare l'attacco del fratello minore. Eiji sembrò
concentrarsi. Poi, con grande sorpresa di Sho, comiciò a emanare un'aura
di energia blu dal proprio corpo. Stava accumulando energia proprio come aveva
fatto Sho un attimo prima. Nemmeno il fratello maggiore si era aspettato una
mossa del genere.
Devo ammettere che è migliorato molto più del previsto...
I pensieri di Sho vennero interrotti bruscamente quando Eiji aprì di
scatto gli occhi e gridò a squarciagola il nome del suo ultimo attacco:
"BYAKKI MOSHUKEN!!!"
Un attimo dopo, Eiji si lanciò a tutta velocità contro Sho, tenendo
ben stretta la spada con entrambe le mani. Il fratello maggiore, colto di sorpresa
dalla velocità e dall'energia dell'attacco, cercò di parare ma
era troppo tardi. Eiji lo raggiunse e cominciò a colpirlo con una raffica
di calci e fendenti, ad una velocità che sembrava umanamente impossibile,
ogni colpo sempre più doloroso. Ancora, e ancora, la spada di Eiji lasciò
il segno su Sho, poi, dopo diversi secondi, Eiji concluse l'attacco, sferrando
un Hishozan potenziato, il corpo avvolto da una sfera di dirompente energia
azzurra. Con un urlo di dolore, Sho venne sbattuto contro il muro, spaccando
letteralmente alcune rocce, e lentamente scivolò al suolo, ansimando.
Eiji atterrò dal suo Hishozan e rivolse al fratello maggiore uno sguardo
carico di rancore. "Allora,
fratello? Pensi che così possa bastare…?"
Poi, il suo respiro venne aspirato in un rantolo quando Sho si rialzò
nuovamente, con aria quasi indifferente, nonostante stesse perdendo sangue in
maniera non indifferente.
"Sì, Eiji, può bastare." Rispose seccamente "Ora
chiudo questo incontro."
Iniziò ad accumulare nuovamente energia e, quando questa raggiunse il
culmine, sferrò un altro, micidiale colpo. "BYAKKI MOSHUKEN!!!"
Questa volta, fu Eiji a trovarsi sulla via della stessa tecnica che aveva utilizzato
un attimo prima. Tentò di difendersi, ma riuscì a parare solo
qualche colpo. Tutti gli altri colpirono in pieno, investendo Eiji con un lampo
di energia. Eiji non vedeva, non capiva più niente. Sentiva soltanto
un dolore tremendo ogni volta che l'attacco di suo fratello lo raggiungeva.
Finalmente, l'attacco si concluse, ed Eiji venne scagliato via dallo Hishozan
finale di suo fratello.
Ancora una volta, Eiji finì a terra, il corpo sanguinante che sbattè
due volte contro il terreno prima di fermarsi. Con sua enorme sorpresa, scoprì
di essere ancora vivo e di avere ancora un po' di energia per battersi.
Stringendo i denti e lottando contro il dolore, Eiji si appoggiò sulle
mani, poi si rialzò in ginocchio, senza che suo fratello gli staccasse
mai gli occhi di dosso. Ma, in quel momento, venne interrotto dalla voce di
Sho:
"No, basta così."
Eiji sentì il cuore balzargli in petto. Alzò lo sguardo verso
Sho, guardandolo dritto negli occhi. "Che… cosa? Basta così?"
Un colpo di tosse lo interruppe, scuotendo il suo corpo dolorante.
"Il duello termina qui." Sentenziò Sho "Se vai avanti
a lottare, resterai sicuramente ucciso. Non ho usato molto più di metà
della mia vera forza in questo scontro, eppure mi è bastato per ridurvi
così. Credi davvero di poter vincere andando avanti? Io non voglio che
tu muoia, men che meno per mano mia."
"Hey… un momento…" Kayin, che in quel momento si stava rialzando,
aveva preso la parola. "Io… credevo che la Himitsu… ti avesse
affidato il compito di ucciderci…"
Sho scosse la testa, un altro sorriso amaro sul volto. "Io non ho niente
a che vedere con la Himitsu Kessha. Questo torneo è stato organizzato
da Gaia, uno dei migliori guerrieri della Himitsu, ma questo non significa che
io lavori per loro. Il fatto è, che nemmeno Gaia fa più parte
della Himitsu. E' un ribelle, che ha deciso di aiutarmi di sua spontanea volontà,
proprio per danneggiare la sua organizzazione."
"NANI?" esclamò Eiji, sorpreso oltre ogni limite.
"Il motivo di fondo di questo torneo era trovare i lottatori prescelti.
I lottatori che, al momento giusto, salveranno il mondo dalla catastrofe."
Spiegò Sho "E voi due, così come Ellis e Sofia, avete dimostrato
di possedere ciò che alla fine potrà decidere il futuro dell'umanità
intera. A voi, un giorno, verrà affidata una responsabilità che,
purtroppo non potrete rifiutare, e toccherà a voi fare sì che
il nostro mondo non precipiti nel caos."
"Ma… io… non capisco…" balbettò Kayin "Se
davvero tu agisci per questo scopo… cos'è questa catastrofe? Perché
il mondo dovrebbe precipitare nel caos? E soprattutto…" si interruppe,
stringendo i denti per la rabbia "Perché hai ucciso mio padre?"
Sho trattenne il respiro, mentre un velo di tristezza appariva su quel volto
duro. "Purtroppo, Kayin-chan… queste domande sono destinate a rimanere
irrisolte, almeno per il momento. Non siete ancora pronti, e se voi periste,
non ci sarebbe più nessun altro per salvare il nostro pianeta. No, nemmeno
io potrei farlo, nonostante i miei poteri. E le ragioni per questo comportamento
sarebbero fin troppo lunghe da spieare. Dovete aspettare il momento giusto."
Poi, con grande sorpresa di tutti, Sho rinfoderò Akai No Yama e si pose
davanti a Kayin, che in quel momento si era rialzato.
"Tuttavia…" cominciò, sotto lo sguardo furente del suo
ex-allievo "Anche se non potrò mai spiegarti perché ho dovuto
uccidere tuo padre, non ti nego la possibilità di prendere la tua vendetta."
Guardò Kayin dritto negli occhi, e ora l'espressione dura era ritornata
su quel volto. "Se vuoi, Kayin-chan, puoi uccidermi adesso e fare giustizia.
Nessuno ti biasimerà."
Kayin, dopo un attimo di esitazione, sollevò la sua claymore, stringendo
i denti per la rabbia.
"IYA! Niisan!" eslamò Eiji disperatamente, rifiutandosi
di credere a ciò che stava accadendo. Sho rimase lì, stoicamente
rassegnato all'idea della propria morte, mentre gli occhi verdi acqua di Kayin
indugiavano in quelli scarlatti del suo ex-mentore.
E videro i giorni della loro adolescenza, i giorni in cui si erano allenati
insieme, lui ed Eiji, i giorni in cui avevano davvero creduto che quel sogno,
quell'allegria sarebbero durati per sempre.
Quei giorni ora, sembravano fuggiti per sempre.
Il tempo sembrò fermarsi, mentre Kayin teneva ancora sollevata la sua
spada. Sarebbe bastato un semplice gesto per concludere la vita di Sho.
Poi, una spada colpì il terreno. Era quella di Kayin.
Il giovane scozzese abbassò il viso, rifiutandosi di guardare negli occhi
il suo maestro, e mormorò tre parole, la voce appena udibile:
"Io… non posso…"
TOSHINDEN - CLASH OF THE TITANS: CONTINUA E FINISCE NEL PROSSIMO CAPITOLO…
Note dell'autore:
- Hmm, non credo di avere molto da dire… col prossimo capitolo si concluderà
la prima parte della mia saga di Toshinden, dopodichè preparatevi alla
seconda serie, ispirata a Toshinden URA! Arrivederci e grazie a chiunque abbia
letto questa modesta fic!!!